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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 7371
    LUNA -

    ALICE: a parte il fatto che bisogna anche essere pronti per accogliere delle emozioni, essere su una certa lunghezza d’onda, non è detto che una persona ci debba colpire perché è un quarantenne attraente o simpatico. Soprattutto se stiamo poco bene. Non saremmo ugualmente colpiti neanche guardando il miglior film comico della stagione.
    Ovviamente non so di chi mi parli, ma se fai un confronto con una persona che non ti interessa, pensando quasi che dovrebbe interessarti per dimostrarti a che punto sta la tua guarigione, è chiaro che il resto è noia si enfatizza ancora di più…
    Sto dicendo delle cose ovvie, lo so.
    Una persona con cui hai un’incompatibilità, tipo quella che racconta Francy, nell’empatia, nel dialogare emotivamente, sei sicura (siete sicure) che sia una scarpa che calza a pennello? Delle persone che non reggono un tipo di emotività, energia, bisogno di esprimere l’affettività in un certo modo (nel caso di Francy, il tuo non so),non necessariamente perché ce ne siano, di modi, giusti o sbagliati, ma perché questi sono i vostri, siamo sicuri che siano persone che calzano a pennello?
    Francy, non conosco il tuo ex, non conosco la sua storia precedente e la vostra, non c’ero, e diffido un po’ delle etichette estreme tipo donna gelida in carriera, non perché ciò non possa esistere, ma perché comunque esistono anche le sfumature, ma può darsi, certo, che a lui non fosse compatibile una persona più affettuosa, e non perché essere affettuosi sia sbagliato, ma perché esistono persone che si sentono più a loro agio in atmosfere più temperate o anche più gelide, per i loro motivi. Con questo intendo dire che probabilmente, al di là di tutte le cose belle che ricordi, con una persona capace di accettare l’affettuosità come un fatto naturale, più sulla tua lunghezza d’onda potresti sentirti più a tuo agio… anche se ci sono fasi della vita in cui tu stessa puoi avere avuto bisogno di un uomo più freddo… certo è che il fatto di dire “ti dico queste cose anche

  • 7372
    Bubu -

    Annina…anche mia mamma si chiama Anna, vabbè un pò fuori contesto
    come commento.
    Stasera resto a casa, gli amici vanno in un pub, ma non ci andrò, ci
    sarà anche lui, e non voglio vederlo, non sono tranquilla, e non
    servirebbe a niente, solo ieri l’ho sentito e mi ha detto quello che
    mi ha detto. Stasera diverrà più reale, quelli che ancora non lo
    sapevano tra i nostri amici lo sapranno…direte chissenefrega, ma è
    come se ferisse 2 volte, non so la vergogna, la paura di cosa
    penseranno. A dire il vero neanche quello, è solo che lo vedo lì, con
    la sua solita noncuranza a divertirsi e a sorvolare.
    Problemi vuoti.
    Stamattina, anzi oggi, sono stata brava, mi sono impegnata, ho dato
    del mio meglio, sono andata in biblioteca e ci sono restata fino alle
    5. Ho incontrato per caso una nostra cara amica che mi ha detto di non
    preoccuparmi, che è una cosa temporanea, che non devo pensare niente
    di male…ecc…è stata carina, mi ha dato tanti punti di vista
    diversi.
    Tutto figo direte voi. Per niente. E sapete cosa intendo, quel senso
    di vuoto. Pensare che per lui è come essere in vacanza invece.
    Un bacio.

  • 7373
    LUNA -

    se so che ti fanno male” non ha nulla a che vedere con il bene della verità. Anche perché la famosa verità, ok meglio essere diretti, non ha bisogno di centocinquantamila parole, che continuano a girare il coltello nella piaga come, mi pare di capire, è successo a te.
    Magari quando la tua espressione e le tue lacrime dicevano chiaramente (e pure quella è una grande verità, LA TUA, che poteva vedere, considerare) che non volevi sentire più, che quello che c’era da capire, per quanto ti fosse difficile accettarlo, sino a sembrarti impossibile in quel momento, lo avevi già capito eccome.
    Hai cominciato a toglierti un po’ il lutto, Francy, anche dalle piccole cose? A portare anche solo un po’ di colore nella tua vita?
    Hai cominciato a svuotare un po’ una stanza ormai polverosa dentro di te?
    Hai provato ad entrare in quella stanza e ad aprire un po’ le finestre?
    Hai provato ad immaginare te sorridente, mentre stai fuori di lì, in senso metaforico, e fai altro, che non c’entra (non necessariamente con un uomo, anzi io direi magari fuori contesto di quel tipo) invece di continuare a ripeterti che Francy non può, Francy non può più sorridere come prima, Francy si annoierebbe comunque facendo qualsiasi cosa?
    Il problema non è solo che lo pensi, nè il tuo stato d’animo a riguardo, ho l’impressione, ma anche il fatto che non ti concedi nemmeno di immaginarti diversa, tanto sei abituata a concepirti in lutto per la fine di quella relazione, qualsiasi cosa fai. Vedi ogni cosa come un antidoto al male invece di lasciarti un po’ vivere, in senso buono, e basta?

  • 7374
    ANNA2010 -

    Il fatto, Alice, e’ che non siamo proprio pronte a trovare nulla di interessante in nessuno, nemmeno ci trovassimo di fronte al miglior uomo sulla faccia della terra. Al massimo, ci puo’ gratificare una presenza simpatica e poi, perlomeno, siamo anche obbligate a non uscire conciate come la maga mago’ 🙂
    ‘Sto ragazzo ieri parlava dell’ amore, di come lo vede lui, di come lo vorrebbe e io: MUTA. Se fosse stato un anno fa avrei parlato come una macchinetta e mi sarei persa in quei discorsi di ideali, valori, progetti. Non avevo nulla da dire. Avrei giusto potuto aprire il sacco e tirare fuori il passato : “si, conosco l’ amore di cui parli. Esiste. E’ la cosa piu’ bella del mondo. L’ ho provato, me lo ricordo come se fosse adesso, anzi, cosi’ ADESSO che vorrei alzarmi e andarlo a dire a Lui”.
    E poi lo guardavo : bello. Niente da dire. Ma di chi sono quelle mani? E quel sorriso? Non e’ roba mia e quel che e’ peggio, non e’ roba che voglio. Io non voglio niente. Voglio ME e, di me, resta poco.
    Detesto pensare che sia li’ a cercare di ricostruire un rapporto rotto. Mi ferisce sapere che, se non fosse per cose che con me non centrano nulla, non si sarebbe mai nemmeno sognato di andare via, di riprovare a tirare su il MulinoBianco. Io non riesco a credere che sia felice. Non ci riesco. E forse e’ proprio quello che mi fa odiare l’ amore. L’ amore soccombe di fronte ad altro. E’ giusto? Si, forse si, ma, a me, ora non me ne frega niente se e’ giusto o sbagliato. Mi frega solo che mi sento STUPIDA.
    Non volevo scrivervelo perche’ mi sembrava indegno ma lo faccio lo stesso. L’ altra settimana, tra telefonate per chiudere c/c cointestati e menate varie, mi e’ scappato un “ma come fai?” e lui “ogni tanto intravvedo in lei qualcosa ma il piu’ delle volte e’ ancora un’ estranea. Dipende da me, da come mi sento, forse non sto ancora bene”.

  • 7375
    ANNA2010 -

    Dio, quanto ho pianto. Non ce l’ ho fatta e gli ho detto “beh allora, forse, se a me fa tutto schifo, e’ solo perche’ non sto ancora bene”.
    Non avrei voluto far sentire le mie lacrime ma non sono proprio riuscita ad evitare.
    Forte ANNA, eh???? E’ stato del mio peggio e ora ve l’ ho detto cosi’ ci sentiamo tutte sconfitte insieme.
    Buona serata, ragazze.

  • 7376
    alice -

    lunetta ai ai ai siamo ubriache???? quello che hai scritto a francy era per me!!! ma ti perdono sei sempre fantastica, coincisa, diretta e limpida. io si sto meglio. sto provando a farlo. è una cosa di testa, poi la pancia bolle e brontola. ma sto provando a darmi la possibilità di stare bene distante. cioè di impegnarmi ad avere pazienza e ad affrontare la mia nuova vita con il sorriso. sono andata a farmi un massaggio rilassante, poi aperitivo con amici. cerco di distrarmi. certo, sono sabati diversi. ma la cosa più bella è che questo sabato è migliore dello scorso. perchè io dopo domenica ho toccato il fondo. umiliata manco fossi un tappetino con lui che tra le altre cose mi raccontava con naturalezza di aver incontrato un altra. dopo domenica ho detto guardandomi allo specchio: BASTA questa è la mia nuova vita, lui non c’è più, non c’è mai stato tra l’altro. quanto ancora posso continuare a rimpiangerlo? basta. ho detto basta. mi prendo il mio tempo, ma sono proiettata su di me. certo poi capita lo sconforto. oggi l’ho provato. la città mezza vuota, la voglia di stare nel suo giardino a mangiare mentre lui annaffia le rose. malinconia. malinconia di non avere determinate cose più. ma non mi lascio più travolgere. mi sono realmente preoccupata a vedermi cosi’ inerme, senza fame, senza forze. mi sono detta “in questi casi bisogna solo AGIRE” e lo sto facendo. ci provo.
    cara anna hai ragione. quelle mani che non sono le sue. io ieri pensa ho provato rabbia perchè siamo andati in un posto e non riusciva a trovare la strada. non eravamo in sintonia. grazie, primo appuntamento, che pretendo. forse non so spiegare il concetto. sai l’abitudine di capirsi al volo? di sapere che vogliamo andare nello stesso posto? ora come ora mi farebbero rabbia tutti. io non ho ben capito la tua storia. ma il tuo ex ha un’altra? ora me la vado a leggere. sul fatto della telefonata, cara anna, non sentirti stupida. anche se io per prima mi ci sento. ma vi prego non sentiamoci stupide

  • 7377
    alice -

    di fronte alle nostre debolezze perchè ci sotterriamo facendo cosi’. io quando mi ha lasciato la prima volta mi sentivo miss cretina lazio. mi ha lasciato facendomici sentire e quell’etichetta me la sono appiccicata addosso e me la so portata dietro per mesi. io un pochino credo che mi abbia fatto bene rivederlo e riprovarci. se non altro ho fatto il passo enorme, di capire chi avevo di fronte. mentre se non fosse mai tornato sarei rimasta nel mio alone di cretinaggine perenne mentre lui sul piedistallo della persona piu’ fantastica lazio. mi ha fatto molto male e, sicuramente, ha visto una persona fragile in me, ma io adesso so chi è lui e so chi sono io. non mi sento più cretina, non più anche se è da pochi giorni. saraà che ho veramente strisciato e facevo fatica a farlo. ora cammino, pian pianino. poi magari correrò. a me scrivervi mi rende tranquilla. prima scrivevo su un diario, su pezzi di carta. condividere un momento difficile con persone come voi mi rende più serena. e poi anna sai che ti dico? si non sei forte ora, per niente. bè che vuoi? lo sarai, più in là. non ora. una mia collega ha avuto la polmonite. è stata tre mesi a casa. esce un’ora al giorno. poi tornerà in ufficio. e che pretendiamo? voglio dire, siamo tutte e due in una situazione che ci ha sderenato. la classica tranvata dicono a roma. e dobbiamo essere forti? no scusami. no. io me la vivo, la affronto. poi sono forte dopo che ne sono uscita. ora no. ti abbraccio!

  • 7378
    Lilly -

    Non mandatemi a quel paese, vengo in pace, sono stata come voi (per questo parlo….).
    E parlo a chi non ha subito un dolore recentissimo ma è rimasta imbrigliata in mesi (anni?) di sofferenza.
    C’è qualcuna tra di voi che trema all’idea di svegliarsi al mattino e di non provare più alcuna emozione e che, alla sola idea, si strugge nel rimpianto pur di provare qualcosa?
    Lo so….sembra una domanda scema perchè implica una sorta di “provocazione” di quello stesso dolore che si tenta in tutti i modi di scacciare.
    Bè, sarà una domanda scema ma….a me è successo.
    Finite le emozioni dell’amore, finite quelle dell’abbandono mi sono autogenerata quelle dello struggimento per paura di non avere più nulla.
    E come mi sono impegnata in quello struggimento…..ci stavo per lasciare le penne!
    Anna, ho provate sensazioni simili alle tue ma da un diverso punto di vista. Un giorno ho visto una camicia che avevo stropicciato, sbottonato, abbottonato non so quante volte e mi sono sentita persa all’idea di non poterla più sfiorare neppure per pura casualità.
    Inutile dire che poi passa? Inutile dire di gardare oltre (che non significa per forza “cercane un altro”)?
    No. Non è inutile dirlo. E’ più utile cominciare a farlo, ovvio.
    Ricomincia da te per l’ennesima volta.
    E sai perchè?
    Perchè il “te stessa” vale il ricominciare anche per centomila volte. Perchè sei la ersona più importante che hai, quella che sai che non se ne andrà mai, che non ti volterà mai nè le spalle nè la frittata.
    Ciao Lunetta 😉

  • 7379
    Bubu -

    Si, invece, forte Anna. Perchè hai fatto ciò che dovevi fare, non sei
    tu a sbagliare nel tradire i tuoi sentimenti, o nel piangere, o nel
    fargli una domanda scontata e vera. Già, “come fai”?
    Come fai?
    Me lo chiedo anch’io.

    Io non so se voi crediate in un Dio, o in qualcosa. Io sono stata
    cresciuta come cattolica, e sono rimasta tale anche dopo le ribellioni
    adolescenziali, e a dire il vero ci credo tanto. A messa non ci vado
    sempre, ma mi piace pregare, e bhe volevo dirvi una cosa, perchè avere
    paura? Lo so che è un barlume di pensiero assonnato in una serata
    molto dura, ma perchè ho paura e perchè avete paura?? Quel Qualcosa
    che magari si chiama in un altro modo non posso saperlo per certo ha
    sempre fatto in modo di tirarmi fuori dai guai. Alle elementari avevo
    un maestro, uomo, cattivo, e fissato con la matematica, alla fine
    delle vacanze estive passa la capoclasse lecchina a ritirare i
    quaderni dei compiti di mate, io non li avevo finiti, e l’ho
    consegnato di nascosto il giorno dopo, e…non mi ha scoperto!Alla
    maturità ho avuto il bigliettino definitivo in un compito pesissimo.
    Quando è finita con il mio ex ex ex moroso con cui ero stata 9 anni,
    pensavo di morire, invece ho detto chissenefrega ormai niente mi può
    uccidere, posso fare tutto e non so come ho trovato il lavoro che
    avevo sempre sognato (salvo poi scoprire che non faceva per me dopo 2
    anni e lasciarlo, ma di mia iniziativa, vabbè),i miei nonni ci sono
    ancora e si preoccupano per me, ho viaggiato tanto, anche prima di
    lui,ho una testa arzilla,bene o male agli uomini piaccio,sono
    simpatica,mio padre non esisteva ma me ne sono fatta una ragione,non
    ho mai un soldo ma riesco sempre ad andare avanti, le cose si mettono
    sempre per il meglio…
    Potrei andare avanti per ore: solo per dire insomma qualcuno che ci
    ama c’è.Non ci farà affondare neanche questa volta.Anche se piangiamo
    anche se crediamo che sia finito tutto.
    Frase banale di chiusura religiosa: se Dio chiude 1 porta apre un
    portone.

  • 7380
    alice -

    @bubu: Già, “come fai”?
    Come fai?
    Me lo chiedo anch’io.

    cara… che dire…. ti basterebbe sapere che rimarrei incatenata sotto casa sua pur di ricevere uan risposta a questa domanda? COME FANNO? e poi… come riescono a fare quando per noi, invece, questo fare è doloroso? MISTERO. io non lo so come fanno. non so il mio ex come ha fatto a farmi tutto questo male, a lasciarmi, a sotterarmi e poi una volta risalita dalla buca ad acciaccarmi nuovamente la testa. eppure è successo. io non mi spiegherò mai certi atteggiamenti. credimi, ci ho provato. cosa ho ottenuto? nulla. anzi, nel mentre mi raccontava pure che lo scorso sabato era con un’altra. cioè certe volte per riparare non facciamo altro che aggiungere fango. il mio desiderio perenne di chiarire, mi sono resa conto che era il desiderio di alleviare il mio dolore tramite le sue parole. e non è successo. non è successo perchè questa persona non ha mai capito quanto mi hanno destabilizzato certe cose che mi ha detto. e qui ti chiedo a te: COME FA? mi ha detto che sono stata un errore, che non avrebbe mai dovuto cominciare, che voleva un’amicizia, che non era coinvolto e quindi per questo dopo un mese stava con un’altra, che lo scorso sabato è stato con una… etc etc etc. a parta questo ultimo aneddoto ma io le cose prima me le sono sentite ripetere all’infinito. nonostante sapesse che mi faceva male. dimenticherò… lo spero… un bacio

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