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E’ lei a mancarmi o è l’amore?

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Salve a tutti, sono nuovo di questo blog. Girellando come faccio di solito per siti mi sono imbattuto in una lettera scritta da un utente di Lettere al Direttore, che guarda caso rifletteva (in parte) la mia situazione. E ho deciso di raccontare la mia storia… forse per trovare un consiglio, forse per sfogarmi e basta.
Da circa 1 mese ho lasciato la mia ragazza. La nostra storia è iniziata 2 anni e 1/2 fa, ci siamo incontrati per caso nella città dove vivevo, lei era di passaggio. Per lei è stato amore a prima vista, dopo aver rimediato la mia email ha da subio iniziato a scrivermi su msn… e così ci siamo conosciuti, ed è iniziata la nostra storia a distanza. Io nelle prime settimane non ero molto sicuro della cosa, era da molto in effetti che cercavo una ragazza che potesse interessarmi, ma lei inizialmente non mi diede questa impressione. Man mano che parlavamo però cambiava il mio atteggiamento nei suoi confronti, più che la sua loquacità, la sua estrosità,la sua ostentata sicurezza si facevano avanti, più che la sua dolcezza, la sua fragilità, il suo bisogno di amore mi apparivano lampanti davanti agli occhi. Lentamente, mi ha rapito. L’adolescenza, che per molti è gioia e spensieratezza, per lei è stata amara: dove la fragilità e l’insicurezza non servivano per avere amici ed attenzioni, il sesso prendeva il loro posto, e non parlo di sesso “per rompere il ghiaccio” parlo di sesso fine a se stesso,con quelli che non sai come si chiamano, con quelli che non ti piacciono, con quelli che credi che ti amino. Io l’ho amata, io mi sono preso cura di lei. Dal momento che ho capito di amarla, mi sono posto come obiettivo quello di far risorgere in lei la speranza di un amore vero, diventare io stesso la testimonianza che non c’è solo indifferenza e “sesso”. Ma nel fare questo ho commesso un grosso errore… nel dedicare a lei tutto me stesso mi sono dimenticato di una persona importante, me. A 18 anni, si sa, si pensano e fanno molte cose,è un età molto simile all’adolescenza, ma una maggiore consapevolezza del mondo rende tutto un pelo più stressante, e un alone ancora vivo di adolescenza, ardeva in me e forse chiedeva libertà.
Col tempo i miei sforzi per rendere lei felice andavano a discapito della mia serenità: naturalmente il suo amore nei miei riguardi cresceva esponenzialmente, ma i miei spazi, le mie decisioni, i miei pensieri, venivano piegati (da me stesso) al suo volere, per non deluderla. Dopo circa un anno, un bellissimo anno di amore, gioia e felicità, alternato a mie paure e dubbi (è stata la mia prima storia seria), sono esploso e l’ho lasciata, incrinando una prima volta il suo cuore da poco rinsavito. Dopo circa un mese, siamo tornati insieme, concordando sul fatto che stavolta i miei pensieri e il mio punto di vista avrebbero avuto un peso maggiore nel nostro rapporto. L’anno successivo, è stato ancora meglio del primo. Ma ancora una volta… il mio (folle?) desiderio di preservarla dalla delusione di un fidanzato “normale” con difetti e pretese che qualunque persona ha il diritto di avere… ha finito per sortire l’effetto contrario. Di nuovo, e con maggiore forza, tutto quello che con ostinazione mi sono tenuto dentro, è tornato fuori in un lampo, scatenato da una proposta per il futuro. Lei aveva trovato un lavoro a Parigi per 5 mesi e io, se pur a malincuore, ho insistito perché vivesse questa bella esperienza. Le cose per me, sono cambiate verso la fine di gennaio. Lo stress per la distanza, la sua proposta per il futuro (no, non il matrimonio) una accresciuta voglia di “libertà”, una necessità impellente di dedicarmi a me stesso, unite alle pressanti e “soffocate” parti di me che ho descritto più sopra, hanno avuto la meglio su tutto. Ho preso un aereo e sono andato la, in 5 giorni di sofferenza, lacrime e amarezza, ci siamo lasciati. L’ho lasciata.
Oggi a distanza di un mese, penso ancora che nulla potrà farci tornare insieme, non posso pensare di tornare con lei per un capriccio e rischiare così di farle ancora del male, ma cavolo quanto mi manca. Ed è proprio questo che non capisco: è lei a mancarmi, o è l’amore?
Molti erano i punti di vista che non tornavano fra noi due, diversissimo pure il carattere, e se mi dovessi immaginare con lei ancora per un anno, due, dieci, scapperei a gambe levate. Ma soffro adesso, soffro nel saperla lontana e sola, soffro nel sapere che quello che avevamo “costruito” si sta sgretolando in mille pezzi, portandosi dietro anche il resto. Io che volevo portare in lei la concretezza dell’amore, mi sono ritrovato ad essere l’artefice della sua totale disillusione…
Ultima cosa, le poche volte che ci sentiamo (ci siamo sentiti solo 2 volte da quando è successo) lei è distrutta, non trattiene le lacrime e sfoga su di me tutto il suo dolore,io ancora una volta tento di rassicurarla ma, naturalmente, essendo la causa,non posso trovarle una soluzione… soffro nel non poterla sentire, lei lo vorrebbe lo so, ma non penso che sia la cosa migliore, forse solo il tempo può cambiare le cose, ma ho paura che il silenzio, invece di calmare le acque, alimenti l’odio e la repulsione nei miei riguardi. Dice che le manco, e che vorrebbe sentirlo dire pure a me, io non ce la faccio a dirlo, non perché mentirei, ma perché il concetto di mancanza può essere molto sfaccettato, e non credo che il suo “mi manchi” equivalga al mio, forse più simile alla nostalgia di un bel ricordo… per ora cerco di distrarmi, di non pensare a lei per evitare di farla soffrire ancora… ma molti dubbi mi passano per la testa, forse sto rischiando di perdere l’amore della mia vita. Se solo l’avessi incontrata fra 10 anni…

Lettera pubblicata il 1 Aprile 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 11 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    guerriero -

    ma sei sicuro di amare sta ragazza??e magari tu sei un po insicuro, prima dici che la ami e che vuoi con lei una relazione nn solo di sesso, e poi la pianti due volte???
    guarda che la perfezione nn esiste (un giorno magari troverai una persona che te lo farà capire a tue spese), e la felicità la trova dentro te stesso, nn te la possono dare gli altri.

  2. 2
    Leilaluna -

    un’amore ipocrita.. di bella faccia non può avere lunga durata.. un’amore costruito e non sincero.. sincero nel senso che sei stato così attento a far sembrare tutto da favola.. a non fargli pesare i tuoi difetti che ti sei esaurito per lei.. era meglio un’amore spontaneo non guidato da tutti questi pregiudizi.
    Non so come hai fatto a resistere tanto.. non so..
    non capisco.

  3. 3
    Pamela -

    Caro noone ho letto la tua storia, molto bello e significativo lo slancio che hai avuto recandoti a Parigi, ma non credo che il tempo cambi le cose per voi, se non solo in peggio.
    Un’altra volta vi siete lasciati per un mese eppure non è servito a molto…non saprei, ti conviene vivere la tua vita perchè forse è dell’amore che hai bisogno e non di lei. apam80@libero.it

  4. 4
    micione72 -

    Bravo Noone! SEI STATO SINCERO! MOLTO SINCERO!
    Hai detto quello che realmente è stato tra te e lei!
    In una coppia, tuttavia, c’e’ sempre uno dei due che ama piu’ dell’altro!
    Lei amava, evidentemente, piu’ di te!
    Ora, la sua lontananza ti sta mettendo a dura prova ed il fatto che ti chiedi se a mancarti è lei o è l’Amore, la dice lunga!
    Credo, e questa è una mia opinione, che a mancarti non sia l’ Amore, ma lei come persona! Ovvero, ho l’impressione che lei ti manchi come potrebbe mancarti un carissimo amico che per causa maggiore stai perdendo di vista!
    Se il tuo fosse vero Amore, innanzitutto, non diresti di voler scappare a gambe levate al solo pensiero di dover stare con lei un anno, due, dieci o tutta la vita e, soprattutto, non ti faresti la domanda che è a capo del tuo ragionamento!
    L’ Amore è Amore! Non bene, nè affetto, nè mancanza fisica!
    Se la Ami veramente, non farla soffrire piu’!

  5. 5
    ChiaraMente -

    Lasciala in pace, di buone intenzioni come vedi è lastricato l’inferno. E poi con quale presunzione ti sei intromesso nella sua vita per mettere ordine in quello che secondo te non andava in lei? Chi credevi di essere , Gesù Cristo per riportarle la speranza? Che ti serva di esperienza per farti gli affari tuoi la prossima volta. Tu non ami nessuno, sei solo annoiato.

  6. 6
    noone -

    Grazie guerriero e leilaluna per la schiettezza, grazie a pamela e micione per aver analizzato la questione.
    Pure io adesso sono arrivato alla conclusione che forse non merito davvero questa ragazza…e che per quanto possa mancarmi l’unica cosa giusta che posso fare è sparire dalla sua vita… da me (almeno in questo momento) non può che ricevere sofferenza… mi sento un cane ad essermi comportato così, anche se le mie intenzioni erano tutt’altro che cattive… vi ringrazio ancora 🙂

  7. 7
    micione72 -

    Caro Noone, che fai ti arrendi?
    Dai! Non far si che ti vangano dei rimorsi un domani!
    La Ami o non la Ami?
    Le vuoi solo bene o cos’altro?
    Un giorno un sacerdote, in cofessione mi chiese: “cosa ti fa credere di Amare la tua ragazza?” Ed io risposi: ” la Amo, perchè lei è il mio primo pensiero appena apro gli occhi e l’ultimo poco prima di prendere sonno!”
    Per te è cosi? E se è cosi, da quando?
    Dai!

  8. 8
    micione72 -

    Credo tu stia REALMENTE rischiando di perdere l’Amore della tua vita!

  9. 9
    Isis -

    Micio..però ho idea che lui non la ami davvero…cioè..l amore l ha costruito…ha creato tutto ad arte….forse se fosse stato un amore spontaneo ora..sarebbero felici….non so…ma non penso sia di giovamento ritornare insieme ne per lei, gia ferita e ri-ferita, ne per lui…che ammette che la mancanza di lei è solo mancanza di qualcuno che la ami…penso che una rinconciliazione sai solo deleteria per entrambi..

  10. 10
    noone -

    Per il momento sono d’accordo con Isis… sono passati un pò di giorni, e la mia idea rimane la stessa: unica obbiezzione, quando penso ad un suo bacio, un suo abbraccio, una sua carezza…non erano sceneggiature, non era finzione… quello che provavo era genuino, sincero… ma forse il mio unico obiettivo era proprio quello, ritrovare in lei una felicità che non sono in grado di ritrovare in me stesso… e qui ritorniamo al punto centrale: io, non lei.
    non penso di avere il diritto di continuare questo calvario. Ho avuto la mia possibilità…e se nemmeno adesso sono convinto delle mie azioni evidentemente c’è un qualcosa che devo risolvere prima con me stesso… non posso pretendere che lei stia in attesa di un responso che molto probabilmente arriverà fra molto, molto tempo. Non penso di parlare da paraculo, ma da realista. Francamente non mi sento in grado di decidere per entrambi… e dovendo pensare prima di tutti a me stesso (come penso chiunque dovrebbe fare prima di pensare agli altri, causa la mia stessa situazione) non ho l’energia necessaria per occuparmi di tutti e due.
    Certo lei in questo modo rimane fregata come nessun’altro… ma il fine di tutto questo, almeno a mio avviso, è che non ripeta lo stesso errore con un altra persona.

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