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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 7051
    Giusy -

    Ciao a tutti,
    vi leggo sempre…e stasera sinceramente non avrei voluto leggere di te cara Anna…
    Credevo e speravo che dopo tutta quella sofferenza vissuta e “condivisa” in quel lungo periodo che ci ha permesso di “incontrarci” avesse finalmente fatto il suo percorso lasciando spazio alla felicità che meriti poichè sei davvero una persona speciale. Hai sempre dimostrato una grande sensibilità e in tanti tuoi comportamenti e parole hai dato veramente un grande esempio di cosa significa Amare.
    Lo stupore di Anna parte prima ha sicuramente ceduto il passo alla concretezza o meglio alla possibilità, alla eventualità che tutto può accadere e forse questa volta questo senso di vuoto sarà lenito da quella consapevolezza frutto di quel lavoro interiore che hai maturato prima che iniziassi questa nuova relazione.
    Ti abbraccio cara Anna.
    Un saluto a tutti

  • 7052
    ANNA -

    Luna e Giusy, grazie.
    Sto scavando tutta questa storia per meglio riuscire ad accettarla. La vedo molto lucidamente. L’ altra volta non fu cosi’. Annaspavo, mi rifiutavo di capire quel che era, mi ribellavo alla realta’. Ora no. Ora sto male come un cane, anzi peggio, ma so di non poter fare nulla. Il dolore passera’ e io ritrovero’ il respiro della normalita’.
    Intanto mi fanno male le ferite. Ovvio, no? E mi fa male, come sempre, il non aver capito il limite sin da subito.
    Quest’ uomo si e’ sconvolto la vita per me. Anche troppo. Si e’ innamorato come un bambino e ha fuso la sua esistenza con la mia in toto. Ha clonato la famiglia “bis”. Il terreno era di quelli fertili. Io sono una che da’ per natura. Lo sapete.
    L‘ ex moglie e’ sempre stata presente: il bambino e’ molto piccolo e lui lo adora. Non poteva essere diversamente. Per non “urtare” lei, ha sempre mentito sulla mia esistenza, tanto non vivevamo nella stessa citta’. Io ero con la famiglia d’ origine, carinissimi con me. Mi hanno accolto come una figlia da subito, dicendomi che per loro ero come “la salvezza”. A me non importava che lei non sapesse. Capivo che se ti devi separare, se lei non e’ la donna piu’ “comprensiva” del mondo, se devi avere un rapporto civile per il bambino e soprattutto fraquentare l’ ex casa per lui, non puoi, sotto queste condizioni, dire proprio tutta la verita’. Pero’ il bambino cresceva e ormai parlava bene, anzi benissimo. Il castello cominciava a perdere acqua. Era ora di parlare chiaro. Li’ e andato il tilt. Troppe bugie a me e anche a lei .Noi vivevamo insieme da mesi e lei non sapeva nemmeno che io conoscessi il figlio, il quale, a sua volta, chiamava me quando si svegliava di notte ( per fortuna mi ha sempre chiamato con un soprannome nato quando non sapeva ancora dire il mio nome vero ).
    Sta ragazza non e’ un mostro. E’ una persona che ha sicuramente sbagliato molto ma anche lui, dentro al matrimonio, non ha meritato la santificazione. segue…

  • 7053
    ANNA -

    …segue…Non si amavano piu’ e comunque non si capivano. Poi ti trovi sola con un “ non ti amo piu”, tuo marito che se ne va, lei avra’ ben capito che gli errori piu gravi nascevano da suoi comportamenti, il MEA CULPA arriva e dall’ altra parte chi c’e’ : ANNA.
    Io, che intanto capisco che qualcosa non torna, che non e’ possibile che lei non sappia certe cose, che per forza le “vecchie bugie” sono ancora li’…Ho aperto gli occhi e Dio solo sa quanto mi sia costato. Ci vuole riprovare. Per il figlio e per chiuderla ancora, magari, ma senza rabbia. Rispetto per me? Non so. Forse. Ma cmq tante bugie per se stesso. Voleva amore. Ha avuto amore. L’ ha dato, anche. Non posso negarlo ma, a 35 anni, da un uomo mi sarei aspettata piu’ consapevolezza. Sapevamo che sarebbe stata dura. Io ero pronta, lui no. Ma io non ho figli e, in fondo, che ne so…
    Lei perdona tutto per farsi perdonare il suo passato, lui spera che lei sia cambiata davvero per riavere quella famiglia che voleva.
    Io taccio e soffro perche’ il mio amore era pulito, vero e sincero. A me non si deve denaro ( o meglio, me ne dovrebbe ma mi vedete da un avvocato ???? ), io non sono la madre di nessuno e cancellare me e’ piu’ facile.
    Che disastro…

  • 7054
    LUNA -

    GIUSY: ma è la stessa Anna? Io penso di no, ma forse sbaglio io?
    :O

    MARCO: la tua analisi mi sembra lucida…
    certo, non conosco le variabili, e questo è il tuo punto di vista, però mi pare che tu abbia cercato di guardare le cose con obiettività.
    mi dà da pensare il fatto che dici che tu e i suoi genitori avete dovuto indagare.
    Cioè, non mi sorprende nè la preoccupazione, nè il fatto che insieme abbiate cercato di capire, nè tantomeno la chiusura possibile di una persona in crisi. Penso al fatto che si sia dovuto indagare senza riuscire a parlare in modo diretto.
    Quel che dici sul “bisogno del cambiamento” mi fa pensare come (in generale, nel senso che non conosco la persona, ovviamente, e certo non le sue motivazioni interne, tu che la conosci da 12 anni sicuramente di più!) effettivamente alle volte quando questa pulsione interna si fa sentire si può cercare all’esterno un pretesto, o una sorta di… deus ex machina che sistemi le cose, togliendoci dei carichi interiori che non si è in grado (o si pensa di non essere in grado) di dipanare da soli. Ora, certo, ciò può essere più consapevole o meno. Intendo dire che a volte non è che si fa tutto questo “ragionamento”, neanche emotivo. Si pensa: io sto meglio così che colà. O: c’è chi mi capisce meglio di.
    E può essere anche che sia vero. Cioè che ci si senta meglio.
    Naturalmente sto leggendo il tuo punto di vista, ed è riassunto.
    A volte le persone in crisi si sentono sole, ma al contempo si blindano anche nella loro crisi. A volte quel desiderio di cambiamento nasce anche dalle aspettative che hanno gli altri, che sembrano avere gli altri, o che chi è in crisi identifica negli altri. Non so se riesco a spiegarmi.
    Nel tuo punto di vista riassumi, mi pare, questo concetto:
    lui sembra non averle chiesto niente.
    Lei e basta, allentando la pretesa delle aspettative, come la laurea, che però è un percorso suo personale. Stai dicendo che lui le ha detto: non fa niente, non fa niente se ti laurei o no,

  • 7055
    LUNA -

    io non lo pretendo da te e quindi non serve che tu lo pretenda da te stessa?
    Il concetto del foglio bianco?
    Cambiamento.

    Scusa, mi st che sto divagando.
    In realtà l’amore è irrazionale, e quindi le analisi tengono fino ad un certo punto.
    Vero è anche, però, mi sa, che al di là dei colpi di fulmine e delle affinità elettive conta anche…
    come dire?
    come ci sentiamo e come guardiamo il mondo in un certo momento, cosa stiamo cercando nelle persone che incontriamo.

    Io ci ho messo un po’ di anni a laurearmi, non per difficoltà, ma perché una volta finiti gli esami mi sono messa a lavorare, poi ad un certo punto ho buttato fuori la tesi molto velocemente. Non ho mai pensato di non laurearmi, ma ho scelto di fare il percorso a modo mio, anche se intorno, ovviamente, c’era perplessità, anzi, ostruzionismo, diciamolo, se le tasse mi pesavano economicamente, e, soprattutto, ero io a girare con un file aperto, una cosa inconclusa.
    Non so se la tua ex amava quello che studiava, io sì, d’altra parte ad un certo punto ero satura. Anch’io avevo bisogno del cambiamento, e ho cambiato cercando altri stimoli nel lavoro, che poi, peraltro, mi sono serviti per quella tesi fatta più in là. Tanto che, anche se sulla carta posso dire “avrei potuto fare prima”, e se so che da un lato quel file aperto ha avuto anche dei costi, anche in termini di stress, so benissimo che allora ho fatto la scelta giusta, istintiva, che collimava con delle possibilità che ho cercato/trovato in quel momento di “crisi”.
    Non sto giustificando la tua ex, eh. Riflettevo sul concetto di cambiamento, e sulla capacità generale di ascoltarsi nel momento in cui siamo noi stessi a dover decidere cosa vogliamo. Quanto possiamo sentire il bisogno che quella “giustificazione” a dare valore al nostro sentire e scegliere, o a sistemare le cose, venga dall’interno o dall’esterno, anche per le contingenze. La mia, scusa, era una riflessione generale.

  • 7056
    ANNA -

    Si, sono iooooooooooo.
    Stessa ANNA, presente e attiva dal 2006 :-((((

  • 7057
    elena -

    credo che LUNA abbia centrato il problema. Molto spesso cè bisogno di cambiamento e molto spesso si cerca quel cambiamento facendo il passo più lungo della gamba, stravolgendo tutto e tutti. Se ci si pone sul lato aspettative cioe’: che cosa vogliono gli altri da me? e queste aspettative sono molto alte, si incappa nel classino gradino da scalare.
    Forse non era arrivato per lei il tempo di scalarlo quel gradino. Forse per le, le aspettative che altri si attendevano, erano troppe.
    i arriva alla saturazione.
    Il tuo amico, caro MARCO.TRE tutto questo non l’ha fatto pesare, probabilmente si è posto nei suoi confronti in modo lieve. Non sò le sue motivazioni, ma credo che costui voglia solamente conquistarla non creando aspettative.
    Si vive alla giornata e come andrà…..andrà, non sò se riesco a spiegarmi.
    Tu stesso affermi che c’erano dei problemi di comunicazione ultimamente e che il vs rapporto è cambiato.
    Se avrà la forza, te ne parlerà lei. Ma ora credo che il suo stato, sia di eccitazione nel scegliere le novità. Parlarne adesso, sarebbe spingerla nelle braccia di quest’ultimo che farà di tutto per averla.
    Lascia passare un pò di tempo e vedi come vanno le cose.

  • 7058
    elena -

    te la racconto in breve LUNA:
    7 anni di convivenza, 7 anni in cui mi sono fatta carico dei suoi problemi di carattere spigoloso.
    Già avrei dovuto capire sin dall’inizio che la storia non andava ed entrambi eravamo giovani. Avrei dovuto farmi forma e mollare dopo appena 3-4 mesi.
    Ed invece no, testarda come un mulo ho voluto lottare, ma il carattere non si cambia!
    Mi sono trovata cambiata, non mi riconoscevo più dopo 7 anni.
    Lui grande industriale, io piccolo ceto medio, all’epoca ero all’inizio del lavoro. Ci siamo conosciuti per caso. Dopo 6 mesi, mi chiese di non lavorare più e che mi avrebbe mantenuta lui. Errore letale.
    Avendo lui un carattere autoritario per la sua azienda, con decisioni da prendere molto alte, ha riportato questo suo imporsi anche nella vita privata.
    Non nego di aver vissuto come una principessa nel castello, ma a lungo andare è stato deleterio.
    Non avevo autonomia, ero super controllata,ogni decisione indipendente da lui era un massacro.
    Nel 2002 la rottura. Avevo iniziato il distacco, creandomi una attività indipendente. Vuoi per il mio carattere solare, vuoi che iniziavo a vedere i frutti del lavoro, lui si inkazzò molto.
    Ma il distacco iniziò perchè c’era veramente seri problemi di comunicazione, ero giunta al limite e questo mio limite mi portò a cercare una via di uscita non proprio salutare. Avevo iniziato a frequentare un’amico che non ho mai nascoto a lui.
    Era solamente un’amicizia platonica all’epoca, ma lui non credette molto alle mie parole. Non avevo nascosto nulla, ma la rabbia che lui non credeva alle mie parole, iniziò a far diventare quest’altro uno spunto per evadere.
    Iniziò il delirio. Mi mise alle costole un investigatore privato, mise sotto controllo pure il cellulare e una cimice in auto. Sembra assurdo ma fu così. Non sapendo nulla di tutto questo, avevo chiesto una pausa di riflessione, dove andai ad abitare dai miei momentaneamente.
    I miei non seppero subito dell’investigatore, ma scoprirono……

  • 7059
    elena -

    nella pausa, che lui aveva fatto entrare in casa una nuova conquista. Furono momenti difficili da gestire, dove i miei cercavano di far ragionare me e lui da divisi.
    Chiese il “divorzio” in tribunale, dove riuscì a portarmi via, dimostrando al giudice, la mia colpevolezza del tradimento. Non avevo più, ne lavoro, ne casa, ne soldi.
    Attualmente e ti parlo degli ultimi mesi, fu lui di nuovo a ricercarmi, dove mi mostrò l’ennesimo fallimento. L’ho accolto, ho accolto le sue richieste di domande sospese, dove lui mi disse che voleva riprendere con me da dove era stato sospeso.
    ma come vedi, ho capito che non è cambiato, anzi……
    Di nuovo si era preso la posizione di possesso e di controllo. In casa era peggio di come l’avevo lasciato: ora addirittura può controllare dal suo pc in ufficio che cosa combini in casa.
    Direi che è decisamente troppo.
    Questa è la sintesi, il resto lo sai già.

  • 7060
    marco.tre -

    La decisione di conseguire una laurea era stata solo sua e nè io nè la sa famiglia che si fatto carico delle spese (tasse, libri, affitto ecc), abbiamo fatto sentire il peso delle aspettative, io ero naturalmente orgoglioso dei suoi obbiettivi, propositi, che con il tempo sono diventati, probabilmente, sono diventati per lei più difficili da raggiungere.
    Io non le chiedevo quasi mai di come andassero gli studi perchè ho sempre sostenuto che lei era una ragazza responsabile che sà quello che fà.E’ stata proprio la sua famiglia a dubitare di quello che la figlia le raccontava riguardo agli studi, perchè dopo aver detto di aver terminato gli esami, non puoi dire di preparare la tesi da ben due anni, secondo loro non aveva ancora dato tutti gli esami come diceva…quando io le ho parlato facendo trasparire i miei dubbi, lei mi attaccava accusandomi di non avere fiducia in lei. A me non interessava che lei avesse una laurea, ma non accettavo che mi si mentisse, era segno di poca fiducia e stima nei miei confronti; se hai bisogno di aiuto, basta chiedere, essere sincera, non si ammazza nessuno perchè ha problemi con gli studi.
    Le avevo proposto di iniziare a lavorare proprio per sentirsi meglio lei ed avere al scusa pronta per chi le chiedeva della laurea(ultimamente evitava amici e parenti, forse proprio per non sentirsi rivolgere domande a cui sapeva già di dover mentire).Allora, posso io pensare di sposare una persona che mi sta facendo sorgere dubbi sulla sua maturità? Io quando studiavo per il diploma, d’estate lavoravo, mentre lei è arrivata a 30 anni senza aver mai avuto una esperienza lavorativa e i suoi le lasciavano tutto il tempo per dedicarsi alo studio….caspita, è normale che adesso si aspettino qualcosa…!
    Credo che per lei il matrimonio doveva essere una via di fuga da questa situazione…e nel momento in cui non mi ha trovato subito consenziente….come via di fuga ha preferito quella prospettata da quell’infame del mio collega. Cosa ho sbagliato?

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