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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 7431
    heidi -

    Cara Mah, non capisco cosa vuoi dire!?! Cioè secondo te, dopo una delusione d’amore dovremmo ben guardarci dall’innamorarci ancora perchè rischiamo di farci ancora male? E perchè non seppelirsi subito dopo un abbandono, o la fine di un amore? No cara, abbiamo forse commesso errori di valutazione, forse siamo stati ingannati, o semplicemente è finita perchè così doveva andare, ma sentirsi finiti no!! E se poi sicura che seguiamo i consigli degli altri? Io dico di no, che poi alla fine facciamo tutti a modo nostro e seguiamo i consigli degli altri solo se ci piace farlo. Capisco tutto il tuo dolore, credimi, ma non serve prendersela con se stessi. S’è sbagliato?Sì? Dk, si raccolgono i pezzi e si ricomincia. Non c’è nulla di perfetto, nè di eterno in qusto mondo: bisogna prenderne atto. Ti abbraccio e se ti va di raccontare la tua storia, sfogati, ti farà bene

  • 7432
    Mah -

    No Heidy. Sto dicendo un’altra cosa.
    Sto dicendo che se uno si fa una pippa di tutte le belle considerazioni sullo stimarsi, sul non farsi calpestare e sui tutti i bla bla del caso e si butta in un’altra storia come un kamikaze si butta verso la morte il rischio di uscirne fracassati è elevato.E’ la mania di concedere possibilità, di convincersi del “questa volta è diverso”, del non voler vedere e del non voler credere che frega. Chiunque può farci male come noi stesse possiamo fare del male a chiunque.
    L’unica soluzione è mettere dei paletti. La fusione delle anime è una cazzata, una leggenda metropolitana.
    Bisogna scendere a terra e capire che chiunque può farci del male e evitare di affidargli noi stesse.
    Teniamoci da noi…..che è meglio!
    Io non soffro più. Sto vivendo una storia normale con una persona normale con cui i patti sono stati chiari fin dall’inizio, e da cui mi faccio rispettare (e rispetto).
    Magari non ci sarà un gran coinvolgimento e il cuore fa pum pum perchè sono tachicardica e non per le emozioni del grande amore.
    Ma sono viva e sto bene! E, per dirla tutta, mi sta bene così!

  • 7433
    Alonso Q. -

    Heidi “AlonsoQ io ho sofferto un …bel po’…, ma sento di esserne quasi uscita e ho seguito più o meno il tuo percorso. La differenza è che amo stare da sola, non mi va affatto di fingere di essere simpatica e felice, così me ne sto per conto mio”

    d’accordissimo Heidi…anche io amo stare da solo,anzi,mi paice proprio tanto,ma solo quando questo stare da soli diventa,per me, produttivo.
    Curo i miei hobby,mi rilasso…ecc…ecc…è fondamentale avere tempo per se.Le mie parole erano riferite a chi,fresco o meno di ferita,di porta in faccia,coltellata alla schiena…chiamiamola come vuoi,passa magari il suo tempo a casa a rimuginare inutilmente,a estraniarsi dal mondo con “seghe mentali” inutili e dannose,a navigare su fb, o a leggere vecchie lettere…quando magari ha la possibilità di passare del tempo con altri,consocere persone nuove,fare esperienze stimolanti…la prima volta sarà uno sforzo pazzesco solo usire di casa e chiudersi la porta alle spalle…poi piano piano sarà tutto più naturale,senza privarsi ovviamente dello spazio per se stessi.

  • 7434
    alice -

    http://www.youtube.com/watch?v=jD49O6xJACQ

    un esempio per tutti… rimbocchiamoci le mani amici / e
    un abbraccio

  • 7435
    LUNA -

    C’è anche tutta una letteratura (e una tradizione musicale, pure) che ci ha un po’ fottuti.
    Se è vero che il rosa edulcora, che mostra mondi spesso bidimensionali, è vero anche che c’è tutta una tradizione letteraria ecc per cui un’altra bidimensionalità, non meno molesta, ci racconta qualcosa tipo una versione a tendenza quasi masochista che l’amore vero è quello che fa soffrire, che la passione e la serenità sono inconciliabili, mettendo tipo a confronto storie in cui il cuore viene martoriato stile schiacciasassi, che sarebbero vere passioni e veri amori, unforgettable, e, per contro, storie in cui ci si adagerebbe, rompendosi un po’ i maroni, ma senza rivoluzioni cardiache, e che non sarebbero veri amori, ma confortante noia.
    La verità, spesso (non dico sempre), e l’ha detta bene l’autrice di donne che amano troppo, è che chi è stato abituato a vivere con le dita nella presa della corrente, per tutta una serie di ragioni, tra cui la dipendenza emotiva, che generano le cadute negli abissi che sembrano riempite da ritorni da “cime tempestose”, chi è abituato a stare male, non è che masochisticamente pensa che male è bello, ma non è più abituato al fatto che la normalità dà emozioni, belle, e che le emozioni non passano per forza attraverso scariche dannose da trecentomila voltssss, ansie che spaccano lo stomaco, tabagismo, terrore dell’abbandono. Una volta ho chiesto a un amico perché non spostavano una cernia dell’acquario in un’altra vasca più grande. Lui mi ha spiegato che comunque, a parte altri problemi, avendo vissuto un lungo periodo in cattività, avrebbe continuato a girare anche in una vasca più grande nello stesso piccolo spazio. Noi, che abbiamo sofferto per storie da trecentomila voltssss, con le dita nella presa, durante la storia o alla fine, dobbiamo stare attenti a fare tesoro delle esperienze, ma a non guardare il mondo come la cernia. A non credere, se ci capita di stare in difesa, che l’amore che proviamo non sia amore perché siamo noi a girar

  • 7436
    LUNA -

    in un metro quadro, dentro di noi, non permettendo alle emozioni di raggiungerci. Dobbiamo stare attenti a non mitizzare ciò che ha causato dolore. Come se il dolore fosse il metro attraverso cui misurare l’intensità di un sentimento. Come se la distruzione di sè fosse quanto siamo stati capaci di puntare su qualcuno e quanto invece non saremmo disposti a puntare su altre persone. Dimenticando che, forse, semplicemente, esistono storie e persone a cui non verrebbe mai in mente di chiedere dolore e distruzione come prova d’amore. E non importa se la richiesta è diretta. A volte è indiretta. Ed è quella che bisogna saper riconoscere. Se si tende alla costruzione o alla distruzione, all’espansione o all’abdicazione di sè. Totale. E, mi ripeto, non parlo di mitizzazione in senso masochistico, ma arrivando a degli assiomi per cui passione uguale schiacciasassi, perché la verità è che esistono storie in cui la passione vive un’energia sana, e in cui per tenere viva la passione non c’è bisogno di spararsi in faccia o farsi sparare. Storie che magari finiscono, ma finiscono in pace e non in guerra. Che vivono il loro corso, che sia di 50 anni o 5 anni, ma con civiltà. E anche questo, seppure l’amore eterno non esistesse, fa la differenza.
    E’ vero che dobbiamo imparare anche dai nostri errori, ed è vero che chiunque può farci male o bene. Ma siamo figli anche, più di quanto pensiamo, di un percorso culturale, indotto, nel passato, e fortemente indotto, per cui la passione era quella che cambiava la vita, ma in peggio, e dunque la donna o stava a fare la calza morendo di noia con il buon partito che era un piombo e a letto era come suo fratello, o scappava con l’avventuriero e pagava, pagava forte la voglia di emozioni, perché passione e serenità erano inconciliabili e l’appassionato era uno stronzo. Quasi che tutti i bravi ragazzi siano una noia mortale. Ma chi l’ha detto??? Chissà come mai, poi, di Teorema di Ferradini quasi tutti ricordano le prime strofe, non la chiusa

  • 7437
    silvy -

    Ciao a tutti, oggi è un’altra giornata un pò così! Un mio amico che è stato per tanto single e che ha passato un brutto periodo a causa di un esaurimento nervoso s’è finalmente fidanzato, idem un’altra mia amica, un’altra m’ha detto che è in cinta. Non sapete le novità che si sono susseguite tra amici e conoscenti in meno di una anno. Forse la mia esperienza negativa è servita a dare la scossa a qualcuno? meglio così… Però mi sembra che “cupido” m’abbia portato il conto da saldare: sei stata felice per tutti questi anni? pensavi di avere tutto? ti sentiva appagata come donna? e no mia cara la ruota gira ed ora tu paghi questo salatissimo conto per la felicità degli altri! Scusate mi sembra di essere solo un’egoista, sono felicissima per questi miei amici, ma mi sembra di aver perso il treno sul quale sono riusciti a salire tutti in tempo tranne io… un abbraccio

  • 7438
    maarco.tre -

    MI racconta menzogne, mi ammorba con la sua gelosia assurda e ingiustificata, mi tradisce con un mio ex amico, mi lascia….ed ora la sua famiglia parla male di me come se fossi stato io la causa della rottura del rapporto dopo 12 anni che si stava insieme….(cornuto e mazziato)…

  • 7439
    heidi -

    Cara Silvy, provo anch’io questa sensazione ; pagare il fio, lo scotto per i momenti unici, veri, di felicità vissuti una volta nella vita. Forse è il signor tempo a predersi gioco di noi. Raga, torna un mio ex all’attacco, ed io ancorata al ricordo di lui, non voglio nè una vecchia storia ripulita, nè altri che lui. Lo odio, ma mi manca da morire. Lo so è follia, ma anche se ci lavoro su….. no voglio solo lui. Eppure uscire dalla quotidianietà, dagli schemi, mi aiuterebbe a cancellarlo, ma forse non voglio farlo e…….mi manca da morire… ma non lo dirò neppure a me stessa, perchè mi ha umiliata e ferita e soprattutto non mi ha spiegato. Sorry! help me! kisses:(

  • 7440
    Lilly -

    Eh eh Silvy.
    Guarda che non bisogna essere per forza eroine generose e benpensanti.
    Sei rimasta da sola e ti sei consolata della singletudine e del malessere altrui.
    E’ umanissimo, credimi.
    Si è un pò str…quando ci si compiace del disagio altrui.
    Non quando ci si rifugia e ci si consola.
    Ed ora ti sembra che sia scattato il coprifuoco, che tutti stiano entrando in un portone e che tu sia in mezzo alla strada, sola, senza un buco in cui infilarti.
    Non vorresti che gli altri trovassero il portone chiuso.
    Vorresti, anche tu, un portone in cui infilarti…..
    Poi scatta la parte ragioniera del cervello che si mette a fare il conto delle opportunità che hai avuto e preventiva che te le sei giocate tutte in un assurdo bilancio delle probabilità.
    Poi scatta la parte emotiva del cervello che suona l’arpa e piange per ciò che hai avuto e perso.
    Poi scatta la pancia che è in subbuglio perchè è allo start, ha il motore acceso ma non riesce a partire e, se parte, non sa in che direzione andare.
    Cara Silvy, ogni giorno che passa concede opportunità e ne nega altre.
    E se togli quelle piccole cose in cui possiamo effettivamente intervenire il resto è nelle mani del Destino, di Dio, del Caso (non lo so….). Non c’è nè da disperarsi per ciò che non si avrà mai o mai più nè da esaltarsi per ciò che si avrà.
    Perchè non sappiamo nulla ed è azzardato investire forti emozioni in ciò che non è certo e sicuro.Forse sarebbe opportuno vivere. Già, semplicemente vivere, un giorno dopo l’altro, con gli occhi ben aperti sulla realtà, godendo di ciò che si ha in quel preciso istante ed impegnandosi per farlo crescere senza perdere di vista ciò che si potrebbe avere ma che si rischia di far scappare se si hanno gli occhi pieni di troppe lacrime o stretti in una risata che ci si vuole imporre.Dal mio prato in mezzo ai grilli sonnecchio con un occhio aperto….e cerco di non farmi sfuggire nulla. E di non vedere ciò che non c’è. Che siano fantasmi o premonizioni belle e brutte.

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