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Perché non si parla mai delle foibe?

Buonasera .. ho 70 anni e in questi giorni si parla di olocausto e shoa .. e’ giusto e doveroso .. ma mi sembra vergognoso non parlare anche della tragedia delle foibe .. anche questa e’ storia .. non esiste un giorno dedicato a quegli avvenimenti e questo non e’ giusto .. per rispetto per quelle vittime .. per rispetto di tutti quelli che sono dovuti scappare .. sono stati scacciati .. sono italiani .. erano italiani .. decine di migliaia .. tutto in silenzio .. la storia la scrivono i vincitori .. ma la storia e’ storia .. non puo’ essere taciuta o modificata solo per interessi politici ..il PC lo ha taciuto per anni con la compiacenza degli altri .. interessi ”superiori” .. ma che paese e’ questo .. sono orgoglioso di essere italiano ma questo e’ insopportabile .. scusate il disturba e cordiali saluti.
pcoletti1950@gmail.com

patrizio coletti

Lettera pubblicata il 2 Febbraio 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Politica

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Gabriele -

    Signor Patrizio, io sono un giovane uomo di 26 anni, non ho mai conosciuto i miei nonni, e di conseguenza sono cresciuto senza poter MAI sentire nessun tipo di resoconto, non solo sulla guerra, ma anche sul tipo di vita che si conducesse prima che io venissi al mondo. A scuola, si affronta tutto in maniera lineare, seguendo il programma, si legge e studia dai testi, la storia. Stessa storia per italiano, si studia antologia, la letteratura e via così. Non ho mai incontrato nessun anziano o persona che raccontasse storie di vissuto riguardo al passato, sia a vicende gravi come quelle da Lei narrate, sia a vicende più leggere. Mi chiedo il perchè, e mi chiedo il motivo di tanta meraviglia, quando poi molti giovani, uomini o donne, non diano più importanza a storie, e non alla storia, ma a solo ed esclusivamente alla contemporaneità, che è ciò che si conosce meglio. Poi essendo cose che non si conoscono fino in fondo, alcuni pensano di poter rievocare certi simboli, e noi che non c

  2. 2
    salvo ruotolo -

    Sig. Coletti, mi permetta due osservazioni.

    La prima. In questi giorni, di Olocausto e di Shoah si è tanto parlato perché, il 27 gennaio, si è celebrata, come ogni anno, la «Giornata della Memoria», in ricordo delle vittime di quei tragici eventi.
    La seconda. Non è vero che le vittime delle Foibe non siano ricordate. C’è una Legge – la nr. 92 del 30 marzo 2004 – che ha istituito il «Giorno del ricordo», in memoria delle vittime delle Foibe, altro tragico evento della storia del Novecento.
    Il «Giorno del ricordo» è celebrato, ogni anno, il 10 febbraio.

  3. 3
    Gabriele -

    …e noi che non conosciamo, Perchè nessuno ci ha raccontato, o rimaniamo basiti, oppure ci uniamo, poiché comunque c’è il desiderio di sentire l’aggregazione verso qualcosa, verso una massa, che diventa quasi una pseudo-famiglia.
    Quindi in sostanza il racconto è ciò che manca.

  4. 4
    Angwhy -

    Io invece mi chiedo,con il dovuto rispetto, perche continuare a parlare di cose successe quasi un secolo fa? se è solo un modo per sviare i problemi parliamo delle guerre puniche a sto punto

  5. 5
    alisee -

    E’ giusto ricordare il passato,
    perchè non ci devono essere buchi nella nostra storia, ma questo non deve essere una distrazione
    per i problemi dell’oggi.
    Non mi piacciono ad esempio per il 25 aprile, i manifestazioni diverse, alcune con gli ebrei, altre coi palestinesi. Per non parlare di fascismo e antifascismo.No alle feste divisive!, se festeggiamo la fine di una guerra è ok,
    per fortuna oggi la gente detesta le guerre.
    Poi giusto essere completi, la seconda guerra mondiale non è solo la shoah, ma anche i gulag,
    le foibe, i bombardamenti a tappeto, Coventry, Dresda,e tutto il resto…e tutti gli strascichi del dopoguerra…questa è la guerra, non si può cambiare!
    Ora però fa parte della storia e non deve essere un diversivo per evitare i problemi
    che ci sono oggi.
    L’Europa è stato un buon passo a riguardo,
    ma deve essere un’Europa dei popoli, non delle
    finanze.
    E il suo scopo deve essere l’interesse dei suoi cittadini, al primo posto.
    di ideologie ne abbiamo avute troppe.

  6. 6
    Egidio Mergonavodi -

    Io credo che il problema dell’Italia sia stato quello di entrare in alleanza con la Germania nazista, il che ci ha di fatto trasformati in aiutanti del “mostro” Hitler. Da quel momento, dopo la liberazione, il nostro paese ha pagato a caro prezzo l’errore in modi diversi tra cui:

    – la creazione di una Costituzione che non è stata mai votata dai cittadini e che assegna poteri enormi al Presidente della Repubblica, non votato dai cittadini come invece avviene negli USA
    – l’installazione di basi NATO con testate atomiche sul suolo nazionale contro la volontà dei cittadini (referendum NO AL NUCLEARE)
    – la formazione di un substrato sociale di sinistra che ha cannibalizzato il patriottismo antifascista (ANTIFA scritto ovunque)
    – la litania “della memoria” ripetuta senza sosta (con pieno appoggio delle rappresentanze israelite nel nostro paese) al fine di educare i giovani al ricordo della shoah.

    E’ il prezzo per i nostri errori ?

  7. 7
    Egidio Mergonavodi -

    Quindi, pur confermando la necessità della rimembranza di fatti storici e sociali negativi, con il fine educativo di non ripeterli, il nostro paese non ha ricevuto una equivalente spinta anticomunista come invece in paesi che hanno subito la violenza sovietica. Il risultato è stato quindi (e lo è in parte anche oggi) che chiunque ponga l’accento su fatti negativi relativi alla sinistra mondiale (tra cui le foibe) finisce per essere accusato di essere fascista e di fomentare sterili discussioni, quando invece al contrario, per par condicio, dovrebbe esserci un interesse forte e condiviso nel far risaltare TUTTI i fatti negativi del passato, di qualsiasi corrente politica, al fine di evitarli per il futuro. A titolo di esempio ciò che avvenne a Norma Cossetto, è tabù per alcuni concittadini. La scuola pubblica, amministrata da professori troppo “di partito”, ha trasmesso solo la parte “antifascista” della morale, tralasciando quella “anticomunista” altrettanto importante.

  8. 8
    Yog -

    In effetti ha ragione Angwhy, alla battaglia di Canne riempirono numerosi canestri con gli anelli dei caduti, eppure non ce ne fotte assolutamente niente e nessuno di noi, tranne qualche Professore tipo me, se ne ricorda. La maggioranza degli italiani sono povirazzi o incolti e non sanno manco chi si battè.
    Imparare dal passato.

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