La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Per me, Alice, se tornasse anche ora sarebbe tutta un’ altra cosa.
I tuoi sentimenti sono sempre gli stessi? sei sicura ? e la rabbia? Pensi sparirebbe? Si, forse, sul subito, travolta dalla gioia di non sentire piu’ quell’ ansia divora-persone. Ma poi? Io non credo tu possa ancora riuscire a CREDERE e quindi ad amare davvero. Pensa a te e lui, soli, in una sera o giorno normali…che ne so…un viaggio in macchina…Non credi di poter voltarti, dopo che, magari, hai guardato un po’ fuori dal finestrino e arrivare a chiederti : “ma perche’?”.
Secondo me, questi dolori, ci cambiano. Non cambiano il nostro essere, ovvio e menomale, ma ci fanno inevitabilemnte evolvere e il passato non basterebbe piu’. O comunque non sarebbe la stessa cosa.
Erase/rewind, nell’ amore sincero e vero, non esiste.
Non abbiamo un “ieri” in cui tornare, possiamo solo andare avanti, no other way.
Bacio tesoro. Ricorda queste parole e pensaci.
“ho proferito due parole MI MANCHI. a chi poi le ho dette non lo so.”
secondo me le hai dette a te stessa alice.Hai il pieno diritto di soffrire,di essere addolorata,non reprimere nessuna idea,nessuna lacrima,nessun pensiero,lascia che il flusso ti attraversi,lascia scorrere il dolore finchè ogni singola goccia uscirà da te.Un giorno poi,ti accorgerai di avere anche dei doveri verso te stessa,e allora rifiorirai e ti ritroverai.
Ora pensi ancora a quello che vorrai essere quando e se lui ti richiamerà,vivi ancora in funzione di lui, in funzione di qualcosa che è perduto e che forse tu per prima,a mente fredda,non rivorresti.
Viviamo (il plurale non è casuale) in attesa di una rivincita che forse non avremo mai,o meglio,avremo proprio quando non ci sarà più nessun desiderio di rivincita.Là fuori c’è un mondo che ci aspetta,decine di migliaia di persone da conoscere,con cui condividere una parte della nostra vita,che sia una telefonata,un post su un forum in internet,un sorriso veloce alla fermata del bus o qualche anno di vita assieme…
ma forse ne abbiamo timore e allora ci rifugiamo nel nostro dolore,che il buon vecchio Jack Folla in maniera un po’ dura ma a mio avviso non errata definisce semplicemente inutile.
Oddio, gli ho dovuto scrivere una email di pura burocrazia e solo digitare il nome nella barra indirizzi, mi fa stringere lo stomaco e girare la testa. Veleno. Sono VELENO.
Ciao a tutti, oggi mi sento un pò spaesata e torno qui nel mio rifugio virtuale a scrivervi… per fortuna stanca, molto stanca… sta notte dormirò bene! una passo alla volta, quasi 9 mesi dalla chiusura definitiva e quasi un anno da quando se n’è andato la prima volta. E’ buffo ma il tempo ormai lo scandisco da quella fatidica data che mi ha cambiato la vita. Alice, tutto ciò che scrivi mi è così familiare ci sono passata e ci sto ancora passando. Anna hai ragione se tornassero non sarebbe più lo stesso, noi non saremo più le stesse. One way… strada a senso unico non si può tornare indietro sarebbe solo altro tempo sprecato. Alonso quanto tempo ci hai messo per ritrovare te stesso e la tua serenità? (parlare di felicità mi sembra troppo…). Non senti anche tu a volte il peso della solitudine? Francy si siamo quasi coetanee allora! Vi abbraccio
Io, l’ altra volta, ci ho messo un anno e mezzo a ritrovare pace totale. Cmq non e’ che fossi proprio felice. Diciamo che ero calata nel tran tran quotidiano senza piu’ retaggi specifici. Ero IO e basta.
Non piangevo piu’ per lui o noi. Se piangevo, piangevo per me. Sembra un dettaglio, visto che sempre di lacrime si tratta, ma non lo e’…
ALICE: anche secondo me lo hai detto a te stessa quel mi manchi.
Lo hai detto anche alla “fissazione” di non poter stare bene, meglio di così.
Non si tratta di reprimere il dolore, semmai di darsi però anche la possibilità di guarire da quel dolore. Non fissarsi nel dolore non significa non ascoltarlo. Ma, mi ripeto, l’ho detto tante volte, secondo me le parole che ci diciamo vogliono dire molto.
Ci condizionano, oltre ai fatti e all’emotività in sè che segue la fine di una storia.
Mi viene in mente quella specie di barzelletta scema per cui la palla si butta giù dall’alto e potrebbe rimbalzare al suolo se solo non andasse così:
sono una palla, si dice lungo il volo, sono una palla, sono una palla e rimbalzerò senza problemi… sono una palla, sono una palla… accidenti, però, e se fossi un budino? splach.
forse la cosa non era proprio così. ma era per fare un esempio 😛
io di anni ne ho 36 e non me lo ricordo quasi mai, devo dire la verità.
Ciò non toglie che mi sia capitato di sentirmene 238 di anni, ma l’età all’anagrafe c’entrava ben poco, era una questione di energie ferme, di espressione triste o truce, di stato d’animo, anche di salute in vacca… anche di energie basse per via di un fisico stanco.
Allora la sensazione di blocco, vuoto, non futuro, “vecchiezza” arriva, ma non credo c’entri con l’età.
Piuttosto con uno stato “depresso-compresso”. Le famose energie che non girano, la mancanza di una meta, pensieri in circolo vizioso, etcc…
Io ammetto che non mi sono mai immaginata a 36.
Immaginavo invece che l’amore fosse eterno, semmai, mentre vivevo il presente. Non pensavo al matrimonio e ai figli, ma non perché mi pensassi eternamente giovane in senso, come dicono alcuni, chessò, irresponsabile ed egoistico, o perché rifiutassi i concetti, ma perché non sono mai riuscita a vederli come concetti astratti. perché ho sempre pensato che sono cose che sarebbero venute da sè, e al caso mi sarei sposata e avrei avuto dei figli. Non perché, ripeto,
carissimi/e,
grazie per starmi vicino…. questa è una cosa bella, questo forum dà sostegno e quel poco di pace per 5 minuti.
caro alonso sono ancora proiettata su di lui. chi non lo farebbe? cioè razionalmente ok, ma dentro di noi… a chi di voi dopo un mese o poco + non è balenata in testa l’idea di una sua chiamata? non mi dite di no. anche solo per amicizia, anche solo per un qualunque cavolo di motivo diverso dalla storia d’amore dell’anno. a chiunque dai. anche se sta chiamata ve la immaginate tra sei mesi o sei anni. cavolo ci si pensa. io lo so che è finita. anzi, che non è mai cominciata. me le ripeto ogni mattina allo specchio ste cose, a me stessa… in cuor mio la speranza che un giorno escano dalla sua bocca le famose tre parole SONO STATO UN CRETINO, ce l’ho. lo spero. so stata malissimo, l’ho amato e coccolato. ho lottato fino alla fine per salvare la situazione, perchè ci tenevo! cavolo quanto ho lottato.. cosa avrà visto lui? una deficiente! ora è cosi’…. sono di corsa al lavoro (giornata pessima)
a stasera
vi voglio bene 😉
non sapessi (e non so) che esiste l’orologio biologico, ma perché me la sono sempre vissuta così e continuo a vivermela così.
Forse se avessi avuto un compagno diverso e una storia diversa di lungo corso mi sarei sposata o avrei avuto dei figli. Ma così non è stato. E invece probabile che se il mio desiderio di sposarmi e avere dei figli fosse stato forte me ne sarei andata prima da una storia in cui non si facevano progetti di quel tipo, ma, ripeto, non li facevo neanch’io. e non credo sia stato solo perché non venivano dall’altra persona, semmai forse perché io stessa sentivo che mancavano degli ingredienti di stabilità, istintivamente? che mancavano degli elementi di serenità e crescita personale, al di là, che io credo de panza che siano fondamentali prima di pensare a diventare genitori? e non parlo della famosa teoria che così spesso se ne fotte, negli schemi, quando alcune persone pensano a cose da sistemare prima di avere un figlio, ma proprio di percorsi interiori e di coppia, molto più istintivi. Io però credevo ad alcune cose sull’amore e su cosa significa stare insieme, innanzitutto, e quando quelle cose mi sono state emotivamente negate (una progettualità anche quotidiana, condividere,esserci,guardare davanti e avanti insieme, con entusiasmo) sono stata male, molto, e andata in crisi. Ho amiche che dicono che convivenza e matrimonio sono due cose diverse perché hanno sempre vissuto il concetto in maniera diversa. Per me erano realmente equivalenti quando sono andata a convivere. e quindi, per me, che ero sposata in qualche modo sin da quando ci eravamo messi insieme, quando siamo andati a convivere ed è andata storta ecc, il mio shock è stato, nella mia concezione, equivalente.
Forse se fossi stata sposata avrei avuto più tutele, forse più guai.
Ora come ora il mio pensiero è che, a questo punto, visto che il senso del fallimento emotivo è stato lo stesso, almeno mi posso risparmiare tutta una serie di problemi burocratici ed economici in +
@silvy: nove mesi… quasi un anno… il mio primo anno lo scandirò il 29 giugno… domani è un anno esatto che siamo partiti per la nostra prima vacanza… parevo una bambina delle elementari che sale su una giostra… una incredibile cretina. chissà perchè ero felice! lui invece mi aveva messo in valigia e portato dietro.. cmq… se tra nove mesi sto ancora a parlare di lui sparatemi.. vi dò l’indirizzo. no veramente. perchè per quel che riguarda lui già ha un’altra a seguito.. quindi figuriamoci, magari tra nove mesi nella peggiore delle ipotesi si è felicemente fidanzato. o staranno tutte ancora a strapparsi i capelli per lui che, DOPO LA SANTA EX CHE LO HA LASCIATO, non si è più innamorato. quindi, come me, che ne sono per fonti certe altre due. altre due che magari staranno piangendo, o parleranno con le amiche di lui. e lui è già avanti. ha fatto chilometri. certe volte un pò lo comprendo. non lo condivido perchè sto pagando sulla mia pelle. ma mi ritrovo ad essere avvicinata da ragazzi che non mi provocano nulla, nessuna emozione. per questo dicevo ieri che ho il pallino fisso. perchp quell’entusiasmo di affidarmi ad una nuova conoscenza non ce l’ho affatto. io quando ho conosciuto lui ero stra pronta. ora non sono pronta a niente. vorrei che mi cascasse mentre attraverso la strada domani mattina il principe azzurro. quello con il quale non ho bisogno di fare paragoni. ma poi ci penso e mi dico “non si tratta degli altri, può cascarmi anche brad pitt dal cielo, si tratta di me.. ed io ora mi sento gelida verso tutto il resto della razza umana maschile”. mi scioglierei forse se mi chiamasse lui. o forse mi prenderebbe un colpo. ricordo che quando mi ha richiamato dopo tre mesi ho raggelato. per un attimo mi sono detta “sto abbastanza bene… nn gli rispondere alice”. poi ho ceduto. in sostanza mi sono privata di andare avanti e semplicemente di perdere tempo a sentirmi dire una serie di cattiverie di fronte alla mia dolcezza…
un bacio a domani
Ciao Care, Luna, io ci sono stata 11 anni col mio ex… praticamente è stato l’amore della mia vita, siamo cresciuti insieme, abbiamo convissuto per diversi anni e quando s’è trattato di matrimonio, figli etc. è andato in crisi. I segnali c’erano già da almeno un anno, ho provato a parlare, a pungolare, a ignorare ma non si capiva quello che voleva. Più di una persona m’ha detto “se eravate sposati forse non se ne sarebbe andato di casa”. Capito Luna che cosa mi sono dovuta sorbire? La predica per non essere stata abbastanza femmina scaltra da farmi e fargli mettere l’anello al dito per tempo… quando ancora non c’erano i segnali di crisi, forse prima ancora della convivenza, perchè si anche a me hanno detto che c’è differenza tra matrimonio e convivenza! Per me invece non ce n’era… ma io che ne so?! Sono solo una povera scema che ha investito tanto, troppo in una storia che alla fine non m’ha lasciato niente. E poi cosa avrei avuto come premio, un marito infelice? E infine siamo proprio sicuri che agendo per tempo ci saremo sposati? Magari m’avrebbe solo lasciata prima… Sapete cos’è che non riesco ancora ad accettare, il fatto che l’amore possa esaurirsi, che ad un certo punto il rapporto si logori così tanto da arrivare alla rottura senza che le due parti in causa possano porvi rimedio in tempo. Preferisco pensare che il tarlo c’era da prima e che forse non m’ha mai veramente amata. Questo pensiero mi aiuta ad andare avanti e ad affrontare meglio il fallimento emotivo di cui parlava Luna (assurdo no?). Alice anche io mi sono detta che ora arriva il principe azzurro e mi salva… Ma, oltre al fatto che come dici tu non siamo ancora pronte, io non voglio essere salvata da un uomo, da una nuova occasione di lavoro, da un’amicizia o altro, voglio salvarmi da sola! Il resto è un contorno importante, molto importante perchè è la nostra vita, ma certe sicurezze le possiamo trovare solo dentro di noi, poi da fuori avremo sole le conferme. Vi abbraccio