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Lettera pubblicata il 30 Marzo 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

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  1. 11
    francy -

    Le certezze sono impossibili da trovare,bisogna solo abbandonarsi al sentimento quando c’e’ in te..e chi ha paura di amare non riuscirà’ mai a vivere intensamente l’amore.Cerchiamo sempre certezze perche’ fondamentalmente ci sentiamo insicuri e abbiamo bisogno di sentirci amati,abbiamo bisogno che qualcuno ce lo dica.Siamo tutti in cerca d’amore,ma spesso cerchiamo certezze in amore..L’amore e’ il buio delle certezze…l’amore genera amore la certezza del presente,nell’incertezza del futuro..Io ne ho solo una..

  2. 12
    The Dreamer -

    Mi fa piacere che tu non l’abbia capito. Forse questo dipende dal fatto che, mentre gli altri commenti si sono soffermati sul sentimento a quanto pare non corrisposto, alla sofferenza di una persona importante mancata, a me è sembrato di cogliere qualcosa che andasse oltre. Senza presunzione nè da parte mia, senza meritocrazia nei tuoi confronti. Una pura impressione. Come se il dolore, indubbio, che stai provando o provi ti avesse portato a vedere anche gli altri frangenti sofferenti del tuo io. Ribadisco: mia impressione, magari ho colto tutt’altro.
    “Sempre più spesso, però, negli ultimi tempi sentirei la necessità di condividere i miei pensieri con qualcuno che possa capire, il problema è che non riesco più ad identificare questo qualcuno con nessuno che mi circonda.” Questa non è una frase di un innamorato che soffre, o almeno, non è solo questo. A me pare proprio un bisogno di esternare, latente e inconscio forse, una frustrazione che si annidia in quell’animo, compreso da nessuno.
    Probabilmente lei era l’unica persona che sentivi ti capisse, ma se così fosse, capisci che non è “normale”?(ti prego di notare le virgolette, per me ad es. è normalissimo, ma intendo altro, ho troppo poco spazio qui per soffermarmi su questo, andrei fuori tema).
    Il tuo sentirti solo mi sembra un sentirsi solo generico, non solo soffermato nei confronti del sentimento che provi per lei “E gli amici, gli amici veri purtroppo sono pochi, forse nessuno.” Sei un ragazzo molto acuto nei tuoi ragionamenti, complimenti..ami pensare, ami estraniarti..come fai a non vedere che c’è qualcosa che in qualche modo ti distingue dalla “massa”, e che quel qualcosa è ambivalente (ti piace la tua “inettitudine” eppure ti senti solo)..
    E’ la condanna della lucidità, caro ragazzo! Quando prendi coscienza del fatto che di amici veri non ne avrai probabilmente mai nessuno in quanto quelli che vedi là fuori sono incapaci di puri sentimenti.N.B. Non parlo di pessimismo, ad un certo punto

  3. 13
    The Dreamer -

    non potrai fare a meno di pensarci. Ma superata la fase del turbamento, del male “che in fondo non fa nemmeno poi così male”, della confusione, arriverà inesorabilmente il tempo della saggezza, dell’autosufficienza (da non confondere con il rifiuto di qualsiasi relazione!!), della serenità con cui guardare “con distacco” a questa tua particolare capacità di introspezione e di considerazione del mondo.
    Immagino che se non hai capito prima, figuriamoci adesso. Non mi diletto ad esprimermi per enigmi, mi rendo conto che ho chiaro in testa il significato lineare e tranquillo di questo ragionamento, ma non riesco ad esprimere questo concetto così complicato con un linguaggio più semplice. Quando tu pensi tra te e te pensi con il modo che hai di parlare e qualsiasi “traduzione” stonerebbe, risultando in qualche modo apocrifa, non autentica, semplificata ma non veramente quella spontanea. Non posso che rendere questa parafrasi complicata come il primo scritto, in quanto complicata io sono.
    La serenità..quando le acque si calmeranno (intendo la mancanza veramente forte di lei) giungerà questa beneamata serenità. Mi dispiace per te, perchè sarà un punto di riposo dopo tanto naufragio, ma ahimè..sarà solo momentaneo. Eppure, in quell’oasi di serenità riuscirai a vedere come vedo io ora quanto ti abbia segnato e insegnato questa perdita, quanto sia stata un trampolino di lancio per fare in modo che il pesciolino che sei uscisse dall’acquario e capisse che il mare è molto più libero, più pulito, seppur pericoloso, difficile, tormentato.. Eppure un giorno non potrai fare a meno del mare, per quanto peggiore sia è sempre migliore! (sembra una contraddizione, ma ti assicuro che non lo è. La mia è una metafora che prende spunto da uno scritto platonico, che in poco dice l’infinito).
    Ora credo che sia meglio fermarmi qui. Solo spero tu riesca a credere che quello che ti sta succedendo, per quanto difficile, è molto meglio, anche se sembra peggio. Non chiedermi di cosa.
    Ciao

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