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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5961
    LUNA -

    ANNA: ciaoooo 😀 😀 che bello leggerti 🙂
    Il fatto è che in un certo senso il tuo ex aveva proprio ragione… non sul fatto, ovviamente, che se una è forte la si può prendere a cartoni in faccia, ma sul fatto che sei una donna piena di risorse.
    Talmente tante da essere riuscita a risollervarti da uno tsunami, interiore, come quelli che così bene conosciamo.
    Di fatto, certo, il debole era lui. Il debole che per fare quel c.... che vuole ha pure il bisogno della scusa, per non sentirsi poi cos’ stronzo, di dirsi: vabbè, ma mica ho fatto questo a candy candy, io l’ho fatto a una che ha i controcoglioni.
    Sta male, ma sopravviverà.
    Certo, poi che ciò sia vero o no sono solo c.... tuoi.
    Ma poiché l’istinto di sopravvivenza, infine, è più forte, e nel momento in cui il molestatore se ne va dalle pal…, può essere anche usato in maniera costruttiva, tant’è che una, chiavata e chiavandosi, si salva.
    E meno male, visto che la vita è sua.
    E salvarsi merita sempre, ovviamente!!!
    Forza non come resistenza massima alla merd…, al fatto che gli altri possano camminarci in faccia e sul cuore con gli anfibi chiodati, aprofittandosi delle nostre risorse che, pure, non sono illimitate, e che vanno coltivate, altrimenti vanno in deficit.
    E sappiamo quanto.
    Perché, eeeeegggià, anche noi possiamo soffrire, morire esattamente come gli altri. Anzi, soffriamo e moriamo dentro esattamente come gli altri. Pure di più? Non ci sono scale,ma se sei poco difeso entra di più. L’esposizione fa passare, la “forza” regge un carico sovraumano.
    Quanto può.
    La differenza dove sta tra forza e forza allora? Nel fatto, forse, che il risolutore ha così interiorizzato anche il fatto che non può soffrire fino a morire morire morire, perché sennò si chiava, (sempre per dirla in poesia), in mezzo, magari, ad altre persone, per esempio già in famiglia, percepite come più deboli, o perché si è sentito solo, che ha, oltre ad una resistenza massima nella situazioni estreme, e un’eccessiva empatia per

  • 5962
    LUNA -

    per coloro nei quali riconosce la propria parte fragile e bisognosa, che magari non si è mai sentita compresa, sollevata, retta da chi avrebbe dovuto comprendere, sollevare, reggere, e al contempo usa, nei confronti dell’altro, e di se stessa rispetto agli svarioni provocati dall’altro e dalla sua aggressività (dovuta a sofferenza, o anche solo a stronzaggine, ma interpretata come manifestazione di sofferenza irrisolta, perché è sempre, apparentemente, meno doloroso pensare che chi amiamo ci faccia male perché soffre piuttosto che perché è stronzo, e lo fa e basta perché così gli tira il cul) il proprio salvavita interiorizzato: REGGERE.
    Se io sono una bambina che piange, piange, piange e nessuno mi fila, o se mia madre non mi regge quando manifesto la mia emotività, e mi dice cose come: non crogiolarti! non fare la lagna! (magari anche perché non sa cosa fare quando piango, per calmarmi, perché sua madre non la prendeva in braccio, o perché teme che se continuo a piangere mi dissolverò nella disperazione) quando mi sento così male che mi sembra di esplodere scopro una cosa… mi tocca reggermi da sola. Scopro così la FORZA, che sempre utile mi sarà. Ma interiorizzo anche di scoprire insieme altre cose: che se mi lascio andare all’emotività le persone che amo non mi reggono – che non sentirsi retti fa male da morire (e quindi io reggerò chi amo, e quanto!) – scopro che quando reggo tsunami ciò mi conforta, in qualche modo, perché so che al mondo c’è chi regge (perlomeno io) – so che però se sono forte le persone che amo negano che anch’io abbia dei bisogni, non potendo capire il meccanismo per cui si è forti anche perché ci si sente troppo fragili ed esposti, e quindi a volte mi sembra di dover urlare i miei bisogni perché si vedano. E chi non regge (ha scelto me perché reggevo io!) scappa, e mi fa sentire pure abbandonata, dopo tutto quello che ho fatto per creare, attraverso la mia forza, un c.... di porto sicuro dove poter ormeggiarmi anch’io a prendere fiato…

  • 5963
    Lilly -

    Joe S.:”Quello che voglio dire è che ognuno di noi nasce impostato, non c’è nulla da fare, non si può modificare totalmente una persona.”

    Caro Joe S.: permettimi un appunto: non si DEVE modificare nè totalmente nè parzialmente una persona.

    Le puoi esprimere il tuo punto di vista, spiegare le tue motivazioni e lei (la persona) SE VORRA’ ti seguirà.
    E se non lo farà, se tenterà di imporre il suo pensiero e modificare il tuo o se manterrà la propria posizione l’incongruenza sarà insopportabile le strade si divideranno, prima o poi.

    Ho come l’impressione che il tuo immenso scazzo sia provocato (in parte) dalla fuga di un qualcosa che consideravi una tua creatura, una tua opera.
    A volte nei tuoi post avverto più il rancore di chi subisce un furto del dolore di chi perde qualcuno che ama.

    Magari sto dicendo una cazz… tremenda. Ma la sensazione è un pò questa…..

    Ciao.

    Ps. Ciao Naty!!!!!!!

  • 5964
    ANNA -

    Luna, la descrizione di quella bambina mi ha fatto commuovere e mi sono sentita in colpa da morire verso i miei genitori.
    Loro non erano cosi’. Loro non sono stati cosi’ con me eppure io sono diventata proprio come la tua bambina…
    E quella bambina l’ ha creata un uomo che non era nemmeno mio parente.
    Io, che ero felice, serena, soddisfatta di me e del mio mondo, mi sono fatta tirare sotto in un inferno che mai avevo conosciuto prima in cui non puoi parlare di te perche’ tanto nessuno ti ascolta, non puoi piangere perche’ “piangere non serve”, non puoi chiedere perche’ le esigenze sono sempre altrui e prioritarie.
    E allora si che sembri forte. La piu’ forte dei due ! Certo: se molli, sei morta e lo sai bene, anche se non vuoi ammetterlo.
    Forse l’ uica colpa che posso attribuire a chi mi ha cresciuto e’ stata quella di avermi amato troppo, facendomi credere che l’ essere amati curi e guarisca ogni dolore. Io volevo curare e amare un dolore ( quello di Lui ) che nessuno potra’ curare se non se stesso.
    Santo cielo, che pena ! Come la povera Vicky della “principessa che credeva nella favole”…

    Ragazze, ho una casa nuova. Bellissima e pronta per ricevere mobili e arredi vari. Mi trasferiro’ li’ in ottobre con il mio Amore. Sono felice e mi sento libera. Mai in vita mia sono stata cosi’. Con cose belle, preziose e amate intorno e senza il pensiero che tutto dipenda da me. Mi sento in due, come e’ sacrosanto che sia.

    Certe cose non hanno prezzo…

    Bacio a tutte !!!!

  • 5965
    Joe S. -

    Ciao Lilly. Si è così, ho una ferita nell’orgoglio tremenda. Ma io so di aver sbagliato a fare quello che ho fatto, l’ho fatto inconsapevolmente! il tempo ha trasformato la persona che avevo vicino in una cosa che non era lei, ma semplicemente ciò che volevo io! questo è sbagliato…non me ne sono mai accorto…cmq l’ho amata con tutto il cuore, questo è sicuro.

  • 5966
    Roberto -

    Ero ritornato a casa dopo 1 anno. Lasciavo il lavoro per via di mia madre che stava male, così decisi di ritornare a Napoli. Alcuni mesi dopo una ragazza 13 anni più giovane di me ( allora ne avevo 45 ) cercò in tutti i modi di conoscermi e iniziammo questa relazione, bellissima i primi giorni, brutta successivamente quando mi accorsi della gelosia morbosa e delle accuse infondate di tradimento che mi rendevono la vita impossibile. Nonstante tutto, mi chiedeva continuamente di sposarla, e io anche se la volevo bene, rimandavo perchè avevo timore che una personalità così infantile poteva complicarmi la vita. Il lavoro che mi aspettavo non arrivò, e lei, plagiata anche dai suoi, alla fine mi lasciò.
    A distanza di 1 anno e tre mesi non riesco a dimendicarla, cado in profonde crisi depressive sono veramente disperato…vedo tutti sposati e ancora io alle soglie dei 50 mi vedo irrealizzato sentimentalmente che affettivamente. Che devo fare?

  • 5967
    LUNA -

    ANNA carissima, mi dispiace però che ti senti in colpa verso i tuoi, anche se la sensazione penso di capirla molto bene rispetto a chi mi ha fatto il dono di un amore grande, e, quando mi è capitato nella vita ciò che mi ha capitato, mi sono chiesta perché io avessi “sporcato”, sprecato quell’immenso amore che altrove mi era stato dato. Dunque io sapevo bene cosa fosse l’amore. E’ vero, sapevo anche altro (e in parte senza saperlo, mentre avevo sempre gioito di quell’amore, che ancora oggi è certamente un dono che mi porto dentro e parte, immagino, di ciò che di buono sono in grado di trasmettere fuori).
    La bambina che ho descritto non deve avere per forza tre o sei anni, cara Anna. Può essere la bambina-parte fragile di noi, a qualsiasi età. Non sei riuscita a farti scudo a sufficienza, neanche se eri stata amata? A volte anche chi ci ama molto può fare errori, amarci male mettendocela tutta, se sei stata amata bene e sei stata serena tanto meglio 🙂 Non è questione di sentirsi in colpa. Sono due cose che non centrano nulla il fatto di aver ricevuto l’amore e di non essere stati in grado di capire, subito, senza avere idea che esistessero, i meccanismi perversi della molestia morale.
    Se sei stata serena, hai perso la serenità, e sei stata in grado di ritrovarla sii fiera di te, piuttosto che sentirti in colpa, no? 😀
    Sono tanto felice per la chiusura del tuo post, tanto 😀 e ti abbraccio forte 😀

    JOE: bene, il fatto di diventare consapevoli di qualcosa di cui non eravamo consapevoli è sempre una gran cosa 😀
    Lo vedi che, in qualche modo, le persone cambiano? O forse potremmo dire evolvono 😀
    In certe cose no, è vero, e certe cose di se stesse, anzi, con il tempo le riscoprono, le ritrovano e possono arricchirsi anche di ciò che erano già, ma che per qualche motivo avevano perso.
    Sono d’accordo con Lilly, per il resto penso anche un’altra cosa: forse lei voleva piacerti, e quindi ha cercato di diventare diversa, non per evoluzione, per scoperta, perché

  • 5968
    LUNA -

    le piacessero tutte le cose che a te parevano giuste e migliori, ma xché desiderava sentirsi accettata da te? Può darsi, soprattutto se insicura. Neanche lei ne sarà stata consapevole del meccanismo? Forse vi piacciono cose diverse, le sue o le tue non sono peggiori o migliori. Si sente a suo agio dove tu non staresti manco con una pistola puntata in fronte? Forse potrà essere anche più riposante per te non sentire il bisogno di plasmare qlcuno e lei di plasmarsi per piacere a qlcuno.
    In fondo, perdonami, lo so che soffri adesso, ma a me pare che ci avete guadagnato. Era giovane a 19 e lo è ancora adesso. A parte che siamo tutti sempre in evoluzione e in crescita. Poi, certo, è vero, esiste anche chi non cresce mai. I veri cambiamenti sono sempre fatti interiori, non vengono dall’esterno. Qualcosa che scatta dentro, non fuori, che sia pure il fatto che ci piaceva andare in bicicletta e ora invece ci piace giocare a basket e poi ci piacerà di nuovo la bicicletta. Conosco una ragazza che a 34 anni ha ammesso che non era veramente in grado di dire cosa le piacesse, perché a seconda dell’uomo con cui stava lei era “diventata” qualcosa, o meglio aveva cercato di diventarlo, anche con curiosità, ma soprattutto per una voglia di condivisione in cui spesso il “ma sta cosa mi somiglia?” andava a farsi fottere, e infine in nessuna delle cose che era temporaneamente diventata si riconosceva davvero.
    Credo che le persone possano cambiare, anche idea. Stare meglio con se stesse e gli altri, limare limiti autoimposti, difetti, piccoli e grandi mali di vivere. Con una consapevolezza del malessere unita al sincero desiderio di stare meglio, un lavoro su se stessi, ecc. (Il violento cambia se si cura – vuole – ed esce dal meccanismo).

    Roberto: direi che il tuo istinto, nel dirle di no, ha funzionato benone! Non stavi bene con lei, lo dici tu. Forse la rimpiangi nel momento dei bilanci/rimpianti severi solo x qllo che ha incarnato in teoria (il matrimonio)?

  • 5969
    Lilly -

    Roberto:”vedo tutti sposati e ancora io alle soglie dei 50 mi vedo irrealizzato sentimentalmente che affettivamente”.
    Bè Roberto. Ci sono anche i separati, i divorziati, quelli che stanno insieme perchè “ahhh, ai miei tempi quello che sposavi te lo tenevi”, quelli che si sono talmente ingrovigliati economicamente che se si separassero scoppierebbe la guerra dei Roses, quelli che mentre camminano in coppia invidiano quelli che fanno footing da soli
    E centomila altre persone in altre situazioni comprese le persone che oltre a stare insieme stanno bene insieme e che poi sono quelle da invidiare nei momenti di scazzo e da ammirare nei momenti di buon umore.
    Ciò che intendo dire è che poter scrivere “Famiglia Tal dei Tali” sulla porta o avere due cognomi sul campanello di casa non significa necessariamente essere realizzati affettivamente o sentimentalmente.
    Se tu avevi dei dubbi così grandi da fermarti nonostante la tua voglia di coppia evidentemente lei aveva (ha) un tipo di personalità non aderente alla tua.
    E viceversa.
    A meno che la gioia di poter avere i due cognomi sul campanello non fosse in grado di compensare il disagio…..(non credo….)!
    Cosa “devi” fare?
    Forse cominciare a fare charezza dentro di te e cercare di capire se ti manca lei o se ti manca la figura di una compagna.
    Perchè nel secondo caso sarebbe meglio trovare il sistema di cominciare a dirottare l’energia dalla crisi che ti fa deprimerverso atteggiamenti che potrebbero portati a stare meglio.
    Cerco di spiegarmi! Anzichè pensare “mi manca lei-non posso avere lei-vado in crisi” cerca di pensare “mi manca una compagna- però posso avere una compagna- metto il becco fuori e la cerco e nel frattempo mi voglio bene, sto con me stesso”.
    Lo so! Non è così semplice. E sopratutto non è così veloce stare meglio.
    Ma un piccolo passo verso sè stessi ed il proprio benessere è meglio che stare completamente fermi. Anche se la strada verso il benessere dovesse essere lunga centomila km.

    Bye.

  • 5970
    barbibruna -

    buongiorno a tutti. è la prima volta che scrivo. sono entrata “disperata” su internet per leggere qualche consiglio sul come superare una delusione d’amore. ho trovato le vostre risposte, i vostri racconti.. e mi hanno fatto sentire meno sola. sono stata lasciata anche io. qualche anno fa da mio marito (dopo 20 anni) che ha deciso che un’altra donna e un’altra vita erano meglio per lui. e adesso da un uomo con cui stavo poco per volta aprendomi e riponendo in lui fiducia e amore. non ho nessuno al mondo, non ho amici, mi chiedo ogni istante che cosa c’è che non va in me… e soprattutto che senso ha continuare a vivere. scusate lo sfogo. grazie della vostra attenzione.

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