La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Eh, caro MAX, la vedo male e mi dispiace… Quanto a quello che ti ha detto l’avvocato, sono d’accordo: è un guaio… vendere la tua metà, i genitori di lei ecc.
Quanto ai tuoi animaletti, ah, capisco… Se anche la veterinaria ti ha detto così, stai facendo la cosa migliore.
Il tizio due matrimoni falliti? Eh sì, la starà consigliando…
Mi dispiace molto per te, e ora non ho capito se oltre all’affitto, stai pure pagando la rata del mutuo della casa in cui vivono lei e i suoi genitori!
Sai, tempo fa, quando ancora stavo col mio ex che aveva tanti problemi con la ex moglie dalla quale si stava separando, lui mi disse che quando si compra una casa non si dovrebbe mai prenderla al 50%. Io lì per lì ci rimasi (ancora convinta com’ero che si dovesse condividere tutto) poi mi spiegò che nascono spesso problemi (per esempio uno dei due non vuole separarsi e così costringe l’altro a restare in una sorta di ricatto materiale) e mi ha convinto… Oggi penso anch’io così. Inoltre, aggiunse, per giustizia, che casomai, sarebbe opportuno che l’altro della coppia che non ha la casa intestata, ne abbia un’altra. Mi è sembrato un ragionamento molto saggio. In questo caso, infatti, tutti possono rifarsi una vita.
Nel tuo caso quindi, meglio sarebbe stato che lei avesse tipo un monolocale tutto suo: dove ora vivrebbe lei e tu, non amando stare in quella casa avresti potuto vendere tutto e andare a stare da un’altra parte. Comunque io insisto (perdonami): ti consiglierei anche di sentire qualche altro avvocato. Non capisco perché un giudice dovrebbe necessariamente valutare che tu debba vendere la tua metà (e come? a chi?), mentre penso che possa anche valutare che lì dovrebbe essere messo in vendita tutto in blocco o che lei ti paghi la metà, vivendoci lei.
PS:
“Ieri sera dopo 50 giorni che non si faceva sentire mi ha mandato uno sms dicendomi, “ciao come stai, non so che intenzioni hai dell appartamento dovi stai, ma forse, forse?, dovremmo parlare della casa, se non ti va di parlare con me potremmo scriverci, ecc ecc.
Gli ho risposto dicendogli, “sai benissimo quali sono le mie intenzioni, io vorrei vendere, ma se tu la vuoi tenere basta dirlo e ti dico cosa mi devi per liquidarmi, quindi non abbiamo molto di cui discutere, decidi e in funzione di quello che deciderai ci muoveremo.
Vedrai che passaranno altre settimane prima che mi dia una risposta”.
Avvertila che se non ti risponde, e svelta, vai da un avvocato (ma non in via informale): non stare ad aspettare lei. Ricorda a te stesso che stai pagando un affitto da mesi, a causa sua e che non intendi starci molti altri… Inoltre la crisi nel settore immobiliare non è una cosa da poco, per vendere, oggi.
Lei sa benissimo che ti spetta la metà. Che domande ti fa? Che intenzioni hai? Vuoi la tua metà, è chiaro.
O la incontri e cerchi un accordo fra persone civili o se proprio non la vuoi vedere vai dagli avvocati e le comunichi per iscritto: non mi pare che ci siano altre vie.
Ma fallo… Sei un po’ giù ed è comprensibilissimo. (Scusami se mi sono permessa).
NATY E MAX: esssì, non tutti, ma molti ci sono passati…
se non nel modo di Max in altri. La casa dovrebbe essere una sicurezza, un nido…
quando ancora non sei stato travolto dal tir dell’amore che si guasta, finisce e finisce male, non penseresti mai a queste cose.
personalmente prima io non avevo mai pensato alla casa legata all’amore come ad un problema… pensavo alla casa come un qualcosa che avrebbe contenuto semmai un amore… dove l’amore si sarebbe costruito ancora meglio, rafforzato, sarebbe vissuto in libertà… non dico che pensavo ad uno spot pubblicitario. alla serenità pensavo, ecco. alla gioia, pure. alle sicurezze, che male c’è?
ma la casa era persino un pensiero accessorio rispetto all’amore… non so se riesco a spiegarmi bene…
sogni? è anche realtà, finché il sogno non diventa incubo. allora la casa diventa a sua volta un’altra cosa. Non più un nido, ma una spina conficcata nel fianco e alle volte anche aria che manca mentre giri con le tue cose in macchina che sembri uno dei carrozzoni del circo.
Magari ci vivi ancora, magari, ma poiché non è più ciò che una casa dovrebbe essere, sei sempre sul chi va là… neanche te ne rendi bene conto, ma hai sempre dietro con te una specie di kit di sopravvivenza. ne ho conosciute di persone che vivevano psicologicamente così, non poche.
con la precarietà abitativa conficcata nel sangue. so cosa sia.
Tantissime persone (e meno male!) non hanno idea di cosa significhi.
per chi lo sa ad un certo punto la questione casa è diventata un’altra cosa.
ed è stato molto doloroso. Traumatico, anzi, traumatico è la parola giusta.
Se le cose fossero andate diversamente non avresti mai (tu generico) saputo che la casa può essere anche un pensiero che ti angoscia la notte ed il giorno. che può diventare anche un ricatto.
che può diventare qualcosa che indebolisce anche te.
che entra nelle tue decisioni e nella tua intelligenza e capacità di ripresa come un virus che debilita.
e molto spesso chi si trova
in queste situazioni, di qualunque genere siano, ma legate alla questione casa, avrebbero potuto starsene al sicuro dentro un nido se non si fossero fidate.
Io ti capisco per il fatto che ti sei fidato… oggi mi tutelerei meglio, non per sfiducia nel prossimo, ma per sicurezza mia, è diverso.
E se incontri una persona a posto, secondo me, non si offende di certo se tu ti tuteli. anzi, a sua volta ci tiene che tu ti senta tutelato per te stesso/a.
ma allora non pensavamo che ci fosse il bisogno di farlo.
Alcuni quando hanno le chiavi in mano, come si suol dire, qualunque sia la forma in cui si incarnano quelle chiavi, che siano pure quelle di una casa, diventano arroganti, prepotenti, le brandiscono come se fossero dei fucili…
e non importa se tu avresti potuto avere una tua sicurezza, ma ti sei trovato a non averla perché quando hai fatto i conti (i conti emotivi, non i conti materiali) li hai fatti con presupposti che poi sono caduti e ti sei fidato/a…
non importa se, in altre circostanze, quelle sarebbero state delle sicurezze che hai costruito, non qualcosa che sembra dirti: sei stato scemo/a…
non siamo stati scemi, Max, le cose sono andate diversamente.
e non per colpa nostra. Oggi forse ci tuteleremmo di più,ma abbiamo fatto ciò che allora ci pareva naturale e corretto. Abbiamo cercato di costruire, comunque sia andata.
scusa la filippica, ma so quanto dolore e senso di frustrazione, precarietà anche fallimento può legarsi “ai mattoni”… so cosa significa sentirsi “apolidi” senza neanche quasi capire come sia successo… dove ho sbagliato? quando? Ma non importa questo quanto il fatto che questo è il tempo, per te, di ricominciare a respirare, e ti auguro che tu riesca a risolvere la questione con meno stress possibile. Essendo signore, perché lo sei, ma rispettando te stesso e i tuoi diritti. Facendoli rispettare non con cinismo, che non ti è proprio, ma ricordandoti di te stesso. Tenendo presente che anche tu a modo tuo devi poter respirarebene
@LUNA. Hai ragione, questa casa doveva essere il nostro nido d’amore, pensata e arredata per una coppia e anche più, con pezzi regalati da amici e parenti, altri comprati insieme e altri ancora recuperati con il lavoro del fine settimana. Una cosa nostra insomma…
Ora è una spina in un fianco, un qualcosa che devo sistemare e che acuisce ancora di più la sensazione di precarietà che sto vivendo in questo momento. Purtroppo quando ci si imbarca in una storia d’amore importante e che si pensa possa avere un… diciamo… lieto fine non si riflette su certe cose. E’ una colpa questa? Siamo stati troppo ingenui? Dovremmo essere più cinici? Forse… io non ci sono riuscita, c’ho creduto e ora ne pago le conseguenze. Ne è valsa la pena? Non lo so, per ora direi di no… poi si vedrà!
Un saluto a tutti!
Quando ci imbarchiamo in una storia credo che molti facciamo questo “sbaglio”.
Io per mia fortuna nella casa dove abito con mia figlia sono piuttosto “libera” dal problema separazione, e’ dei miei genitori….abbiamo fatto degli acquisti insieme tipo arredamento, auto e camper (intestati a lui) pagati con piccolo finanziamento che la finanziaria ritirava dal mio stipendio perche’ fisso, lui libero professionista non poteva. Ho finito di pagare tutto quattro mesi fa….sapete? Forse saro’ stupida, nonostante adesso non navigo certamente nell’oro, nonostante non ricevo un centesimo da lui per nostra figlia, ho rinunciato a tutto per scelta….non voglio i suoi soldi (anche se sono anche i miei), non voglio cose che mi ricordano “NOI”, voglio liberarmi il piu’ possibile di tutto quello che mi fa male perche’ mi ricorda….certamente lui e’ stato ben felice della mia decisione, non ha nemmeno tentato di farmi cambiare idea o di fingere di farlo….adesso preferisco cosi’, forse domani me ne pentiro’…..un abbraccio Lulu
Quello che penso è che la nostra casa era il coronamento di un sogno, ovvio che il sogno è divenuto realtà ma una realtà non desiderata. Oggi si è trasformata in un ulteriore fonte di sofferenza, si perchè mi costringe ad avere ancora contatti con lei e mi riporta alla mente tutte le belle cose che avevamo fatto insieme, una bellissima casa arredata tutta con i nostri sforzi, nessun regalo, visto che non ci eravamo sposati, il fatto è che io ci ho messso una caterba di soldi e di sicuro non li recupererò tutti, ma questo non è per me un problema, non mi interessa il denaro, non sono mai stato attaccato al denaro e non lo diventerò di certo ora, è vero che non devo lasciare tutto a lei, fosse altro perchè non se lo merita, ma è altrettanto vero che mi troverò ancora ad aver a che fare con lei, e non sono ancora del tutto guarito perchè questo mi lasci indifferente, in più una volta trovata una soluzione, spero al più presto e senza dover andare in tribunale, cadrà definitivamente anche l’ultimo baluardo della nostra storia, non voglio dire che non sia già tutto finito, ma solo che in quella casa ci avevo messo dentro tutta la mia vita.
Ho paura per il mio futuro, si paura di non riuscire più a fidarmi delle persone, paura di non creder più nell amore, ho la testa che mi scoppia, il cuore colmo di dolore e non riesco a riperendermi la mia essenza.
Vorrei non fosse così, lotto perchè non sia cosi, ma perchè allora è così, perchè sono sempre le persone che hanno sentimenti veri a soffrire, perchè non riesco a rialzarmi perchè mi sento schiacciato sotto un peso per me impossibile da sollevare, perchè.
Lo so che sembra io abbia fatto dei passi indietro rispetto a qualche giorno fà, ma è quello che dicevo prima, i contatti con lei se pur solo via sms sono per ancora deleteri. Troverò di nuovo le energie per riprendere il percorso che ho intrapreso, si penso che le ritroverò, ma oggi mi sento stanco e mi sento come una candela lasciata bruciare al vento,consumanto! Ciao
LUNA, sono molto d’accordo con quanto hai scritto.
LULU, e che cavolo… Mi viene un po’ il nervoso a sapere certe cose, eh… Scusami, non voglio certo girare il coltello nella piaga, ma sai tante cose mi ricordano cose del passato, quando mia madre si ammazzava di lavoro e doveva lottare per fare avere ai suoi figli un minimo che spettava.
Scusami, ma al di là che lui non dia un centesimo a te (e probabilmente anche io preferirei non averci niente a che fare: niente contatto, niente contributi economici=nessun problema; visto che con certe “personcine”, di fatto, meno hai a che farci, meglio è), non sta dando a sua figlia minorenne. Che padre amorevole, che personcina a modo!
Gli pagavi le rate… Che? E poi… Libero professionista e dovevi pagare tu auto e camper? Guarda che le finanziarie finanziano anche i liberi professionisti, eh! Certo, se non guadagnava nulla…
Va be’, meglio che mi taccio… 🙂
MAX, capisco benissimo. Non voglio disturbarti in alcun modo: hai avuto un grande trauma… Ti dico solo, anzi, ti confido, che non so perché mi è venuto di pensare questo: se MAX facesse un passettino, anche piccolo, ma concreto (sull’avvio per esempio del problema della casa), forse si sbloccherebbe e inizierebbe subito a stare meglio. Non dico altro.
Saluti a tutti
NATY, LULU E SILVY: 🙂 bacini bacini a voi e a Lillina 🙂
MAX: non mi pare assolutamente che tu stia facendo passi indietro.
Come dice Naty hai avuto un trauma, e queste sensazioni e pensieri:
@Ho paura per il mio futuro, si paura di non riuscire più a fidarmi delle persone, paura di non creder più nell amore, ho la testa che mi scoppia, il cuore colmo di dolore e non riesco a riperendermi la mia essenza.
mi sembrano assolutamente normali nel momento che stai vivendo, come sono veri i momenti in cui senti e pensi altro e come mi sembrano grandi e belle le tue risorse e enormi i progressi che fai.
Io comunque continuo a immaginare un gattino o un cagnolino che sceglie di farsi scegliere da te per diventare tuo amico.
Baci.
Grazie, di cuore a tutti/e voi, sapete sempre trovare le parole giuste per darmi un poco di conforto e speranza, ma nel mio cuore alberga una tristezza enorme e nella mia mente continuano ad affiorare pensieri dolorosi. Sin da piccolo avevo problemi di lasciare andare i miei sentimenti e non perchè io non sia una persona sensibile o affettuosa, ma perchè nel mio subconscio vi era la paura di soffrire, poi da ragazzino (17anni) conobbi lei, inizialmente non mi lasciai andare e continuai a tenere a freno i miei sentimenti, poi capii che amare e lasciarsi andare dava delle senzazioni stupende, mollai tutti i miei ormeggi e iniziai a liberare tutto l’amore che in me vi era sempre stato e tenuto a freno per la puara di soffrire. oggi il destino ha voluto che io soffra prorpio per questo, si per i sentimenti perduti, ecco perchè delle mie paure, ho paura di essere ritornato ai tempi del ragazzino che temeva le sofferenza sentimentali, spero di non chiudermi di nuovo e spero che un giorno possa ritrovare l’entusiasmo e ritornare ha credere nel amore. Ho tanta paura di restare solo, oggi sono solo, e per una persona come me che ha sempre avuto persone intorno è dura. mi ritrovo a cenare da solo, i WE li passo chiuso in casa a pensare a lei e lui che stanno facendo sesso, o lui che la chiama amore, la bacia, fa un male indescrivibile, poi però mi dico, Max, scaccia via dalla tua mente questi pensieri, sono come lo zucchero per un glicemico, quindi sono pensieri che devi eliminare, ci provo, maledizione eccome se ci provo, ma a volte pare che non riesca ada avere il controllo della mia mente. cerco di uscire, ma alla mia età, non che sia vecchio, gli amici hanno famiglia, una donna, dei figli, e ovviamente i loro ritmi e il loro stile di vita è adeguato,quindi spesso non so chi uscire, allora esco da solo, vado a mnagiarmi una pizza da solo,ma credetemi è triste,molto triste.Un giorno forse avrò una vita nuova, forse avrò di nuovo degli animalini da amare, ma oggi sono solo.