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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5951
    LUNA -

    JOE: pur conservando tutta l’empatia per il fatto che tu stia male, per come puoi sentirti per un abbandono eccetera, e non prenderla come un giudizio (anche perché quello che scritto nasce pure da un’autocritica che in fondo ti fai, giusto?), penso che se è così che mi sentissi, “un pupazzo creato ad immagine di qualcuno, per rappresentare un suo ideale”, beh, probabilmente io allora, forse, nel momento di staccarmi, proverei anche una certa rabbia, e potrei dire all’altro che “è tutto sbagliato”…
    anche se quel rapporto io (uso un “io” generico, come si fa abitualmente con il “tu”) di dipendenza per un certo periodo della vita io l’avessi cercato, perché ne assorbivo anche i vantaggi, in un gioco di equilibri che poi con il tempo si sono spostati, anche interiormente, intendo, tipo: oggi ho bisogno di qualcuno che mi sorregga e mi dico ciò che devo fare, cos’è giusto per me, ad un certo punto qualcosa cambia dentro di me e io invece ho bisogno di altre cose, di guardare me stessa e il mondo in una prospettiva diversa, e quindi chi mi ha fatto da guida improvvisamente diventa chi mi ha tarpato le ali…

    sto in realtà esprimendo un concetto difficile in maniera semplicistica, un concetto che racchiude, lo sappiamo bene, parecchie variabili, di cui fanno parte anche sentimento e attrazione, e per quanto già sappiamo, per averlo detto tante volte, che i rapporti di forte dipendenza e forte interdipendenza sono rischiosi, perché retti su equilibri e squilibri, spesso, ogni storia, come ogni persona, e quindi ogni coppia, è a sè.

    in queste pagine spesso sono passate e passano persone che hanno subito la molestia morale, e la molestia morale si subisce, per tutta una serie di caratteristiche, per il suo effetto paralizzante, anche quando “si sceglie di stare”, sino a che non si riesce a capire, realmente, in quali meccanismi si è finiti.
    D’altra parte, e spero di spiegarmi bene, non è facile, fuori dalla molestia morale esistono svariate gradazioni di interdipendenz

  • 5952
    LUNA -

    @Cioè fino a 3 mesi fa questa ragazza pendeva dalle mie labbra… posso mai credere che ha davvero gettato nel cesso 4 anni? no. Secondo me deve auto convincersi

    Joe, io naturalmente non posso sapere se la tua ex ha semplicemente voltato pagina, e quindi non deve autoconvincersi ma è proprio convinta e basta di quel che dice. Il fatto che non vuole stare con te, punto. e lo manifesta come le viene.
    Fermo restando che non conosco nè lei, nè te, nè la vostra storia, nè le dinamiche della vostra storia, ti lancio – ma ovviamente senza nessuna pretesa di avere capito e neppure che ciò possa tornarti utile – queste sensazioni – generali – che ho nel momento in cui leggo parole come “pendeva dalle mie labbra” e “io l’ho cresciuta”. dette peraltro, e io di questo mi rendo conto, da un uomo che in questo momento è ferito, deluso, confuso, sofferente, incazzato e dentro il quale girano anche, com’è ovvio, tanti “perché?” e che si sente inoltre profondamente, è ovvio, destabilizzato dal fatto che una persona che ha amato e dalla quale si è sentito amato, ora ringhi parole di distacco, che suonano come “è tutta colpa tua”…
    sono che potresti chiederti, tu, perché ti sei scelto una persona così dipendente e “bisognosa”, da crescere, da “formare”, ecc. Che (di)pendesse dalle tue labbra.
    Spero che anche lei mentre dice che magari tu sei stato così e colà abbia la maturità di chiedersi perché per un certo periodo della sua vita ha scelto una persona colì e colà invece di percepirsi passivamente come una passante a cui è arrivata addosso una tegola di relazione per 4 anni. E di dire: lui è tutto sbagliato.
    Che tu abbia sbagliato o no anche lei è stata con te, non c’eri solo tu. Chiederselo cmq le gioverebbe.
    ma non è lei che ci ha scritto, e sarà lei a scegliere se fare queste riflessioni oppure no, e tu non potrai mai “costringerla” a farlo, neanche se senti che sarebbe più corretto. Tanto più se lei ora ha un’altra vita, dalla quale di fatto ti ha escluso. Pensa a te.

  • 5953
    Salvatore -

    Vi Do Un Consiglio… Per Far Durare Un Amore Bisogna Saper Dare La Quantità Necessaria Di Libertà Che Serve Alla/Al Propria/o Partner E Bisogna Saper Anche Custodire L’amore Senza Che Ti Sfugga Via.

  • 5954
    Joe S. -

    Ciao Luna. Nelle mie parole c’è molta autocritica. Tutte le cose riassunte in 2 righe riassumono una lunga storia, dove niente è stato fatto volutamente. Si sono incontrate 2 persone: una forte e sicura di se ed una insicura di tutto e bisognosa di “scoprire il mondo”. Quello che contesto io è il fatto che lei abbia buttato 1 anno per non aver avuto il coraggio di dire basta. Guarda di sicuro la colpa è sua se adesso si è sentita una passante, io facevo di tutto per spronarla e farla “crescere” e per molti versi ci sono riuscito. Appena ha preso coscienza di questo è fuggita, stop. La capisco benissimo, è stata solo una vigliacca 🙂

  • 5955
    Lilly -

    Salvatore:”E Bisogna Saper Anche Custodire L’amore Senza Che Ti Sfugga Via”.

    Scusa l’ironia caro Salvatore…..è come dire ad uno che è stato buttato per terra e depredato da uno scippatore che bisogna stare attenti a non farsi derubare……

    Pensiero comprensibilissimo il tuo ma non dipende sempre da noi ciò che tu definisci “lo sfuggire via” dell’Amore.

    Perchè (a parte la tendenza umana a vedere solo ciò che si è fatto di buono e a glissare sulle cazzate commesse e, di conseguenza, la tendenza a dire che lui (o lei) è il solo, unico, incontestabile colpevole mentre noi siamo santi in paradiso con sette aureole……e a volte è vero!!!!)
    ….dicevo….perchè a volte l’Amore taglia la corda e basta.

    Diventa come vento dentro ad un retino per prendere le farfalle.
    Entra quando vuole resta finchè vuole e se ne va quando vuole.
    E puoi smanettare come un pilota di formula uno durante la prova decisiva del Gran Premio, puoi pestare i piedi fino a sprofondare, puoi minacciare gesti estremi, fare finta di nulla e tapparti occhi e orecchie, diventare piccola ome un microbo per passare inosservata, vendicarti, perdonare, mostrarti amica, esibirti in spogliarelli mozzafiato….puoi fare tutto e in contrario di tutto, assumere gli atteggiamenti più contrastanti…… ma la personificazione dell’Amore alza i tacchi e se ne va. Al bivio prende una strada diversa dalla tua.
    E non è sempre per una questione di libertà (troppa o poca o inesistente). E neppure di saper o meno custodire.
    Ariscusami l’ironia Salvatore. C’era una mia zia che tre secondi dopo avermi dato tremila consigli su come stendere la cera in modo impeccabile sì è rotto una gamba scivolando…..Per una (mia) questione di “scaramanzia” preferisco evitare di dare consigli su come “tenersi” o “far durare” l’Amore.
    E’ un argomento troppo arzigogolato, sfacettato, mentale, panzifero e variabile in base alle persone coinvolte per esser liquidato in tre righe.

    Baci!

  • 5956
    Naty -

    Ahahahaha! LILLY, mi fai morir dal ridere… Sei troppo simpatica 🙂

    LULU, LUNA mie, un bacione… e un salutone a tutti

    PS: LILLY, ricordati che il tuo grande spirito ti salverà. Sempre. 🙂

  • 5957
    LUNA -

    Joe: ciao 🙂 infatti avevo premesso che ti leggo autocritico 🙂
    Non voglio dire che sia un assioma, ma spesso che “una insicura di tutto e bisognosa di “scoprire il mondo” possa “non avere il coraggio” ed essere “vigliacca” nel momento di andarsene può capitare.
    In fondo, guarda, a leggere, a me pare che sia abbastanza coerente da considerare te quello forte, esattamente come prima:
    quello forte in grado di reggere un anno di non coraggio, e anche quello forte nel reggere il fatto di beccarsi tutte le responsabilità nel momento di andarsene.
    Non so se riesco a spiegarmi.
    Quello che ti posso dire è che io ho vissuto per anni accanto ad una persona che, alla fine, quando si è comportato male con me mi ha detto:
    “in fondo lo abbiamo sempre saputo che quella forte di noi due eri tu”.
    Lo avevamo sempre saputo? Io in realtà non l’avevo vista in questi termini, perché mi era parso di avere una relazione alla pari, in cui, anzi, lui spesso era stato, per me, un punto di riferimento, come io avevo sempre creduto di essere il suo, in modo reciproco. Però con il senno di poi, sai, nella sua frase c’era una verità. Era vero che ero io quella capace di dipanare le matasse, di reggere dosi elevate di stress senza diventare scema, ero io quella più positiva dei due e di dire, anche in condizioni estreme, “va tutto bene”.
    Non so se tu sia stato un “risolutore”, in famiglia o con lei, ma i risolutori, che in realtà non è che siano “più forti” (nel senso che hanno anche loro i loro lati fragili, le loro insicurezze, come tutti al mondo) hanno anche sviluppato, nel corso della vita, un certo tipo di reazione, o una serie di, in caso di difficoltà.
    E soprattutto sono portati costituzionalmente ad avere un certo spirito di accudimento nel confronto degli altri.
    E altre caratteristiche.
    La risolutrice tra me e lui, effettivamente, ero sempre stata io.
    Non perché non avessi insicurezze, o perché non avessi avuto periodi neri, ma perché, di fatto, ero quella portata

  • 5958
    LUNA -

    “costituzionalmente” a cercare soluzioni, in senso positivo.
    Non sto dicendo che lui non abbia anche trovato soluzioni, che non sia stato saggio quando magari io non lo ero, ma effettivamente il “non affronto, perché non ce la faccio” era un suo modus operandi. Mentre io affrontavo tutto. I miei problemi e i suoi, i miei nervosismi e i suoi. Se lui era nervoso, io non scappavo. Se io ero nervosa lui scappava, perché, poverino, non reggeva.
    Scappava vigliaccamente, salvo poi tornare. Nel frattempo io all’inizio mi sentivo come se uno tsunami mi fosse passato sopra, scontrandomi contro il suo non affrontare, poi mi tiravo su. Quando lui tornava a me spettava dire “va tutto bene”. Da un certo punto di vista “andava tutto bene”, perché la cosa era stata risolta. Da me che avevo trovato, per quanto mi riguardava, un modo emotivo di risolvere anche il fatto che lui non avesse affrontato.
    Lui non diceva mai di essere il più debole tra noi due. Anzi, apparentemente era lui la roccia. Però appena il gioco si faceva in qualche modo duro, o ero io ad avere bisogno che fosse lui il lucido in condizioni difficili (malattie di famigliari, per esempio) lui diventava il fragile dei due che non sa/può reggere. Io a quel punto ero troppo debole per una persona debole. Di fatto, quindi, che lui sbagliasse o che sbagliassi io il risolutore ero sempre io.
    Anche il nostro è stato un incontro tra due persone, e per molti versi è stato anche un bellissimo incontro. Anche lui, ovviamente, mi ha dato delle cose. Però questa cosa del non affrontare è vera. Tanto che lui stesso, quando io ero disperata perché il suo non coraggio, il suo sgusciare via mi facevano stare male da morire (ma al contempo in pezzi non cadevo)mi ha detto: mi dici che non affronto le cose… bhe, non l’hai sempre saputo questo?
    Già, di che mi lamentavo? in fondo lui era solo e sempre se stesso… IO avrei trovato il modo per dipanare gli effetti della SUA matassa, e della mia conseguente.

    NATY: bacioniiiiiii :DDD

  • 5959
    ANNA -

    Ciao ragazze !
    Torno per lasciare una perla del mio ex che, a questo punto, credo ( e spero ) fara’ ridere tutte voi.

    Me l’ ha fatta venire in mente l’ ultimo post di Luna.

    Riassumendo in brevis i fatti, appena dopo le mie agghiaccianti scoperte sul suo SCONVOLGENTE comportamento, proprio mentre ero incredula, sfasciata dentro e fuori e incapace di alcuna reazione, se non chiedergli come avesso potuto arrivare a tanto, ecco che giunge implacabile la sua STORICA frase : “Su, dai, non fare cosi’. Tu sei forte e, prima o poi, ne vieni fuori” !!!!!!

    Mi verrebbe voglia di dirgli che aveva davvero ragione…
    POVERO SCEMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!

    Bacio ragazze !
    Vi leggo sempre…

  • 5960
    Joe S. -

    Ciao Luna 🙂
    Più penso e più capisco molte cose. Sono convinto di una fatto che una persona nasce e muore in una certa maniera, si, pò migliorare ma non tantissimo. La mia ex quando l’ho conosciuta era poco più di una bambina (anche se aveva 19anni), era molto superficiale nei rapporti con le persone e nella vita quotidiana. Aveva gli occhi chiusi, le piaceva vivere così era felice. Poi sono arrivato io, molto diverso da lei…mi ritengo una persona profonda, che non guarda solo le apparenze, una persona tranquilla che è felice nelle piccole cose. Si sono scontrate 2 personalità opposte: lei classica persona che vive felice non facendosi domande su chi gli sta vicino e perchè ed io il contrario, che mi seleziono le persone perchè non voglio i pupazzi accanto. Essendo io quello forte sono rimasto tale e quale (o quasi) lei ha cominciato a cambiare, sia caratterialmente che esteticamente, si è trasformata nella ragazza che volevo io!
    Ad un certo punto è esplosa, non ce l’ha fatta più a reggere questa situazione. La prova è che appena dopo lasciati ha cambiato completamente modo di vivere. Frequenta ragazza che prima definiva “superficiali e tr**e, si veste in maniera più seducente, ha smesso di suonare la batteria…insomma sta ritornando nel suo mondo. Lei stessa mi ha confessato di essere felice e pensa di aver buttato 4 anni insieme a me.
    Per le la felicità è questo, le 4 risate con le amiche oche e le sere in disco od in giro a cazzeggiare.
    Quello che voglio dire è che ognuno di noi nasce impostato, non c’è nulla da fare, non si può modificare totalmente una persona.

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