La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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KIKKAI carissima, credimi ti capisco più di quanto puoi forse credere.
Io ho avuto una storia più lunga della tua e non ho mai avuto l’anello al dito. Io peraltro all’anello al dito, sono sincera, non ho mai dato importanza, nel senso che ho sempre pensato che è uguale, per come la vedo io.
Per me un compagno è un marito. Poi, se un giorno mi sposo, magari capirò che non è uguale, ma di fatto da parte mia mi sono sempre sentita una moglie comunque, e ho sempre pensato, bada bene, non che non mi sarei mai sposata per principio, ma che se un giorno sarebbe successo sarebbe successo con naturalezza.
Anch’io mi sono chiesta, con il senno di poi: e se mi fossi sposata?
Ti dico onestamente quello che penso: le persone non si comportano male perché non hanno un anello al dito, non è quello che le frena se devono comportarsi male.
Lo so, dico pure una banalità. E qualcuno potrà pure giustamente dire che il fatto che ci sia di mezzo un contratto rende meno facile, forse, tirare dei “pacchi” dall’oggi al domani, fosse pure per questioni burocratiche.
Ma non è per le questioni burocratiche che siamo qui a discutere, anche se spesso le questioni materiali (e lo so molto bene) si aggiungono alle questioni emotive e fanno male e disagio e paura insieme.
Ho visto persone sposatissime tirare dei pacchi micidiali dall’oggi al domani come quello che è accaduto a te. Se foste stati sposati lui si sarebbe comportato di merda comunque.
L’umanità non dipende da un contratto, sta dentro. o ce l’hai o non ce l’hai.
Ora, io non ti sto dicendo che lui non sia stato vero o umano per 10 anni.
Sarà stato quello che era durante quei dieci anni. Se hai visto il buono, se ti sei sentita amata era vero.
Non è una consolazione, ma accettare anche la verità di cosa non è più, insieme alla verità del fatto che qualcuno che ci è stato molto molto vicino, fino a credere o sentire una fusione, ci ha infine tradito e fatto male, veramente male, fa parte del percorso di guarigione.
serve moltissimo leggere di storie molto simili, seppur diverse, alla tua. Il mio migliore amico dopo 13 anni di amicizia fortissima si è dichiarato e dopo un periodo di dubbi e paure ho ceduto, ho deciso di ascoltare il mio cuore e realizzando che l’amavo anch’io sono andata a vivere con lui e l’ho amato con devozione,fedeltà assoluta,anche con qualche rinuncia.Dopo un anno e 8mesi di storia meravigliosa mi ha lasciata dicendo che vuole stare da solo. Se non lo cerco lo fa lui, se lo cerco neppure mi risponde.Le amiche dicono che devono riprendermi la vita,ricostruirmi. Probabilmente a lui manca la libertà che aveva da single, o forse, non so,semplicemente gli pesa riconoscere che ha sbagliato tutto….anche se non credo sia un errore pensarsi innamorati e poi ,credo, di fatto non esserlo. E’passato poco tempo, io adesso vivo in un’altra casa e cerco di passare il mio tempo lavorando, andando in palestra, seguo un corso di lingua e uno di fotografia, sto organizzando un paio di viaggi…insomma cerco di stare bene. è vero, un pò funziona, aiuta di certo a non pensare sempre e solo a lui e al tempo passato insieme. ma ciò che mi manca davvero è la sua amicizia. o meglio…. se dovessi sapere che ha un ‘altra ne morirei di gelosia… ma ciò che davvero manca di lui è come mi faceva stare bene, con me e col mondo.Era una bella amicizia, ce ne sono poche così profonde.pensare che allora ci dicevano tutti che eravamo quasi due fratelli incestuosi…paradosso totale.vabbè in ogni caso non si muore se non si vuol morire. il dolore lo si deve vivere, affrontare giorno per giorno. non c’è un altro modo per uscirne. e non è detto nemmeno che se ne esca…..ma almeno ci si rafforza e non è cosa da poco. spero.
Tu parli come se, ho l’impressione, la fine della tua storia sia dipesa anche dal fatto che tu hai chiesto quella riflessione. Come se tu avessi peccato di presunzione nel credere che non avresti potuto perderlo allontanandoti. Sono perfettamente d’accordo, le cose si risolvono stando più vicini. Ma vicini non significa soltanto nella stessa stanza. E se ho capito bene tu alla prima crisi (se hai chiesto una riflessione ci sarà pure un motivo, vuol dire che dentro di te ne sentivi la necessità, che fosse tua, che fosse per il rapporto, che sia stato un tuo momento di egoismo era quello che era) non gli hai portato un suo amico in casa, e non hai avuto atteggiamenti violenti e di ripicca crudele. Mi viene pure da pensare che, se mai la cosa fosse accaduta a te, se mai fossi stata tu a prendere una sbandata o avessi incontrato un altro, avresti avuto comunque rispetto emotivo e anche materiale per la persona con cui avevi vissuto dieci anni. Se il tuo ex si è sentito insicuro, ho l’impressione, ha scelto comunque una modalità violenta per manifestarlo. Lui per primo non ha fatto ciò che dici, stare più vicini in un momento di dubbio. Forse anche perché non era abituato al fatto che tu fossi così autonoma, perché di fatto per 10 anni tu avevi messo il NOI sopra ogni cosa, anche sopra TE. Kikkai, le storie sono fatte di tante cose, e anche la fine non si riassume in una riga. La mia e la tua sono diverse, ma posso dirti che so cosa vuol dire trovarsi con il culo per terra, senza sapere da che parte ricominciare, facendosi anche le domande che tu ti fai, se non quelle, simili. E posso dirti, con cognizione, che, purtroppo, o per fortuna, l’unica cosa che si può fare in questi casi, oltre a sentirsi in fondo ad un tunnel, e senza fiato, è tirare fuori le palle. E cominciare da qualcosa per tirarsi fuori. E scoprire, tra l’altro, che c’è. Io, come te, non ho potuto scegliere a quel punto. Le grandi cose, Kikkai, cominciano da un piccolo passo. Non è retorica. Un abbraccio.
Clown e Luna: Grazie care. so di non essere l’unica. ma ognuno di noi crede che la propria sofferenza sia maggiore di quella degli altri, crediamo che nessuno ci possa realmente capire perchè solo noi abbiamo vissuto tutti quegli splendidi anni insieme e solo noi sappiamo quanto sia assurdo che sia finita così. quello che mi fa rabbia è che lui continua con la stessa vita e ha solo cambiato donna. per lui rimangono casa, amici, lavoro, abitudini, stessi progetti che aveva con me da realizzare con un’altra.. A me rimane solo cenere. ho continuato a cercarlo per mesi,sbagliando.. messaggi disperati ogni giorno, lui è diventato di una freddezza spaventosa. Mi dice che senza lui sono nulla.. mi ha tolto tutto ciò che mi rappresentava, mi ha tolto la mia identità, che cosa pretende? Mi dice che sono una bambina, gli rispondo:anche a letto con te per 10 anni ero una bambina? Piuttosto, vera donna quella che punta un uomo impegnato da 10 anni che per lo più convive, vera donna quella che (scusate il termine) scopa in quella che era anche casa mia con tutte le mie foto appese che vi guardavano, vera donna quella che costruisce la sua felicità sulla sofferenza di un altra, vera donna quella che con orgoglio dorme nel letto regalatoci dai miei genitori, vera donna quella che senza scrupoli, si trasferisce nella casa che lui ha costruito con me e che io ho riempito, vera donna quella che prende la pappa pronta di un’altra. E’ come se ti rubassero la vita. E’ come se lei stesse facendo la mia vita al mio posto e io posso stare in stand-by, senza muovermi perchè c’è qualcuno che vive al mio posto. E lui è felice. e io incredula. Immagino la sera a cena quando gli avrei detto che sarebbe diventato papà.. immagino le sue lacrime di gioia nel prenderlo in braccio la prima volta, immagino la bella famiglia che saremmo stati. immagino il futuro che ho sempre immaginato che non esiste più. immagino il suo viso da vecchio, pensavo saremmo arrivati insieme fino alla fine..
E non so se è normale, ma il dolore mi prende anche fisicamente.. dolori sparsi per il corpo, muscoli tesi, nervi tirati, gran mal di testa e testa pesante, sensazione “pugni negli occhi”, fatico a dormire la notte, non parlo quasi più (sono sempre stata una gran chiacchierona), preoccupazioni per il futuro che prima immaginavo roseo e ora lo vedo pieno di difficoltà..Ero così serena e spensierata.. ora cupa e spenta, chiusa. quasi non esco di casa. Sto così da 7 mesi, da quando realizzai. I primi mesi sono stata forte perchè ero come annebbiata, non avevo capito che voleva dire per sempre..anzi pensavo:”poverina la tipa quando lui tornerà da me..”Forse lo davo per scontato? Bhe, dopo 10 anni sei sicura che lui non metterà mai nessuna davanti a te..povera illusa! non ce la faccio più. non voglio prendere farmaci. vado ogni tanto da uno psicologo ma non mi aiuta molto. non so più cosa fare. perchè mi ha fatto tanto male? perchè 3 giorni prima mi disse che voleva passare tutta la vita con me? Luna: mi sono allontanata per emozionarci nel ritrovarci. volevo emozioni forti, di gioia.. è come se avessi giocato col fuoco. e mi son bruciata parecchio! Per questo mi rimprovero. Se io gli fossi rimasta accanto, lui non avrebbe avuto l’occasione.. e l’occasione fa l’uomo ladro. Alvin: grazie per le belle parole e per il conforto.
Luna, clown, alvin, sun e tutti:grazie di leggermi e capire la persona che sono attraverso il mio dolore. un anno fa non avrei mai immaginato una tale sofferenza, non mi è mai successo nulla di sconvolgente nella vita quindi non conoscevo il dolore. Ho deciso, dopo un anno, di tornare là, dove c’è lui, dove ci sono i pezzi della mia vita. forse mi farò ancora più male, ma mi mancano i posti dove sono cresciuta, le 4 facce conosciute, tutto ciò che mi rappresenta. Così ingenua nello sperare ancora, nonostante la sua convivenza con un’altra.. Cerco di ricostruire partendo da lì. Per lo meno potrà sentirsi ancora di più un verme, magari incrociandomi.. troppo bello sparire e lasciare campo libero! forse vado a farmi male, forse i luoghi del trauma, affrontati mi faranno riprendere coscienza di me. Perchè io, perdendo il mio equilibrio, ho perso la testa. La ritrovo o rimarrò “rintotita” a vita? Vi abbraccio, grazie di essermi vicine anche da lontano, dietro uno schermo che non lascia immaginare le nostre facce. Quando qualcuno mi diceva:la vita è sofferenza, rispondevo:no, la vita è gioia.. solo ora capisco. scusate il mio “dilungarmi” nelle piccolezze.
KIKKAI: perdonami, insisto…
@mi sono allontanata per emozionarci nel ritrovarci. volevo emozioni forti, di gioia.. è come se avessi giocato col fuoco. e mi son bruciata parecchio! Per questo mi rimprovero. Se io gli fossi rimasta accanto, lui non avrebbe avuto l’occasione…
Non ti rendi conto che in parte ti incolpi per il fatto che lui si sia comportato così?
Mi piacerebbe sapere quanto lui ha cercato di scaricarti questa responsabilità addosso per toglierla a se stesso, perché centri molto la cosa sull’essertela quasi cercata…
O forse ti rendi conto, eccome, e ti incolpi. Ma fermati ai fatti, cazzarola.
I fatti sono che lui se n’è andato. E che se n’è andato così.
Capisco, credimi, credo di capire almeno, ecco, la sensazione della sostituzione che provi.
Però in realtà è una delle cose che ti stanno bloccando in questo male che senti.
In questa fatica, enorme, di tornare a vivere.
Sei così impegnata a figurarti cosa doveva essere e non è, e a figurarti questa donna che ti ha rubato la vita come nel video Cristal ball, non mi ricordo ora di chi, che ti sei dimenticata di te.
Lei non sta vivendo la tua vita, Kikkai. Lei sta vivendo la sua.
c....!
E scusami tu se sono volgare.
Certo che capisco cosa vuoi dire quando dici che ha preso il tuo uomo, la tua casa, ecc ecc.
Però lei non è te, e non sarà mai te. Si capisce cosa voglio dire? Credimi, rispetto il tuo dolore, la tua rabbia, il tuo sgomento. Ma credo davvero che ti blocchi, molto, questo concetto tipo che un regista un giorno sia venuto da te, ti abbia strappato il copione di mano e l’abbia passato ad un’altra. Ma lei non ha il tuo copione in mano. E, tra l’altro, anche tu sei schiava di un concetto astratto di copione. Lui avrebbe fatto così, io avrei fatto così, noi saremmo stati così. Ti stai distruggendo con i condizionali e i congiuntivi!!
Non sono dura con te, Kikkai. Mi dispiace. Mi dispiace immensamente, perché so quanto ci si può logorare di condizionali, congiuntivi, periodi ipotetici e anche di autocolpevolizzazioni. Lui ha fatto quel c.... che gli pare, e tu stai lì a dirti: se io non avessi…
Ma che cavolo, Kikkai? Ok, è vero, nella vita facciamo delle scelte, prendiamo delle decisioni, a volte ai bivi anche sbagliamo. Ma io continuo ad avere l’impressione che tu abbia fatto allora quello che ti sentivi di fare. E ci sarà pure un c.... di motivo. E non eri mica da sola. eravate in due. E quindi dall’altra parte c’è stata una risposta, o anche non una risposta, un’azione. E bella grossa, mi pare. E non se ne prende la responsabilità manco per il c. E fa incazzare, stare male questo? Oh sì. E’ giusto che tu sia molto arrabbiata. Però hai un muro davanti. Spostati. Non puoi prenderti le sue responsabilità. Ok, comprendo che sia anche naturale che dopo 7 mesi in qualche modo tu ti senta in competizione con la donna che per te ti ha rubato la vita e il futuro come tu lo avevi concepito. Ma nel momento in cui lui ti risponde male al telefono risponde male a te. Lui è una persona che si sta comportando male con te. e le tue difese devono alzarsi per difenderti da questo.
Cioè cercando IL TUO BENE. Ripeto, comprendo la tua logica nel dire: perché, è matura lei? è giusta lei?
Non so chi c.... sia lei, ma il punto non è questo. Il punto non è cosa è lei. Lei può essere una stronza patentata, come santa cunegonda. O 120 vie di mezzo. Abbiamo appurato che si è comportata molto male. Ok. Lo sai.
Lei potrebbe essere pure un brufolo in confronto a te, e lui potrebbe essere uno che ha bisogno di avere accanto un brufolo. E allora?
Non sei una fallita, Kikkai. Sei una che è finita sotto un crollo? Che faresti se io finissi sotto un crollo? Mi diresti: c...., avevi una casa e non ce l’hai? o mi diresti: ora riposati, poi ti farai un altro nido. Il tuo nido sei tu, Kikkai. Hai i mattoni dentro di te.
qualcuno mi dice la sua riguardo l’ultimo post che ho scritto? un abbraccio
Ciao Luna. Lo so che devo essere spronata, in questi casi non serve a niente dire:”poverina”.. Certo, lui da tanto la colpa a me. Dice che IO sono andata via, dice che IO l’ho lasciato solo. Dice che se non ho capito che lui in quel momento aveva bisogno di me vuol dire che non sono la donna della sua vita. E io sono davvero sicura che se io fossi rimasta lì, tutto questo non sarebbe accuduto. Sai com’è andata? Lui si è sentito abbandonato, dopo 10 anni si è sentito corteggiato di nuovo, l’ha vissuta da ragazzino e nel suo momento più debole si è fatto “prendere” da un’altra. Attirato dalla novità. Si è trovato da una parte una che pendeva dalle sue labbra e dall’altra una che per la prima volta si allontanava da lui per provare a camminare da sola prima di renderlo Padre. Lui non ha capito che per me era solo un momento di crescita personale. E quando all’inizio mi sostituì con estrema velocità, pensavo volesse solo colmare un vuoto ma che nel giro di breve mi avrebbe cercata. Per questo all’inizio rimasi cordiale nei suoi confronti. Come fece lui del resto, rimase cordiale con me, quasi per non farmi capire che stava cambiando strada per sempre. E infatti io non capivo, non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello che voleva dire “per tutta la vita”. Se avessi realizzato subito, non avrei lasciato campo libero, quasi indifferente. Avrei giocato le mie carte, sarei andata a cercarlo subito. Lui non è venuto, lo so. ma ripeto, un uomo di 30 anni che da una parte vede la novità fortemente attratta da lui e dall’altra, l’abitudine che si stava allontanando da lui. Io non gli ho dato la sicurezza e la stabilità di cui lui in quel momento aveva bisogno, e così ha trovato altro. E io sola! Mi manca tanto, come l’aria. Lui era la mia gioia quotidiana. Volevo emozioni forti quando l’emozione più grande era svegliarmi al suo fianco ogni giorno della mia vita. Ero felice, ma volevo essere ancora più felice.. e questo è il risultato: Dolore atroce.