La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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ANNA 2010 meravigliosa e grintosa creatura 🙂 – che poi meravigliosa sei sempre stata 🙂 –
a cui, sicuramente, sì, il passato e le tappe del suo viaggio sono servite, ti ringrazio per la tua grinta odierna perché sono io oggi ad essere un po’ così così.
Infatti la chiusa “ho scritto questo post 45 volte” non si riferiva a quei post, l’ho scritto dopo, quando, effettivamente, scrivendo 45 volte e cancellando, cercavo di dire una cosa, ma non sono riuscita a dirla.
Dire cosa? Appunto.
Boh.
Anche il mio viaggio è servito, me ne accorgo ogni volta che riesco a prendere fiato dopo che un’onda anomala mi sale dentro, quel mostro che dici tu, che nella vita alle volte, giocoforza, viene svegliato da eventi, concomitanze, nostre percezioni, sensibilità particolarmente accese, difficoltà di comunicazione. Anche solo grande stanchezza. Me ne accorgo per come rileggo cose che mi sono accadute, con maggiore consapevolezza, come rileggo anche dei miei bisogni, dei miei eccessi, dei miei punti deboli, anche sintomi.
L’anno appena trascorso mi ha portato dei traumi nuovi, in cui hanno riecheggiato altri, vecchi. Che si scioglieranno. Alle volte però mi è difficile trovare lo spazio per sciogliere i nodi.
A volte mi detesto io, allo stesso modo per la mia solarità e per la mia enfasi, anche per il mio rendermi conto, troppo tardi, di avere le difese basse, alle volte.
Mi detesto per il fatto di non saper chiedere aiuto. Di non saperlo fare perché ho la fissa di bastarmi e non chiedere, e al contempo conosco troppo bene la frustrazione di chiedere e trovare una porta chiusa, quando basterebbe poco, e quindi chiedere mi spaventa per questo. Mi sembra sempre di chiedere troppo. Forse lo faccio, perché quando chiedo di solito ho aspettato troppo e quindi ho 4 anni.
Come te amo dare. Veramente. Ho imparato che ci sono molti modi di chiedere, e so selezionare. Anche perché non ho la sindrome della crocerossina. Però forse ne ho un’altra, mi piacerebbe talmente tanto poter
essere in pezzi senza vergognarmi alle volte, senza avere già la colla pronta in tasca,
ANNA: insomma, dicevo (mi ha salvato il commento prima di poter finire di scrivere), questo è un periodo particolare. Accumulo di stress. Urge centratura. Filtrare parole che effettivamente hanno saputo oltrepassare un muro, da atteggiamenti che hanno oltrepassato il cuore, nel momento sbagliato.
E’ difficile spiegare, a chi non sa, cosa abbiamo passato. Io lo so molto bene. E’ difficile anche spiegare perché ci sono ferite che hanno bisogno di tempo e calma per poter rimarginarsi, perché a volte, da fuori, pare impossibile che si sia permesso di farsele fare quelle ferite. E’ difficile spiegare che si sia potuti veramente rimanere incastrati, scioccati da non poter muoversi, con continue randellate che confondono e fanno dubitare delle proprie risorse. E che la mancanza di intelligenza non c’entra niente. Il masochismo, poi, men che meno. Come possano venire a mancare piccole cose che, a chi le ha, sembrano banali. come il carcerato che esce e guarda i fiori come se li vedesse per la prima volta. Sembra impossibile a chi non sa che qualcuno per un periodo non le abbia avute. E parlo veramente di banalità, in una tensione costante… E’ difficile far capire che non si spiega per avere degli alibi per uno sbalzo d’umore, una paura, per fare un ricatto, ma perché un eccesso di sensibilità in questi casi non è carattere, è paura appresa che si può sciogliere…
Avevo un io integro, sano, con vuoti e difetti, pregi e risorse, come tutti. In una storia normale la compabitilità o meno non diventa una guerra, in cui qualcuno deve per forza soccombere. E se c’è un malinteso si parla. Anche a parolacce, ma alla pari. In un momento di debolezza, dovuto ad altre contingenze, la persona che più amavo e di cui mi fidavo mi si è rivoltata contro come una belva con le dinamiche che sappiamo. Mi ha colpito quando non avevo modo di difendermi, e in un modo che, lo sapeva benissimo, mi avrebbe stesa. Ci ho messo anni a capire cosa stava succedendo. E non perché fossi scema. Ma perc
il suo modo di gestire le cose era lontano milioni di anni luce da come io guardo il mondo. Perché mi feriva parlando quasi una lingua sconosciuta, per cui non esisteva traduttore. Perché i colpi venivano dalla persona che fino a quel momento era stata il centro, come è per tutte le persone che si amano. Solo che se metti al centro una persona che ama in modo sano non ti accorgerai mai che può essere anche un male. Costruirai insieme, e con quello spazio di autonomia nel pensiero, nel sentire, nell’agire a cui ogni essere umano ha diritto, nel rispetto del prossimo. Io ero tramortita, invece. Mi sono trovata in mezzo. In mezzo tra le sue dinamiche e quelle di mia madre. In mezzo, senza più una casa. E senza più me, perché mi dicevo: è colpa tua se ti trovi in mezzo, perché era quello che mi veniva detto. E non riuscivo a tradurre. Io ero cresciuta con l’idea che gli ostacoli si superano insieme, e che l’empatia è una cosa meravigliosa. Ero cresciuta con l’idea della complicità, del sostegno reciproco, della sana indulgenza, anche. Lui era cresciuto con il contrario. E ha portato nella nostra vita il modello dei suoi genitori, dal quale, per una vita, mi aveva detto di voler solo fuggire… eccetera eccetera eccetera eccetera.
@ELENA: sì, è molto probabile quello che dici. E allora la domanda è, forse, mettendo sulla bilancia anche la tua confusione: ti sarebbe tollerabile, ancora, vivere in quel modo? dire che bisogna piegarsi al volere di qualcuno non è cosa da poco. Possiamo anche tollerarlo razionalmente, ma fisicamente, emotivamente? Sulle lunghe distanze distrugge. Io penso di capire cosa intendi con “suo volere”, e non sono banalità, pure se quelle del vivere normale sono incluse. Micro e macro. Non si può sentirsi prigionieri di un amore, guardarsi le spalle, non poter più sentirsi padroni neppure di una sensazione, di un pensiero, del proprio salvavita interno… gli effetti di adattamento ad una dinamica di controllo sono una cosa terribile, io lo so.
Ciao a tutti,un mese fa,sono riuscita a chiudere del tutto un capitolo straziante
della mia vita…ho passato un anno,che chiamarlo un inferno,sarebbe un complimento…
Dopo 5 anni con un ragazzo,ho scoperto che lui m aveva tradito con un altra,la cosa che mi feri di piu è sapere che il nostro
rapporto sembrava apparentemente andare bene,fini’ in una temporanea
depressione,non mangiavo piu,non mi alzavo da letto,poi lentamente ho iniziato a riprendermi,
lo perdonai…e con tanta fatica e sofferenza,cercai di dimenticare tutto,e di andare avanti perchè purtroppo
ero ancora innamorata di lui…ogni giorno era sempre peggio xò,mi alzavo e se anche con lui
andava bene,io stavo male,depressione post trauma la chiamano in psicologia..tutt’ora se penso a quei giorni mi viene da piangere
…circa un mese fa,ho scoperto che lui stava avendo una reazione con un altra ragazza da piu di 4 mesi…il mio cuore si ruppe di nuovo..
il pensiero piu terribile,fu la paura di cadere di nuovo in quello stato che avevo con tanta fatica
provato a superare …fortunatamente non andò cosi…è passato un mese da quando non lo sento piu…mi manca,e cosa piu incredibile
credo di amarlo ancora..ma ora,mi sto rialzando,riesco a vivere da sola,e soprattutto riesco a vivere senza di lui..
Nei giorni piu bui,quando nn riuscivo nemmeno ad uscire di casa,e non passava un secondo senza che le mie guancie fossero bagnate da lacrime,
guardavo questo forum,e leggevo tutti i vostri commenti,scrivevo,chiedendo aiuto,e voi ,mi avete aiutata,sembra stupido,ma ricevere risposte
da persone che hanno passato quello che hai passato tu…ti aiuta tanto..mi ripromisi che se fossi riuscita a superare tutto,avrei scritto io a qualcosa a voi..magari nel prossimo commento che qui non c’è piu spazio 😛
….Tutto quello che pesso dire,è che la fine di un amore vissuto davvero con corpo e anima,è una catastrofe.ti uccide,credi di non potere riuscire ad andare avanti da sola/o e l idea d riprendersi è davvero troppo lontana,credi ke l’altro sia l unica persona giusta per te…che sia il migliore..e che senza di lui,voi siete il nulla…
non è cosi ragazzi…non ci sarà nessuno ad aiutarci… quando starai male,quando,starai male davvero,gli altri non potranno capirti,perchè loro non vedono quello che vedi tu,con gli occhi dell’amore.E’ una battaglia che dev’essere vissuta in prima persona per riuscire a comprenere quanto doloroso possa essere perdere qualcuno che si ama…è una battaglia in cui l unica persona che può aiutarci..siamo solo noi… noi…dovete cercare di trovare il vostro equilibrio…dovete cercare di crearvi una vita vostra,una vita che magari con il vostro partner avevate trascurato.Superare un esperienza cosi,vi fa crescere,e vi fa capire che a volte,dobbiamo camminare da soli,per capire quanto piu importanti noi siamo che l’altro.Non vi abbattete,non pensate nemmeno per un secondo che non possa esserci via d’uscita..ve lo sta dicendo una person che ha passato circa due mesi in un letto,senza mai guardare la luce del sole.Ve lo sta dicendo una persona che non avrebbe mai creduto che le potesse capitare tutto quello che è successo..ve lo dice una persona,che ora piange al ricordo di tutto,una persona che non avrebbe mai pensato di superare il trauma..e invece,eccomi qui,a raccontarvi che niente è impossibile..ma regola numero uno,smettere di sentire l’altro,del tutto.e sarà proprio da quel momento..che inizierà davvero la fase della “distruzione”,l inizio dell’elaborazione del lutto..
Grazie di tutto,grazie a tutti voi,perchè è anche grazie a voi che ora sto meglio.
Per chiunque abbia bisogno di un aiuto,o di qualunque cosa, la mia mail : kia_mia@libero.it
Un bacio a tutti e grazie.
LUNA
ieri ho parlato fino allo svenimento con gli amici, che poveretti si stanno accollando questa esperienza traumatica. Che dirti: lui immancabilmente non risponde alle mie richieste, oggi altro sms, dove ho scritto che se voleva di nuovo chiudere come 7 anni fà, pradronissimo di farlo, ma lo invitato a riflettere che ha chiesto silenzio e silenzio gli ho dato! Nn una parola, nn uno squillo, nulla. Lo invitato a riflettere, a offrire un dialogo paritario e nn fatto di colpe. Ma il nulla. Come te, sono cresciuta su confronti, disponibilità, apertura mentale e non scappando dalle responsabilità di coppia.
In tutto questo tempo, come fu allora, nella nostra relazione, intervennero gli amici di lui, che immancabilmente dettero consigli sbagliati e che lui assimilò, solo perchè gli tenevano man forte e gli diedero ragione, al posto di invitarlo a prendere decisioni sagge. E’ anche vero, che uno ragiona con la propria testa, di questi consigli puoi farne anche a meno, ma ragioni di tuo. Non puoi fare di tutta un’erba un fascio, capisci che intendo? non puoi dire: ora chiudo e cerco un’altra, come CHIODO SCACCIA CHIODO. Risultato: lui è tornato da me dopo 7 anni in rovina. E’ pur vero che non mi assumo responsabilità, di ciò che ha fatto. Sono una che prima di chiudere definitivamente, valuto i pro e contro scindendo il cuore dalla ragione e prendendomi spazi autonomi dove poter decidere. Gli amici contano, ma non mi faccio intrappolare con seghe mentali, dove ogniuno dice la propria non capendone le dimaniche, perchè solo chi vive all’interno del rapporto sà come stanno esattamente le cose e se non le descrivi bene con annessi e connessi, difficilmente gli altri potranno capire. Non sò se mi spiego!
Un’amico suo, cerca di isolarlo per rendegli l’autonomia sufficente per prendere decisioni. ma questo amico, non è uno psicologo e nemmeno uno che sà realmente come stanno le cose, stà sentendo solo la sua campana! E allora mi chiedo: se ha amici così, cosa che trà l’altr
non gradisco in quanto quest’ultimo sarebbe meglio che pensi alla situazione con sua moglie, perchè permettergli di farlo entrare nel nostro rapporto?
Cmq cara LUNA, i miei amici un’analisi l’han fatta: è tornato a riconsegnarmi le cose per rompere le balle e farti reagire al tuo silenzio :), non dargli spago e aspetta che lui pieghi la testa.
Sarà pure così, ma mi sento impotente e in qualche modo colpevole un’altra volta di non aver fatto a sufficenza.
Luna, giornata di lavoro impestata.
Ho 5 minuti ma volevo subito scriverti una cosa: CE LA FAREMO. La sensibilta’, l’ intelligenza e la generosita’ ci rendono la vita a volte piu’ simile ad un campo di battaglia che ad un campo fiorito, ma io credo nelle persone come noi e anche in Dio, quindi, alla fine, so che troveremo un posto dove essere se stesse sara’ solo serenita’.
A dopo, tesoro.
Ops, l’ abitudine : ANNA2010 :-DDD