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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 6341
    ANNA -

    Quello stato di m…a al cubo finisce quando si riesce a mettere se stessi al primo posto.
    Triste, crudo, cinico da scrivere ma in fondo reale.
    A me la psicologa disse chiaro e tondo che e’ il mio modo di amare era stato quello di una madre e non di una donna.
    Non intedeva parlare dell’ essere materna o meno con lui ma alla devozione assoluta che esprimevo.
    Aveva ragione.
    Era ( e temo sia ancora oggi ) cosi’.
    Io mi immolo alle cause. In particolare, per vedere felice chi amo, sono capace di qualunque cosa, compreso il finire all’ inferno.
    Non si tratta di diventare egoisti e aridi ma di sapper porre uno STOP a chi, volens o nolens, ci sta calpestando.
    Lo stato di m…a al cubo finisce quando si prende atto della propria natura esageratamente altruista e sensibile ( che non significa per nulla fragile ) e si impara a vivere scortati da un equilibrio sforzato e sudatissimo, di cui la sorte non ha voluto fare la grazia di dotarci.
    Mi godo cio’ che ho e cio’ che, invece, questa stessa natura mi ha dato : istinto di accudimento per chi e’ indifeso, incapacita’ di qualunque meschineria, empatia verso gli altri e sostanziale sguardo positivo alla vita.
    Portano anch’ esse cose buone e stupende. Addirittura commoventi. Anche quello e’ amore.
    Per il resto, io perdono.
    Forse cio’ che piu’ mi ha salvato e’ stato proprio questo: il perdono.
    E ci vuole tempo! Tanto tempo. Pero’ finisce e la lezione durissima nn si scorda piu’…
    P.S. Luna ha tanto ragione : il buco nel cuore quando e’ devastante e inconsolabile puo’ essere stato lasciato solo da un paletto conficcato dentro da chissa’ quanto e con chissa’ quale violenza.
    Pensate tutti a questo : ma l’ amore che siamo qui a piangere era davvero cio’ che avremmo sempre voluto ???? Io certamente NO. Mi sento morire a scriverlo nero su bianco ma ho pianto anni un amore che non mi ha mai resa veramente felice…

  • 6342
    alice -

    x anna e x lilly: bellissimi i vostri post e verissimi..da quando ho contatto con tutti voi sto meglio e sapervi vicini con queste belle parole mi dà forza. io sono consapevolissima che la persona che avevo accanto non era la persona adatta… spesso mi sono anche detta che era una mezza persona, cinico, sconclusionato e confuso.. eppur mi ci sono aggrappata come se fosse la fune della mia salvezza.. ci sono persone come dice lilly che capitano in momenti e credo che sia il tuo momento che rende una persona più o meno bella, più o meno importante… io l’ho voluto idealizzare sempre e ancora oggi non riesco a dire che è una persona arida.. ma arriverò a farlo… ne sono certa.. tutti dobbiamo fare un cammino questo è quello che conta, il nostro cammino che non è più una questione che riguarda l’altro. vi abbraccio a tutti a domani….

  • 6343
    LUNA -

    LILLY e ANNA, bellissimi post, entrambi. Molto colpita.

    @Quando ci rendiamo conto che la magia che gli abbiamo attribuito appartiene a noi e si è solo riflessa su di loro.
    Quando cominciamo a capire che un pugno è un pugno, che una violenza morale o fisica che sia è una violenza, che uno strattone, un mancato sorriso, un ghigno sulla nostra fragilità sono uno strattone, un mancato sorriso ed un ghigno sulla nostra fragilità e non c’è magia che li renda diversi da ciò che sono

    sììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!

    @Quello stato di m…a al cubo finisce quando si riesce a mettere se stessi al primo posto.
    Triste, crudo, cinico da scrivere ma in fondo reale.

    Non è triste, non è crudo, non è cinico, Anna.
    Lo è per chi pensa che mettersi al primo posto sia triste, crudo, cinico, e dunque capisco perché lo dici.
    Perché sembra di venire meno alla propria capacità di dare, alla propria empatia, al proprio altruismo, al fatto di dare importanza a chi si ama.

    Ma è una bugia. Non viene meno niente.
    Mettere se stessi al primo posto in modo sano non è: penso solo al mio culo in senso malato, che è quello triste, cinico, crudo.
    E’ semplicemente rispettare se stessi, e una verità sacrosante, enorme e, quella sì, insindacabile: dal primo vagito alla tomba, che sia a qualsiasi età, io avrò me.
    Il che non significa che non potrò condividere meravigliosamente la vita con altri esseri viventi, e che questo mi arricchirà, che non sia bellissimo, anche necessario, perché l’essere umano è un animale sociale, al punto che anche il misantropo più misantropo, probabilmente, finisce con il comunicare con un ragno che penzola, seppure dicendogli vaffancul prima di schiacciarlo…

    Ma avrò me, e se non mi tengo da conto non avrò prima del tempo o girerò con me attaccato/a con lo skotch…
    e poiché è dentro di me che mi sveglio ogni giorno forse conviene che io abbia cura del giardino che io sono per me. Perché nessun altro fuori mi potrà sostituire se mi rompo.

  • 6344
    LUNA -

    Perché il volontariato fa bene, bene a chi lo fa, intendo?
    Per molte ragioni, tra cui forse anche questa:
    dai, aiuti, sostieni, ti rendi utile e ti accorgi che le persone possono usufruire di quel tuo sostegno, aiuto, di ciò che puoi dare, rispondendo con un grazie, un sorriso… e che ti danno anche molto.
    Perché c’è scambio, non competizione.
    che si può chiedere/ricevere in forma equilibrata.
    molto spesso invece chi è molto capace di dare vive relazioni assolutamente squilibrate e basate sulla competizione. Anche, perché è il caso di dirlo, non sempre ma accade, basate sulla convinzione (inconscia) che tutta quella generosità emotiva potrà in qualche modo essere un po’ un’assicurazione anti-abbandono. E non lo è mai. Perché al massimo può essere un’assicurazione del fatto che chi è stato sostenuto al 3000per cento sempre, se un giorno sarà in crisi, anche se non ci ama più, potrà venire a bussare per farsi sostenere, come fossimo parenti stretti, e poi magari riprendere il volo. (ciò quando il rapporto non è equilibrato, ripeto).
    Alle volte il dare si esprime sotto forma di perdono e pazienza quasi patologiche (passatemi la parola impropria, era per dare enfasi) ma non si perdona e non si ha pazienza per l’importanza che si dà all’amato, è una bugia, quanto per il terrore che si ha di perdere una fonte d’affetto, che sia reale o fittizia, che sia pure solo proiettata… il terrore dell’abbandono è nostro. Lui o lei lo annusa, ma è nostro innanzitutto.
    Più il paletto è stato conficcato in fondo e bene e più tutte queste cose qui sopra e il senso di disorientamento saranno esponenziali.
    Ma assolutamente guaribili. La prognosi è molto personale.
    Ma si guarisce.
    Bacini

  • 6345
    Katia -

    ciao a tutti e grazie per le vostre parole. Vi sono vicina. Da 17 giorni ho aperto gli occhi, la persona che amo, l’uomo con cui volevo costruire la vita, il ragazzo conosciuto e amato per quasi 11 anni, non ha fatto altro che tradirmi, ripetutamente da circa due anni. Non vi racconto i particolari,il dolore è molto forte, ho perso tutto. Siamo ancora sotto lo stesso tetto, lui non vuole andare via, dice di amarmi, che non vuole perdermi. Io sono convinta di essere stata una stupida a credere in qualcosa che non esisteva. Tra qualche settimana si trasferirà, viviamo da soli in questa città,lontani dalle nostre famiglie e quindi nessuno dei due ha un posto dove andare. Penso a cosa sarà della mia vita, a quel paletto piantato nel mio cuore e tolto con una tale violenza che nessuno poteva immaginare. Due giorni dopo la scoperta ho cominciato l’analisi; al momento non mi interessa dei tradimenti, ma l’essere stata ingannata, il fatto che non abbia avuto il coraggio di mollarmi per fare le sue belle esperienze. E’ difficile pensare che amare in modo altruistico sia sbagliato, il donarsi agli altri uno errore. Sono così, e non so se voglio cambiare perchè lui non ha apprezzato il mio modo di essere. Il mio cammino di dolore è appena iniziato, sarà lungo, e appena lui sarà andato via e, come credo, non si farà più sentire, non so se avrò ancora lacrime da versare. Non so cosa fare, ho paura di tutte le sofferenze che mi aspettano.
    Lo so che di amore non si muore ma cavolo quanto fa male.
    ciao e buonanotte a tutti

  • 6346
    LULU -

    ACCIPICCHIA che post!!!!
    siete semplicemente meravigliose, credo queste siano le parole, le frasi (Luna, Lilly, Anna e…) che tutti quanti pensiamo dentro di noi ma che non tiriamo fuori.
    Mi permetto di dire una cosa al voli, tornero’ con piu’ calma appena possibile, quando finira’ questo stato di m…a?! semplicemente quando riusciremo con tanta razionalita’, lucidita’ e poco sentimento a realizzare che quelle storie quelle persone ci hanno portato a quello “stato di m…a” e che in fondo non erano e non sono tutto quell’ideale di vita, di futuro di sentimenti che credevamo fossero….
    spesso persone incapaci di amare se stessi, narcisisti, ladri di amore, prendere e nulla dare…o almeno il minimo indispensabile tanto per avere la coscienza a posto, ammesso che poi quella coscienza l’abbiano mai avuta…
    Astra, Alice, stringete i denti i pugni, amche se le unghie conficcate nella pelle fanno male, credetemi si puo’ e soprattutto si deve andare avanti….
    un abbraccio mei carissimi amici….chissa’ se per un caso fortuito ci siamo mai incontrati! Lulu

  • 6347
    Kikka -

    ahhh ragazzi … quel paletto, anche in me ha lasciato un buco profondo!!! Dopo quasi 2 anni sta sempre lì. Tra alti e bassi si va avanti; si fanno enormi passi avanti, cercando di concentrarsi su se stessi e sulla nuova vita, cercando di smettere di farsi domande a cui non si avranno mai risposte soddisfacenti.
    da Agosto non ho più nessun contatto con il mio ex (neanche saltuari sms come in passato e non mi capita di pensarlo; almeno così credevo.
    E invece ultimamente mi è capitato varie volte di sognarlo; di sognare lunghi discorsi su di noi sul perchè è finita, sul perchè si è comportato così male con me negli ultimi tempi etc; oppure ho sognato che stavamo ancora insieme, ma ero molto a disagio ed infelice e mi sono svegliata con l’ansia e annessa tachicardia assurda (tanto da dire meno male che era solo un sogno e non stiamo più insieme!); infine ho sognato di incontrarlo con quella (mia ex amica) con cui ora sta insieme e lui mi diceva “neanche la saluti?” e io molto tranquillamente rispondevo ” no lei non la saluto, perchè mi fa proprio schifo”. Insomma mi sa che i sogni svelano il mio inconscio, che nonostante il passare del tempo,non è poi così tranquillo! Oggi è domenica e sono un pò triste e mi chiedo: sarò capace di innamorarmi e fidarmi di nuovo di qualcuno? Vi abbraccio forte e vi ringrazio perchè so sempre che qui trovo un luogo dove tanti possono capirmi!
    Un bacio speciale alle tre mitiche “L”

  • 6348
    Lilly -

    “dal primo vagito alla tomba, che sia a qualsiasi età, io avrò me.
    Il che non significa che non potrò condividere meravigliosamente la vita con altri esseri viventi, e che questo mi arricchirà, che non sia bellissimo, anche necessario, perché l’essere umano è un animale sociale”.

    Verissimo Luna. E se ci si piazza nella testa questo concetto si supera anche un altro rischio. Quello di smanettare come forsennati pur di trasformare se stessi in una sorta di robot senza sentimenti per non rischiare di stare nuovamente male.

    Il modificare (o il tentare, il pensare di modificare) la propria indole non è autotutela. E’ violenza su sè stessi. E’ picchiarsi, è strattonarsi, è soffocarsi.

    Io sono nata fatta così o cosà e sono perfettamente conscia del fatto che ciò mi espone a questo, quello e quell’altro pericolo. Non mi posso, non mi devo modificare e quindi mi devo mettere in condizioni di straconoscere me stessa, volermi bene per poter fermare l’altro prima che mi attacchi e mi devasti.
    No! Non è pura utopia.
    Si può fare. E, secondo me, si riesce a farlo soltanto se ci si infila nella testa la convinzione che non è assolutamente vero che, come dicevo più su, “con me l’aggiusto sempre..”.
    “Sto male ma lui è l’essere magico. Quindi basta saper sopportare un pò di più, saper transigere ed essere iperfelici che la SUA randellata sulla MIA testa gli ha strappato un sorriso! Che caro….si sente così importante quando mi calpesta, si sente così leggero quando mi rovescia addosso il suo rancore come se lui fosse la pignatta della polenta ed io la tavola di legno”.
    E no! Così non va.
    Io mi sveglio nel mi corpo, cammino nel mio percorso, penso, elaboro, sogno con la mia testa e vivo la mia vita. Le centomila persone che si sono mosse, si muovono e si muoveranno intorno a me per un periodo più o meno lungo vivranno la propria e condivideranno i miei spazi ed i miei tempi. Ed io condividerò i loro.

  • 6349
    Anto -

    Ciao,oggi è una triste domenica ormai mi capita spesso finire i weekend con i miei soliti pensieri.Voglio pensare che in un angolo del mondo ci sia una donna che mi stia aspettando per potergli donare quello che io ho dentro di buono e nel mio buttarmi giù non per presunzione sento di essere una bella persona una persona che ha conosciuto entrambi lati del amore quello fatto di momenti spensierati fatti da semplici carezze abbracci che ti fanno sentire un uomo unico e quei momenti di tristezza di abbondano dove ti senti ferito nel cuore.Forza Ragazzi un abbraccio a tutti voi.
    http://www.youtube.com/watch?v=HUD-m5LiPRA

  • 6350
    Lilly -

    Senza che qualcuno spalanchi la porta con una stivalata, pianti la bandiera e sancisca che la mia vita è il suo territorio. Scongiurando il rischio che quel qualcuno porti via le palle bruciando il terreno alle spalle come un novello Attila.
    Con me stessa non “aggiusto” proprio un piffero. L’omino che sta di guardia alla nostra panza (per i nuovi: è l’omino di cui ad un post di Luna entrato nel mito!) deve diventare intransigente.
    Non solo nei confronti di chi entra ma anche nei confronti del proprietario della panza.
    Ma non per durezza, per cattiveria, per egoismo.
    Per salvaguardia.
    Per poter vivere in santa pace la propria immutata indole senza aver paura persino della propria ombra.
    E allora si che si riuscirà ad essere materni,protettivi, dolci, affettuosi, presenti(e chi più ne ha ne metta) senza rischiare di fare la fine di un tappeto zozzo il primo giorno delle pulizie di primavera (il primo giorno le battipannate sono più energiche…).
    E allora si che si riuscirà ad avvicinarsi ad un’altra persona senza atteggiarsi come quegli esponenti del vietcong che ancora adesso zompano seminudi per le foreste con il coltello in mezzo ai denti più incazzati e più diffidenti che mai.
    Non tutti qui sono incappati in picchiatori fisici o morali (di quelli, intendo, di razza urlante ed aggressiva) .
    Ma lo stesso vale per chi è incappato nei menefreghisti patentati, negli egoisti centodieci e lode con encomio e pubblicazione della tesi, nei galletti segnavento che entrano ed escono dalle relazioni, si innamorano e disinnamorano e si reinnamorano ogni volta che una gentil pulzella entra ed esce dal loro raggio visivo.

    L’autotula, il volersi bene, il mettersi in primo piano ed il non scendere a patti con sè stessi facendosi (o rischiando di farsi)male è il minimo comun denominatore che dovrebbe unire tutti quelli che soffrono (e non solo per amore) indipendentemente dal modus operandi dei loro aguzzini.

    Bu! Ho finito lo spazio….vabbè. Un bacio a tutti!

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