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La sto perdendo giorno dopo giorno

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Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 20 Ottobre 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 372 commenti

Pagine: 1 34 35 36 37 38

  1. 351
    M. -

    https://dottoressamennillo.wordpress.com/2013/05/12/amore-non-corrisposto/

    E poi

    http://urbanpost.it/dove-nasce-lamore-e-solo-una-questione-di-cervello

  2. 352
    rossana -

    Omaggio a un modo d’amare “al femminile” di inizio XI secolo, non influenzato dal Romanticismo Ottocentesco:

    “In te ho cercato e amato solo te, Dio mi è testimone; ho desiderato te, non i tuoi beni o le tue ricchezze. Non ti ho chiesto patti nuziali né dote alcuna; non ho voluto soddisfare la mia volontà e il mio piacere, ma te e il tuo piacere, lo sai bene. E anche se il nome di sposa può parere più santo e più decoroso, per me fu sempre più dolce quello di amica, perfino quello di amante, se non ti offendi, o di sgualdrina.”

    (Da: “Abelardo. Storia delle mie disgrazie. Lettere d’amore di Abelardo e Eloisa.”)

  3. 353
    Golem -

    L’amore romantico non ha avuto bisogno del romanticismo per diventare quello che conosciamo. È bastato il cristianesimo, che mentre ufficializzava il maschilismo patriarcale, ponendo la donna al servizio dell’uomo, ne avvicinava l’immagine a quella della Madonna. Quindi la propria donna doveva avvicinarsi all’immagine della Madre di Cristo come massima sacralizzazione del ventre che partorira’ la prole del patriarca. Tutto questo mentre per le funzioni di basso ventre le prostitute continuavano a lavorare come sempre.
    Ancora una volta la proiezione dell’amore verso la donna /madonna amata era niente di più che una forma di possesso egoistico di un ” bene” che dava prestigio attraverso la similitudine con l’immagine di Maria, che rifletteva l’amore di se’ più che dell’oggetto di quell’amore. Abelardo compreso, che nell’invio azione ad Eloisa dimostra che non ce la fa più ad…aspettare. E meno male che ogni tanto la “carne” si faceva sentire quando l’dealizzazione esagerava.
    I richiami a Dio e alla divinità del sentimento erotico sublimato attraverso il sacro leggibile nella bellissima dichiarazione amorosa ad Eloisa, non richiede grandi capacità interpretative della vera, terrena natura di quel sentimento quando l’immagina sgualdrina.
    Il richiamo sessuale “fiorisce” nel terreno culturale che trova in quel momento, e quando è intriso di religiosità si mostra in quei termini ma la passione e il desiderio spesso non si riesce a contrnere, tanto quanto oggi la secolarizzazione ha creato la pornografia come espressione dedivinizzata del sesso.
    Ogni epoca ha i suoi totem. Credo di averne già accennato

  4. 354
    Golem -

    Devo rettificare questa frase:”…i richiami a Dio e alla divinità del sentimento erotico sublimato attraverso il sacro leggibile nella bellissima dichiarazione amorosa ad Eloisa,”
    naturalmente non è “ad” ma “di”. Ma ci sono altri refusi e cambi di vocali finali dovuti alla fretta e all’apparecchio, che si prende iniziative grammaticali che non sempre riesco a controllare per tempo.
    La lettura che ho dato è descritta attraverso la visuale maschile del ruolo femminile, che si conformava a quello “mariano” per elevarsi degnamente nei confronti del “signore” amato (con la esse minuscola ma comunque soggetto “sacro” per trasposizione) ma che non poteva trattenere comunque il desiderio carnale.
    Nella statua scolpita dal Bernini di Santa Teresa d’Avila si può osservare un esempio UNICO di quale livello di erotismo si può celare dietro il “sacro”. Basta vedere in quale direzione è indirizzato il “dardo” che sta scoccando l’angelo per “trafiggere” la santa. Mille anni di sublimazioni del desiderio sessuale hanno creato opere d’arte straordinarie. Che continua ancora oggi, con mezzi e stili diversi, dimostrando però quale sia il vero “motore” della vita.

    Per capire quanto sesso c’è nella romantica storia di questi due “innamorati”, non si deve dimenticare che quando scoccò “l’amore”, Eloisa aveva 17 anni e Abelardo 37, ed era il suo istitutore, il quale non ha mai nascosto che la sua passione per la discente era principalmente erotica. Passione che Eloisa, pur provandola a sua volta, doveva sublimare attraverso le bellissime parole che sottolineando la santità del ruolo ufficiale di sposa, ma non riescono a trattenere nelle espressioni finali il prepotente desiderio erotico, “naturale” data l’età in cui venivano pronunciate dalla giovane donna.
    Era già un bel pezzo che la donna doveva apparire quello che il “signore” voleva, ma in un modo o nell’altro anche la “femmina” si faceva sentire, e Eloisa lo ha fatto in maniera delicata ma…chiara. Gradiva essere la puttana di Abelardo, ma l’amava anche grazie a quelle sensazioni che lui le…regalava.

    Mi scuso per la confusione del post precedente.

  5. 355
    Golem -

    Dalla lettera di Abelardo ad Eloisa:

    “Per me l’amore che ci avviluppava entrambi, nelle catene del peccato, era soltanto concupiscenza, e non merita il nome di amore. Soddisfare su di te la mia miserabile passione; ecco tutto quello che amavo.

    Tu dici di aver sofferto per me; può essere vero, ma sarebbe più giusto dire che io ho sofferto, e mio malgrado, per te. Ho sofferto non per amore tuo ma per la violenza esercitata contro di me, non per la tua salvezza ma per la tua disperazione. ”

    Niente di nuovo sotto il sole. Ecco cosa dice Abelardo: ” …concupiscenza … e non merita il nome di amore”. Abelardo era un “signore” onesto, oltre che una pesona intelligente e colta e “vedeva” come stavano le cose realmente, Eloisa “immaginava”, e “voleva” vedere. C’est different.

  6. 356
    rossana -

    L’interpretazione è INVARIABILMENTE
    sempre la stessa, scontata a priori:
    in tutti i tempi e in tutti i continenti,
    gli amanti sono uniti dalla sessualità,
    che le pudiche donne del passato,
    anche prossimo, rivestono di “amore”!

    Mi limito a riportare dei brani,
    senza fare le pulci a quelli altrui.
    Non mi dispiacerebbe affatto
    se mi fosse possibile avere
    la stessa forma di rispetto.

    Non intendo convincere nessuno
    a optare per un orientamento:
    chiunque voglia leggere
    le divergenti versioni
    dovrebbe essere in grado
    di trarre le SUE conclusioni.

    “Le convinzioni sono nemiche della verità, più pericolose delle menzogne” (Nietzche)

  7. 357
    rossana -

    “Anche quando l’amore provoca frustrazione, dolore, disperazione, l’innamorato teme di perdere lo stato di grazia in cui si trova, e sente l’uscita dallo stato amoroso come un precipitare in un’aridità insopportabile.

    (…) Gli innamorati vogliono vivere nello stato nascente, lo stato di grazia in cui si trovano, perché questo è il recinto incantato in cui vedono la persona amata nella luce dell’essere, divina in un mondo divino. E, uscendone, perderebbero insieme al loro amore, anche la loro capacità di vedere e di sentire. Perderebbero non solo lei, ma anche il loro vero se stesso.

    (…) “Non c’è mondo” dice il Romeo di Shakespeare “fuori dalle mura di Verona, ma solo sofferenza, disperazione e inferno. Chi è bandito da qui è bandito dal mondo, e l’esilio dal mondo è morte”.”

    (Da: “Il mistero dell’innamoramento” di F. Alberoni)

  8. 358
    Golem -

    “Le convinzioni sono nemiche della verità, più pericolose delle menzogne” (Nietzche)”. È una dichiarazione double face, di qualunque convinzione si tratti, e Nietzche e’ capace di contraddirsi come tutto i filosofi. E’ sufficiente pensare al suo ” superuomo”, anche senza averlo letto, del quale basta il titolo dell’opera per constatarlo.

    Se non pensiamo che siano proprio i bellissimi turbamenti del sesso, “interpretati” straordinariamente dall’intelligenza emotiva, a produrre molte meraviglie dell’arte, e dell’amore spesso in questa rappresentato, non comprenderemo mai completamente una importante parte dell’animo umano. I grandi e tormentati amori qui descritti, da tante piccole persone come me e come tanti, sono opere d’arte personali, che ammiriamo per la loro struggente bellezza con la quale NOI li abbiamo dipinti.

    È L’unico modo nel quale anche chi non è un’artista lo diventa. Il successo non dice niente circa la qualità dell’opera. Per chi “vuole” amare e’ tutto relativo. È amore anche quando non lo è. Così come Picasso vedeva le sue modelle con i lineamenti disarticolati e Van Gogh una notte senza nuvole come una stellata abbacinante. Esiste ciò che’ si vuole che esista. Basta chiedere cosa vedono i fedeli a Medjiugorie settimanalmente. Ma la realtà e’ altra cosa, e non tutti riescono a conviverci.

    Non capisco dove si sia mancato di rispetto nel sottolineare riferimenti autorevoli che riconosco anche nel mio più modesto modo di interpretare certi fenomeni umani. È una possibilità quello di esprimere le proprie opinioni che spetta a tutti, senza che nessuno per questo si debba sentire contraddetto nelle proprie “convinzioni”.
    Inoltre si crea “energia” solo quando ci sono differenze di potenziali, poli opposti, e non nel pensiero univoco.

  9. 359
    rossana -

    “Quando, a questo mondo, un uomo ha qualcosa da dire, la difficoltà non sta nel fargliela dire, ma nell’impedirgli di dirla troppo spesso.” (G.B. Shaw)

    constatato che NON sono libera di riportare brani su questo tema in modo IMPERSONALE, senza che qualcuno si prenda il gusto di contraddire all’infinito in modo PERSONALIZZATO, pur essendoci TANTI altri thread su cui interagire in libertà (NON contro qualcuno o CONTRO qualcosa), smetto di farlo con un paio di estratti dal libro della Fisher “Donne: il primo sesso”:

    1) “Sebbene sentirsi attratti sentimentalmente sia un’esperienza chimica, questa passione arde SOLO quando il MOMENTO è quello giusto e trova QUALCUNO che CORRISPONDE a quanto tracciato sulla propria MAPPA dell’AMORE. Nessuno s’innamora PER CASO.”

    2) “Il desiderio sessuale è solo un ardente desiderio, l’amore sentimentale una folle euforia. L’AFFETTO una ricca relazione con un altro spirito vivente.”

    la condizione ottimale per la controparte, che si basa su esperienze INDIRETTE rilevate senza un vero metodo scientifico sulla pelle del sesso opposto, sarebbe che le sue deduzioni siano VERE mentre le mie, ricavate da esperienze DIRETTE “al femminile”, FALSE. a questo concetto cedo il campo, SATURA di tanta ostinata opposizione, a confronto concluso.

  10. 360
    Golem -

    Scusa Rossana, in modo impersonale un corno. Si capisce da mo’ che ti ha dato un fastidio mortale che ci sia qualcuno che non la pensa come te sulla faccenda “dell’amore”, e non si capisce perché tra l’altro. Io se ritengo che il mio interlocutore che la pensa diversamente da me sia semplicemente uno stupido e magari presuntuoso, me me frego della sua opinione. Ti ho detto più volte che rispetto che tu, Valinda, MG , Mic e… siate convinti/e che siano “AMORI” quelli che io ritengo siamo …”UMORI”, ma non capisco il risentimento. Se per te sono stupido, lo accetto. Io non ti considero una stupida ne’ lo penso di Valinda o di quelli che sono convinti del fatto loro, e non mi altero se non la pensano come me. Resto delle mie idee solo perche’ mi fanno vivere serenamente.
    Tu lanci dei missili intercontinentali e non ti rendi conto che possono essere armi a doppio taglio. Come la storia di Abelardo e Eloisa, che manco a farlo apposta è il paradigma di quello che io, M e qualcun’altro in maniera velata, ha sostenuto. Ma che soprattutto ha gridato Abelardo, sia pure con la qualità della sua superba, poetica sensibilità.
    Impersonale? Sto intervenendo più del dovuto, anche in thread che mi interessano si e no, solo per avere la prova di questa “impersonalità” di cui parli, e cacchio, ogni cazzata che scrivo su thread patetici, ci trovo casualmente un tuo intervento “impersonale”. Ross: “acca nisciun e fesso”. La persecuzione che avevi paventato si sta verificando. Ma io non ti ho dichiarato la guerra solo perché a un certo momento non ho soddisfatto più le tue aspettative. Sei tu che ti sei sentita in guerra.
    Cavolo, io non so più come dirlo. Parlo in generale di fenomeni comuni in una relazione che di sviluppano TUTTE in una direzione, e mi viene detto che non posso giudicare se non conosco le varie situazioni, sentendovi COINVOLTE, chissa perche’, in quello che dico. Chi le vuole conoscere! Chi vuole giudicare le vostre vicende! Io parlo di mie considerazioni. Poi se Abelardo & C mille anni fa è arrivato suppergiù alle mie stesse conclusioni, e lo faccio notare il più’ educatamente possibile, ma prendetevela con lui che ci e’ arrivato prima di me. No: con me. Devo zittirmi?
    Ok, se me lo si chiede posso farlo. Ma facevo così con mia figlia quando aveva tre anni. Con gli adulti di discute, si polemizza, ma non si smette di stimarli, se si stimavano, solo perché non concordano con noi. Perché non era stima evidentemente. Non che la stia reclamando, sia chiaro

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