La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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HEIDI: senti che stai impazzendo e non è un eufemismo? perfetto…
cioè, ovviamente perfetto un corno, ma intendo dire: non lo senti, forte e chiaro, il tuo sistema di allarme che dice spostatispostatispostati?!?
Ah, ma come funziona bene il tuo sistema d’allarme, come funzioni bene, Heidi, e non te ne accorgi. Anzi sì, ecco, lo dici a te stessa lo dici a te stessa lo dici a te stessa. Ti manca solo un passo: agire, oltre che dirlo. Fai il primo passo, intanto il
primo…
PER FAVORE, spostati DAVVERO.
Da ciò che ti confonde e ti fa stare male.
Mica devi andare in Guatemala, mica devi pensare a spostarti fino alla notte dei tempi… spostati intanto un po’, almeno un po’, quel po’ che basta per farti respirare un po’, per ossigenare il cervello, per non guardare in macro questi ping pong nella testa e le incoerenze, e sentirti così pressata… per non starci così dentro, standoci troppo vicino, da entrare nella coazione di pensare che sia obbligatorio friggerti il cervello per capire…
prendi un tot di distanza (una telefonata in meno? un messaggio in meno?), così riesci a spostare la testa dai suoi perché, dai limiti che lui pone, dagli amici che vuole vedere, da cosa vuole lui…
spostati su di te. Cosa hai voglia di fare domani? niente? balle, questo è perché sei concentrata su di lui, e sul potere che ti sembra abbiano i limiti che lui pone. Ma tu cosa vuoi?
Non ti parlo di massimi sistemi, di cose enormi se adesso non le puoi affrontare, ma comincia dalle piccole cose per te. Non c’è stato d’assedio, è solo un uomo che mette in primo piano le sue ragioni. E tu ti confronti continuamente con le sue ragioni.
Non è solo un uomo? è quello che ami? ok, lo so, ma rimane il fatto che non hai un esercito che sta tentando di sfondare la porta, anche se il tuo sistema di difesa è scattato come fosse così.
Heidi, per favore. Non ti sto dicendo di cambiare il mondo, ti cambiarti i sentimenti, ma almeno di spostarti un po’.
Ti ho letta diversa da così, che cazz!
Quindi, evidentemente, ora la pressione è salita. Sale la pressione, sale l’angoscia, sale il senso di allarme. Non ne puoi più, cazzarola.
Riccio: @guardarla passeggiare con il suo fidanzato e appena rientra in casa chiama me…è uno stress continuo e sono stufo perchè è quasi un anno che mi prende in giro cosi…
ecco un altro sistema di allarme che funziona alla grande, lo hai detto tu, Riccio, in questa frase. Ma, perdonami, che cos’è questa menata? la sua, intendo? forse mi sono persa qualche
puntata: ti ha preso come consigliere serale per i suoi problemi con il fidanzato?
mi pare che saresti la persona meno indicata a dover occuparsi delle sue beghe con lui, vista la tua posizione di ex e cotto.
E se non fossi elegante direi: che si fotta. Ops, scusa, l’ho detto.
Ti dice che con lui sta male ma non può lasciarlo?
Scusa, non ho capito, lui le punta una pistola?
Forse è talmente egoista che manco si pone il problema di prenderti in giro, Riccio.
Naturalmente non conosco la persona, ma se non erro si è messa da sola in questa situazione, lasciando te per mettersi con lui, e ora cerca di compensare uno squilibrio suo usando te… invece di affrontare la questione…
qual è la questione? lo sa lei qual è. Se non lo sa rimane il fatto che lei per prima sta trascinando una sua sensazione di disagio, interna o dovuta a fattori esterni che sia, puntellandosi da una parte e dall’altra, ma senza affrontarla… e in questo suo disagio che non affronta trascina anche te.
Lui è là, e credo che possa lasciarlo.
Tu sei là, e se allunga una mano ti ha.
Forse non vuole nessuno dei due, ma non le va di affrontare qualcosa. Che sia pure il suo malessere.
E’ confusa? posso capirlo, ma toglile un problema, o una risorsa per stare in questo falso equilibrio… fallo per lei e per te… toglile te. Lo so che non è per niente facile, Riccio, ma in un anno che cosa si è risolto? lei continua a stare male, e a non affrontare, tu continui a stare male senza manco capire bene cosa vuole da te.
Lascia che si guardi dentro da sola, e che ti chiami se/quando capisce veramente il problema qual è. Mi sa che hai solo da guadagnarci.
GIORGIO: 1. Non vuole ammettere di aver sbagliato perchè sarebbe per l’ennesima volta dire a se stessa non sei capace di decidere e lo vivrebbe come un totale fallimento.
Bene, quindi non sarebbe il caso che cominciasse a stufarsi di questi sterili sensi di fallimento e domandarsi cosa si può fare per imparare a scegliere e a prendersi la responsabilità?
2. Attualmente è molto più interessata ed intrigata dall’altra situazione per cui non sono per nulla nei suoi pensieri se non nei momenti difficili…:bene, ecco un esempio di quando lei potrebbe cominciare a prendersi la responsabilità delle proprie scelte, che hanno delle conseguenze, positive o negative che siano.
MARIANNA: ti ringrazio per la canzone e le tue parole affettuose, fidati che però mi sopravvaluti parecchio. Sulla questione “donna” tornerò, con un riflessione 🙂
@LUNA:
DHai ragione dovrebbe cominciare a prendersi le sue responsabilità ma in questo
momento credo sia guidata semplicemente dall’ istinto di “cambiar vita”, dalle
parole della sua amica e sopratutto dal desiderio di nuovo. Già il desiderio di
qualcosa di nuovo di qualcosa che la interessa perchè innovativa rispetto al
nostro rapporto. Una persona non la conosci nemmeno dopo una vita che ci stai
insieme ma ovviamente dopo 3 anni si instaurano determinati meccanismi e non
ci sta nulla da fare il rapporto in qualche modo perde un po di intensità ed è
normale che sia cosi. All’inizio ci sta la passione, la voglia di scoperta, poi le cose
cominciano a diventare più stabili e li molto spesso non si riesce a gestire la
situazione perchè certe persone s aspettano sempre di piu, ma cosi credo sia
impossibile vivere. Non si può stare sempre alla ricerca di qualcosa di diverso
altrimenti non potrai mai avere un rapporto duraturo ma presto o tardi finirai per
stufarti. Secondo me bisogna avere la capacità di apprezzare le piccole cose e
sopratutto la solidità del rapporto. Credo che lei sia insofferente nella vita in
genere e ha in qualche modo consolidato tutta questa insofferenza su di me
convinta che liberandosene avrebbe risolto. Adesso come ti dicevo e stimolata da
nuove emozioni ma quanto dureranno?? Secondo me una persona che soffre di
questa insoddisfazione atavica ha bisogno di farsi curare per capire che la felicita
non è fatta di grandi cose ma di momenti e piccole cose. Le vuol vivere come una
bambina perchp ovviamente non prendersi responsabilità la sgrava da un peso
enorme ma ovviamente credo che questa filosofia prima o poi ti porti al crollo.
LUNA, ALICE, MARIANNA…grazie per le vostre parole, scrivere su
questo forum mi fa proprio bene e penso che faccia bene a tutte.
soprattutto perché ci si confronta con persone che ci possono capire,
persone che sanno essere sempre intelligenti e sensibili. mica male eh
🙂 stamattina ho parlato di nuovo con mia mamma che non vuole vedermi
ciondolare, vuole vedermi felice com’ero prima ecc ecc. e teme che
cada troppo giù. tutto giusto, ma ora non è così le ho risposto, ora
la situazione è questa e devi accettarlo. lo accetto io perché non
puoi farlo tu? accettare e avere pazienza, le cose cambieranno e
tornerà il sereno. ma non subito, non adesso. ci vuole il suo tempo.
LUNA hai ragione, quando mia mamma fa così mi mette ansia mi crea un
problema in più..gliel’ho spiegato e spero abbia capito. altrimenti
sti cavoli, dovrà capirlo per forza. mi sforzo e tutto ma non posso
certo violentarmi, devo vivermi l’abbandono. e quando le dicevo tutte
queste cose non mi sembrava vera la forza con la quale le parole mi
uscivano. è vero con lui ero felice, ma è finita male, mi ha fatto
male, è finita. non so se ci saranno mai chiarimenti o riconciliazioni
amichevoli tra di noi..di sicuro non ora, ora non m’interessa. è bello
avere finalmente preso le distanze da tutto questo c’ho messo due mesi
e non voglio tornare indietro. le domande cara ALICE (ti sento
vicina), sono tante e continuano a saltarmi in mente..ma io cerco di
fare un bel respiro, di placare l’ansia e di lasciarle in sospeso,
perché è vero bisogna essere più fatalisti. e poi non lo ragazze sono
sensazioni strane..finora credevo di essere a pezzi io, invece mi
rendo conto che quello che ne esce a pezzi per me è lui (o sono io che
lo sto facendo a pezzi) la sua immagine, la sua persona. e non so se è
giusto, se è sano almeno per ciò che di bello c’è stato tra noi. non
voglio che sia la storia della volpe e l’uva quindi cercherò di capire
meglio. perché ora non ha importanza, ora faccio i conti con me
stessa, mi curo, mi lecco le ferite, mi riposo come dopo una battaglia
estenuante. e ogni tanto cerco di sorridere. fatelo anche voi.
abbracci..
ho il cuore fatto di formaggino mio. e sto sotto al sole……
🙁
grazie LUNA,
non sai che altra menata1 prima mi dice che sono asociale che ho solo rapporti con mia sorella, poi incontro casualmente un amico, ci chiacchiero, glielo dico e…………..tragedia shakespiriana, ma è sempre colpa mia.
LUI ESORDISCE CON :”devi avere la maturità di rarmi uscire con i miei amici”, poi ne incontro uno mio e gliene parlo con irregolarità, dati i mutati rapporti e buh
Le sue regole dovrebbero valere solo per me, e se dico no sono pazza. Capito?
Grazie LUNA di cuore
scusate se intaso il forum..ma se non sapete come reagire vi dò il
numero del mio ex lui sì che sa voltare pagina alla grande! ho appena
visto la sua bella foto in coppia con lei sulla pagina della discoteca,
proprio ufficiale..c’ero per caso e d’istinto ho sentito che quella foto
c’era. infatti. altro giro altra corsa, altra donna della vita, altri ti
amo facciamo dei bambini. tutto alla velocità della luce. c’est la vie e
il sarcasmo mi viene spontaneo. chi è questo mostro? basta soffrire e
via, via via anni luce da tutto questo… 😀
GIORGIO: ciao 🙂
la tua analisi non fa una grinza, è molto intelligente, dimostra la tua sensibilità, capacità di guardare le cose da diversi punti di vista, e una profondità d’animo. Dimostra anche la tua intelligenza emotiva.
C’è solo un piccolo problema: stai parlando per lei, ma lei non c’è.
Non c’è non soltanto per il fatto che in questo momento non sta insieme a te, non c’è intendo anche nella lucidità delle tue analisi e in quello che tu vedi e che pensi andrebbe fatto per stare meglio.
Lei non guarda le cose che la riguardano con la tua obiettività pure che sia di ciò che consideri sia il problema, lei vive il SUO modo di guardare le cose e vivere le cose. E se lei non va al nocciolo del problema non è perché non le hai spiegato sufficientemente bene quello che vedi, ma perché non vuole.
Non vuole indifferente perché, ma è così. Non vuole anche, potrei dirti, perché il livello di frustrazione che può anche provare a vivere in un certo modo le sue emozioni o le sue scelte non la porta ad un livello di frustrazione, evidentemente, sufficiente a cercare, in modo concreto, un modo per darsi la possibilità di funzionare in un modo diverso.
Cosa fai tu quando ti senti frustrato, Giorgio? cerchi di analizzare le cose, tue e degli altri, per trovare una via verso lo sciogliersi della frustrazione, giusta o no che sia quella via, tu ci provi. Non ti va di mettere una fascia sulla caviglia e girare zoppo, credo. Preferisci cercare di tornare a correre, e ti chiedi come. Almeno questa è l’idea che mi sono fatta leggendoti. Dunque, che una persona che può correre vada in giro zoppa, lamentandosi, e magari pure che le fa male un braccio, per te è assurdo e frustrante. Ti dispiace per lei, ma soprattutto ti dispiace perché vedi, nel suo atteggiamento verso la vita qualcosa di assurdo che impedisce anche la VOSTRA felicità. Dunque spiegarle che si può vivere diversamente le cose da come le vive è anche un modo per riportarla su un piano in cui possiate stare insieme… o forse mi sbaglio, certamente, che ne so io di quello che senti e pensi tu? ho fatto delle ipotesi leggendoti.
Le ho fatte perché ho visto me, ragionare per interposta persona, sui nodi di lui, su quei nodi che mi pareva assurdo lui non volesse sciogliere, anche non rispetto a me, ma se stesso, per vivere una vita più piena.
Ancora un po’ facevo dei power point sull’ovvio, leggevo libri, che alla fine servivano certamente anche a me. A me nella vita succedevano anche cose, esterne, più complicate, più gravi, e nel frattempo anche su quelle, con un atteggiamento diverso dal suo nei riguardi dei conflitti, delle esperienze, riuscivo comunque a mantenermi in un equilibrio che lui non aveva manco se in realtà intorno gli accadevano cose ben meno frustranti, e anche se la sua frustrazione nasceva spesso più dalle sue scelte e dalla sua percezione pessimista delle cose, dai suoi conflitti interiori che da reali problemi. D’altra parte, pure io, sbagliavo. A parte che errare umano, intendo dire che sbagliavo a continuare ad analizzare i suoi problemi, i suoi conflitti, a consumare energie a dismisura dicendogli ciò che vedevo mentre lui non voleva/poteva/era realmente interessato a vederli. Anch’io ero incastrata comunque nella mia modalità di fare analisi e osservazioni infine sterili. Sterili perché lui comunque aveva un atteggiamento impermeabile a riguardo. Dunque in teoria, per tutto quello che vedevo e avevo imparato a riguardo, se io avessi avuto i suoi conflitti li avrei già risolti. Ma queste non sono “caviglie” che si guariscono per interposta persona. e se uno non vuole andare dal dottore non ci va. Sceglie di non andare. Il dottore è lì, per te, per me, per lei e per lui. Ma uno/a deve muovere il suo culo per andarci.
Mi chiedevo come fosse possibile che vedendo davanti a sè una persona sempre in movimento da questo punto di vista (quando io ho avuto degli attacchi di panico non ho messo un tappo, per esempio, sono andata a sciogliermeli, a capire veramente) lui non vedesse che serviva. Lui ogni tanto mi diceva: hai ragione, ma io non sono come te. Hai ragione. – Hai ragione, e dopo? e dopo però avevo torto quando la mia ragione rischiava di smuovere troppo le sue modalità. Allora io diventavo un nemico, non una risorsa.
Solo ieri (vi risparmio le puntate precedenti, perché ero lì) per un’ora ho parlato da sola. Come fai tu (scusa se mi permetto il paragone) quando ci dici quello che hai capito. Usa ciò che hai capito di lei, in senso buono, per te stesso, Giorgio. E ricordati che lei sceglie, anche lei. Smettila di aiutarla a farsi i cruciverba facilitati e giustificarla. Io e te non siamo meno fragili di lei. Chi lo ha detto? E’ comodo mettersi sempre in posizione di confusione e starci. Tu ci riesci? Io odio starci. Mi fa malissimo. E dunque combatto per uscirne.
LUNA:
Sono pienamente d’accordo con la tua analisi. Come si suol dire non c’è più sordo
di chi non vuol sentire… Nei 3 anni trascorsi insieme tante è capitato di vederla
“cadere” per un motivo per un altro (salute del padre che purtroppo ha un brutto
male, università che non riesce a decollare, ma anche motivi piu futili e banali tipo
un uscita programmata che alla fine saltava per un qualsivoglia motivo piu o
meno serio) e spesso ho cercato di farla ragionare dicendole di andare da
qualcuno. Le ho anche detto di andarci insieme cercando cosi di invogliarla ma il
risultato è sempre stato lo stesso. Nel momento della crisi mi diceva ok ci vado
ne ho bisogno, ed il giorno dopo quando magari stava un pelo meglio cambiava
idea dicendo di non credere alla psicologia e che i problemi si risolvono da soli.
Poco prima di lasciarmi ha avuto 2 crisi di panico e da sola ha chiesto alla madre
di voler andare da uno specialista ma per tutta risposta ha ottenuto un secco
“Non sei matta e li vanno i matti quindi stai bene come stai è un momento e
vedrai che passerà da solo”. Da solo…si in famiglia risolvono cosi i problemi,
facendo finta di non vederli/averli. Sai all’inizio mi vedeva come il salvatore, come
colui che le dava sicurezza.. il suo porto sicuro, questo ero e forse lo sono
rimasto visto che l’ultima volta che ci siam sentiti mi disse che le mancava la
sicurezza del nostro rapporto, ma evidentemente adesso è piu forte il desiderio di
non pensare di evitare il problema. Ridere fa bene ma la vita purtroppo ahinoi
non è fatta solo di risa ma spesso di problemi. Credo di affrontare la vita in modo
razionale e cerco sempre di risolvere il problema sul nascere perchè convinto ed
educato a non tralasciare nulla altrimenti si finisce per scansare un problema da
niente oggi e dover affrontare lo stesso domani sotto forma di mostro. Cio che
non riesco assolutamente a capire è la sua facilità di sbarazzarsi della nostra
storia. Io continuo a ricordarmi di lei in ogni cosa che faccio e in qualsiasi oggetto
che vedo. Per esempio come fa ad andare a dormire nella stessa stanza della sua
casa in vacanza dove dormivamo insieme fino all’anno scorso, senza avere il
benchè minimo ricordo che le balena per la mente? Come si fa ad andare con
un’altra persona negli stessi posti dove andavamo noi due? E ancora come si fa ad
esser indifferenti dopo cosi poco tempo? IO dopo 3 mesi non voglio frequentare
nessuna ragazza e ho avuto anche qualche proposta di uscita da una ragazza