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Medici neolaureati: Bamboccioni sì, ma perché gabbati!

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Gentile Direttore,
sono una venticinquenne neolaureata in Medicina e Chirurgia. Soddisfatta del risultato dei miei sforzi e dell’orgoglio suscitato nella mia famiglia, che tanti sacrifici ha affrontato per garantirmi un futuro migliore, mi apprestavo a preparare il quiz finale dell’Esame di Stato e i Concorsi per l’ammissione nelle Scuole di Specialità mediche. Un decreto del Ministero dell’Università del 2006 ha sancito l’obbligatorietà, peraltro logica, del conseguimento dell’abilitazione all’esercizio della professione medica prima di poter accedere alle scuole di specializzazione. Ora, data l’obbligatorietà di quest’ordine di eventi, mi sono stupita nel venire a conoscenza del fatto che le date dei concorsi di specialità stanno per essere fissate, tramite decreto ministeriale, per l’ultima settimana di gennaio, mentre il test finale dell’Esame di Stato è già fissato da tempo per il 15 febbraio. Incredula, ho cercato di approfondire la questione consultando il sito del Ministero per l’Università e la Ricerca e i bandi pubblicati da varie facoltà, un mondo purtroppo spesso nebuloso e non aggiornato. Se da questi enti (preposti) non ho avuto lumi, le voci di corridoio, che ho mio malgrado scoperto essere le più affidabili nel mondo universitario, si sono fatte sempre più insistenti, e addirittura asseriscono che il concorso di ammissione per le scuole di specialità successivo a quello ormai quasi certo che si terrà a gennaio, avrà luogo nel novembre 2008. Ma come? Tante polemiche sul laurearsi in corso perchè il mondo del lavoro richiede gente dinamica, tante polemiche perchè la mia generazione viene sempre tacciata di infantilismo cronico, e poi, quando un giovane si impegna e sacrifica i suoi week-end sui libri, e non a far baldoria nelle discoteche come si vuol far sempre credere, viene costretto da una “svista” burocratica, a restare a spasso per oltre un anno dopo la laurea tanto faticosamente conseguita? Ricordo che il corso di laurea in medicina in Italia ha una durata di sei anni, uno in più rispetto agli altri paesi europei, e che a questi vanno aggiunti altri cinque anni di scuola di specializzazione, anche questi aumentati di recente, poichè fino allo scorso anno molti corsi di specialità duravano quattro anni.
Mi sovviene alla mente il recente aumento di stipendio per gli specializzandi medici, per uno stipendio mensile netto di circa 1300 euro. Tra il luglio e l’ottobre 2007 ci siamo laureati in circa 5000 in tutta Italia. I posti disponibili totali nelle scuole di specialità sono circa altrettanti. Vi sono inoltre circa 3000 medici in attesa dagli anni scorsi per accedere a tali scuole. Ora, se la matematica non è ancora un opinione, impedendo a 5000 neolaurati come me di accedere alle scuole di specializzazione a gennaio, e ipotizzando che tutti i 3000 medici in attesa partecipino e vincano i concorsi, lo Stato avrebbe comunque un risparmio netto di circa duemila contratti di lavoro. Io ho votato per il governo in carica, ho sperato di veder difesi i miei diritti di cittadina di condizioni medio-basse, ho creduto nelle parole di chi ha detto di voler dare opportunità ai giovani, perchè il futuro siamo noi, ho scartato finora l’eventualità di cercare lavoro all’estero, convinta nel voler servire il Mio Paese, che pure ha tanto bisogno di nuove risorse e grinta per poter ricominciare a correre, ma appunto perchè l’Italia ha bisogno di correre far attendere oltre dodici mesi dei neolaureati non ha nessun senso. E non chiamateci “bamboccioni”.
Cordiali saluti
M.F.

Lettera pubblicata il 20 Novembre 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 26 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 21
    Giovanni -

    Buongiorno a tutti,
    sono un medico laureato da dieci anni. Ho letto rapidamente gli articoli postati.
    Il problema non sono i 1000, i 1200 o i 10.000 euro di stipendio.
    Il problema è che da un lato i professionisti, o presunti tali, non sono
    minimamente organizzati e perdono tempo a scannarsi tra loro per briciole.
    Sottolineo. Briciole.
    Qualunque lavoro che preveda anni di formazione e responsabilità vere non può
    essere retribuito in modo uguale se non inferiore ad un lavoro che non prevede
    alcuna forma di concetto.
    Interrogatevi piuttosto sul fatto che ci si trova in questa situazione perchè in
    questo diabolico paese è passato negli anni il concetto che tutti possono fare
    tutto.
    E’ tenero leggere di famiglie che si sono indebitate per far studiare i figli ma ci
    vorrebbe anche un pò di concretezza. La cultura CULTURA è fondamentale per
    rapportarsi con gli altri e con il mondo ( e fino a qui tutto bene ) ma dove sta
    scritto che necessariamente una laurea ( intesa come pezzo di carta più o meno
    faticosamento conseguito ) debba rappresentare di più di quello che è? Ovvero un
    mezzo per accedere ad un mondo del lavoro dove però mezzi, capacità e
    conoscenze sono fondamentali.
    La scuola dell’obbligo è più che sufficiente, per chi ha effettivamente capacità, a
    darti gli strumenti necessari per non essere un alieno.
    Ma licei e università non possono essere alla portata di tutti. Ovvero bisogna
    trovare il coraggio di dire che non è vero che tutti possono aspirare a determinate
    posizioni ritenute, esclusivamente per convenzione sociale, importanti.
    Abbiamo centinaia di medici, avvocati, ingegneri che fanno la fame. Medici che
    venderebbero la madre per fare una medicazione in più, avvocati che si occupano
    di tamponamenti tra marocchini, ingegneri che cercano un posto sottopagato in
    comune….
    E poi, guarda caso, chiami un muratore, un idraulico, un elettricista e ti rendi
    conto che quelli veramente bravi sono pochi, pochissimi! E si fanno pagare
    eccome! Anche per farti dei casini!
    Domanda.
    Non sarebbe meglio che molti di coloro che affollano le università come se queste
    fossero una specie di lavacro lustrale per le loro umili origini (come se ci fosse da
    vergognarsi) scegliessero di lavorare per davvero e lasciassero liberi gli spazi per
    coloro che hanno una maggiore affinità per un lavoro di concetto?
    Non tutti possiamo fare le stesse cose.
    Prima lo capiremo e prima cominceremo a ragionare per davvero su temi reali.
    Concreti.

  2. 22
    Dani -

    Se volevate guadagnare di più, perchè non avete tentato il concorso in medicina? Nessuno vi ha obbligato a fare gli avvocati o gli ingegneri o i maestri di asilo. Noi medici non dobbiamo giustificare nulla nei confronti delle altre categorie. È stata una scelta e a 18 anni potevate farla anche voi. Se non l’avete fatta, perchè ora vi state lagnando? Fatti vostri, direi, anche se puerile. Avanti! Rimettetevi a studiare e fate il concorso e tra 6 anni fatemi sapere se quei soldi che percepirete sono stati sudati……………

  3. 23
    Rachele -

    ma che ragionamento fai dani? non tutti vogliono diventare medici e soprattutto un bravo medico non intraprende questa strada per la copiosa retribuzione!!! diciamoci la verità chi studia medicina si sente superiore, onnipotente, la classe sociale migliore. per carità farsi 10anni di studio è pesante, ma non è giusto nemmeno che chi fa medicina guadagni 2000e al mese a 24anni e invece chi si laurea in altri campi deve pagare per poter fare il suo mestiere. il punto sta in questo è giusto pagare degli specializzandi di medicina 2000e al mese, anche 3000e poco importa, ma satrrebbe giusto pagare anche tutti gli altri che comunque sono iscritti a scuole di specializzazione tipo avvocati,ingegneri ecc

  4. 24
    davide -

    Inutile girarci attorno, il problema sta nei numeri: ci sono troppi ingegneri ed avvocati. Per i medici la selezione si fa con il superamento del numero chiuso al momento dell’iscrizione all’università. Introducete il numero chiuso anche per ingegneria e giurisprudenza ed il vostro potere contrattuale aumenterà enormemente. Certo, molti (la maggior parte) non passerebbero l’esame di ammissione, ma meglio reinventarsi un futuro a 19 anni che non a 30.

  5. 25
    alessandro -

    Mio nonno diceva: ‘laureati in medicina per i soldi, in legge per il potere e in lettere per il piacere’…bene!
    Ho guadagnato 1280 € lordi come ‘applicato effettivo’ in un Spdc, Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, dopo la specializzazione…per inciso sono un medico psichiatra di 30 anni…
    Ora, quanto ai quattrini, lascio a voi le considerazioni del caso, nel senso se mirando a questi la scelta della Medicina è stata azzeccata, dato l’importo, quanto all’etica invece, sarò banale e forse apparirò ipocrita a qualcuno, ma non mi importa, io dico solo che se si parte con l’idea di scegliere Medicina per poter far quattrini, beh allora…
    Mio nonno scherzava ovviamente, ma se anche fosse stato serio, beh andava compreso, era pur sempre un genovese!

    P.S. Più che altro direi un’ultima cosa: se si accettasse di fare lo psichiatra ad un certo modo, beh allora state pur certi che il guadagno proficuo è garantito, certo e sicuro…ma se metti l’uomo al centro del tuo pensiero e del tuo interesse e non gli psicofarmaci, allora si può esser certi del contrario…Ma non importa, nonostante tutto se in qualcosa ci credi, è giusto sempre essere ostinati e contrari, come direbbe Faber!

  6. 26
    Eugenio -

    buonasera vediamo di analizzare la problematica da un punto di vista imparziale.La laurea in medicina è una laurea specialistiaca a ciclo unico di 6 anni e prevede la formazione del medico dal punto di vista clinico e chirurgico.Dopo questi sei anni è obbligatorio per esercitare la professione l’ esame di stato e un corso di 3 anni per diventare medico di base(semplificando molto).In tutto per iniziare a lavorare ci vogliono 10 anni di preparazione accademica, la metà circa di tutte le e altre senza prendere un euro.In alternativa la carriera dopo i sei anni di laurea specialistica può continuarsi con una specializzazione di altri sei anni che con esame di stato e tempo di attesa per il concorso fanno circa 13.La retribuzione che sembra essere un motivo di discordia nelle precedenti conversazioni è riservata agli specializzandi che hanno vinto un concorso ma che sn già medici abilitati alla professione.in parole semplici li pagano perchè lavorano in ospedale molto spesso 12 ore al giorno se non di più coprendo le carenze enormi di personale.non è un tirocinio è un lavoro ! che si vince mediante concorso.lo studente di un altra facoltà potrebbe dire che anche lui lavora in pratica durante il suo tirocinio ma per quanto riguarda i medici invece loro fanno tutto visite,diagnosi, operano prescrivono farmaci li somministrano sotto la supervisione di uno struttorato(spesso assente).MA POI UNA COSA MA KI AL MONDO PUO PAGARSI 14 ANNI DI STUDIO DI FILA? UN MILIARDARIO? io ho calcolato che per la mia laurea tra affitto e soldi per campare serviranno 60 mila euro, immaginarsi il doppio!

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