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Lettera a me

di

Mi sento triste, scoraggiato, nero, nero marcio. Mi fa schifo anche il semplice respirare e il pensare, non ho altro pensiero se non quello che mi rimbomba nella testa e mi dice “non vorrei essere qui”.
Sono stanco di essere me stesso, sono stanco di essere ancorato a questa vita pietosa, perdendomi ogni giorno di più tra tessuti d’odio e ombre. Non voglio più essere michele, non voglio più esistere o forse non l’ho mai voluto. Mi pesa piangere, mi vergogno a piangere. Vorrei rinchiudermi in una scatola lontano da tutto… lontano da Dio, dal tempo, dall’esistenza..
Vorrei vomitarmi, vorrei piangere vedendo il lento degradarsi del mio corpo morente. Vorrei essere anonimo e non esistere per nessuno… vorrei non essere soggetto alla sfiga, né al bene né al male….. vorrei distruggere tutto quanto ho costruito.. distruggermi e rimpiangere quel solo unico giorno che sono stato felice… continuerò a domandarmi perché non sono neanche la brutta copia di quello che sarei voluto essere… domandandomi perché mi sento cosi solo… domandandomi perché tutto mi fa schifo e anche voi mi fate schifo… mi fanno schifo tutte le parole, anche quelle che sto scrivendo e mi fa schifo che qualcuno le leggerà… ma forse mi piace questo schifo….. questo continuo rompere e distruggere….. mi manca la morte ogni giorno di più……… un giorno ce la farò, perché ogni sera è un tramonto marcio…

Lettera pubblicata il 8 Luglio 2009. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    miriam -

    ti consilgio di recarti con urgenza da uno psicologo o presso qualche centro dove tu possa essere aiutato…se non lo fai per te fallo per i tuoi cari, genitori, fratelli. Penso che questo tu glielo debba.
    buona fortuna

  2. 2
    Ari -

    Bè, mio caro, a me piace la gente come te.
    Cioè, ovviamente, mi dispiace che tu sia triste e non so che cose terribili ti siano successe, ma sei più vivo di tanti zombie che passeggiano per le nosrtre città.
    E questo mi piace.
    Rallegrati della tua intelligenza.
    Da grande ti piacerai anche tu.
    Buona fortuna.

  3. 3
    geko -

    Mi hai tolto questa lettera di bocca. Da questa tua imparo che non sono il solo a vedermi, sentirmi ed essere come sono. Ma io non penso mai alla morte, perché pensarci vorrebbe dire già un elaborare una soluzione per cose per cui la soluzione non c’è. Quindi no, niente suicidi. Rimane il vuoto dei giorni. Ci viene da chiederci se siano più vuoti i giorni oppure il nostro essere, per me vale la seconda. Essere “come uno di quei zombie là fuori” non è che mi sarebbe dispiaciuto, non ci vedo niente di male ad essere come sono loro, questo perché non vedo nella mia (nostra) condizione un qualcosa che ci rende migliori dei zombie là fuori. E non è detto che siccome uno soffre allora è di conseguenza migliore degli altri. E forse non è nemmeno un problema del piacersi o meno, semplicemente si prova dello schifo per tutto ciò che ci circonda, persone comprese, noi compresi, e semplicemente perché non c’è mai appartenuto, non l’abbiamo mai chiesto e mai lo avremmo chiesto per noi. Quello che volevamo noi doveva essere prima, non costruito con la sofferenza ora, o peggio, in futuro.

  4. 4
    pimpacherry -

    Miriam non ti permettere di giudicare se non sai le cose.
    Come diavolo fai a dire che Michele DEVE qualcosa a qualcuno? Che diavolo ne sai?
    Non aggiungo altro.
    Ari, ti diverti? Ti diverti? Davvero…sì, certo divertente!
    Uno ti dice che ti sta odiando perchè stai leggendo il suo fardello e tu lo incoraggi così? Wow! Emozionante, fai divertire anche me.

  5. 5
    pimpacherry -

    Tifo per te e so che lo sai.
    Aiutami a starti vicino.

  6. 6
    miriam -

    come cavolo ti chiami tu, non mi sembra di aver giudicato nessuno. Sinceramente mi viene difficile non farlo con te!!
    Avresti potuto consigliare a mik un modo per farla finita, magari.
    Una persona che prova e scrive certe cose ha INISCUIBILMENTE bisogno di aiuto e se non si ha la lucidità di capire che prima di tutto è un DOVERE nei nostri confronti, forse dovremmo avere la DIGNITA’ di ammettere che qualcosa lo dobbiamo a chi ci ama e ci ha messo al mondo. Prima di sparare zero su tutti, prova a mettere al mondo un figlio e ad imaginare che sia lui a scivere certe cose. Io un figlio cel’ho!!!!
    Non so chi ti ha tirato su…ma faccio fatica a credere che ti abbia dato amore se sei così lontana dal concetto di riconosenza e del dolore per la TRAGICA perdita di una persona amata.
    Vacci anche tu da uno psicologo perch mi sa che hai bisogno tanto quanto!!!

  7. 7
    toroseduto -

    Michele perchè hai voluto scrivere una seconda lettera? Cosa cambia a ripetere 2 volte, 3 volte lo stesso concetto? Cosa ti spinge a sfogarti e sconvolgere chi non ti conosce? Di questi problemi devi parlarne al tuo psichiatra, io che ti conosco bene, posso capire che il tuo male di vivere,ti porta a degli eccessi, ma cosa credi che il resto del mondo viva fra cherubini e angioletti? Non è comportandoti così che riuscirai a guarire,forse devi cambiare medico,sai oggi se uno vuole, la medicina fa miracoli, c’è un esercito di gente che stava molto peggio di te,e tu che sei giovane, hai dei tempi di guarigione molto rapidi, dicevo che molte persone sono ritornate a VIVERE una vita soddisfacente. Sarò sincero come lo sono sempre stato con te, per caso hai ripreso a bere e prendi anche i farmaci? te l’ ha detto il medico che quando si è sotto trattamento L’alcool aumenta l’effetto dei farmaci in modo pauroso? Non avrei voluto scrivere sul blog queste cose,ma tu non hai risposto al mio invito quando ti ho dato la mia mail,puoi ancora raccogliere il mio invito, è sempre sulla prima lettera. Se poi mi senti “vecchio” puoi scrivere a Stefy che ha preso molto a cuore la tua situazione e se hai notato, è in apprensione, perchè vuoi che ci sia chi ride di te, postando un’altra lettera? Hai pure ringraziato “per le belle parole” e poi butti tutto giù di un colpo. Se non credi di poter guarire ti sbagli, ma devi accettare la cura che stai facendo, ripeto, puoi anche cambiare medico, ma che sia sempre uno psichiatra, qua molti confondono, lo psicologo serve solo in certi casi, La depressione che ti attanaglia, si scioglierà come neve al sole facendo la cura farmacologica giusta. Devi solo avere coraggio e credere a quest’umile sconosciuto, che ti ha preceduto su questa strada e ora si arrabbia a sentire un ragazzo di 19 anni che butta via così l’unica cosa vera che esiste al mondo,
    LA VITA. mario

  8. 8
    pimpacherry -

    “Avresti potuto consigliare a mik un modo per farla finita, magari.”

    Spero che tu stia scherzando! Poverina

    1. Mi chiedi di pensare a un figlio. Povero il tuo se sua madre gli suggerisce come ammazzarsi! Bella madre! Che cuore! Chi non ne ha mai sognata una così??!
    Essere madri non è solo partorire un esserino, è educarlo.

    2. Laddove c’è un DOVERE c’è un DIRITTO. E per primo quello di non dovere un bel niente a chi ti ha fatto passare l’inferno. Qui mi fermo per rispetto di Michele. Andrei volentieri oltre per mortificarti come hai fatto con me, e soprattuto con lui.

    3. Al posto di mandare la gente a piscologi fatti un bell’esamino di coscienza e ragiona! C’è una bella differenza, come ha sottolineato Mario, tra psicologi e psichiatri. Forse il commento di Mario ti scrolla un pò dal tuo arrogante egocentrismo e ti fa capire quanto tu sia fuori luogo!

    4. Se sei stata amata, bene! Se hai una vita felice meglio per te!
    Ma da qui a sputare sentenze ci sta un mare di mezzo, no un’oceano.
    Mai pensato che non tutti vivono nel paese delle meraviglie? Te l’hanno mai detto??
    Oppure sei troppo concentrata in interventi acidi e superficiali?

    Detto questo, non ti considero degna di ulteriore attenzione.

  9. 9
    Ari -

    Sai una cosa?
    Vattene a quel paese.
    (Ovviamente è un eufemismo necessario visto che qui non si possono scrivere inculti, ma tu usa la fantasia..)
    Non ho scritto che mi diverto, dove l’hai trovato?

  10. 10
    toroseduto -

    Basta! avete ragione tutti! Pensavo che dopo il mio post la querelle
    sarebbe finita. Questa è una faccenda molto seria, chi come me aveva letto la prima lettera, e portato avanti un discorso, poi Michele ha scritto questa seconda lettera, allora e come fossero entrati al secondo tempo, senza aver visto il primo.Allora per porre fine alla questione, a costo di essere cacciato da questo sito, copio la prima lettera di Michele e prego tutti quelli che hanno letto solo la seconda di cercare tutto il discorso sviluppato finora sulla prima lettera,sul Link ME STESSO
    Così sarà chiaro a tutti la reazione di pimpacerry (Stefy)

    SUICIDIO PASSATO
    Mi chiamo michele ed ho quasi 19 anni. Anni passati velocemente, soprattutto i 15-18 che forse me li sono dimenticati da qualche parte. A volte guardando l’uscita di un film visto o un libro, mi meraviglio rendendomi conto di quanto tempo è passato, che invece è sembrato un soffio. Ho vissuto molto intensamente e la vita mi è precipitata addosso già da piccolo. Non ho avuto un padre e mia mamma tornava stanca dal lavoro e io ero il suo sfogo. Mi picchiava tanto con cazzotti sulla schiena, scope e assi della porta, insegnandomi cosi la rabbia più nera. Mia sorella stava dalla sua parte rendendosi conto che cosi per lei era meglio. Mia mamma mi ha consegnato alla morte ogni giorno della mia esistenza ed ha sbriciolato ogni mia voglia di vivere. Per colpa di tutto questo stress adesso soffro di una malattia psichiatrica che mi ha fatto sentire in balia del male ed è stata la sensazione peggiore che si possa sentire da sani. Il suicidio l’ho superato tagliandomi i polsi e rendendomi conto che la morte è VERA ed è li a portata di mano, cosi da apprezzare più la vita. Adesso mi chiedo però, come si deve comportare un brandello di destino che vive senza vivere. . . cosa dovrebbe fare una persona morta dentro costretta a vivere per codardia?

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