La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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JOE: rielaborazione costruttiva e comunicazione assertiva 😀
sono molto contenta per te 🙂
per il resto direi che non c’è niente da aggiungere alle tue parole 😀
@ricordiamoci che dietro ogni problema esiste sempre una possibilità.
🙂 🙂 🙂 🙂
Grazie di averci resi partecipi, e anche per questa tua chiusa del post. Insieme all’affetto, reciproco.
Un abbraccio.
Ciao Lilly. Proprio adesso ho riacesso il lettore mp3 che non usavo da tempo, sai cosa ho trovato? alcune nostre vecchie foto. Io ho cancellato tutto da tempo, pensavo che quelle immagini mi facessero male…ed invece per un attimo guardandole mi è scappato un sorriso…La verità non si può cambiare, io ho accettato la situazione, solo che ho dovuto capire tutto da solo, lei non mi ha per niente aiutato, è solo fuggita via. Ci sono stato 3 mesi per capire, 3 mesi d’inferno. Ancora non sono guarito, certe volte spero di ricevere una telefonata od un messaggio, probabilmente la amo ancora. Proprio per questo è giusto che io la lasci andare, io non sono il bene per lei, questo è palese. A me non piace buttare le persone, spero che un giorno possiamo rivederci senza problemi particolari, ricordando con felicità la ns. storia…anche se so che è molto difficile. Quello che mi è rimasto di tutta questa storia è una grande insicurezza nei miei mezzi e nel mio fisico…nel mio modo di pormi verso l’altro sesso, mi sento un imbecille a volte. La cosa buona è che ho conosciuto una ragazza che mi piace, non tanto fisicamente ma mentalmente. credo sia buon segno questo no? 🙂
La vita va avanti e perdere mesi della ns. esistenza è una cosa orrenda…non ne vale la pena. Io come consiglio posso dirvi di cercare di capire i motivi di una certa situazione ed analizzarli con calma…solo così potete farvi una idea del perchè. Ogni giorno diventerà sempre meno nero, fino a quando vi renderete conto di essere felici…lì avrete la vostra vittoria 🙂 forza e coraggio, ognuno di noi vale tantissimo anche e specialmente da solo. Un bacio
Ciao Joe. Il mio stato d’animo è molto simile al tuo, quindi ti posso capire al 100%.
Non ho avuto risposte alle mie domande. Ho dovuto cercarmele da sola.
E sono contenta di non aver ceduto alle facili risposte dell’odio e del rancore ma di aver trovato delle risposte “eque” che non vanificassero il passato.
C’è stato un momento un cui ho visto il mio ex sempre e comunque come un dio sceso sulla terra per darci un esempio. Anche quando il suo comportamento era veramente stronzo.
Poi c’è stato il normalissimo periodo in cui l’ho visto (nel passato, nel presente e nel futuro) come l’impersonificazione di ciò che di più schifoso possa esistere nello spazio sconfinato.
Ora lo vedo come un uomo che ha avuto e sicuramente ha ancora i suoi pregi ed i suoi difetti, un uomo a cui ho voluto e voglio ancora bene perchè non mi ha fatto più male di quello che gli ho lasciato fare.
E già…perchè lui non mi ha sequestrato, riempito di botte, narcotizzato e rincoglionita con gli psicofarmaci.
Qualcuno dirà: ” e non potevi fermarlo quando ti “infernalizzava” la mente e la vita ???? Non potevi metterti davanti a tutto e chiudere una storia che stava prendendo una brutta piega?”
No! Non potevo fermarlo perchè non ero in condizioni di farlo.
Le molestie morali paralizzano, tutelarsi diventa impossibile. Dentro di te hai il caos primordiale.
E anche senza molestie morali si può essere talmente acciecati di amore da non voler/ poter vedere la realtà e farsi tantissimo male cadendo da un pero alto come un baobab.
Per questo nessuno si deve autocondannare.
Meglio darsi un’ affettuosa autopacca sulla spalla con tanto di autosorriso …..e ripartire. Con le ossa rotte ma ripartire!
Anche io, adesso, vorrei avere un dialogo per lui. Ma non per avere una spiegazione, non per vendicarmi, non per fargliela pagare.
Solo per dirgli che gli voglio bene nonostante tutto. Ma che non potrei mai tornare con lui per le stesse ragioni (che ora ho capito) per cui lui non ha potuto stare con me
Per dirgli che finalmente ho trovato la mia strada e che la percorrerò da sola o in compagnia perchè, finalmente, sono in grado sia di stare da sola che in compagnia.
E che lo ringrazio perchè (vabbè…in un modo molto stronzo…) mi ha costretto a camminare sulle mie gambe.
E che non mi importa un caz…se questo era un suo obbiettivo, se è andato via in quella balorda maniera perchè era l’unico modo in cui mi sarei disabbarbicata da lui, se l’ha fatto anche per il mio bene o se l’ha fatto solo nel suo esclusivo interesse soddisfacendo un egoismo estremo…..non mi importano (più) le ragioni.O meglio: mi bastano quelle che ho trovato da sola.
Ciò che conta è il presente , la serenità che ho faticosamente raggiunto e sto faticosamente difendendo (mai dormire sugli allori….la serenità non va mai data per scontata), il non aver buttato tre anni nella spazzatura, il non sentirmi nè truffata nè cretina, il non odiare ne lui nè me stessa.
Sono le uniche cose che vorrei dirgli. Se non capiterà mai…AMEN!
Non mi sento di dare consigli. Ognuno ha una sua storia che lo rende diverso da tutti gli altri. Posso solo dire che chiunque, nessuno escluso, dovrebbe imparare a darsi almeno tanta importanza quanta ne da a chiunque altro. E dovrebbe imparare a volersi bene almeno nella misura in cui è disposto a voler bene agli altri.
Per non perdere l’equilibrio di continuo e per non confondere la forza interiore che vorremmo con la rabbia, la violenza inutile e l’odio distruttivo.
L’insicurezza, Joe, è una costante della fine di ogni rapporto quando quel rapporto era importante e quella fine non l’abbiamo decisa noi. Sta a noi smanettare come dannati per trovare il modo di ritrovare sicurezza dentro a noi stessi e non cadere nell’errore di cercarla negli altri.
Sono contenta che tu abbia incontrato una persona. E ricambio tutto l’affetto che ci hai “….come si può dire….”scritto”.
Ciao a tutti. Un bacione gigante.
Ps. Luna. I tuoi interventi….sono tutti didatticissimi.
..le mie donne non mi lasciano mai sola..:-)!!
Mi ascoltate sento coccolata e non sgridata dalle tue parole Luna..e mi sento capita non giudicata Luna..
Luna quello che scrivi..è esattamente quello che penso e che sento..(spero sinceramente tu eserciti una professione che ti permette ti aiutare gli altri..)..
Forse ancora non è arrivato per me il momento di sistemare il barcientro, forse ancora non sono pronta, non ho il coraggio..
Anna forse ancora non riesco a essere sincera neanche con me..c’e’ qualcosa che non voglio accettare..forse..ma se è vero che la forza verrà fuori appena avro’ bisogno..beh..forse devo scendere ancora un po’ prima di trovare in me la forza di risalire..
Certo che ricordo Anna quella storia..oddio, ma è davvero il classico guaio standard??!?!
Ieri sera, tavolata di amici, due volte i nostri occhi si sono incrociati e soffermati piu’ di un istante..ho sentito un dolore allo stomaco..male male..ma i avevo provato sensazioni cosi’ con uno sguardo..eppure quanti occhi incrociamo ogni giorno..
Poi in macchina io e lui dietro..io ero attaccata al finestrino che sembravo appicciccata..lui ha cominciato ad accarezzarmi, abbracciarmi..prima passione, voglia di stare con lui..poi, giuro, ha appoggiato la testa sulla mia spalla e ci siamo addormantati addormantati abbracciati, mentre io giocavo coi suoi riccioli e lui mi accarezzava la pancia..
Lo so avrei poluto evitare, allontanarlo, sapevo che non aveva senso..e invece ho preso il momento, quelle coccole..mi sono assaporata quel viaggio..e desideravo non finisse mai..
..sapevo che oggi mi sarei pentita, perche’ nessuno di noi merita briciole..ma per me in quel momento non lo erano, anzi è stato troppo per me..
Adesso beh, è un altro giorno..mi spoglio e rimetto il vestito da amica..fino a quando non avro’ piu’ paura e vergogna di parlare con me..prima che con lui..pechè Luna hai ragione io penso sempre a lui, quello che pensa, che prova eè tutta una domanda..
..perchè mi piace e forse spero che sia reciproco è normale!!
Ma quanto questa speranza sta influenzando il mio presente???
Non lo so..io in questo momnto non so niente..mi sembo quasi annebbiata,accecata..
Quando scatta quella molla che ci riporta sulla giusta via?!
Storture mentali..ma riuscire a capirle e decifrarle per non farsi ancora del male..come con quella prof.ssa..e capire che quando sono gli altri ade avere un problema..non possiamo fare niente..
ufffffff
ciao sono qui come tanti per raccontarvi un pò di me e ricevere qualche consiglio
Si può stare con una persona solo per fare sesso?
Mi chiama solo quando nn ha meglio da fare e mi dice chiaramente se sono disponibile altrimenti nn passa affatto a prendermi.
Io continuo a chiamarlo cercando di fargli capire che una donna nn serve solo per quello ma niente funziona mi considera un oggetto e basta, ho cercato di negarmi per un bel pò ma lui indifferente alla mia lontananza ritorno sempre io a chiamarlo, quei pochi momenti che stiamo insieme mi sembra di vivere una favola dove tutto è possibile ma poi sfortunatamente devo ritornare nella realtà. Non so cosa fare volevo solo che lui con il tempo s’innamorasse di me, del mio modo di essere, del mio modo di fare, e invece gl’interessa solo quello e nient’altro dato che me lo dice tranquillamente.Nn vuole nessuna storia, nessun tipo di complicazione ma solo una donna disposta a soddisfare i suoi desideri tanto se nn sono io troverà un altra meno paranoica di me.
Poco fa mi chiama per vederci gli dico di stare poco bene tanto per vedere cosa avrebbe fatto mi dice ok sarà per la prossima volta, nn mi ha chiesto nemmeno cosa avessi e tanto meno si è proposto di passare a trovarmi. Lui è stato chiaro fin dall’inizio dicendomi che nn cerca ne una fidanzata ne tanto meno una moglie ma soltanto un pò d’amore per alleviare le sue giornate di lavoro e rilassarsi. Ero convinta che con il tempo avrebbe canbiato idea che…etc.etc. So che è inutile parlare con lui è molto autoritario e quando dice una cosa nn cambia idea e tanto meno cambierà idea con me ormai l’ho capito
Anche se chidessi questa specie di storia lui troverà un altro porto dove attraccare la sua ancora, e allora per me nn ci sarà posto sulla nave e nn so se è meglio rimanere attacati a qualcosa che nn esiste (ma che ormai fa parte di me) o abbandonare la nave
grazie
iris,ciao sono maurizio scusa se m intrometto,ma tu oltre ad abbandonare la nave,dovresti abbandonare anche quel mare.Ma come si fa ad essere trattati cosi’,reagisci ritrovando te stessa,nn so chi sei,quanti anni hai e che fai,ma nelle tue poche righe hai sicuramente un carattere forte che tieni soffocato, reagisci da li,rinasci e sopratutto mollalo……….. in mare senza salvagente.ciao
SONIA E IRIS: vi rispondo insieme, intanto:
@forse devo scendere ancora un po’ prima di trovare in me la forza di risalire…
Questa frase mi fa pensare due cose in contrasto:
la prima è che ciascuno ha i suoi tempi, e quindi le molle scattano dentro di noi quando è il momento per noi. E allora quando scattano veramente uno si pone in un’altra direzione, che è quella che ha scelto, rispetto ad un’altra. Qualunque sia una e qualunque sia l’altra intendo. Per anni non ho mai pensato a smettere di fumare, in questi giorni ci penso. Per anni un sacco di persone mi hanno detto “smetti – smetti perché ecc ecc”, ma io volevo fumare, e anche quando sono andata più in stress e fumavo decisamente troppo non volevo smettere di fumare, anche se mi rendevo conto di fumare troppo. Ma la molla non era scattata, e forse volevo scegliere io quando. Boh.
Neanche ora sono certa che smetterò, ma mentre fumo penso che probabilmente smetterò e sarà perché ho voglia di farlo.
la seconda è che… che cacchio di senso ha scendere più gradini visto che poi bisogna farne di più per risalire?
Non lo so quale sia il senso. Però questa frase che hai detto tu, Sonia, io in questo forum, in generale, anche in altre lettere, l’ho incontrata spesso. Quasi – forse – una dichiarazione di libertà… o un dire: non ho voglia di chiedermi se ho la forza e se sono capace di risalire adesso, o semplicemente non ho voglia e basta…
oppure lasciatemi scendere finché voglio, perché evidentemente è quello che sono in grado di fare, o forse perché non sono convinta, non lo sono, non ancora, o non lo sono affatto, che questa sia veramente una discesa. O forse mi fa già un po’ paura il punto in cui sto, ma poiché ho paura che non sia un bel punto, e di non sapere togliermi ora dal fuoco, preferisco credere che, nel momento in cui scoppia un vero incendio, allora uno scappa e basta, e le risorse le ha. Allora verranno fuori anche le mie…
ora non sto parlando di te, Sonia, davvero ipotizzo in generale
che senso possa avere quella frase per chi la pronuncia…
forse però, invece di ipotizzare, dovrei chiedere:
qual è la domanda, Sonia?
qual è la domanda, Iris?
Cosa ci state e quindi VI STATE chiedendo veramente?
E non è un invito a fondersi il cervello cercando di capire quale sia la domanda…
Non ha senso neppure questo, perché uno stato d’animo così complesso, e comunque ogni biografia, non ha un unico colore, non ha un’unica ragione, non ha un’unica domanda nè un’unica risposta.
E forse si scrive per sfogo, per accoglienza, per essere se stessi anche nel dubbio, nel dolore, nell’incoerenza, nella speranza che brucia e a tratti consola, più che per avere risposte. Forse, a volte, si scrive per restare dove si è e come si è. Per sentirsi dire che si è abbastanza forti per scegliere diversamente e per dire: magari… ma non è vero, e dunque io resto qui.
E’ sbagliato questo? No. Basta saperlo. Basta ammettere che è lì che si vuole restare. Ma è così? Quando stavo male, parlavo molto poco. E quando ho parlato a volte mi sono arrivate delle frasi che illuminano, ma a volte mi sono arrivate anche della frasi che invece mi hanno fatta chiudere o incasinare, pure se dette in ottima fede, e a volte mi hanno fatta chiudere o incasinare forse perché erano frasi che racchiudevano questa domanda: qual è la domanda, Luna?
Mi incasinavano anche perché io volevo restare. Avevo i miei perché. Confusi dalla molestia morale, ma avevo più paura che qualcuno mi staccasse che qualcuno mi lasciasse lì, anche se sapevo che stare lì mi faceva male. Chiedevo aiuto, ma temevo che l’aiuto mi chiedesse di essere più forte di quello che ero. Che mi dicessero che la persona che avevo davanti era peggiore di ciò che volevo credere. Temevo che dietro l’angolo avrei trovato una vita peggiore.
Oggi, andata già in cantina, mentre salgo le scale vedo che c’erano vie di mezzo e risposte che allora non vedevo. Nessuno può fare le scale per qualcun altro, mai. Nè in giù nè in su.
Viabbraccio