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Non mi sono mai sentito come gli altri

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Lettera pubblicata il 2 Luglio 2009. L'autore ha condiviso 25 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 20 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    Denny -

    Non lo sò poesianotturna quando la smetterà, non lo sò veramente, certe volte penso che era meglio quando si stava peggio, saluto tutti.

  2. 12
    misterx -

    Ho un idea…visto che vi sentite tutti soli???fate una comunita’ …cosi soli non lo sarete piu , e in compenso non stressate la gente …perche’ penso che la vostra esistenza sia nulla , perche’ evidentemente la vita vi ha donato molto senza nemmeno fare un minimo di sacrifico…e quindi non apprezzate …niente!

  3. 13
    geko -

    Grazie a tutti/e quelli/e che hanno commentato la mia lettera (anche misterx che sembra molto stressato!). Le risposte, se non risolvere la situazione, perlomeno mi hanno fatto capire che non sono l’unico a vivere questo stato interiore, io che mi sento un giovane-vecchio, senza una casa affettiva, senza una vita-da-vivere.
    A volte, certe vite ci sono cucite addosso come abiti di cui però non possiamo slacciare i bottoni. Certo misterx, forse tu sei capace a slacciarli, quei bottoni, e hai senz’altro le risposte e le soluzioni per tutti. Beato te. Ma tanti non possono perché sono sovraccaricati dalle situazioni della propria vita e del proprio essere. Chi ha detto che l’essere è leggero ha detto una gran cavolata. L’essere se stessi a volte è un macigno, più per noi che per gli altri che ci circondano. Bisogna pagare le conseguenze di essere se stessi. Io devo senz’altro accettare il fatto che non sono e non posso essere un ragazzo normale…forse, quando l’accetterò starò meglio. Ma non vorrà dire già arrendersi???

  4. 14
    Denny -

    geko,
    per me sei normalissimo un cervello che funziona cè lo hai, tranquillo.

  5. 15
    LUNA -

    @Io devo senz’altro accettare il fatto che non sono e non posso essere un ragazzo normale…
    forse, quando l’accetterò starò meglio. Ma non vorrà dire già arrendersi???

    etichetta… eccola là…

    forse il problema è che non ti conosci bene?
    che non conosci bene e accetti le tue risorse?

  6. 16
    pimpacherry -

    Luna,
    è vero che è facile abbandonarsi al vittimismo.Compatirsi e autocompatirsi diventa un modo per liberarsi.Anche piangere a volte diventa chudersi in un limbo dolce.E dire “sono così”, “sono colà” diventa consolazione amara. Con il tempo finisci per abituartici.Ma hai mai pensato che certe persone non sanno cosa sia la tenerezza?
    Non lasci loro nemmeno il diritto di cercare di stare meglio come possono?Ti sembra immorale ricercare qualcosa che ti sembra impossibile?A me no, per niente.Significa aver bisogno di affetto, aiuto e comprensione.E un pizzico di pazienza, visto che sembra un’ingrediente ormai obsoleto.Hai mai provato a metterti nei panni di subisce una sconfitta dopo l’altra? Di chi appena si rialza riceve una bella mazzata?Sì, ho scritto proprio “subisce”. A causa sua o no, ma succede.Io non credo nel destino.Ma, per contraddizione, non credo neppure che un soggetto sia l’unico artefice della sua vita.Poco umano, poco reale, troppo semplicistico.Troppo facile.E’ il puntare il dito da parte di chi vive nei paesi dei balocchi.Come per sottolineare la loro straordinaria capacità onnipotente di aver trasformato l’esistenza terrena in una bella favola.Viva l’apparenza.
    Finchè crediamo che una bella macchina, un lavoro appagante e una ragazza supersexy sia il massimo della vita per un uomo, allora possiamo farci tirare addosso tutti i bidoni possibili.Significa che chiunque ci può raccontare qualsiasi cosa, e noi ne rimaniamo ipnotizzati.Diventa un idolo.Wow, bella speranza!Bella prospettiva, molto profonda! Davvero consolante!
    Nessuno si conosce bene.E il primo motivo è che cambiamo in continuazione.PANTA REI, tutto passa.Nulla è immutabile.Nessuno potrà mai vederti come ti vedi tu.Puoi farci quello che vuoi, ma è un freddo dato di fatto.Nè tua madre, nè un Dio, nè la persona che ami.Nessuno.Esiste l’empatia, ma non l’identificazione esclusiva.Chi crede si conoscersi è quello che si conosce di meno.Scusa se il tono sempra accusatorio.Non lo è, davvero

  7. 17
    geko -

    “Chi crede si conoscersi è quello che si conosce di meno.” Quant’è vero!!!

  8. 18
    DANNY -

    ciao a tutti arrivo un po’ tardino sull’ argomento, ma volevo dire la mia….
    caro Geko e anche a tutti voi… dire che vi capisco mi sembra una frase fatta… come allo stesso modo, trovo la solita frase costruita quella di misterX…senza critiche, solo osservazioni…
    mi ci trovo anch’io in parte nella dimensione di Geko e di molti di voi, soprattutto quando dice “avevo certe qualità ma non sapevo come usarle”.
    io non ho ancora trovato una soluzione, ma la sto cercando.
    mi sono detta: se sono diversa dagli altri, ho determinate ansie e preoccupazioni che non vedo in quelli della mia età o quasi, significa che la mia strada è un’altra e che devo cercarla…
    a volte,l’ambiente che frequentiamo e su cui insistiamo ad adeguarci, ci chiude e ci deprime.
    Allora perchè continuare? ci sentiamo diversi? sfruttiamo questa diversità… io il primo passo lo sto facendo cercando di capire me e le mie passioni, le sto inseguendo e questo mi ridimensione al mio ambiente, perchè divento unica, così come sono.
    La seconda cosa che faccio è amarmi per quello che ho, chiedendomi cosa sono le mie giornate d’ansia o le mie giornate “oltre la giovinezza normale” e analizzandole con la domanda” ma quello che faccio per me, mi va bene? cosa voglio?” e se la risposta è confusa, analizzo ancora e ci riprovo il giorno dopo e via…
    questo mi sta aiutando a capire che posto ho nel mondo…
    e in ultima, con una pecca di immodestia, penso sempre in grande… tanto sono sicura che se la mia meta è quella, se va bene la raggiungo, se va male farò il passo prima ed è già un ottimo risultato.
    Terza cosa: cercare di preserverare in questo ragionamento giorno per giorno, con delle piccole regole o degli aiuti diversi (amici,amore, Dio…)
    REAGIRE é VIVERE e l’ essere umano non è venuto sulla terra per la sopravvivenza, ma per la vita! ciao !!

  9. 19
    vittoria1986 -

    Sono d’accordo con te Danny, spero di non dimenticare le tue parole. Certo che fa pensare il fatto che siamo in così tanti a stare male nello stesso modo, per le stesse cose.

    Eppure sono convinta che potremmo incontrarci per strada senza sospettare minimamente il malessere interiore che si nasconde in noi… sembra essere invisibile ad occhi esterni , poi invece ci sfoghiamo qui e scopriamo di avere tutti quanti dei problemi simili..

    Dobbiamo cercare di essere forti…
    Un abbraccio a tutti

  10. 20
    jfra -

    Ciao,è la prima volta per me su un sito del genere, ma solo ora ho letto le tue lettere e mi ci sono ritrovata dentro. Non so se ti arriverà il mio commento, ma volevo dirti che sento anch’io questo tuo stesso malessere e se ti va potremmo parlarne in privato. Anche se non so come funzioni qui.spero di sentirti presto. Ciao e ti capisco!

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