La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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vi leggo, ma non ho abbastanza tempo per scrivere. Stò organizzando eventi estivi, chissà mai che….
Alice, sapessi quanto ho pianto e quanto mi sono sentita male ogni santa volta in cui mi sono trovata a vivere qualcosa di “decente”, senza che lui non fosse li’ a vederla insieme a me. Non parlo di questa storia, parlo di quella prima. Ma cosa guardavo il mondo a fare se anche lui non lo vedeva ? Era “mondo” ? Per me non lo poteva essere, se non lo dividevo con lui. 11 anni. E’ una vita. Dopo capii che quell’ amore non era per me. Troppo diversi,troppo devastante la sua forma mentis rispetto alla mia, tutto troppo impossibile o possibile solo attraverso il congelamento del 90% di me stessa. Eppure, mi sentivo morire. Oggi mi sento allo stesso modo e in piu’ penso che quello che ho ricevuto valesse molto piu’. Stavolta eravamo solo UNA COSA, fusa, unita, perfetta. Caduca. Piccolo dettaglio. E il perche’ lo sapete, l’ ho gia’ spiegato. Lui ha scelto il “dovere” per non sentirsi egoista. E’ tornato per vedere se andra’ bene, questa volta. E’ rientrato in possesso di una casa di proprieta’, di uno stipendio intero, della gioia di vedere suo figlio ogni mattina, della comodita’ di essere al lavoro in 15 minuti. Ha perso me e ha salvato il suo progetto n°1, cosi’ non si deve sentire un fallito. Io lo capisco. Felice? No, non credo proprio. Diciamo a posto con la coscienza. Non posso neanche recriminare. Mi ha dato tutto. Non ha retto al senso di colpa ma io so che nei suoi occhi ci sara’ sempre una parte di me. Devo andare avanti e lo faro’. Non so come e non so per andare dove ma, poi, alla fine, chi lo sa? ” A volte il destino ha piu’ fantasia di noi “( B.A.)
ragazzi/e sono andata a letto all’una e mi sono svegliata alle otto e trenta… nel mentre pisolini leggeri e non so quante volte ho aperto gli occhi… sempre gli stessi pensieri… vorrei andare a casa sua e spaccare tutto ciò che gli ho regalato… frantumare bicchieri, piatti, vasi…. sono arrabbiatissima e affranta. ma prima o poi passerà la voglia di dirgli sempre ogni giorno quanto male mi ha fatto?
vorrei cancellare ogni cosa…. e in questo caso vorrei essere una macchina e resettare tutto…
Ciao a tutti 🙂
e ciao ad Alonso, contenta che sei passato 🙂
Costanza: quando stai bene o comunque meglio stai bene o comunque meglio. E’ tutto vero.
Spesso, e lo dico per esperienza personale, il fatto di dire sto bene ma chissà se è vero o comunque chissà se dopo starò di nuovo male deriva anche dalle relazioni sulla graticola in cui abbiamo vissuto. In cui temporali scoppiavano all’improvviso, in cui c’erano incoerenze come quelle che racconti: sei la donna della mia vita, ma ti lascio così non mi succederà magari di stare male in futuro, quindi perché non stare male già adesso?
come dire: perché non mangiarmi un panino di chiodi, perché questa pietanza è buonissima ma ti immagini se la prossima volta a pranzo arriva un panino di chiodi?
dicevo, relazioni come quelle di cui parliamo sono caratterizzate da uno stato di ansietà, tensione, precarietà costante che si riflette su tutto il modo di percepire e di vivere. Ci si adatta per stare a galla, si cambiano i parametri di tolleranza per resistere, ma è come stare in trincea emotiva tutto il giorno. Di fatto spesso in quelle relazioni si nega il fatto di stare molto peggio di come effettivamente si sta, ma poi quando si sta meglio si nega il fatto di stare in effetti meglio senza.
Non potevi “guarirlo” da un problema che non sa di avere o che sa di avere ma che intende tenersi.
Il fatto che lui riesca a sostenere di buttare all’aria le relazioni e fare stare male la persona che ha vicino, fosse pure per paura di farla stare male (ma di solito queste modalità sono parecchio autoreferenziali), e di vivere come racconti significa che lui comunque è in grado di sostenerlo, ma tu?
Tu evidentemente no.
Ti sarai detta che ce la facevi, forse ce la facevi, ma adesso hai sentito/deliberato che tu colì non ce la fai
ANNA: verissimo. Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni è che davvero il destino ha molta più fantasia di noi, che sia destino o coincidenza o casualità o quel che è.
Credo molto nella determinazione, nella scelta, nella forza di volontà, nell’ascoltarsi sul serio, ma per quando riguarda le variabili esterne, che siano ostacoli o una sorta di deus ex machina (che poi noi possiamo vivere in un modo o in un altro, accettare o rifiutare, cercare inconsciamente o meno) è vero che il destino o chi per lui ha molta più fantasia.
E spesso davvero ci perdiamo nei pensieri a circolo chiuso, nell’ansia, nella costruzione mentale di come sarà, anche limitando un raggio di variabili e possibilità che non solo in quel momento non possiamo vedere, e ok, ma soprattutto non possiamo proprio conoscere ancora se sono ancora dietro l’angolo.
HEIDI: conosco la sensazione vorrei sparire, vorrei annullarmi ecc.
Ma sai qual è il punto?
Che non è una sensazione che deriva dall’amore che provi per questa persona, ma dall’ansia che questa persona ti fa. Dalla pressione che ti fa. Dalle elucubrazioni che ti senti quasi in dovere di fare, probabillmente, nel momento in cui lui ti pressa con le sue dinamiche.
Che poi mi ricollegherei alle sensazioni positive, invece, e all’aumento di energia che ha percepito COSTANZA quando si è allontanata dalla pressione psicologica del suo ex.
E’ ovvio che quando una relazione a cui teniamo finisce si sta male, perlomeno durante il periodo di rielaborazione, più o meno lungo, ma nel caso di certe modalità di relazione il male non è al cuore quanto piuttosto alla testa, e il malessere non è dovuto alla mancanza della persona amata quanto all’eco (o al persistere) di modalità velenose.
Tu ti senti in trappola quando lui chiama o fa i suoi giochetti?
Prova davvero a cambiare numero di telefono e a non permettergli di molestarti e guarda se ti senti meglio, meglio almeno rispetto al fatto che non possa molestarti in sè.
La sensazione di malessere in casi come molti di quelli che vengono raccontati qui non sono dovuti al lui non c’è più, ma a lui c’è stato, con delle dinamiche allucinanti.
Si, Alice, passera’.
Io sfogo la rabbia cantando con la radio a manetta ! Modello teen ager :-). E poi guido. Mi metto in macchina e vado senza meta…vado e canto e piango e poi rido perche’ penso a quello che l’ altra gente possa pensare vedendomi ad un semaforo mentre rientro dalla tangenziale. Tanto se spacchi tutto e dici anche tutto quello che ti passa per la testa, ti svegli il giorno dopo e ti accorgi che forse non ne hai detta una e ti viene voglia di aggiungerla o spiegarla meglio. E’ il tunnel che non finisce mai perche’ tu non lo fai finire.
Hai comprato i libri? E’ bello leggere alla sera…
Se non riesci a dormire, vai dal dottore e diglielo. Io prendo le gocce perche’ sono stanca, sfinita, e se non dormo e’ la fine. Aiutati. Non perdere fiducia in te stessa e nella tua forza. Comprati un bel vestito, qualcosa che ti piaccia, e fatti bella. Cerca di piacere a te per prima.
Non possiamo correre senza prima imparare ( di nuovo ) a camminare.
Pian piano…E’ una stradina piccola, tortuosa e sconnessa ma, se ci crediamo, riusciremo tutte a farla a passo svelto con un bel tacco 12 !
Bacio Alice.
quanto ho pianto e quanto mi sono sentita male ogni santa volta in cui mi sono trovata a vivere qualcosa di “decente”, senza che lui non fosse li’ a vederla insieme a me.
cara anna…. leggo i tuoi post e piango a dirotto. mi sembra che sia io a scrivere…. vedevo l’altro giorno al lavoro una foto di un tramonto… ho pensato quanto mi sarebbe piaciuto stare li’ con lui… anche io mi metto in macchina.. non sulla tangenziale perchè a roma ci sta troppo traffico… e canto urlo piango anche io… sento la musica e la sento dentro… la mia macchina fa migliaia di chilometri… tutte le mattine anche io penso a chi incontro al semaforo… a cosa penseranno di me… occhi verdi e sguardo spento, triste… il mio capo l’altro giorno mi ha detto “sei sempre cosi’ triste”… mi sono sentita morire… è vero… non riesco a ridere se non per qualche minuto.. poi i pensieri.. poi la voglia di dire tante cose.. di dirle il meglio possibile… oggi l’ho fatto, gli ho mandato un messaggio… non ho saputo resistere.. mi sembravo una deficiente a trovare le parole, a scriverle al meglio possibile. chissà, ricca e stupida illusione che ricevessi risposta se avessi scritto bene. invece cara anna io non sono degna di una risposta. io non sono nulla. sono un errore. e nonostante sappia tutto ciò soffro come un cane, soffro il doppio… perchè non riesco ad azzerare quello che ho provato e sentito ad avere accanto questa persona. per me era una cosa splendida. e non trovo risposta al perchè in situazioni cosi’ difficili debba venir fuori la verità… percho devo sentirmi dire che dopo tutto questo tempo lui non avrebbe mai dovuto cominciare. non ci riesco, non trovo giustificazioni. ci si sente meglio ad essere sinceri? cioè mi chiedo se lui si senta più leggero, più sereno, più allegro. ma un pò di buon sano altruismo? ho perdonato… il perdono rende liberi, dicono. ma allora perchè poi dopo che l’ho perdonato mi ha dovuto impacchettare l’ultimo
regalo darmi una pizza in faccia? non capisco, non capirò mai… non me lo sono meritato. ci sono sempre stata anche solo col pensiero. nei suoi momenti difficili, le ore a sentirlo parlare e sfogarsi. non sono una persona che rinfaccia le cose… è che non capisco però il perchè… il tutto mischiato a una serie di emozioni, che sappiamo tutti, dobbiamo reprimere. parlo della mancanza reale che si sente. la mancanza di una persona che comunque ha fatto parte dei tuoi giorni, delle tue domeniche… e anche qui che fatica…
vorrei scappare e urlare con quanto fiato ho in gola fino a tirare fuori tutto… lo farei se sapessi che urlando si tira fuori ogni cosa. le volte che ho vomitato lo scorso anno quando mi ha lasciato la prima volta.. non riuscivo a mangiare nulla, sempre col mal di stomaco, dottori, medicine, non ce la facevo più… ho perso pure il gusto del mangiare… il mio frigo è sempre vuoto… ieri ho cenato con un gelato… un casino cara anna, un casino… sono nel fango…
grazie per le parole…
X Alonso Q. sono d’accordo con te una persona che alla fine forse vale zero, non deve distruggere ancora la mia vita, c’e’ stato un periodo di lutto, poi basta, se voleva tornare lo avrebbe gia’ fatto sono passati quasi 11 mesi. La penso cosi’ma… la speranza c’e’ ancora, e questo non mi permette di ragiungere la serenita’.
Leggo libri, esco a fare 2 passi, faccio shopping (ma non mi da piu’ piacere come una volta, e’ fra le cose che mi ricordano lui) ma il mio pensiero e’ sempre li’, esco ma non vedo nessuno, solo volti sconosciuti indifferenti che a dire la verita’ non voglio neanche conoscere, mi sono iscritta pure in una chat, per distrarmi ma dopo un paio di minuti, saluto e chiudo la finestra x andare su FB a cercare novita’ su di lui.
Ho fatto progressi si’, ma ci vuole ancora taaanto tempo. saro’ guarita quando avro’ la forza di eliminare e bloccare ogni contatto (cell, msn, email), ma per ora questo non posso farlo. Nel frattempo le domande inistono. Se solo ci fosse un modo,per capire a cosa e’ dovuto quel suo cambiamento di comportamento…e’ spento l’amore(o non so come definirlo) all’improvviso, o mi aveva usata per dimenticare un’altra che non puo’ avere e non funzionava piu’ con me?
francy come ti capisco… io sono morta… l’ho appena chiamato e ho sentito una persona fredda, indaffarata, indifferente… io morivo… ho tante cose da dire e lui non mi ascolta… non ne ha voglia… oggi sono andata al mare, ho provato a distrarmi.. il vuoto.. ogni cosa è vuota. pure io mi sono iscritta in una chat e dopo due minuti mi scollego… trovo tutto triste e spento.. spero solo che dio mi dia la forza di non chiamarlo più…
sto a pezzi… rivoglio la mia vita…