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Non sei l’uomo che sognavo

In queste ultime Festività natalizie, tentando di mettere ordine tra vecchi appunti dell’Università, ho trovato due fogli a righe, dimensioni A4. Ingialliti ai margini, una grafia nitida e ordinata, i fogli sono una lettera indirizzata a Ch., Forte dei Marmi.
Mi son chiesto se, questa lettera, sia mai stata spedita.

La grafia è simile alla mia, ma non è la mia: lettere grandi e chiare. Per ogni riga, non più di cinque parole. Una grafia – io direi – molto poco «maschile». Anzi, «femminile», oserei definirla.
Chi l’abbia scritta, non l’ho capito. Chi sia la destinataria, neppure. Tuttavia, di questa lettera, vorrei riportarne alcuni brani.
Eccoli.

«Tra le molte altre cose, ho molto fantasticato, in questi mesi, il giorno del tuo matrimonio: ottobre 1999, Versilia. C’è stato un preciso motivo, per sposarti lo stesso mese che compi gli anni?
Ho fantasticato il tuo ingresso in Chiesa, con tuo papà che ti accompagna all’altare.
Ho vagheggiato il tuo «quasi marito» mentre ti alza il velo, e bacia la tua fronte bianca.
Ho vagheggiato te mentre pronunci il «Sì!». Poi, quando firmi sul Registro, e infine piangi, per la gioia.
Perché hai pianto, vero?
Ho poi fantasticato la tua prima notte d’amore da sposata: baci, carezze, lui dentro di te, il piacere raggiunto.
Hai pianto quando ti sei scoperta in attesa del tuo primo maschio? E dov’eri, quando hai detto a tuo marito di aspettare un bambino? E lui cosa ha fatto? Ti ha baciata? Ti ha abbracciata? Ti ha detto:«Ti amo!»? Le hai pronunciate tu – anche tu? – , queste due parole?

Mi hai detto che io, per mesi, avrei montato una farsa. Sarebbe una farsa, quindi, il mio Amore per te. Le mie promesse di vita insieme. Le fantasie sul comune desiderio di visitare l’Orto Botanico, come anche il tuo Bar preferito, sulle Mura. Le Mura. Avevi mal di gola, quel giorno, Amore non mio, e mi hai chiesto una caramella. Io, che sempre porto con me un pacchetto, quella volta non l’avevo. Volevo sprofondare!
Una farsa. Sapessi quanto ti sbagli, Amore non mio. Ma niente! Non c’è stato verso: per te è stata una farsa!
Mi hai detto di non essere io, l’uomo che sognavi. Queste tue parole sono state il primo «bum!», nel mio petto.
“Non sei l’uomo che sognavo!”, credo sia il modo peggiore per chiudere, e per chiudere una lettera, Amore non mio.
Amore non mio, sei sempre dentro di me. Sempre! E forse mai ne uscirai!
“Non sei l’uomo che sognavo!”. Bum!».

Lettera pubblicata il 10 Gennaio 2020. L'autore ha condiviso 13 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    Rossella -

    Ci sono donne che non sono fatte per essere comandate. Allora una volta il padre le abituava a prenderle senza una ragione. Ma non è questa l’epoca. Cosa ti devo dire? Le donne che ostentano una realtà così ovvia non mi sembrano libere. In quanto al passato la severità faceva parte di un programma di educazione estetica, perché non è bello rappresentare un fenomeno naturale ed essere di fatto un’unità senza valore. Per quanto la famiglia ti possa vestire d’oro sarai sempre una persona insulsa perché non hai la carità. Oggi è preferibile stare sole perché si fanno progetti molto stravaganti. Meglio tornare a casa, dove la magnanimità del signore ci consente di dare forma al privilegio. Tutto quello che è scritto sui libri di storia del Novecento è stato possibile all’interno di questo quadro politico in cui la donna ha diritto di difendere il feudo come si trattasse del suo corpo. Il corpo della chiesa che chiede un governo perché inserita all’interno di uno stato collegiale nel quale gli interessi della collettività vengono prima di quelli delle singole classi che poggiano sul privilegio da noi concesso.

  2. 2
    Golem -

    Carina. Devo dire che quel finale “Non sei l’uomo che sognavo!”. Bum!» mi ha fatto pensare a Troisi che racconta una delusione in uno dei suoi comici film .
    Magari invece ha ragione Rossella, chi può dirlo.

  3. 3
    rossana -

    Salvo,
    “Amore non mio, sei sempre dentro di me. Sempre! E forse mai ne uscirai!” – che sia questo l’amore “per sempre”?

    di certo lo è stato per una giovane donna che ha perso l’innamorato al fronte. per lei non ci sono stati più altri uomini.

    se si ama qualcuno e si ha la sventura di saperlo morto, si continua ad amarlo con la stessa modalità di attrazione-affetto di quando era in vita? si dimostra di averlo amato davvero solo se non ci si lega a un nuovo partner?

    se sei tu ad aver perso la donna che amavi, dovresti fartene una ragione e lasciarti coinvolgere in un nuovo amore.

    il “per sempre”, sano e sincero, è rarissimo, caratterizzante relazioni/incontri davvero speciali, di certo non alla portata di tutti!

  4. 4
    Yog -

    Salvo, sposarla il mese del compleanno era una ottima idea così le facevi un solo regalo all’anno. La grafia era la tua, guarda meglio.

  5. 5
    salvo ruotolo -

    @Golem
    Non avevo pensato al film di Massimo Troisi, perché non lo ricordavo. :))

    @rossana
    Hai ragione! Gli Amori «per sempre» sono rarissimi.
    Magari – chissà? -, chi ha scritto quelle righe, lo ha vissuto, e lo vive davvero, questo rarissimo Amore. :))

    @Yog
    Non essere malizioso, caro Yog!
    La grafia è somigliante alla mia, ma la mia non è.
    :))

  6. 6
    Bohemie82 -

    “Gli Amori «per sempre» sono rarissimi.
    Magari – chissà? -, chi ha scritto quelle righe, lo ha vissuto, e lo vive davvero, questo rarissimo Amore”

    Il vero amore è solo quello non corrisposto: vuoi perchè è molto più romantico non esser corrisposti, vuoi perchè non si affievolisce col tempo diventando affetto, delusione e/o risentimento.
    Si sublimerà in esso tutta la magia del sogno..ciò che poteva esser ed invece non è stato.

    “Amore non mio, sei sempre dentro di me. Sempre! E forse mai ne uscirai!”

    Se costui avesse invece poi sposato questa donna, rileggendo tali parole oggi, con tutta probabilità inorridirebbe nel constatare quanto sciocco è stato.

  7. 7
    maria grazia -

    Il vero amore è solo quello corrisposto e permanente. Tutto il resto è.. vera illusione.

  8. 8
    Bohemien82 -

    Ma allora é viva!

  9. 9
    salvo ruotolo -

    @Bohemie82

    Non mi nascondo che, «ciò che poteva esser ed invece non è stato», abbia un suo oscuro e inspiegabile fascino. Infatti, credo che si fantastichi molto, negli anni, sul «come sarebbe stato quel mancato Amore».

    @maria grazia

    Sicuramente, un Amore non corrisposto, è particolarmente frustrante, per chi non è corrisposto.
    In pochi – credo – hanno avuto la buona sorte di non vivere un sentimento non corrisposto. 🙁

  10. 10
    maria grazia -

    Salvo, l’ amore non corrisposto può essere frustrante sia per chi lo vive che per chi “riceve” quel sentimento, non essendo quest’ ultimo possibilitato a rispondere alle aspettative che l’ altro riversa su di lui. Lasciare andare ciò che non fa per noi è un atto di rispetto non solo verso noi stessi ma anche verso l’ altra persona, che ha il diritto di scegliere ciò che più preferisce e ciò che lo/la fa star meglio.

    Quindi, chi “ama” qualcosa che di fatto non c’è e si ostina a perseguire quella direzione anzichè costruire qualcosa di concreto altrove, è fondamentalmente un immaturo che ha una visione egocentrica dei rapporti e di se stesso ( impossibilità di accettare e gestire un rifiuto ). Nel migliore dei casi, è una persona con una bassissima autostima e con dei traumi alle spalle, che ha quindi bisogno di lavorare su di se.

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