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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 7261
    elena -

    scusate chiedo venia, ho inserito il post con il nome heidi

  • 7262
    heidi -

    Cara ELENA hai ragione tu: é una forma di controllo, tu gli sfuggi e utilizza i tuoi per arrivare a te. non cedere, ragiona con la tua testa e se ti va diglielo pure che non deve intervenire in maniera, (beh secondo me alquanto subdola), nella tua vita. Un abbraccio, e coraggio ce la faremo. Per dire qualcosa di me, dico solo che grazie a voi, mi sento forte e riesco a tenere testa a quel mezzo folle che adesso fa di tutto. Poi vi racconto! 🙂

  • 7263
    LUNA -

    HEIDI: ho visto che mi hai scritto su, scusa non visto, giorni di corsa! Domani parliamo meglio se vuoi 🙂
    Comunque volevi dire no e hai detto no. La serenità nascerà forse anche dal fatto di questa serena coerenza interna di sensazione risposta. E poi, certo, esistono illuminazioni di rielaborata consapevolezza che portano a nuovi steps di serenità 🙂

    ELENA: fuori dai maroni.
    Che sia controllo o no comunque dà fastidio a te, e sono i genitori tuoi. E’ pure vero che i tuoi hanno il libero arbitrio e che il rapporto tra i tuoi e lui è il rapporto è tra i tuoi e lui, e quindi in teoria fatti loro. Ma se la cosa ti dà fastidio, mi pare, che oltre a ciò che è meglio per lui conta anche ciò che è meglio per te, o no?
    Cercherei di non farmi troppe domande sul perché lo fa, quali siano le sue motivazioni/intenzioni, ma piuttosto di uscire dalla sua pressione prendendo atto del fatto che questa cosa dà fastidio a te.
    Altrimenti torni/resti sempre nella dinamica di controllo LUI PENSA, LUI VUOLE, LUI DICE.
    Che lui la eserciti o no, che parli con i tuoi perché gli va semplicemente bene, perché ha la sensibilità di una cozza o perché è martedì invece di giovedì il centro per te è che a te non va bene.
    Cosa puoi fare per non stressarti dietro ciò? pensa a tue soluzioni, non alle sue motivazioni. chi se ne frega.
    Soluzioni possibili: parlare con i tuoi, dire loro di non parlarti di lui e di non dare informazioni sul tuo conto per nessun motivo… se parla perché è affezionato ciò non c’entra con il parlare di te, no?
    quando non si possono cambiare gli altri bisogna cercare il modo di “spostarsi” da ciò che è molesto. O di impermeabilizzarsi il più possibile. Di far scivolare.
    torno domani, nanne, baci a tutti

  • 7264
    Maya -

    ciao a tt
    finalmente lui dopo due anni che ci siamo lasciati si è rifatto una vita infatti a settembre si sposa, per me sapere che lui l’amore della mia vita convolerà a nozze con un altra donna e quel giorno ci potevo essere io, bhè immagginare che questo poteva succedere era una cosa avere la conferma e tutt’altro.
    Sono felice che ciò sia accaduto perchhè nonostante siano passati tanti anni dalla fine della nostra storia, in fondo al mio cuore anche se non lo volevo ammettere ho sempre sperato ad un ritorno di fiamma e mentre io sognavo…, lui ha amato un altra; e mentre io speravo…, in lui si riaccendeva l’amore ma non per me; e mentre io lavoravo su me stessa per superare il lutto…, lui faceva i preparativi del suo matrimonio.
    Ora finalmente non ho più scuse da darmi perchè so che è finita per sempre, finalmente anch’io posso guardare avanti e non proiettarmi più nel passato, solo ora sono veramnte libera da qualsiasi vincolo sentimentale nei suoi confronti e anche se rimarrà per sempre nel mio cuore ora finalmente sono disposta a guardare altrove sperando sempre di trovare qualcuno che mi possa amare come farei io.
    La libertà forse è proprio questo: slegarsi da qualsiasi vincolo sia mentale che fisico e forse solo allora riusciremo a vedere l’alba di un nuolo sole

  • 7265
    LUNA -

    ELENA: 🙂
    buondì 😀
    che cosa utile e interessante hai postato.
    Riconoscere (riconoscersi) e non negare, ma incanalare, semmai, credo sia importantissimo.
    Come “arieggiare”, cosa che ripeto a volte fino alla nausea 😉
    Non negare, ma neanche subire i propri stati d’animo, riconoscere le modalità degli altri, ma non subirle, e non entrare in una dinamica, ad esempio, di automatica opposizione…
    tutte cose che non sono facili da spiegare, anche se, quando le “metti in atto” riconosci subito la differenza.
    Per esempio, molto spesso, nei rapporti con delle figure di forte riferimento (ma a volte anche in maniera più estesa) a volte sembrano verificarsi dei copioni prestabiliti.
    E’ vero che non possiamo cambiare gli altri, però spesso una nostra reazione diversa può comunque spezzare il copione anche in maniera sorprendente.
    Per esempio se l’altra persona sta scaricando aggressività su di noi, e cerca, conoscendola, una nostra tipica reazione… lancia la palla, sa, inconsciamente, che noi risponderemo in un certo modo, così si passerà allo schema successivo.
    Ma se rispondiamo in modo diverso?
    Per esempio spostandoci?
    E’ disorientata.
    E ora?
    La frase che hai sentito rivolgere, quella che conteneva delle vere perle, è in realtà molto più tipica di quanto si possa pensare. Molte persone usano in automatico delle espressioni di quel tipo, o non così palesemente violente, ma che contengono comunque ricatto morale, ansia, ansia da prestazione, aggressività, giudizio, etichette ecc ecc. Tempo fa una mia conoscente, per un malinteso, mi ha scritto questo: SE VOLEVI FARMI STARE MALE CI SEI RIUSCITA. Lasciando perdere il fatto che io sono caduta completamente dalle nuvole, perché non mi passava manco per l’anticamera del cervello di farla stare male, ma semplicemente avevo risposto in ritardo perché ero in riunione (ma lei aveva un periodo in cui si sentiva generalmente disconfermata e quindi non riusciva a considerare dei contesti, che potevano essere tra i più vari, ma

  • 7266
    LUNA -

    solo pensare qualcosa tipo: se mi rispondi entro dieci secondi mi vuoi bene, esisto, se invece passano due ore vuol dire di no) vorrei far notare quanto quell’affermazione sia chiusa rispetto a dire:
    “(IO) SONO RIMASTA MALE PERCHE’ MI HAI RISPOSTO IN RITARDO”.
    Prendere atto del proprio stato d’animo, importantissimo, anche informare l’altro, in modo assertivo, ma non dare per scontate le intenzioni di un’altra persona. Nè la risposta dell’altro.
    Ti informo che sono rimasta male, come mai mi hai risposto in ritardo?
    Puoi accogliere il mio stato d’animo e spiegarmi il tuo? Non sono dipendente dalla tua risposta (che può essere di apertura o di chiusura) ma intanto io mi sono comunque messa, con me stessa, in posizione aperta.
    La prima affermazione invece era chiusa, e anche aggressiva.
    Questa persona è abituata ad avere rapporti con un’amica in cui il senso di colpa e il sanare il senso di colpa, il cercare rassicurazione in maniera ansiosa attraverso questa modalità è usuale. Io ho detto no. Dunque sono diventata insensibile al suo stato d’animo. mentre io non ero per nulla insensibile al suo stato d’animo, ma quello a cui dicevo no era il fatto di farmelo scaraventare addosso con questa modalità.
    C’è da dire anche che ci sono persone che di fronte ad un:
    IO SONO RIMASTA MALE… possono comunque non accettarlo, perché ci vedono già un “TU, CATTIVO, MI HAI FATTO RIMANERE MALE” e quindi partono in difesa, anche per un proprio senso di inadeguatezza.
    Forse perché quello che si impariamo meno da piccoli, spesso, è una cosa importantissima, cioè prendere atto dei nostri stati d’animo e manifestarli, ma non in maniera ricattatoria ecc ma aperta, e idem nell’accogliere gli stati d’animo altrui, riconoscere come vengono espressi, e quindi filtrare, e vedere cosa ci viene detto realmente e come. Anche per questo a volte ci facciamo venire l’ulcera trattenendo o ci pentiamo quando esplodiamo troppo, non sapendo gestire l’ira. La “tavolozza” è più ampia. Bacini

  • 7267
    Antony -

    Leggo e commento di corsa (maledetta fretta)

    Elena, come dice Luna.. “fuori dai maroni”. Stop con queste manie di “persecuzione e controllo”.
    I consigli per l’ira son bebe accetti, anche se non ne sono soggetto. Riesco spesso a vedere il lato positivo delle cose e cerco di capire e ppainare i problemi con chi mi sta di fronte. A voltre, addirittura, passo per essere troppo accomodante.
    Probabilmente le letture Zen mi hanno aiutato parecchio.
    Le incomprensioni nascono dal non parlarsi..Non ci si parla più e, se lo si fa , si nascondono dettagli che poi diventano importanti.

    Maya, felice ti sia liberata da costrizioni mentali.Anche se quel “rimarrà per sempre nel mio cuore”…. Quanto spazio occuperà nel tuo cuore.

    Questa canzone è splendida – My Immortal-Evanescence – (video originale) http://www.youtube.com/watch?v=B-A-4NQfFRs
    qui video con traduzione del testo http://www.youtube.com/watch?v=QYraP8N9A6c
    Buona serata. antony1104@gmail.com

  • 7268
    Giusy -

    Ciao a tutti,
    @ Ciao cara Maya sicuramente ci siamo già “incrociate”tempo fa qui e questo stesso tuo ragionamento l’ ho fatto anch’ io all’ epoca avendo saputo della sua nuova vita. Ti auguro di cuore che tu possa finalmente guardare avanti…e quello spazio nel tuo cuore sicuramente ci sarà ma sarà uno spazio che imparerai a ridimensionare.
    @Antony: canzone bellissima e testo in cui credo molti di noi si ritrovano…”C’ è troppo che il tempo non può cancellare.”..
    “Sono legato alla vita che hai abbandonato” sono questi credo i pensieri in cui restiamo intrappolati dopo la fine di storie importanti ma nello stesso tempo siamo noi e solo noi gli artefici di una nuova vita….
    Un abbraccio a voi tutti.

  • 7269
    Antony -

    Questa frase (tratta dal libro ” Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita”) me la ripetevo spesso…
    “Il pensiero è come il coltello: ti ci puoi imburrare il pane oppure tagliartici la gola. E’ incredibile, ma quasi tutti gli esseri umani preferiscono la seconda soluzione. Non chiedetemi il perché.”

    Pensateci quando vi tornano in mente momenti dolorosi.
    Anche se comprendo, per esperienza, che è più facile a dirsi che a farsi.

    Notte a tutti.
    http://www.youtube.com/watch?v=kCdHM3i0DWA

  • 7270
    heidi -

    Sono a terra, a pezzi :continua a giocare con me e a vincere anche,(ma non lo sa), e io mi sento stupida perchè lo vedo meschino e piccolo, ma ancora in grado di ferirmi. So che uscire da una dipendenza affettiva è un percorso lungo e doloroso e non so più neanche se è solo orgoglio ferito o amore….pensate in che stato di confusione sono. Ma quello che mi fa provare non mi piace e neanche come mi tratta. Gioca con me come il gatto col topo….mi chiama, parla con me, butta fango sul passato(mi accusa di tutto, ma ingiustamente), poi non mi chiama per giorni e se io non rispondo ai suoi mex allora mi tempesta di mex e chiamate. Non so cosa pensare…. PLEASE, HELP ME!

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