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Nessuno mi cerca

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Buongiorno, sono un ragazzo di 23 anni e scrivo perché non riesco più a tenermi dentro tutto quello che sto provando da quasi un anno a questa parte. Nessuno mi cerca, avevo tanti amici, amici che conosco da quando sono piccolo, o così tali che con il passare del tempo si sono dileguati nel nulla. Ho fatto le mie belle, scusate la parola, cazzate, ho litigato con alcuni, ma anche se avevo le mie ragioni mi sono esposto abbastanza male. Con altri non mi sono fatto sentire io per primo, altri ancora, la maggior parte, proprio non mi considerano. Tutto cio è a causa di un periodo della mia vita non proprio idiliaco, ma da parte loro non ho mai avuto il minimo appoggio, tutti vivono nel loro mondo fatato e se va bene a loro ti liquidano con un “sei una persona negativa e di negativita non ne voglio nella mia vita”. Ora mi/vi pongo una domanda. Un’amico, non dovrebbe darti una mano quando stai male, quando sei in difficoltà? Beh, signori, io una fortuna del genere non l’ho avuta, non ho avuto dell’amico che mi dessero una mano, nessuno! E perché questa sfortuna è toccata a me? Perché le persone con cui sono cresciuto, a cui io per primo, quando erano in difficoltà, ho dato una mano, proprio quando in difficoltà ci sono stato io mi sono dovuto sentire frasi del tipo ” smettila di rompere” o “stai zitto che non hai mai dato una mano a nessuno” che quando pur dopo tutte queste cose provi ancora a riallacciare i rapporti organizzando qualcosa per rivederli ti arrivano solo insulti come se fossi l’ultima persona sulla faccia della terra? Sono avvilito, amareggiato e anche se è la cosa peggiore da fare non ho più voglia di vedere nessuno, di lasciarmi andare, di rimanere solo, perché tanto so che, per come sono ora, anche se trovassi nuovi amici non riuscire più ad avere fiducia nel prossimo, non riuscire più a fidarmi del prossimo perché se uno si comporta bene, aiuta e conforta il prossimo in questa società di merda viene preso a schiaffi in faccia? Perché uno fa tanto e riceve il nulla più assoluto? L’isolazione più totale?

Lettera pubblicata il 4 Febbraio 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    sara -

    Sei la negatività? Mai sentita scusa più ridicola e patetica. Semplice: volevano liberarsi di te e ne hanno approffittato. E cmq puoi cercarli tu. Altrimenti non eravate poi così amici

  2. 2
    Rossella -

    Penso che dovresti vivere le amicizie in maniera molto allegra e spensierata. Se hai un carattere chiuso, o introverso, volendo potresti anche evitare le compagnie… conosco tanti ragazzi che si sono dedicati allo studio, ma nella loro vita privata hanno scelto di perseguire altri obiettivi. Ecco: avere impegni da una parte e famiglia dall’altra ti garantisce di poter vivere la vita che vuoi. Per dire: quando andavo a scuola trascorrevo la metà del mio tempo sui mezzi pubblici. Questa è la vita. Scambi quattro chiacchiere con qualcuno, stai in mezzo alla gente e torni a casa. Gli uomini dopo i cinquant’anni (anche più) smussano molti angoli del loro carattere, ma l’uomo tipo (il ragazzo tipo) vive con grande imbarazzo anche l’incontro con la tua famiglia o le uscite di coppia. Molto fa il carattere, ma il succo è quello… ma non si tratta di un limite, deve fare quello che si sente. In fase di depressione, quando la persona si sente più stanca, emergono una serie di bisogni che di regola vengono celati dall’orgoglio, dalla forza. Ma anche questo non è un problema. Infatti ho detto per dire. Per una ragazza è diverso… io sono una persona introversa, ma vivo le amicizie alla stregua di un uomo. Forse proprio la mia estrema riservatezza mi porta a vivere l’esteriorità come un rifugio. Le amicizie basate sul dialogo mi mettono un po’ all’angolo… si deve trattare proprio di una persona di famiglia. Ma nonostante tutto mi reputo una persona sincera, non ho secondi fini… anche se ce li avessi non ci sarebbe niente di male perché non sorrido mai a qualcuno solo per il gusto di esibirmi. C’è sempre un interesse, guai se non ci fosse. Ti consiglio di non dare peso alla cosa… il carattere è carattere, ti dirò di più: volte può rappresentare una risorsa… il ragazzo che si accomoda troppo nelle compagnie difficilmente riuscirà a sbrogliare quella matassa di stati d’animo che orbitano intorno alla coscienza. I momenti di astrazione ti consentono di essere giusto. Si tratta di un mio presentimento, per carità. Che dire? Preferisco sempre aspettare… quando la persona torna, se mi sento ancora ferita, se ne riparla. Ogni attesa dovrebbe essere vissuta con grande gioia, ma sappiamo che alle volte aspettare una telefonata può essere molto più complicato di così. Si fanno mille pensieri. Accade quando lui prende una decisione senza consultarci o quando abbiamo la sensazione di essere troppo distanti. Alle volte è giusto vivere una serie di stati d’animo contrastanti per imparare a stare insieme in maniera veramente casta. Quando trovi l’anima gemella questa teoria diventa un teorema. In bocca al lupo 😉

  3. 3
    mikyanjy -

    mi dispiace molto,so come ci si sente…ma sei giovane,non abbatterti così(+ facile a dirsi che a farsi)…studi,lavori? prova a cambiare giro..a volte anche solamente iscrivendosi a qualche corso in palestra si conosce gente nuova e simpatica….magari non tutti saranno amici,ma almeno ti distrai un po’ e inizi a conoscere gente nuova…a volte e’ necessario cambiare aria e provare a ricominciare…ripeto,sei giovane, di occasioni ne avrai ancora,anche se so che le delusioni fanno male e ci fanno ‘rinchiudere’ in noi stessi..ma a volte anche i momenti di sofferenza servono…al momento non ce ne rendiamo conto,ma quando riusciamo a risollevarci poi in teoria dovremmo avere imparato qualcosa…un abbraccio

  4. 4
    Lux79 -

    Persone altruiste che ci sono sempre nel bene e nel male esistono ma sono sempre meno. Purtroppo bisogna farsene una ragione. L’amicizia va coltivata come l’amore, sei sicuro che tu ci sei stato per loro? Mi pare strano che almeno 1 dei tuoi amici non ti stia accanto. Se tu ci sei stato e loro no, semplicemente non sono persone adatte a te. Stai iniziando a capire ora che il mondo è una merda, ma comunque ha anche (pochi) lati positivi. Vale la pena attendere per viverli? Diciamo di si. Ma prima tu impari a contare principalmente su te stesso e prima riesci a goderti il mondo senza troppe aspettative e sofferenza.

  5. 5
    Sofia -

    Caro Greg…la società di adesso…il mondo di adesso…purtroppo è marcio…lurido…un buon 70 % dell umanità potrebbe anche non esistere…oppure dovrebbe essere eliminata…ma c’è… Purtroppo c’è e le persone ancora buone e normali si devono adeguare a questa situazione e a questa vita.. Tra tutto questo marciume generale in tutti i sensi,c’è anche ormai la totale mancanza di valori in tutti i sensi tra cui anche nell’amicizia!
    Una volta fino a 50 anni fa, l’amicizia era considerata come una cosa rara,c’era disponibilità e comprensione,c’era il vero senso di avere un amico! Ho sentito spesso racconti di persone che quando erano giovani o adolescenti avevano amici e si trovavano al fiume,per fare il bagno!..si rincorrevano..facevano anche gli stupidi insieme,non avevano il cellulare,si andavano a cercare dopo la scuola..uno a casa dell’altro,poi in giro..anche nei campi,se uno aveva bisogno poteva sempre contare sugli altri e sul loro aiuto,una volta c’erano valori importanti e principi come RISPETTO,AIUTO RECIPROCO,SAPER ASCOLTARE…LEALTÀ… una volta si era davvero veri amici…

    Ora in questa epoca…in questa merda di società… Regnano solo i principi di …internet del c.... ( qualsiasi merdate o cavata si faccia,subito il cel e subito metterlo su internet)..altro valore..disonestà… Non lealtà ( chissenefrega fare qualcosa contro i nostri amici)…demenzialita’(pochi hanno valori in sé e pochi hanno un carattere forte,da ragionare con la propria testa,quasi tutti i giovani di adesso sono pagliacci..superficiali. ..stupidi ed egoisti,san bere come cretini…ubriacarsi e fars il video Che vomitano e metterlo su internet! Pagliacci perché non danno più valore nemmeno alle parole e a ciò che dicono,il giorno prima sei loro amico,ti riempiono di messaggi carini. ..”tvtb….sei qui sei là… ” il giorno dopo..” sei una merda chi ti conosce”…!non puoi contare su nessuno..perché la maggior parte non sa nemmeno cosa significhi aiutare un amico in difficoltà!

    E cmq non parlo solo di maschi…parlo della maggior parte dei giovani di adesso…donne incluse ovviamente.
    Quindi caro ragazzo…o ti adegui a questa merda…provi a essere un pagliaccio demente menelcazzo di tutto e di tutti come loro ….o per ora stai solo…e aspetti di trovare amici simili a te…
    Tu mi sembri davvero un bravo ragazzo…con la testa sulle spalle..non hai la personalità marcia come la maggior parte dei giovani..quindi mi viene difficile pensare che potrai diventare così.. Perché se non lo sei potresti diventarlo per compiacerli o avere amici..ma staresti male e non saresti te stesso…

    Aspetta a trovare ragazzi come te..ci sono ancora ragazzi buoni..e di valori in giro…difficile trovarli lo so…ma aspetta o cerca…vedrai che troverai qualcuno come te…un amico che ti considererà tale e si comporterà di conseguenza…da vero amico.

  6. 6
    rossana -

    Lux,
    “Persone altruiste che ci sono sempre nel bene e nel male esistono ma sono sempre meno.” – no, non esistono e non sono mai esistite: ognuno agisce SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per il proprio tornaconto personale, marcatamente evidente all’esterno o interiorizzato che sia…

    l’esortazione “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” già non è facile da rispettare, pur non appartenendo soltanto alla religione cattolica, ma “ama il prossimo tuo come te stesso” sarebbe la vera rivoluzione da mettere in atto fra gli esseri umani, naufragata prima ancora di essere davvero iniziata.

  7. 7
    Clara -

    Ciao Gregsh,

    personalmente ho rivisto il mio concetto di amicizia. E ho rifatto mio quanto studiato a scuola in tedesco. I tedeschi hanno tanti “Bekannter” (conoscenti) e pochi “Freunde” (amici). In italiano si tende a dire molto più spesso amici anche per quelle persone che conosciamo superficialmente. Ma ho visto la delusione sul volto di un amico (un amico vero) quando scherzavo sul fatto che non lo ritenessi il mio migliore amico. Tanto è vero che poi gli ho scritto su Whatsapp (ma glielo dirò personalmente) che è il mio SUPER MIGLIOR AMICO. In ogni caso sto rivalutando una persona che reputavo molto importante per me (tanto da diventare il mio fidanzato, ormai ex da tre anni). Frequentiamo tutti e tre (io, lui e il mio amico) un’associazione per disabili perché abbiamo delle difficoltà. Ad un certo punto il mio ex ha smesso di frequentare l’attività che facevamo tutti insieme. All’inizio mi mancava molto, poi, con il passare del tempo ho capito che non ci tiene alla nostra amicizia se non fa nemmeno lo sforzo di venire qualche volta (lavora sempre in associazione con un lavoro “protetto”). L’altro amico (il MIGLIOR amico) è sempre presente, ci vediamo fuori dall’associazione, ci sentiamo spesso su whatsapp (lo aiuto anche con i compiti di scuola, io ho 32 anni e lui 19). Meglio uno presente che uno che c’è e non c’è, no?

    Ciao!

    Clara

  8. 8
    Lux79 -

    Mi viene da scrivere che se consideriamo “amici” i conoscenti di fb e diamo loro eccessivo valore, capisci perché oggi l’amicizia é cosa rara. Diamo valore alle stupidaggini e non alle persone reali. I bravi ragazzi non li caga nessuno, quindi prima te ne rendi conto e ti crei uno scudo per andare avanti con le tue forze, oppure diventi una pecora del gregge adeguandoti alla superficialità degli altri

  9. 9
    LinuX -

    Sofia*
    Stavo giusto leggendo questo prima di leggerti quindi lo “condivido” con te ^.^ : “Siamo tutti figli dell’educazione che riceviamo. Che si accetti o si rifiuti, parzialmente o in toto, la formazione impartita, essa influenzerà in maniera determinante la nostra intera esistenza. I modelli educativi ovviamente ci condizionano e attraverso noi condizionano l’intera società in cui operiamo.
    In un’epoca nella quale genitori e figli passano sempre meno tempo insieme sono le istituzioni dello stato e quelle private insieme ai mezzi di comunicazione ad allevare i “nostri” bambini. E lo fanno con modelli educativi che finiscono per tirare su uomini e donne simili, troppo simili, a loro. Le autorità politiche, culturali, morali vogliono il monopolio dell’educazione dei nostri figli: lo vogliono perché i bambini gli fanno paura. In fondo basterebbe che una sola generazione di giovani sotto ventiquattro anni (nel mondo un miliardo e ottocento milioni di individui) vivesse una condizione formativa radicalmente diversa da quella attuale per sperare di ottenere degli importanti mutamenti su ogni piano della nostra esistenza.”
    Un saluto 🙂

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