La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Cara Alice grazie,
leggo e rileggo le tue parole per sentirle ancora più forti. hai
ragione, ragione su tutto. ci vogliono tempo e pazienza per guarire,
calma e piccoli passi per ritrovare la serenità perduta. è vero le mie
sono reazioni normali rispetto agli eventi che sto vivendo. è solo
che, spesso, in questa società sono cose non capite e non accettate.
bisogna dire non mi meritava, è uno stronzo, farsi belle andare in
giro e voltare subito pagina. che poi sono tutte cose vere ma,
appunto, ci vuole tempo. e cmq, familiari e amici hanno ragione a
scuotermi quando mi vedono ciondolare per casa, ragionissima. e io ci
sto lavorando,perché è una forza che mi viene a piccole dosi..giorno
per giorno.
è solo che ora voglio essere lontana anni luce da lui e da tutto lo
schifo che ha combinato. voglio allontanarmi il più possibile. ho
cancellato numero, fb, sms TUTTO e mi sento meglio. non voglio pietosi
come stai nè auguri di pasqua e di natale. non voglio nemmeno che lui
capisca o si renda conto delle sue azioni. voglio solo stargli
lontano. che sia rancore, odio o distacco non lo so ma è giusto così.
io con questa persona così superficiale e leggera non c’entro niente.
e neppure con queste tresche fatte di tristi e squallidi stereotipi.
non so più chi sia lui nè cosa fosse prima, forse solo un grande
attore o un immaturo legato a infatuazioni passeggere. ma non
m’interessa più. voglio volare via da tutto questo marciume e sentirmi
finalmente leggera..ma di una leggerezza fatta di serenità, autostima
e gioia di vivere.
GIORGIO72 io ti consiglio di lasciarla perdere, lo so ora ti sembra
impossibile ma col tempo capirai che è la cosa migliore. anche il mio
ex dopo due ore si vedeva con un’altra..e fino a 15 giorni prima mi
diceva che ero la donna della sua vita. io ti parlo per la mia
esperienza ma queste persone sono fatte così…se LEI già pensa a un
altro i fatti parlano da soli. magari adesso tu non riesci a vederli
in modo lucido, ma io ti consiglio di prendere le distanze e ritrovare
la tua serenità. poi, se lei dovesse cambiare e tornare da te,
valuterai il da farsi.
un bacio a tutte!
ANGI: stiamo parlando di due cose diverse, e dando per scontato che siano sempre gli uomini a comportarsi in un certo modo, a non prendersi delle responsabilità, a non cercare di risolvere/costruire, superare i problemi. Io, francamente, non lo do per scontato.
E’ vero che se a parlare è una donna porta la sua percezione di come sono andate le cose, di come si è comportato il maschio, e anch’io posso portarti degli esempi di siffatto comportamento al maschile, tuttavia insisto: parliamo di individui che si comportano in un certo modo, e non facciamone una questione di genere.
Non solo li ho letti qui degli esempi, in cui i “ruoli” erano invertiti, ma li ho visti in persone a me molto vicine.
Non sto facendo l’apologia del maschio, e vorrei fosse chiaro.
Ma al di là dei casi individuali, con cui empaticamente tutti noi ci confrontiamo in modo reciproco, e al di là del fatto che certamente tu puoi dirlo forte e chiaro che il tuo uomo si è comportato male, e perché, e di certo hai il mio appoggio, se me lo racconti, quando il discorso si fa più generale io insisto che stiamo parlando di persone, persone che si comportano più o meno bene, che si prendono delle responsabilità o meno, che scappano o meno, e come, che accettano il dialogo o lo sfuggono, ma persone. Anche perché questo, e credo che sia una sua ricchezza, non è un forum solo al femminile, e quindi, al di là degli sfoghi e del sostegno, credo che anche il confronto delle esperienze, in modo più ampio, giovi, forse anche a comprendere come ragionano altre persone, nel loro vissuto. Il bello sta nel fatto che ciascuno dice ciò che pensa, e che a volte proprio dicendo le cose dal confronto nasce il dialogo. Cioè, magari io me la prendo con gli uomini e un uomo arriva e mi dice: guarda che no, io non sono così, e quindi magari proprio il fatto di avere espresso senza filtro crea poi una nuova armonia aggiustando il tiro. Dunque io dico la mia, ma che ciascuno dica la sua, in libertà. Tuttavia, ecco, alle volte penso che magari arriva qui un uomo, ferito, con la sua esperienza e pensa che per lui non ci sia spazio, allora mi dispiacerebbe se fosse così. Allo stesso tempo, mi ripeto, se capire che ci sono delle differenze (esiste un libro interessante a questo proposito) è utile, e la vita può non farci pretendere di trovare un nostro gemello, e che la comunicazione tra i sessi, per varie ragioni, può diventare a volte più complessa di come una visione ideale vorrebbe, allo stesso modo però
mi ripeto, alle volte allargare troppo la visuale sul concetto “uomini”, che sarebbero tutti così e colà, fa perdere di vista il particolare, il fatto che è quello che abbiamo incrociato sul nostro cammino che era infantile, irresponsabile, vigliacco o che, mentre noi diciamo che insieme si supera tutto, perchè avevamo ancora il motore più importante, l’amore, semplicemente non ha avuto palle di lavorarci su perché per lui l’amore era finito, e quindi (e bada che non sto assolutamente giustificando) i presupposti base di impegno erano diventati completamente diversi, non alla prima difficoltà, ma per la mancanza di reale interesse. Orribile? Certo che lo è. Però a volte è proprio dicendo che la questione è stata di immaturità e di mancanza di responsabilità che in qualche modo giustifichiamo chi non ha avuto no le palle per continuare a lottare, ma le palle di dire, nella maniera più corretta, che non gli interessava farlo.
Mi dispiace che tu abbia preso la frase mia come una giustificazione, perché il senso era completamente diverso. Ho un amico che è stato per anni con una donna difficile. E ti assicuro che da parte sua l’impegno e la responsabilità c’erano eccome, e anche la volontà di dialogo. Ora, nessuno è perfetto, e certamente non discuto sul fatto che le coppie possono andare in crisi per mille motivi, pure con le migliori intenzioni. Ma lui rischiava veramente di logorarsi in quella storia, e se ad un certo punto ha detto basta non è stato nè perché il suo era un sentimento superficiale, nè perché non aveva cercato un progetto concreto, nè perché era immaturo, nè perché non era disposto a lottare per risolvere dei problemi insieme. Se ha detto basta è stato perché ha concretamente preso atto del fatto che non c’era nulla da fare, che andando avanti così era solo in una rete distruttiva, per lui e per lei. E ti assicuro che non lo ha fatto da bastardo, e poiché c’ero, nel tempo che è venuto dopo, posso assicurarti che lui dietro quella porta che ha ragionevolmente chiuso, ha pianto, non facendo delle scene da tragedia, ma io so quanto tempo ci ha messo per superare davvero quella separazione, che gli aveva causato molto dolore.
Da parte mia posso dirti che forse mi sbaglio, ma che per me ri-avere (ho sempre avuto amici maschi) la possibilità di parlare e ascoltare gli uomini parlare di sé, al di là dei luoghi comuni, è stato utilissimo nel momento in cui rischiavo di andare sul generale e di infarcirmi la testa, io, di luoghi comuni.
@luna: sul fatto di non generalizzare, hai ragione. Io parlavo del mio caso.
Anche io da piccola ho fatto soffrire degli uomini ed è per questo che “da grande” sono stata insieme ad un uomo solo se lo amavo, altrimenti niente, nessuna illusione nè per me nè per lui.
Tu dici “i presupposti base di impegno erano diventati completamente diversi, non alla prima difficoltà, ma per la mancanza di reale interesse”.
Sarà perchè io credo ancora nell’amore, quello eterno…perchè l’amore non finisce e neanche l’interesse(sempre per come la vedo io).
Io se prendo un impegno con chi amo lo porto avanti; se era vero interesse e amore all’inizio, si trasforma, cresce, si nutre; ma all’amore, quello vero, non si dice la parola fine…è per colpa di questi pensieri che la nostra (la mia…ho 36 anni) generazione non fa altro che separarsi e divorziare…ma com’è che le coppie credono che sia tutto facile, che tutto sia come i primi anni, che tutto debba essere per forza divertente…esistono i problemi, le divergenze e non è mettendo la parola fine che si domostra il coraggio…ovvio che poi ci sono problemi gravi di gente che “impazzisce” e allora è meglio lasciarsi; io parlavo di sentimenti che si evolvono e non di casi estremi…poi certo che ognuno esprime il suo parere, io la penso così e spero un giorno di innamorarmi di qualcuno che la veda come me…
Ciao a tutte, dopo 10 mesi sono ancora qua…non so se ricorderete la mia storia, 2 anni fidanzato,la amavo da morire, regali ogni settimana,lasciavo tutto per lei,mai detto di no in nessun caso, gli ultimi mesi però avevo il sospetto del suo ex, ero diventato geloso del suo ex e lei mi lascia per questo motivo, perchè diceva che ero pesante e geloso…nonostante tutto lei si faceva sentire sempre e ammetto che anche io la chiamavo…dopo 5 mesi che ci siamo lasciati torna con il suo ex e il primo bacio gli lo dà davanti a me…da quel giorno nn l ho piu chiamata ma si rifà viva piangendo disperatamente dopo 10 giorni dicendomi che nn mi aveva mai tradito ecc…. da quel giorno incominciano le sue chiamate, diventa gelosa di quello che faccio però il suo fidanzato non vuole lasciarlo perchè dice che cn me sarebbe inutile tornare perchè dopo il gesto che mi ha fatto io gli porterei sempre rancore. ci siamo visti un giorno e mi ha baciato….e dopo una settimana “pultroppo”abbiamo fatto l’amore anche se penso che l ho fatto solo io perchè non mi è sembrata per niente coinvolta.da allora gli ho chiesto di nn farsi più sentire perchè nn ho bisogno di sesso ma di amore…lei continua a chiamarmi e si giustifica di tutto quello che fa con lui, dice di nn aver mai fatto l amore con lui, che ci esce poche volte, che a me mi ama e per il suo fidanzato prova solo interesse, che non vede un futuro con lui, che si prende le cose come capita ma di lasciarlo non ha intenzione perchè nn sa stare sola.. Io vorrei sapere da tutte voi cosa ne pensate. che persona è la mia ex, come devo fare per uscirne da questa storia perchè per me è molto doloroso visto che lei nn sa che vuole. avrei preferito che mi avesse detto che nn mi ama più, ma lei continua a dire che mi ama, che preferirebbe uscire con me ma ha fatto troppi casini e si vergogna di tornare con me soprattutto per i miei genitori…Cosa ne pensate? forse per due anni sono stato preso solo in giro e amava ancora il suo ex o è stata la mia gelosia a farglielo tornare in mente?(lei dice cosi) che ne pensate voi?
@giorgio72:
“Non riesco pensare alla mia vita senza lei cosa mi suggerite di fare?”
bella domanda.
purtroppo non si può far nulla. deve passare.
non fare cavolate tipo sms, chiamate, email. parla una che queste cavolate le ha fatte per due mesi. sono cavolate sai perchè? perchè qualcosa adesso lo deve fare lei. alle volta si fa qualcosa nei confronti di chi ci ha lasciato, quasi perchè si ha la certezza che se non facciamo nulla loro faranno altrettanto. io ho cercato in tutti i modi di salvare un amore, il nostro amore, col risultato che nel momento in cui gli ho detto di fare qualcosa, e cioè, di pensarci REALMENTE, è DESAPARECIDOS. puff! e voilà, polverizzato! chissà dove e con chi poi.
caro fabio, quel che ti voglio dire raccontandomi un pò della mia storia, è di metabolizzare l’accaduto. se non realizzi. non vai avanti. realizzare che è finita o che, comunque, non puoi far nulla. se non lasciarti cullare dal passare dei giorni. che saranno un pò cosi’. a volte caotici, a volte solitari, a volte saranno talmente orribili che ti mancherà il respiro. ma viviti il lutto.
sul fatto che cerchi un nuovo amore, bè che dire… questa cosa gliel’ho propinata anche io al mio ex… chiedendogli ma come hai fatto? domanda per me lecita visto che era impossibile pensare una cosa simile. NON ERO PIU’ COINVOLTO.
e che gli vuoi dire? che gli dobbiamo dire? non possiamo obbligare nessuno. solo accettare!
@valinda: cara, sono contentissima e sai perchè? perchè parli di serenità, autostima e gioia di vivere…. GRAZIE A DIO! e arriveranno queste cose… le cose arrivano a chi sa aspettare 😉
VALINDA: ciao 🙂 avere l’impressione che gli altri – la società, come dicevi – non accetti il dolore, lo spaesamento, fa male…
ma a volte, lo sai, credo che la questione non sia tanto questa, al di là della superficialità nell’affrontare la vita che certe persone, anche, sicuramente possono avere, perché è vero che esistono anche persone che attraversano la vita e quella degli altri senza interrogarsi troppo, o mettersi in gioco troppo, è vero, indifferente quale sia il motivo…
però credo che la questione, da parte delle persone, sia anche nel fatto che dispiace vedere qualcuno a cui vogliamo bene stare male, e spesso, quelle parole che sembrano dire “non puoi soffrire con i tuoi tempi” intendono essere appunto, come noti tu, uno modo di spronare…
dire che è uno stronzo serve a dimostrare solidarietà…
a volte le persone non reggono il malessere degli altri non perché non gliene frega niente, ma perché può toccare il loro stesso vissuto, o perché si sentono a disagio nel non saper che dire o fare… magari basterebbe un silenzio partecipe, ma si ha forse l’impressione di dover per forza dire qualcosa…
in un periodo brutto molto brutto per entrambe io e una mia amica, più grande di me, abbiamo mangiato una mezza vasca di gelato insieme 😉 non si può mangiare una mezza vasca di gelato al giorno, ma quel giorno quello è stato il nostro modo per non parlare, non sapendo cosa dire, ma per esserci.
Comunque sì, mi sa che la domanda: e lui cosa ha fatto per me? è una domanda che può servire.
GIORGIO: mi viene da dirti da stare attento con l’interpretazione delle intenzioni. ovviamente cosa pensi lei e perché faccia le cose non lo sappiamo, ma dicendo che magari si è pentita e non ha il coraggio alimenti la tua speranza, certo, ma le togli anche la responsabilità delle sue azioni e dei suoi pensieri, anche della crisi che comunque ti ha rovesciato addosso.
Una persona può scegliere un’altra strada, e la differenza sta in come lo fa, ma comunque sia è quello che per il momento lei ha fatto.
Può essere che la sua amica le abbia riempito la testa di stupidaggini, come dici tu, ma a 26 anni non è una bambina. E se è vero che ci sono delle fasi della vita in cui possiamo essere più confusi e quindi filtare poco quello che arriva da fuori, è anche vero che in questo momento ha scelto così. se dici che c’eri potevi aiutarla se lei te lo avesse permesso.
ma non mi pare che lei ti abbia chiesto aiuto rispetto alla sua scelta diversa, lo sai tu. Comunque sia se
lei si è pentita è abbastanza grande e vaccinata, mi pare, per prendere il telefono o venire da te a dirtelo, e rischiare anche di sentirsi dire un no, invece di lanciare dei messaggi ambigui, in cui chi pare che chi deve mettersi in gioco, interpretare, stare in apnea, sei tu, e lei non rischia.
A me verrebbe da dire che se ti penti lo dici, ti prendi la responsabilità delle tue azioni e dei tuoi pensieri, verso te stessa e gli altri. E’ così che dovrebbe essere. Se così non è forse hai a che fare con una persona che, comunque, deve fare uno scatto, suo, per imparare che non ci si può aspettare che siano sempre gli altri a sistemare i nostri guai o le nostre incertezze.
Non ti sto dicendo di essere chiuso, nel senso di metterle un muro se non è quello che senti (e se non metterlo, però, non ti logora troppo, cioè se lasciare questa porta aperta, mentre, di fatto, lei fa quello che le pare, non distrugge te), ma star lì a dover fare frate indovino rispetto ai suoi messaggi poco chiari non credo sia una strada che ti possa portare più chiarezza.
Lei ha detto che non vuole più stare con te, ecc, e quindi forse, che ne dici? è lei che dovrebbe fare lo sforzo, se ti vuole ancora, di rassicurarti, anche se dall’altra parte trovasse un muro.
Spero di non aver detto ca…te che ho mal di testa, per questo tempaccio infame, piovosissimo, che qua imperversa. CHe ha pure un suo fascino, se vogliamo, ma fa umido e acciacchi 😉
ALICE: che bello averti qui, e così. Non che prima non fosse bello, ma così è bello per l’energia che sento in te. E che diffondi.
bacino a tutti
ANGI: grazie per la tua risposta 🙂
Sono cresciuta tra esempi, in famiglia, di unioni per tutta la vita, e quella a cui fai riferimento, in positivo, è un’impostazione naturale con la quale sono cresciuta, appunto, e che mi appartiene. E per farti capire quanto mi appartenga anche il concetto del non fermarsi alla prima difficoltà ti dirò che la mia storia è durata 3 lustri, e 5 anni dei quali tutti tesi a non fermarsi alle difficoltà. Che mi venivano poste, perché se fosse stato per me non mi avrebbe fermata manco una cannonata.
Se mi chiedi se ho considerato la persona di cui parlo l’uomo con cui sarei arrivata finché morte non ci separi, ti rispondo di sì, senza esitazione. Se mi chiedi se lui ha amato me, se sono stata importante per lui, se ha preso la cosa seriamente mi sento di risponderti di sì. Certamente per un lungo tempo, nonostante i suoi errori, mi ha considerata la donna della sua vita, e forse anche dopo, quando i fatti avrebbero dimostrato il contrario. Questa risposta la sa lui, e forse la sta cercando. O forse no.
Io sono sempre stata convinta (anche perché con questa cosa, di rimbalzo ho combattuto da sempre, in fondo, stando assieme a lui) che molto del suo modo di affrontare l’amore e la vita in genere derivasse dal fatto di avere respirato in famiglia un altro tipo di realtà, rispetto a quella che avevo respirato io, sulle unioni per tutta la vita. Quella delle unioni per tutta la vita, sì, ma per forza. Quelle unioni in cui, in nome del fatto che una separazione è fuori discussione, è meglio lanciarsi coltelli per 50anni, stare tutti male, genitori, figli, nel nome del fatto che una responsabilità presa è una responsabilità presa.
Non è un assioma, ovviamente, che le persone nate in un matrimonio felice debbano essere impostate in un modo e le persone viceversa appunto viceversa. Anzi, spesso chi viene da un’unione infelice ha ancora più desiderio di stabilità.
Oggi assistiamo sul serio a una percentuale impressionante di matrimoni che durano a volte persino solo il tempo di una stagione, mentre un tempo non era così, e le unioni duravano tutta la vita. Molte di quelle unioni sono state (e sono) certamente “vere” (ti ripeto, le ho viste e respirate crescendo), ma non dimentichiamoci che per le generazioni passate il concetto di una separazione, per molte ragioni, che spesso avevano a che fare anche con questioni economiche e di giudizi esterni, e reti parentali, era meno accettabile. Oggi della maggiorelibertà di rifarsi una vita
si abusa, effettivamente, può darsi. D’altra parte il rifarsi una vita, allorché la vita che volevi e nella quale credevi ti ha tirato una tranvata in faccia, è più naturale, grazie a Dio. Per chi sa di avere amato veramente, e con il concetto del per sempre, è sempre traumatico ricominciare. Ma se l’amore può durare una vita può anche finire, e rendersene conto forse non è cedere al disincanto totale, bensì guardare al futuro con positività, ma al presente con senso di realtà. Come ti ho già detto io sono una che ha avuto una certa difficoltà, da parte sua, e dico certa per usare un eufemismo, a considerare il fatto che anche l’amore che consideravi eterno possa logorarsi e finire. Dunque se finisce non è mai stato amore? Non lo so, mi sa che purtroppo, non con cinismo, credimi, ma con senso di realtà, dobbiamo renderci conto che le relazioni sono dinamiche e lo sono i sentimenti, che appunto, come dicevi tu, se non erro, evolvono. E non sempre, per tutta una serie di dinamiche interne, esterne, per contingenze, evolvono in positivo. Che a volte possiamo purtroppo anche idealizzare l’impegno dell’altro perché il nostro è fortissimo, e riempiamo anche i suoi vuoti. A volte accade anche questo.
Mi ripeto, Angi, non ti sto parlando come una che ha gettato la spugna, rispetto al valore dei sentimenti e dell’impegno e ti dice: prendila come viene e fregatene. Ma ti sto dicendo che, e non so se riesco a spiegarmi bene, per quanto le persone possano crederci a volte non funziona. Certo, soprattutto se uno ci crede e l’altro smette di crederci. Se mentre noi siamo fermi nelle nostre convinzioni, assolutamente positive, rispetto all’amore e le relazioni, accade comunque che siamo umani e quindi, a nostra volta, pure in buona fede, possiamo commettere degli errori. Se fossi in grado di dire perché certe storie riescono a trovare un equilibrio che dura una vita e altre no, se avessi una ricetta, magari. Io avevo la mia ricetta, amore, superare le difficoltà insieme, ecc, eppure non ha funzionato lo stesso. E anche se so quali sono le cose di lui che mi hanno fatto male, e con le quali mi sono scontrata, e mi sono scontrata benebene se mi son fatta una cultura a proposito, e se ci sto ancora lavorando su, non mi sento, francamente, pur riconoscendo tutto il mio grande amore per lui, e la mia buona fede in voler stare con lui fino alla vecchiaia, di dire che io a mia volta non ho commesso errori, anche senza rendermene conto. E esistono anche le incompatibilità.