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Un piccolo pensiero…

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Lettera pubblicata il 7 Febbraio 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Cittadini

La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

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  1. 11
    stella1 -

    Buonasera Golem, come ho scritto poco fa’ a Sicily, (altra persona bisognosa di aiuto che da anni scrive su questo forum)ci sono rimasta molto male per i commenti negativi gratuiti ricevuti in seguito alle mie lettere..L’intenzione era solo quella di aiutare un’amica. Ad ogni modo il mio compito qui è terminato. Grazie di cuore per la fiducia. Affettuosi saluti, MCristina

  2. 12
    Golem -

    MCristina, a volte e’ l’eccessiva foga empatica che spinge a offrirsi, per poi ritrarsi. Non è vera malafede.
    Non sentirti offesa, si capisce benissimo che tieni ad aiutare chi ha bisogno. Ma ormai la situazione è talmente diffusa che non si sa più da che parte girarsi.
    Andando in ufficio ho provato a calcolare 300 metri di coda alla Caritas di viale Monza. E siamo a Milano, e non ci vedo solo extracomunitari.
    Stiamo vivendo una situazione da economia bellica. Mancano solo i morti “tradizionali”.

  3. 13
    stella1 -

    Questo è vero, al giorno d’oggi non si sa proprio da che parte girarsi!..Tuttavia quando vado in giro per le città cerco sempre di tenere in tasca un mucchietto di monete, così ad ogni persona che incontro che chiede l’elemosina posso offrire qualcosina..Ho fatto il conto..se anche spendo 50-60 euro al mese tra elemosina ed aiuti, questo non cambia per nulla il mio tenore di vita…Non saprò mai se la persona che mi ha chiesto aiuto in realtà sta mettendo via soldi per comprarsi una villa come ha detto qualcuno..Sinceramente non mi interessa nemmeno saperlo…So soltanto che questo atteggiamento, protratto nel tempo,mi dona una pace interiore che non ha eguali…
    Un affettuoso saluto..

  4. 14
    Golem -

    E così bisogna fare MCristina. Io ho trovato un metodo di ricompensa con i questuanti ai semafori. Ogni volta mi faccio insegnare una parola nella loro lingua, così loro si sentono gratificati nella dignità e io imparo un termine straniero.
    Ad un ragazzo arabo che era fermo sempre allo stesso semaforo quando rientravo dal lavori, feci un scherzetto costruito nel tempo. Mi feci insegnare una serie di parole che dovevano comporre una frase che avevo in mente. Un bel giorno arrivo al solito semaforo e lui si affaccia sorridente, io abbasso il finestrino e con fare fintamente dispiaciuto gli dico nella sua lingua: ” Mafisch fluss, bukra’ inshallah”. “Non ho soldi, domani, se Dio vuole”.
    Sguardo sorpreso da parte sua, per poi capire che quello che mi aveva insegnato lo stavo usando contro di lui. Ma poi scoppiai a ridere e gli diedi il solito euro. E sorrise anche lui naturalmente. Oltre al senso di pace di cui parli tu, in quel caso c’era anche quello del divertimento. Per entrambi.
    Un saluto.

  5. 15
    rossana -

    MCristina,
    beata te che ti puoi permettere 50-60 euro al mese di elemosine! abbiamo criteri diversi e siamo persone diverse, con budget mensili MOLTO diversi! un tempo era abbastanza facile essere più generosi con tutti…

    la tua reazione alle MIE parole è, a mio avviso, spropositata, e non fa che allontanarmi dal proposito iniziale, che non è mai cambiato e che per ora resta valido, con i miei tempi e a seguito delle mie verifiche sul campo. ci vuole impegno per una raccomandata o un vaglia (magari da ripetersi di tanto in tanto), e non li si prepara per inviare un euro o pochi centesimi, spesso graditi soltanto a chi letteralmente ti ferma per strada (e non è detto che si tratti nemmeno in quel caso di persone davvero bisognose)…

    negli ultimi due anni ho fatto amicizia con un uomo sulla sessantina che periodicamente suona alla mia porta offrendo sapone da bucato (che quasi nessuno usa più), deodoranti e i soliti fazzolettini di carta. in bocca non ha più che i canini, cerca disperatamente di mettere insieme i soldi per l’affitto di una stanzetta in città ma è sempre pulito, sbarbato e gentile, pur nel suo affanno per le bollette scadute. già un paio di volte ha pranzato con me e quello che sta sul tavolo e non mangia finisce nella sua sacca. a qualsiasi ora passi, non manco mai di offrirgli un caffè o una bibita fresca. non compro più niente ma gli do sempre, ugualmente, qualche euro oltre al mio sostegno a parole.

    mi può ingannare la persona in cui, illudendomi di conoscerla, ripongo fiducia (non accade di frequente, ma accade) ma molto meno lo sconosciuto.

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