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Sono nove mesi che l’aspetto

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Lettera pubblicata il 14 Settembre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 21 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    arturo -

    che tristezza e che ricordi nelle tue 15 parole…. io la richiamai dopo un mese e mi rispose che per lei era scontato che non ci saremmo più rivisti…. come si fa a pensare che sia scontato una cosa del genere e dire che io ho pianto per tutti quegli interminabili 43.200 minuti….2.592.000 secondi… perchè quando si aspetta soffrendo il tempo si conta in secondi… ogni secondo un pensiero…. che amara tristezza se ripenso a quei momenti….

    poi però per tutti arriva il sole… il un modo o in un altro il sole arriva !!!

  2. 12
    lilli -

    Per fra73:
    apprezza il sorriso che forse voleva indurti Andrea. Battutaccia, lo so, ma vedi il lato positivo delle cose.
    Senti a me. Lei può vivere senza di te? Può trascorrere le sue giornate senza il tuo viso, il tuo respiro, senza il tuo amore? Si? Lo sta facendo giusto?
    E ALLORA CAVOLO!!! Lo puoi fare anche tu!!! Eh si…lo so, dirai tu: “ma io la amo e lei no” … sigh sigh! E quindi? Stiamo lì a piangerci addosso perchè siamo innamorati più di quanto pensassimo? Vogliamo passare le ns. giornate con il muso lungo e l’umore sotto i piedi solo perchè uno/a ci molla? NO. IO NON CI STO!
    Comprendo bene che sia facile a dirsi e non altrettanto facile a farsi. Ma DEVE essere così, altrimenti ci ritroveremo a piangere tutta la vita, perdendo ciò che di bello invece ci può offrire.
    Anche il mio LUI non tornerà più. Ho pianto tanto, sono stata male che di più non potrei pensare. MI HA FATTO SOFFRIRE COME NON MAI. STOP. E’ sufficiente per girarmi dall’altra parte e non guardare più indietro. L’ho fatto. Mi sono girata, con l’aiuto delle persone care.
    NON MI VUOLE? Bene. Gli farò mangiare le mani. SE NE PENTIRA’. Queste sono le parole che mi dico e mi ripeto quando cominciano a tornare pensieri angosciosi. MI STO RIPRENDENDO LA MIA VITA CON I DENTI. Ho cominciato dal look: via i pantaloni, via le scarpe basse, via. Adesso sono FEMMINA! E sto meglio.
    Comincia a curarti. Rinnova qualcosa nella tua vita. Per me una buona medicina è stata quella di curare il mio aspetto. Per te non saprei, dato che non scrivi molto.
    Dai che ce la facciamo. Non siamo mica nati per stare a frignare!
    Caccia fuori le unghie caro mio. Un’altra è già in cerca di te! e non è solo la frase di una canzone!

  3. 13
    arturo -

    Inginocchiarsi solo per pregare ! Questo è stato il mio motto da subito. è brutto essere lasciati… vengono alla mente le più brutte cose… buio totale… male al petto perenne…. nessuna voglia di uscire e sopratutto di conoscere nuova gente…. solo voglia di stare ancora più male….
    però poi mi sono guardato allo specchio e mi sono domandato se questa era vita… ed ho ricominciato a vivere !

    avanti uomo ! alza lo sguardo ! fa vedere a te stesso chi sei !

    un abbraccio ! e se ti va continua a scrivere qui che sfogarsi in qualsiasi modo aiuta !

  4. 14
    Sissi -

    Ciao a tutti quelli che scrivono e scriveranno, ciao a Fra 73 in particolare. Condivido con voi una piccolissima riflessione. sono stata abbandonata a novembre dell’anno scorso, non sull’altare come Lilli, tuttavia colui che ha condiviso un tratto dellamia vita per due anni, non ha neppure avuto il coraggio di dirmi in faccia che era finita, è letteralmente scappato. Non sono stata ad inseguirlo, tuttavia ho tentato di avere spiegazioni con l’unico risultato di sentirmi gridare al telefono che era con un’altra. Sino a qulache mese fa pensavo di essere triste per un mancato ritorno, ero convinta che tutte le mie lacrime derivassero dal fatto che avrei dato qulunque cosa pur di riaverlo accanto. Mi sono messa in discussione ho fatto l’elenco di tuti gli errori commessi da parte mia e sapete cosa ho scoperto proprio qulache giorno fa? esattamente quando sono riuscita a strappargli un messaggio formale dopo avergli inviato auguri per il suo compelanno? che il dolore di prima e di adesso deriva solo e soltanto dal fatto che nella realtà ho amato unapersona che non esiste. Nello psecifico non conosco la storia di Fra, quindi non giudico, manel mio caso sento che se qualcuno mi vuole bene, anceh se smettte di amarmi, ha il coraggio di dirmelo e non sparisce dall’oggi al domani. Il dolore quindi pe rme è tutto nel comprendere che seppure egli venisse a ricercarmi e magari mi invierà un altro belmessaggio formaleper il mio compelanno, non saerbbe lapersona che ho tenuto nel cuore per tutto questo tempo. Impariamo allora a vivere la vita giorno per giorno ed a trovare in noi la fiducia per andare avanti distinguendo il meglio e il meglio nonèp qualcuno che no ci vuole, mai.

  5. 15
    lilli -

    Ciao Fra73, come va? stai un pò meglio?
    Spero di si. Non ti abbattere caro, non ne vale la pena.
    Ti auguro una giornata di sole che riscaldi il tuo cuore e faccia spuntare un sorriso sul tuo viso.
    Ciao.

  6. 16
    fra73 -

    Grazie lilli, per il tuo interessamento.
    Le giornate trascorrono nella solitudine del lavoro e degli impegni quotidiani.
    Il momento più difficile e’ la sera e la notte, quando ognuno di noi deve fare i conti con se stesso e con la consapevolezza che purtroppo tutto finisce in un attimo.
    Un abbraccio.

  7. 17
    arturo -

    Fra73… quanto è maledettamente vero… tutto finisce !

  8. 18
    lilli -

    Caro Fra73 come ti capisco. La notte per me è un inferno. Mi ritorna in sogno il suo viso. Il viso di chi si vede restituite le chiavi di casa e prova solo pena per me. E io grido e piango. E grido: bastardo. Ma non ci risolvo nulla. Solo pianto e tristezza al risveglio.
    Mah. che schifo. Scrivimi in privato sulla e-mail: lilli.lilli2@virgilio.it. Magari possiamo insieme lagnarci in privato e ammazzare il tempo che sembra non passare mai.
    O magari riusciamo a distrarre il cervello da questo tormento.
    Baci. lilli.

  9. 19
    LUNA -

    Ciao Fra, ma poi l’hai fatta quella telefonata, tu, per smettere di stare nel limbo? per farti dire un forte e chiaro (o non così diretto, ma comunque evidente) “non tornerò”?
    Terribile, ma non è che forse su quella certezza, per quanto tu comunque non riuscissi ad accettarla al momento, potresti costruirti un inizio di una svolta interiore?

    SISSI: è dura, è dura quando ci chiediamo: ma chi è la persona che credevo di conoscere?
    però è anche vero, per quanto sia dolorosissimo farsi questa domanda, che quando l’altra persona fa di tutto per diventare altro dalla persona che ci piaceva, abbiamo amato, con cui stavamo bene e che ci faceva stare bene, e non fa neanche nulla per piacerci ancora, anzi sembra faccia di tutto (o… di niente) per non piacerci affatto, disgustarci, allontanarci… ad un certo punto ci ritroviamo a pensare: ok. questi sono gli elementi che ho, quelli da valutare, da cui ripartire. Scatta anche un istinto di sopravvivenza. Ma forse scatta anche un disincanto, e fa il suo.
    Guardiamo chi amiamo con gli occhi dell’amore, uno sguardo speciale, che rende speciali anche le banalità, peculiarità i difetti, straordinari i pregi, e ogni storia importante ha la sua “storia leggendaria”, fatta di momenti densi di significato. Ci siamo scelti, riconosciuti, unici ed irripetibili. Io pensavo a te e tu pensavi a me. Il cielo sapeva che. Il caso non esiste. Ecc ecc. Ma se continuamente l’altro ce li svuota di significato prima o poi anche la nostra “leggenda” finisce? Prima o poi ci costringe a guardare lo speciale come banale? Magari non banale per noi, perché le emozioni comunque sono state nostre. Ma per tenere su la specialità di un amore non è che bisogna essere in due? Guardarsi negli occhi e guardare nella stessa direzione, e avere la sensazione di condividere le stesse emozioni, sentite come uniche.
    Sennò diventa mancanza, dolore cocente, solitario, devastante. Ci si sente mutilati.
    Ma poi finisce anche la “poesia” di quel dolore. Ci si abitua anche a pensare che l’altro non senta quello che proviamo, che non sia più la prima persona con cui condividere le piccole e grandi cose. che non ci pensi, anche se noi lo pensiamo. Che non gli importi di sapere se siamo tristi, felici, ci fa male un piede, o abbiamo un sogno o una cosa vista ci ha fatto sorridere. All’inizio ciò è devastante. Come può accadere? In ciò riecheggia il senso più profondo dell’abbandono, della solitudine emotiva, dell’ingiustizia.
    Poi anche noi via via scolleghiamo il contatto, con qualcuno che non c’è. Torniamo indipendenti da quell’amore.
    Ci secca farlo anche perché pensiamo che così siamo anche noi a dire che non era speciale? Lo era, ma lo è anche ricominciare a vivere. Anche ricominciare a vivere ha un suo “romanticismo”.
    Non possiamo attendere all’infinito chi non ci chiede neppure di aspettare o non ci dà una reale ragione per farlo. E ci riconosciamo la fatica che è costata reggere tutte le difficoltà del trauma di un abbandono. Nn è un gioco

  10. 20
    fra73 -

    Bravissima Luna, non e’ un gioco. I sentimenti non sono un gioco, la sofferenza non e’ un gioco. Le persone si rovinano per un amore andato in frantumi e alcuni non si riprendono più. Si, ricominciano a vivere, ma una vita diversa, una vita di ripiego nella convinzione di essere felici.
    Luna, la telefonata non l’ho fatta e mai la faro’. Le conferme, con il suo silenzio, le ho gia avute. Resta il fatto che non la dimenticherò mai. Di questo ne sono sicuro.
    Grazie Luna per i consigli che dai.
    Lilli, ti ringrazio ancora per il tuo supporto e disponibilità. Ti scriverò presto.

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