La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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carina e palesemente interessata, ma ho rifiutato immediatamente. Il sol pensiero
di abbracciare un’altra donna mi scombussola! Sogno ancora le sue labbra, sento
il suo profumo, ricordo il vellutato candore della sua pelle. Da quando mi ha
mollato non so quanti kg ho perso, quante notte in bianco (credetemi
assolutamente notti bianche che si concludevano con una lavata di faccia e poi via
in ufficio) ho passato, quante lacrime ho versato. Alla fine mi chiedo: ma ne vale
davvero la pena? Beh forse no considerato il suo comportamento, ma finchè non
avrò indietro il mio cuore non riuscirò a non pensare che era lei la donna della
mia vita. Non so ancora quanti milioni di domande mi son fatto e quanti esami di
coscienza che puntualmente si concludevano con un processo a me stesso. Sono
una persona molto decisa, equilibrata e sicura di se e prima di fare qualcosa ci
penso 100 volte per cercare di nn commettere errori, eppure mi son addossato
mille sbagli, e solo adesso comincio a capire che probabilmente come tutti gli
umani ho sbagliato ma non cosi tante cose come pensavo i primi tempi. La
ragione mi dice di andare avanti e non pensar piu a lei ma il cuore ha un desiderio
atavico di lei. Come fosse l’ossigeno da distribuire nel sangue… Son convinto che
per il momento non tornerà e forse si accorgerà di me se troverà una persona
molto meno disponibile di quanto non lo sia stato io in questi anni. ma in fondo a
cosa servirebbe un ritorno dopo tanto tempo? Forse si forse no, non so darmi una
risposta. A proposito di ritorno penso una cosa davvero assurda… credetemi
assurda proprio. Mi capita spesso di pensare e se poi lei vorrebbe tornare da me e
magari io in quel momento ho una storia con un’altra persona, io la perderò per
sempre. E’ un pensiero malatissimo lo riconosco ma inconscio e quindi ingestibile.
Non posso pensare a lei in questo modo perchè se starò con un’altra persona
significa che magari avrò trovato un nuovo equilibrio e lei dovrebbe rimanere solo
un ricordo. Forse, me lo voglio proprio augurare, lo penso perchè ancora son
troppo preso, ma spero sia una cosa momentanea.Potrei scrivere per ore ancora
ma preferisco non tediarvi più. Sono strafelice di aver trovato questo forum ed
egoisticamente, lo devo ammettere, mi “rincuora” sapere che non sono il solo ed
anzi leggendo certe storie mi ritengo pure fortunato. Auguro tutto il bene del
mondo a tutti. Se a qualcuno o qualcuna fa piacere scrivetemi
giorgiopierozzi@libero.it
Un abbraccio a tutti gio
HEIDI: @le sue regole dovrebbero valere solo per me, e se dico no sono pazza. Capito?
esssì, io ho capito benissimo, e tu?
anche tu.
facile dire, lo so, che ci stai ancora a discutere con il muro, a giustificarti di continuo sentendo di avere ragione, a farti instillare il dubbio di non avere ragione, che ci fai ancora lì a farti destabilizzare?
ci stai per amore…
ok…
fermati un secondo e chiediti: cos’è per me l’amore?
cos’è per me il benessere?
come mi piace sentirmi?
cosa non mi piace di questa storia?
cosa mi piace di me e non posso essere?
al presente. e in prima persona.
Non: vorrei che lui fosse, vorrei che lui capisse, vorrei che lui mi concedesse, vorrei che lui diventasse, vorrei che lui ridiventasse, vorrei che lui mi accettasse, vorrei che lui mi dicesse, vorrei che lui mi lasciasse dire, vorrei non dover spiegare, vorrei non dover aspettare, vorrei non dovermi piegare, vorrei non dover stare male, vorrei che fossimo, vorrei che diventassimo…
vorrei essere altro ma con lui non posso… vorrei non affannarmi, ma con lui non posso…
voglio sentirmi libera, ma con lui non posso…
perché, per qualche caz di motivo, non mi sento libera quando c’è in giro lui, che sia nei miei pensieri, che ci sia davvero…
in entrambi i casi io non mi sento libera, e il centro è sempre lui…
siamo certi che questo sia amore?
ok, l’amore lo sentiamo dentro di noi, tutti d’accordo, poi però esce da noi e incontra o si scontra. Il tuo, che pure sia amore, non fa che scontrarsi. E allora che sia pure bello quello che hai dentro tu, in potenza, fuori cosa diventa? In che cosa si trasforma al contatto con l’aria della sue presenza/assenza, delle sue parole, dei suoi paletti, dei suoi meccanismi… in soffocamento, in limitazione, in affanno, in spaesamento, in senso di allarme, in senso di precarietà, in senso di frustrazione… in senso di mancanza. Ma come… mancanza anche quando lui c’è? cosa c’è che non va allora? buona notte, stellina, io ho capito, sì, e anche tu. Ma se vuoi te lo riscrivo: così non va, i suoi sono meccanismi del cazz. E perché dovrebbe cambiarli, ammesso che avesse voglia di farlo, e non ne ha, se tu sei lì a combatterci comunque? Se il tuo salumiere ti imbrogliasse ogni giorno cosa faresti? Controlli lo scontrino ma poi ci torni? protesti a vuoto e ci torni? Lo so stelin che amore non è prosciutto, ma purtroppo, sai, stringi stringi, il principio rimane lo stesso.
PS: e forse, sai, mi viene in mente, che tutto sommato a cercare tanto di parlare con uno che fa le regole non fai che scoprirti… anche con le giustificazione, e cercando di dimostrargli che hai ragione tu…
anche dicendogli che stai male per questo o per quello…
e se provassi a parlare di meno? a spiegare e a tentare di spiegare di meno?
ora è tardi e non riesco a spiegare meglio io il concetto, forse si è capito buh.
il concetto comunque è che l’esprimere il proprio sentire e le proprie opinioni è giusto e sacrosanto, ma il nodo centrale qui non è che non parli a voce abbastanza alta o che non sai farti capire, ma che manca, mi pare, anche la libertà di espressione, intesa come esistenza, non solo come parola.
allora il punto non è io ho diritto di essere o di dire (cosa che non è il punto, perché ciò lo mettiamo come dato ovvio e certo) ma per quale stracaz di motivo una persona può arogarsi il diritto di togliermi questo diritto o di gestirlo? se io sono quello che sono o mi esprimo non viene la polizia ad arrestarmi, perché non sto commettendo un reato, e dunque perché nel “paese”, mondo di questa storia ci sono delle regole che io non condivido ma che in qualche modo pare io sia in dovere di accettare, subire? perché ogni rapporto ha le sue regole, forse? ma di solito si concertano insieme, veramente, alla pari, altrimenti che rapporto è?
che prospettive future, realistiche, non idealistiche, ha un rapporto che si basa su queste regole, su queste dinamiche?
domani, per miracolo, cambierà? è più concreto agire sulla realtà, con dati contingenti o attendere un miracolo?
domani se per caso avremo, chessò, un figlio, ammesso che siamo d’accordo sull’averne, improvvisamente sarà democrazia?
mi sentirò al sicuro?
avremo la stessa visione della vita?
riusciremo a mettere in primo piano le stesse priorità?
avrò la serenità sufficiente per costruire tutto quello che mi piacerebbe costruire in modo concreto e non idealistico e utopico?
Se avessi un problema serio potrei contare su questa persona?
Se il miracolo non avverrà mai ed è più probabile che non avvenga, trattandosi di miracolo, quanto tempo valuto di poter resistere in queste condizioni?
un giorno, un mese, un anno, dieci anni, trenta?
ma un rapporto può basarsi su un calcolo di resistenza fisica e psicologica?
MARIANNA: il paragone mi ha fatto tenerezza… ma no che non sei un formaggino.
Baci
Ciao ragazze (e ragazzi vedo ci sono new entry!)
Vi lascio un saluto.Sto tanto male, non ho la forza di scrivere
tutto.Vorrei che il mio dolore volasse via come un palloncino.Non ce la
faccio più.Credevo che l’abbandono fosse il male peggiore…No, non è
così.
GIORGIO: egoisticamente, ammetto, anch’io sono contenta che tu sia qui. Perché le tue riflessioni aiutano anche me. Nessuno è uguale, chiaramente, ma in certe tue cose, scusa l’invadenza, mi riconosco, anche se le storie e le persone sono diverse, e diverse le ragioni, ma comunque questo scambio mi è molto utile.
Empaticamente, invece, mi dispiace, ovviamente, perché preferirei tu non ne avessi bisogno.
Tu stai vivendo il dolore, probabilmente, in modo molto più sano di lei. Te lo vivi, ci hai pensato? Neanche in questo caso ci metti un tappo, con il rischio poi ritrovarti più avanti con il mostro di cui parlavi. Fa malissimo, ma non cerchi sconti, e non per impostazione, ma perché sai ascoltare ciò che ti scombussola. Saper dire di no o di sì, ascoltandosi, non è una debolezza, è comunque aver conservato una bussola interna. Sembra una debolezza nel momento in cui ci pare che noi non riusciamo a far finta di niente e gli altri sì, ma sarà vero? cosa fanno, per far finta di niente, coloro che passano attraverso le esperienze senza darsi il tempo, senza metabolizzarle realmente? Scelgono di mettere un tappo, o semplicemente passano oltre, ok. E’ il loro percorso. Magari poi incontrano mostri, il problema è che li rifilano agli altri, dicendosi deboli.
Perché lei riesca a fare cose che a te non riescono (ma non lo sai se ci riesce, sai come vive, però, di solito i problemi, e quanto in questo siete differenti, e forse, sai, Giorgio, non è una cosa di poco conto, perché tu ci tieni al tuo equilibrio, e in modo sano, e questa mi pare una base importante).
Quello che dici dell’impostazione della sua famiglia è ciò che ha respirato, è vero. Nella mia famiglia quando andai dallo psicologo anni fa, e non certo perché ero pazza, anzi forse perché ero lucida nella mia non lucidità del momento, ma perché avevo la consapevolezza che l’ansia mi derivava da uno stress forte e prolungato, e quindi mi interessava capire cosa avevo sbagliato nel gestirlo se era arrivato all’ansia, ero una specie di aliena che cercava una via buttasoldi. In realtà io cercavo una via di risparmio sul lungo termine. Mia madre, che all’epoca mi pagò lo psicologo, mi diceva: quella va in vacanza con i soldi del mio lavoro, e tu vai lì a parlare male di me. Naturalmente il suo atteggiamento non mi era di aiuto, mi faceva sentire in colpa, e ne avrei voluto un altro. Ma anche quell’atteggiamento mi ha insegnato qualcosa. A non chiedere più a lei di sostenermi in quella scelta, perché non era
in grado di farlo, perché la questione non erano ovviamente i soldi, ma la sua impostazione, le sue paure, il SUO modo di affrontare i problemi era diverso dal mio, e lei si proteggeva, anche, da qualcuno che le diceva che esiste un modo diverso, pure se non lo dicevo a lei direttamente, ma lo dicevo a me stessa. Ma per lei era comunque troppo. Usciva dal suo tipo di auto-controllo e controllo. Anche se mi voleva bene, ma a volte “non bene”. e accettarlo non è facile.
Così ho imparato (certo, non in un nanosecondo) a prendermi la responsabilità di quella scelta (come di altre), a non giustificarmi e a non cercare la sua conferma. La ringrazio comunque per avermi dato quei soldi, all’epoca, tanto più perché ciò era fuori dai suoi schemi. Ma poi ho chiuso l’argomento, non ne ho parlato più, ci sono andata da me, pagato da me, dilazionando il pagamento magari. Un’ansia in più? No, un’indipendenza in più. Esistono gli psicologi gratuiti, non sono meno validi, quindi la tua ex non ha la scusa che ha bisogno dei suoi. Io ho scelto di pagare, perché mi trovavo bene con la persona che avevo pagato, e perché volevo pagare, serviva a me, fare qualcosa per me. Inoltre non temevo una dipendenza dalla psicologa, sentivo che per me era un’occasione di confronto, e di umiltà mia nell’ammettere che qualcosa, nonostante io sapessi “guardarmi” poteva sfuggirmi e mi era sfuggito. Di anni, per inciso, ne avevo 20. Non ti dico questo per dirti o dirmi che voglio una medaglia, e che io sono più brava, ma per dirti che tutti noi abbiamo le nostre scuse per non fare le cose, ma è dentro che scatta la voglia di farle, e andiamo oltre, o no. Quello che ho imparato da quella esperienza mi è servito tantissimo, ha migliorato tantissimo la mia vita, la mia sì. Molti anni dopo avanti quando sono tornata dalla strizzacervelli per un periodo l’ho fatto perché lui aveva mandato in tilt la nostra storia, e quanto io avevo ritrovato e scoperto non era bastato. Il mio equilibrio era fortemente minato, e io cercavo di salvare il nostro. la verità è che ci sono andata per lui, per riuscire a gestirla, non per stare meglio io, ma per riuscire a starci dentro. Ecco la differenza. Io volevo noi, a costo di restarci. Se avessi parlato per me veramente… ma io andavo lì a parlare di lui, di cosa lui faceva, non poteva, non sapeva. Andavo per procura… Lui fermo. Chiuso nei suoi schemi. Autocritica feroce, mia. Tuttavia anche stavolta era servito a me, insieme a tante cose. Work in progress.
LUNA sono nella tristezza più assoluta che mi circonda sono felicissimo di aver trovato questo piccolo spazio per aprirmi e confrontarmi con gente come te. Continuo a leggere ciò che mi scrivi e convengo sempre più con te. Sono pienamente d’accordo che bisogna vivere il lutto in tutta la sua interezza per poter ricominciare la vita in maniera migliore. Bisogna toccare il fondo prima di ripartire pechè solo toccandolo si riesce ad avere una punto fermo dal quale darsi una spinta per poi levarsi verso l’alto. Lei è una ragazza molto profonda e oserei dire anche complessa da gestire e credimi il suo comportamento dopo la fine del nostro rapporto ricalca quello di una persona banale, senza alcun principio ne credo. Non mi sarei mai aspettato un cambiamento cosi repentino ma sono conscio che la mente umana è davvero una macchina troppo complessa per essere compresa dalla stessa. Andare dallo strizzacervelli è una cosa normalissima al pari dell’otorino quando abbiam dolore alle orecchie, ma purtroppo per molti la psicologia resta ancora un tabu… mi verrebbe da dire peggio per loro ma purtroppo e anche peggio per noi perchè poi queste persone in un modo o nell’altro ce le ritroviamo nelle nostre vite sottoforma di compagni, datori di lavoro, etc… Quando cercavo di “convincerla” ad andare dallo specialista le dissi pure che per i soldi ci pensavo io e che eventualmente non avremmo nemmeno detto nulla alla madre se non ad operazione compiuta, ma ugualmente il mio tentativo è stato vano. Lei è assolutamente conscia dei suoi problemi e la sua coscienza la logora,ma purtroppo non ha la forza di reagire. Cercavo di spronarla a far diversamente e credimi ho tentato di farlo in mille modi ma il risultato era sempre lo stesso… ero il rompipalle di turno! Tanto rompipalle che per esempio in ambito universitario (è uno dei problemi più grandi della sua vita) cercavo di dirle non importa se nn hai completato tutto, sei iperperfezionista, il professore magari ti mette un voto in meno ma va a far l’esame altrimenti poi finisci per buttarti giu. Puntualmente non andava e poi crollava perchè ovviamente avvertiva l’insuccesso, ma dall’altra parte io risultavo rompiscatole perchè la mettevo davnti all’evidenza dei fatti ed invece avrei dovuto dirle “brava non fa niente lo farai un’altra volta”… IO non son mai stato capace di farlo non è nella mia indole. La vita non e fatta solo di divertimento e cazzate, è fatta di responsabilità ed ognuno deve prendersi le proprie.
Certo gli amici e le persona che ti frequentan solo per un’uscita non stanno a preoccuparsi se te dai un’esame o meno, a loro interessa solo di avere un’eventuale persona che ride e scherza ma niente di piu, ma io che voglio costruire un futuro con te è normale che prima di tutto mi dispiaccio nel vederti sconfitta per non aver dato l’esame e poi mi preoccupo perchè il nostro futuro passa anche attraverso i tuoi studi. Tornando invece al discorso dell’altra persona che adesso le piace credo sia una palese necessità di aver qualcuno al suo fianco. Non so quanto questa persona possa starle vicino, ma è già un’eerore scrivere ciò che ho scritto perchè non devo assolutamente preoccuparmi delle sue scelte. Mi logora tremnedamente pencarla vicino ad un’altra persona ma devo accettare e metabolizzare l’idea. Ho fatto tanto, tantissimo per lei e devo riconoscerlo anche da parte sua ho ricevuto tanto. Era la sua purezza, la sua doclezza che mi faceva andar fuori di testa, ma adesso vedo una persona come ce ne son tante. Banale, poco particolare, ha perso tutte le sue peculiarità o forse ha deciso di indossare una maschera per uniformarsi alla sua amiche, alla società ed ora prova a giocare anche lei a far parte di un gruppo “normale” di persone. Già normale perchè le persone normali son quelle che si devon ubriacare per diversirsi, che si fanno le canne, che non hanno obiettivi per il futuro… queste son le persone che lei adesso reputa normali o ancor meglio degne di esser frequentate perchè simpatiche ed interessanti. Secondo me è ancor meno contenta di prima e questo lo si legge tra le righe che scrive su Fb. Strafelice perchè deve andare al concerto, entusiasmata dall’idea il giorno dopo scrive che poi nn è stato cosi bello. Sicuramente farò la figura del saccente quando leggerete queste mie poche righe ma credetemi credo che chi vive in questo modo alla fine quando si ritrova a fare i conti non vede altro che un pugno di mosche tra le mani. Credo che per esser felici bisogna apprezzare le piccole cose, un sorriso, una telefonata, una notizia positiva, e non affannarsi in una continua ricerca di realizzazione dei sogni. I sogni son fatti per rimanere tali e non pre esser realizzati. Son qualcosa di astratto che ti porta in una direzione ma realizzarli nella loro interezza credo sia utopia. Bisogna sognare ma bisogna tenere cmq d’occhio la realtà altrimenti si rischia di fare un brutta fine. Te cosa ne pensi? Grazie ancora per la compagnia bacio
Giorgio ciao,
ciao a tutti….
come ti capisco. FREQUENTARE UN’ALTRA RAGAZZA…. per me è lo stesso… però voglio dirti una cosa.
ti rassereni se ti dico: è tutto normale?
tu dici: “Sogno ancora le sue labbra, sento
il suo profumo, ricordo il vellutato candore della sua pelle. Da quando mi ha
mollato non so quanti kg ho perso, quante notte in bianco (credetemi
assolutamente notti bianche che si concludevano con una lavata di faccia e poi via
in ufficio) …… quante lacrime ho versato”
IDEM
IDEMMMMM
IDEEEEEEEMMMMMMMMMMMMM
e lo dico urlando a non so chi
ma è cosi’…
ne vale la pena? che domanda è? tu devi pensare a te. per te ora è cosi’ e fallo essere giorgio. fai che sia cosi’. passa attraverso il dolore. passaci. e non pensare se ne vale la pena. perdi tempo e ti senti inutile. tu pensa che sei umano. che ti manca. a me manca molto. tra ieri e oggi MOLTISSIMO. la città mezza vuota, io sola, ieri ad una cena con amici che mi parevano alieni. non ci stavo ieri con loro al tavolo. non ci stavo proprio. eppure vado avanti. dico MI MANCA. e se dico MI MANCA sto parlando di me. non penso perchè non ci sta più, dove sta, con chi e perchè non è qui. penso e sento che mi manca. sto pensando a me. A ME MANCA LUI. non so se mi spiego. ma è un passaggio fondamentale. ed è un pò di libertà che mi sono guadagnata in questi mesi difficili (leggi a giugno come stavo). la libertà di vivermi il mio dolore, di pazientare, di apettare senza ansia il mio momento. che anche se arriverà tra tanto tempo a me non importa. io mi sono allontanata, non so neanche io come. forse dopo che ho provato a fare di tutto manco fossi n’acrobata! perchè ti dico che ho fatto le vere acrobazie per salvare la nostra storia. e lui non c’era. non voleva. per cui. spostati come dice luna. anche se ti sposti da solo l’importante è farlo. darsi la possibilità di guardare lontanto.
un abbraccio forte 😉
Sono anni che non ripassavo da queste parti…E’ così strano rileggersi…e leggere tutti voi che siete arrivati dopo…che vi siete succeduti…
E’ strano pensare che ora di anni ne ho quasi 34 e di come quei momenti siano lontani…sbiaditi..ma il ricordo del dolore lancianante ancora vivo..
Il tempo è passato..tutto è scivolato via..L’ho rivisto…lavoriamo vicino ma ci ignoriamo per sua volontà come due estranei.
Iltempo è passato…mi sono rinnnammorata…ho sofferto ancora…ho lasciato e sono stata lasciata…ma la mia strada ancora non l’ho trovata e ..a questo punto..dubito che mai accadrà.
Un saluto a tutti voi che oggi seguite il filo lanciato da me in quelle notti di dolore e rimpianti…il tempo passa e tutto porta via..solo questo posso dirvi…