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Non so voi…

Ma io noto che, in questo mondo ipertecnologico, nonostante possiamo fare di tutto e di più, non c’è praticamente nessuno che non abbia di che lamentarsi su qualcosa. Allora i casi sono due: o è nella natura umana non essere mai soddisfatti di nulla, oppure non esiste in nessun modo il famoso “senso di gratitudine” per quel che si ha.

Quale delle due corrisponde alla realtà, secondo voi? 

Lettera pubblicata il 21 Agosto 2017. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Ciao,
    io mi considero una persona estremamente realista. Basta studiare il successo della rete per avere un’idea di come potrebbe sentirsi un uomo che ha determinati impegni vicino ad una donna che lo richiama alla realtà. Il mondo è fatto di forme egoistiche ed ingannevoli che portano a vedere l’amore contemplativo e disinteressato come un ostacolo. Si manifesta un odio cieco che talvolta si traduce solo in una forma di antipatia. Nella vita capita di trovarsi in determinate situazioni, ma chi le vive dall’interno è ben consapevole della natura umana. Non pensa all’ingratitudine, non considera il tradimento una forma d’infedeltà… ma come si potrebbe fare? Anche secondo me è inevitabile. Il fatto che mi faccia stare male dipende dalla mia vita… dal fatto che la mia sensibilità si è affinata al punto da farmi desiderare la beatitudine. Allora… se voglio stare nel mondo ci sto alle sue regole (per conservare il mio amor proprio), altrimenti faccio una rinuncia… ma non me la sento in coscienza di giudicare un ragazzo senza arte né parte che ha fatto furore e mi risponde con supponenza. Lui ha ragione. Nella vita reale (senza nickname) non cercherei un confronto con nessuno. Ma non parto mai con questo intento perché a distanza di tanti anni continuo a credere che la chiesa non è una democrazia. E’ normale che nessuno ti ascolta. E’ normale non essere accettati… il problema semmai sta a monte. Nel bisogno di accettazione.

  2. 2
    Rossella -

    PS Esiste il consenso. Le persone si scelgono e si manifestano per quello che sono. Ieri ho visto una scena che mi ha imbarazzato perché l’ho trovata fin troppo esplicita… ma la cornice era romatica. In società conta la cornice… e il senso di dignità dipende dal rispetto che ogni persona ha di sé. Non mi sono scandalizzata… mi sono sentita fuori luogo. Il rispetto degli altri rischia di diventare una gabbia… come se qualcuno avesse il potere di scandalizzarmi o di offendermi.

  3. 3
    christian -

    Sti Giovini non sanno accontentarsi di niente….ma va va

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