La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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@ANTONY, grazie! Luna non potrà dire che questa volta sei stato laconico. E hai ragione T* è di un egoismo quasi patologico, ma hai ben visto: al momento di “stringere”, c’è un fuggi fuggi generale. @SILVY: Quello che non ti uccide , ti rende più forte. E inoltre, credo che il confronto fra persone sensibili, (come siamo noi tutti- non sarà il nostro limite?-), sia costruttivo. Un caro saluto a tutti i miei ANGELS!!!!!!
ieri ero convinta di dover insistere, di fare il possibile x spronarlo a parlarmi, non lo sopporto che sia sparito così senza una spiegazione, senza dire niente…zero assoluto…è una cosa che mi dà ai nervi!
Ho pensato di stressarlo fino a farlo parlare…ma poi ho capito che non ha senso, lo devo solo CANCELLARE…ho già iniziato a cancellarlo con le cose “computerizzate” e con il cell…
Se lo cercassi in tutti i modi passerei io x l’isterica che lo stressa…a quanto pare non mi vuole parlare, se ragiona un briciolo si rende conto di essere nel torto pieno, torto marcio…quindi più passa il tempo più avrà paura ad “affrontarmi arrabbiata”…e alla fine mi chiedo…che me ne faccio delle parole di un Idiota del genere?!
La persona sensibile, intelligente, profonda che si è dimostrato non esiste…o forse c’è…ma ce n’è anche una insensibile, immatura, egoista, vigliacca, senza un briciolo di rispetto x i sentimenti altrui…spero tanto che debba provare una situazione del genere anche lui!!!
Ho pensato che sparendo gliela darei vinta xché almeno gli evito in ogni modo di affrontare la cosa…ma insistendo ci rimetto io che mostro lati di me che non ho (io non ho mai stressato nessuno in vita mia!!!) e che ci perdo ulteriore tempo!
Se ha un minimo di coscienza capirà cosa ha perso e che comportamento meschino ha avuto!!
Anche leggendo voi sono arrivata a questa conclusione…lui x me NON esiste più e se ne vada al diavolo e se ne torni da dove è venuto!!!
Non la voglio gente del genere, come lui, intorno e meglio che sia sparito adesso prima di trovarmi troppo coinvolta poi!!
Cmq davvero non ho parole di come cambino le persone!!!
@Silvy quanto hai ragione…vivere i sentimenti è diventato un patimento x me da diversi anni…ma continuo a combattere, continuo a lottare e voglio crederci ancora, soprattutto in me, anche quando tutto intorno mi sembra sprofondare…
tutte queste situazioni non fanno altro che danneggiare la mia scarsa autostima…purtroppo quando le cose vanno bene mi aggrappo troppo a questi “esseri”…mi sento importante tramite loro…quando la storia finisce mi crolla tutto, mi autocolpevolizzo, mi sento uno schifo, mi sento proprio dalle stelle alle stalle e quindi diventa tutto più difficile…lui che mi riempiva di attenzioni e complimenti mi manca…mi mancano quelle sensazioni e alla fine forse vado a “valorizzare” ancora di più loro…invece TUTTI dobbiamo imparare e ricordarci sempre quanto siamo SPECIALI noi stessi, noi come individui, noi come esseri “soli” (ma con noi stessi), noi senza bisogno di continue conferme dagli altri!
Gli altri come ci portano alle stelle, un secondo dopo possono farci sentire come il peggiore dei cessi…non dobbiamo aggrapparci troppo a questo e contare e puntare sempre solo su noi stessi…
La vedo così, purtroppo dopo tante batoste mi fido ancora degli altri…ma alla fine di certo ho solo me stessa, gli altri vanno e vengono, solo “io” sono la mia costante certezza
ANTO: @Prima si elimina questa autofustigazione, prima si riuscirà ad andare avanti ed uscirne fuori.
absolutely yes! :S 🙂
SILVY: 🙂 abbraccio a te
ELENA: sì, credo di aver capito il meccanismo, perché purtroppo lo conosco… e, concordando anche con il fatto che le responsabilità in qualche modo non sono mai da una parte sola, so anche che è terribile il fatto di vedere qualcuno con il meccanismo abisso/distruttivo/isolato e insieme di controllo che può farsi menefreghismo/abbandono nel momento in cui si cerca una via di comunicazione e di rapporto che non sia basata sul controllo, che descrivi… o che perlomeno io ho visto nelle tue parole.
sopratutto se, al contempo, la persona che non permette mai una vicinanza reale, e un dialogo paritario, manifesta la sua sofferenza (ma magari in modo assolutamente inavvicinabile, impermeabile, potrei dire)in forma di rabbia e rancore, o prevaricazione, o indifferenza, persino, anche quando un sentimento c’è.
Ma se il sentimento c’è e viene trasmesso in questa maniera, purtroppo, (peraltro ambigua, e mai rassicurante e serena per l’altra persona) non c’è niente da fare.
Io ho avuto per anni l’impressione di guardare la mia relazione come un film che mi scorreva davanti senza poter sul serio intervenire sul suo corso, e al contempo di essere però assolutamente responsabile di ogni mia azione, reazione, anche minima.
Il che, per chi non l’ha provato, può sembrare un paradosso o un nonsense. Ma non lo è.
Non a caso l’apertura dei canali, o presunta tale, avveniva sempre quando ero io ad essere così satura da andarmene.
Quando raggiugevo la consapevolezza che l’altra persona effettivamente non mi amava e dovevo farmene una ragione.
A quel punto invece, colpo di teatro, non solo quella persona mi amava, mi aveva sempre amato, ma io ero cattiva ed insensibile. Io stavo mettendo a repentaglio una storia importante.
Io non le davo una possibilità. Io avevo tradito la causa. Io come potevo rifiutare una presa di coscienza,
Come potevo io non offrire la mia apertura e il mio sostegno a chi, finalmente, si apriva, capiva, decideva di mettersi in discussione.
Io come potevo, io, che avevo sempre detto di tenerci tanto, non tenere più ad una storia così importante.
Io come potevo (ciò lo dico io) provare rabbia, frustrazione, delusione, incazzo, risentire della crisi di un altro, o di certe sue dinamiche, scaturendo a mia volta, fosse pure stato andando fuori di capoccia e decidendo di farmi i capelli a strisce e salire sul carrozzone del primo circo di passaggio decidendo di diventare domatrice di pulci, o qualunque c.... di reazione potessi io avere.
Perché, non posso sbroccare io?
Io, come potevo io, essere stufa di sentirmi dire che non ero amata, che non c’erano speranze, e pensare che in fondo potevo pure immaginare un’altra vita.
No. Alto tradimento.
Se ami una persona veramente ami quella persona e basta.
Ok, sono perfettamente d’accordo.
Ma se quella persona per anni ti dice che non ti ama, che stai amando a perdere?
No. Perché lui diceva così, ma ovviamente voleva dire colà. e comunque se ami qualcuno lo ami e basta. Comunque.
Oppure sei superficiale, insensibile.
Oppure hai solo finto di soffrire.
Comunque sia alla fine ho sempre accolto il ritorno. Vi pareva che fosse possibile dire di no?
Per poi sentirmi dire: ho cambiato idea/non l’ho mai detto, oppure che il MIO periodo di crisi comunque aveva reso irreparabile.
Gira che ti rigira, quindi, sempre il solito film in cui impossibile intervenire, ma in cui la massima responsabilità stava sempre dalla mia parte. Se io avessi così invece che colà. Se io avessi resistito camminando sui ceci interiori un’ora, un giorno, un minuto in più.Ma comunque colpa mia, sempre, dalla notte dei tempi. Una giustificazione per ogni sua azione/reazione. Per me mai. O comunque: allora vedi? Vedi che non c’era niente da fare? (Ma non era meglio fare la domatrice di pulci davvero?). Lui buono, io una stronza di rare proporzioni. Buh.
http://www.youtube.com/watch?v=3sD0ITYCd_s
(‘sto uomo è un genio)
SUN: sai cos’è? Banalmente che quando la nostra autostima è scarsa (o la deleghiamo, anche solo perché non la “conosciamo” abbastanza) rischiamo anche di stare meno attenti a chi scegliamo. O di non saper “espellere” per tempo chi diviene molesto, perché i segni della sua conferma nei nostri confronti sono così importanti che molto del nostro umore, e della nostra accoglienza, del nostro bisogno di, dipende dallo specchio che questa persona ci fa di noi.
come una sorta di pagella, confermante o disconfermante.
Tutti, ovviamente, siamo molto sensibili al fatto che una persona ci tratti bene o male, che ci dica cose belle o brutte, che sia gentile o scortese, sentirci amati o meno, e nella crisi o nella rottura di una relazione vissuta come importante tutti soffriamo. Ma il fatto di delegare ad un altro la nostra autostima fa molto la differenza, anche nel modo in cui viviamo, accettiamo o respingiamo il modo di fare altrui, nei nostri confronti.
E’ più facile, quando abbiamo più bisogno che siano gli altri a confermarci o raccontarci il nostro valore, accogliere dei “personaggi” che usano, consapevolmente o meno, il gioco del dalle stelle alle stalle, e dalla vicinanza alla lontananza stile montagna russa, eccetera.
Io credo che avere ancora una fiducia sana nei confronti degli altri sia importante almeno quanto saper selezionare chi accogliere o meno.
Contare su se stessi vuol dire molte cose, in senso positivo. Non significa: io non ho bisogno degli altri, perché so che tanto tutti se ne vanno. Cosa peraltro non vera.
Significa: io mi voglio bene, e quindi sono in grado di interagire con le persone, con cui scelgo di interagire, riconoscendo anche l’importanza emotiva, pure arricchente, che possono avere o hanno nella mia vita, ma senza delegare loro il nucleo stesso della mia sopravvivenza. Anche per evitare che tizio o caio diventino, nei tempi duri, dei centri di… “gravità” permanente
Non è una cosa da poco dare agli altri la possibilità di fare parte della mia vita, e io della loro, ma non di vivere i rapporti in un modo estremo per cui chi arriva fa quel che vuole della mia casa interiore. L’arreda un giorno come un castello e il giorno dopo ne fa un cesso da autogrill che non vede uno straccio da otto anni, per usare la tua metafora.
Con la sensazione che sia passato un tornado che si è portato via tutto, ma proprio tutto. Forse perché appunto abbiamo pensato che quella casa interiore era luminosa, bella, ricca solo perché qualcuno l’aveva arredata in un certo modo, e non perché è così di suo.
Autostima non significa tanto: sono bella/o, brava/o, fotomodella/a quanto piuttosto: sono in grado di accogliere ciò che mi fa sentire bene e di rifiutare ciò che mi fa stare male.
Tra l’altro la buona autostima non è una cosa ferma, granitica, imperturbabile, ed è composta da moltissimi aspetti.
Penso che tutti gli esseri umani, sin da piccoli, si abituano anche a vincere e a perdere, nelle piccole cose, i termini non mi piacciono, ma intendo dire a provare frustrazione o gratificazione, e molto dipende anche dall’atteggiamento sportivo che si riesce/impara/ci è stato insegnato ad avere sia con le gratificazioni/frustrazioni/successi/errori che la vita sempre comporta.
Peraltro ci sono persone che hanno comunque una buona autostima ma che in certi periodi della vita possono andare in crisi e poi recuperarla.
Dici che volevi che lui affrontasse le sue responsabilità. Ma se uno non vuole affrontare sguscia via qualunque cosa tu faccia.
Credo che sia sanissimo il fatto che hai scelto di non dipendere più dal suo affrontare o meno.
Non credo proprio che tu abbia fatto uno “sconto” a lui, ma che tu stia facendo un favore a te, di preservazione personale e di investimento di energie verso te stessa piuttosto che in uno spreco verso terzi. Non si tira fuori sangue da rapa. Che sia rapa costituzionale o che si comporti da rapa. Bacini 😀
concordo Luna su ciò che hai scritto e sono pienamente consapevole del gioco perverso che ora stà effettuando e che cerca di fare,con i miei e verso me. E allora devo assolutamente interrompere ogni forma di comunicazione cambiando persino scheda cell se necessario. Ho lasciato detto ai miei che se lui comunica come ora, non desidero più saperne nulla per tutelarmi.Il suo giochino è di far sapere che appunto, stà con un’altra confermato dai miei e che vuole cambiare vita e passato. Benissimo, che lo faccia pure, non mi oppongo, ma quello che tengo a precisare è perchè si fà continuamente sentire dai miei, tenendo il piede in due scarpe. Che vuole ottenere? che non vuole sentirsi solo quando avrà di nuovo bisogno? non vorrei arrivare al punto di effettuare una denuncia per ottenerne l’effetto, ma se persiste opterò anche per questo, con rammarico ma lo farò.
Non si può più tornare indietro, la scelta l’ha fatta, come allora.
Ma stavolta è diverso da prima. Non siamo più insieme e interrotto una relazione di lunga data. La differenza stà tutta qui.
LUNA:TU sei tu un genio! Grazie. Quello che dici, è quanto io non sono ancora riuscita ad elaborare. Mi anticipi. Grande, mitica Luna!!!!! Un abbraccio
Cari amici.
vi partecipo di questo mio stato di malessere che so per esperienza sarà momentaneo
(almeno spero). Negli ultimi anni di rapporto con il mio ex facevamo molto vita di coppia.
Io ormai ero proiettata nella prospettiva di una vita familiare che mi sembrava così a
portata di mano… ma che in realtà era solo un miraggio! Frequentavamo altre coppie ed
eravamo presi dai problemi della quotidianità e dalla solita routine. Fra l’altro per motivi
di lavoro e per lui mi ero trasferita nella sua città. Di conseguenze anche le coppie che
frequentavamo appartenevano per lo più alla sua sfera di amicizie. Poi l’abbandono e il
vuoto pneumatico intorno a me! Se pur con queste coppie di suoi amici sono rimasta più
o meno in contatto, una frequentazione è quasi impossibile, sia per quello che
rappresentano sia per il tipo di vita differente che ormai conduciamo (io single, loro
sposati con figli). I miei amici vivono lontani e vedersi non è sempre così semplici anche
se non mancano occasioni d’incontro. Sto cercando di recuperare alcune amicizie che
avevo qui e di conoscere nuova gente ma non è facile… Tutto ciò per dire che con
l’abbandono si sono innescati a cascata una serie di problemi riguardanti
l’organizzazione della propria vita negli aspetti sia pratici che sociali… va bè
rimbocchiamoci le maniche!
Un abbraccio a tutti!