La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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ti faccia stare bene? Che ti stacchi da una persona che farà per sempre parte della tua vita ma non è la tua vita?
LULU:”Non e’ un percorso facile, almeno per me, ma non impossibile, adesso ne sono certa”.
Anche io, adesso, ne sono certa.
Ora che non mi deprimo più se, a volte, quando lo vedo, il cuore si esibisce in giochi da circo.
Non mi batte forte il cuore per lui.
Mi batte per le emozioni che IO ho provato quando stavamo insieme e che erano sincere.
Mi batte il cuore forte per me. Solo per me.
E’ stato un meschino ed io non ho voluto vedere. Non mi do addosso ma neanche mi consolo crogiolandomi nella sofferenza. Semplicemente vado un pò più in là per vedere cosa mi offre la vita.
JOE S.:”ragazzi occhi aperti non sappiamo mai chi abbiamo vicino :)”.
Aggiungerei: ragazzi, mentre tenete gli occhi ben aperti state attenti a voi stessi perchè spesso ci autofanculizziamo vedendo a tutti costi ciò che non è…..”!
LUNA:”Dimenticare che sia possibile procurarsi il “cibo” da soli, nutrirsi con gioia, e che le persone non si lanciano il cibo dopo aver portato l’altro alla fame e che si dice pure grazie, fa parte del… molesto e complesso meccanismo delle molestie psicologiche.”.
Tutto VERO anzi VERISSIMO!
E, a volte, l’incidenza delle molestie morali è così forte che quando l’altro smette di metterle in atto noi stessi le autoproduciamo mentalmente. Continuamo a lanciarci il cibo da soli sul pavimento magari con un insulto.
Forse perchè così ci illudiamo che lui sia ancora lì. Ricostruiamo una scena che lui, andandosene, ha distrutto.
O forse perchè sappiamo che se lui tornerà dovrà trovarci così, piegate in due, perchè è quella la situazione che gli piace, che lui stesso ha creato. Con la nostra collaborazione, però.
Il meccanismo delle molestie morali è talmente complicato che spiegarlo o descriverlo sembra impossible.
Non è impossibile uscirne, però.
Bisogna metterci tutta la voglia. Tutto il coraggio. Tutto l’amore per noi stessi che possiamo provare.
http://www.youtube.com/watch?v=Xcd7ucSfgLo
Heaven out of Hell (Il Paradiso al posto dell’inferno)
ciao a tutti!!!!
E’ da un pò che non mi faccio viva…ma ci sono sempre..tutte parole vere le vostre!!!E’ tanto difficile ricominciare….ricominciare da soli…ma dobbiamo farlo per noi e per i nostri ( x chi ne ha)dobbiamo amarci…più di quel che ebbiamo amato…I ricordi belli e brutti saranno sempre con noi,ma dobbiamo ricominciare a vivere….anche perchè chi abbiamo amato…L’ha già fatto senza pensare a cosa ha lasciato….Senza pensare al male che fatto!!! Ora vi saluto finalmente sono cominciate le ferie:=)parto con mio figlio…e sono sicure che io e lui ci divertiremo un sacco,lasciando a casa tutto il nostro dolore!!!
1 bacio a tutti Mary
in tutto ciò quello che ho capito è che a volte non dobbiamo vedere e sentire ciò che vogliamo o vediamo effettivamente, il mondo non si ferma ai gesti alle parole a ciò che obiettivamente vediamo, se fossimo semplici fotografi riusciremmo a interpretare la realtà per ciò che vediamo, alle volte quando c’è una vera sintonia con intensità e scambio di sensazioni in una perfetta fusione d’anime riusciamo a essere radiologi e a leggere negli occhi…già gli occhi si dice sono lo specchio dell’anima ed è ciò che di + vero può esistere…io nei suoi occhi ho letto ciò che sento…io nei miei occhi non nascondo il dolore…il viso può esprimere sorriso i modi possonod are serenità, la mente può essere autocostretta a stare bene e non pensare al dolore, il fisico può essere forzato a riprendersi…ma gli occhi solo gli occhi dicono ciò che di + vero si nasconde nell’altra persona….
io mi sono segnato tutto ciò che ho pensato, soffereto e pianto in questi lunghi 140 giorni..e ora è tutto annotato, la mia anima non dimentica la mente magari potrà ma ci saranno le aprole a ricordare quanto male ho rpovato…se un giorno andrà a finire come io sospetto uscirò quel blocchetto e insieme leggeremo come ha distrutto a pezzi me stesso…se io sarò propenso e se lui sarà capace torneremoinsieme..altrimenti DESTINO…
CIAO 😀
LILLY: @E, a volte, l’incidenza delle molestie morali è così forte che quando l’altro smette di metterle in atto noi stessi le autoproduciamo mentalmente. Continuamo a lanciarci il cibo da soli sul pavimento magari con un insulto.
Vero, ma ci si toglie il condizionamento da questo 😀 Anche perché si è stati condizionati con “regole” e abitudini aliene e alienanti, è vero, ma le “regole”, autoregole del benessere sono molto più naturali e intrinseche di queste, e se a volte stanno sotto o sembrano stare sotto comunque ci sono. Uno/una può anche farti respirare in maniera strana o dolorosa per mesi o anni, ma alla fine respirare bene è naturale, anche se ti sembra di averlo dimenticato lo sai come si fa.
Sulla stessa forza concordo, Lilly. Sì, quanta energia usata per difendere quegli amori? anche dall’evidenza che non fossero più amori, ma sequestri.
Quanta energia usata per difendersi, sopravvivere?
E quanta energia ripresa, ora, quindi per farsi del bene, e vivere. Magnifico 😀
Sul fatto di caderci lo sai come la penso, Lilly. Penso che è vero, uno ci cade, e capire, nel tempo, dove e su cosa è caduto, è utile, perché svela il meccanismo.
Ma bisogna anche stare attenti ad usare quel senso di responsabilità attiva come risorsa (io posso stare al volante della mia vita, e scegliere diversamente) e non leggerci erroneamente un senso di colpa o stupidità. Lo dico questo perché molto spesso purtroppo uno dei retaggi immediati della molestia morale, nel momento in cui uno comincia a riconoscere in cosa era caduto, è questo. Il fatto di dirsi: lui/lei è stato/a una merda, ma io ho permesso! E h mi flagello per questo…
Ma al contempo se uno cade nelle molestie morali non è solo perché non è stato attento potendo essere attento, ma perché gli mancava quel tipo di attenzione, e non era facile decodificare quei segni allora. La molestia morale e la violenza psicologica colpisce moltissime persone, e finora io non ho ancora conosciuto nessuna vittima che
fosse stupida o autolesionista. La cosa buona, passatemi il termine, delle molestie morali e violenze psicologiche è che quando capisci in cosa sei caduto, e cominci a lavorarci su, seriamente, per stare bene, puoi riprenderti la tua vita e soprattutto imparare a difenderti da ciò da cui prima non eri riuscito a difenderti. Sì, anche a notare, Lilly, esatto. E ad ascoltare l’istinto, non confondendolo con cose come la paura dell’abbandono, per esempio.
E’ vero, se uno mi spara io posso anche dirmi, mentre mi portano in ambulanza, che avrei potuto schivarmi. Ma di fatto se non mi sono schivato forse è anche per una serie di variabili, in questo caso proprio intrinseche alle molestie morali. E allora io credo che conti di più sapere che in futuro, poiché avremo imparato a riconoscere molto bene un fiore da un revolver, e la sensazione che si prova a ricevere un fiore, un revolver puntato, o un revolver travestito da omaggio floreale, sapendo anche molto molto bene quanto sia destabilizzante sentirsi puntare in faccia un revolver, sapremo scegliere di andarcene prima, prima che uno tiri fuori la pistola dalla fondina. Anzi, sceglieremo persone che non girano armate. E se uno andrà fuori di capoccia passando dall’essere un fioraio a diventare un potenziale serial killer capiremo che forse è un problema suo. Salveremo noi stessi, ci sposteremo.
MAX: scusa, ma c’è un dettaglio che non è un dettaglio, secondo me, nel tuo post: perché sua madre ti ha chiamato? Ha seguito le sue, della madre, motivazioni, anche in ottima fede ok,ma la prossima volta, cortesemente, metti avanti il tuo benessere.dille che in questo momento, poiché tu e lei non state più assieme, sapere cosa fa o non fa non ti riguarda.
Il rispetto non si merita, il rispetto è un qualcosa che ci spetta, sempre. E se qualcuno non ce lo dà il problema è suo, non nostro.
Capisco il tuo dolore, mi dispiace. Non hai visto xché eri confuso già prima, da una non vita con lei. Come un pugile suonato. Arieggia.
Ciao a tutti.
Lo già scritto, ma volevo comunque ringraziare tutti perchè i vostri commenti, i vostri punti punti di vista sono molto incisivi…
Max è Jose.. con le vostre mail devo dire che mi avete colpito, in quanto state vivendo una situazione simile alla mia.
Una cosa è certa gli amori, i sentimenti e anche i rancori passati non vanno cancellati come molti dicono, ma vanno metabolizzati perché sono parte integranti della nostra esperienza e personalità e ci aiutano ad essere migliori con noi stessi e con la prossima persona che incrocerà la nostra vita….
Luna hai pienamente ragione sul fatto che il rispetto è un diritto… ma penso anche che in alcune circostanza sapere come si comporta il tuo ex compagno ti può aiutare a capire che forse il piedistallo su cui lo avevi messo era un po’ troppo alto… e quindi ti permette anche di razionalizzare il distacco e di continuare…
Ps. parlo così perché alcuni amici,col dovuto tatto, mi hanno informato che la mia ex si è già “accasata” e ciò mi ha fatto capire che x lei il nostro rapporto doveva valere veramente poco… io mi tormentavo per trovare le risposte ai perché e per salvar il rapporto, lei pensava a come rimpiazzarmi…
GIANNI: CIAO 😀
@Una cosa è certa gli amori, i sentimenti e anche i rancori passati non vanno cancellati come molti dicono, ma vanno metabolizzati perché sono parte integranti della nostra esperienza e personalità e ci aiutano ad essere migliori con noi stessi e con la prossima persona che incrocerà la nostra vita….
Verissimo 😀
Metabolizzare è importantissimo, perché fa meglio, anche per la salute, che rimuovere in toto, ma lasciare “sotto” a macinare, o provare, per anni, un rancore che ti contorce le budella e sfasa i rapporti a venire…
detto ciò è ovvio che il processo di metabolizzazione sia fatto anche di sensazioni di rabbia, rancore, sensazioni spesso anche molto contrastanti.
Per quanto riguarda il rispetto sono d’accordo con te anche su quello, quello che intendevo dire è che quando si dicono frasi come “non ho meritato neanche il suo rispetto” è diverso da dire “lei non mi ha dato il rispetto che meritavo e merito”.
Lo so, sembrerò pedante con questa faccenda delle stesse cose dette in modo diverso, ma secondo me davvero non è la stessa cosa.
Anche per il messaggio che diamo a noi stessi, e per il “potere” negativo che diamo agli altri su di noi. Che poi se lo siano presi è un fatto, ma ci sono moltissime persone, al mondo – discorso generale ora – che soffrono andando in giro dicendosi “le persone credono che io non meriti rispetto” o persino “per qualche motivo io sembro non meritare rispetto”.
E per questo sottolineavo che tutti meritano rispetto, e che se qualcuno non ti rispetta, ti fa del male sbattendosene le balle, non ha sensibilità ed empatia, ferisce e se ne fotte non dipende da te, da qualcosa che manca a te (tu generico), ma dalla sua visione del mondo, da come LUI o LEI guardano gli altri.
Poi, certo, chi ha delle dinamiche sbagliate può inserirsi nella fragilità degli altri, ma un modo per non lasciare spazio a queste persione (almeno la prossima volta) è ricordarsi sempre che tutti meritano rispetto, e che chi non lo dà manifesta
una sua lacuna, la mancanza di rispetto per gli altri, e non una tua lacuna, il non meritare rispetto.
Poi, ripeto, può darsi che una persona si sia fatta fare male o abbia lasciato troppo spazio alle nevrosi, pretese, crisi, egoismi, isterie, ambiguità, egocentrismi fagocitanti, problematiche proiettive dell’altro, comportamenti dannosi, e vale la pena allora di capire che la prossima volta di fronte a queste cose l’amore non significherà “poiché ti amo accetto la tua violenza”, perché se uno sbaglia sbaglia, e perché l’amore non vive solo di rendita, ma di costruzione quotidiana, di scambio, tutte cose in cui entrambe le persone sono egualmente coinvolte, ed entrambe le persone devono sentirsi bene, non con una che sopporta tutto e l’altra che fa quel caz che gli pare, non con una che ha empatia per tre (ma spesso dimenticando se stesso) e l’altro per nessuno, non con una che nutre l’amore e l’altra che nutre il disaccordo, non con una che ferisce e l’altra che perdona tutto, con una che rassicura e l’altra che toglie sicurezze.
Perché quando ci si domanda troppo come salvare un rapporto, e si sta parlando da soli, forse il punto è che quel rapporto – se per rapporto intendiamo una relazione tra due persone, alla pari – forse già non esiste più. Prima di scoprire di essere stati traditi. Anche se poi il tradimento fisico è la cosa eclatante che ti fa dire: che schifo!
Capisco anche la cosa del piedistallo, quello che dicevo a Max è che comunque, una volta saputa questa cosa, deve anche proteggersi da chi vorrà dirgli più di quanto lui ha davvero bisogno per metabolizzare.
E’ stato uno shock sapere. Anche utile? certo, ma ora lui deve riassorbire lo shock, e sapere quel che gli serve sapere, e dire no a ciò che diventa troppo, e non serve. Non ciò che, stimolando la sua fantasia, lo fa stare più male in un momento in cui comunque è in risalita, ma anche fragile. Lui è uscito da una guerra. Si renderà conto che fuori dalla galera di quelle dinamiche sta meglio.
Ciao Lunetta. Concordo su tutto. Soprattutto sul non autoflagellarsi. Dopo anni passati a giustificare, motivare e perfino esaltare atteggiamenti altrui ben poco ortodossi il darci addosso al primo sgarro sarebbe aggiungere dramma al dramma.
E’ verissimo. Capita molto spesso. E uno dei primi passi da fare per tirarsi su è proprio questo. Evitare di sparare addosso alla nostra immagine riflessa nello specchio come se ci trovassimo davanti al nostro peggior nemico.
E’ vero anche che le molestie morali, una volta ammesse e affrontate, hanno un lato “positivo”.
Ti svelano a te stessa. Alla fine hai una visione più completa di te. Alla fine ti conosci veramente.
Hai presente quando ad una persona dici “non ti conoscevo sotto questo aspetto?”. Ecco. La stessa frase l’ho detta a me stessa. Senza rancore, senza delusione ma solo con lo stupore di non aver mai conosciuto l’unica persona con cui ho convissuto ogni secondo da quando sono nata…….
Uno stupore positivo, però. Quello che porta alla curiosità di vedere un pò più in là, di studiarsi.
La stessa curiosità che in genere dimostri per le persone a cui vuoi bene e che vuoi conoscere a fondo (amici, amori, parenti).
In quel momento ti rendi conto che ti stai volendo bene come ne vuoi va loro. Ed è un imput.
Alla fine input dopo imput ti sposti sempre un pò più avanti.
Ora e solo ora capisco per davvero cosa intendevi quando mi hai detto (mesi fa)di smetterla di vederti come un obbiettivo da raggiungere, che eri una persona che stava facendo il proprio viaggio e seguendo il proprio percorso a tappe.
La strada è potenzialmente infinita.
Il non raggiungere un obbiettivo, il continuare a viaggiare non sono segni di debolezza, di instabilità, di poca serenità. Anzi……
Ma uno dei tanti aspetti delle molestie morali è proprio la confusione estrema.
Quando tenti di uscirne e sei all’inizio cerchi a tutti i costi un qualcosa di fermo che serva da punto di riferimento.