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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5891
    Joe S. -

    Ragazzi alla mia ex (che mi ha lasciato dopo 4 anni) ho spiato le e-mail (non chiedetemi come ho trovato la psswd) posso solo dire che parlava con una sua amica dicendole cose del tipo “mi viene ancora dietro”, “fino a quando stava male io era tranquillissima se non lo sentivo”, “adesso che è tranquillo ed ha tanti amici mi fa sentire uno schifo, lo odio, mi ha rovinato la vita”. Praticamente di queste cose mi giurava il contrario. Tutte queste cose che ho scoperto mi hanno aiutato a capire che cesso di persona avevo vicino, una persona egoista e bugiarda, sono davvero contento di aver scoperto certe cose. ragazzi occhi aperti non sappiamo mai chi abbiamo vicino 🙂 C’è troppo schifo oggi come oggi, mi sono rotto le palle. Praticamente parlava di me con un tono distaccata, però quando mi vedeva piangeva e diceva che era disperata. oltretutto ha detto alla sua amica che questa situazione c’è da 1 anno. Mi ha sfruttato per 1 anno intero, appena ha trovato lavoro e persone nuove mi ha fanculizzato. Adesso che vedo le cose con distacco capisco che mèrda avevo vicino. Saluti.

  • 5892
    Lilly -

    Luna:”La sua storia è simile, purtroppo, a milioni di altre. Ma ha un lieto fine, e per questo volevo raccontarla.”

    E hai fatto benissimo Luna. Perchè quando si sta male si cerca anche questo: la testimonianza di qualcuno che ha messo il becco fuori dal buco in cui si cade e che ti fa capire che si può sia uscirne che dire “fa parte di me, ma è ieri”!

    Ciao Markos, ben tornato,
    …..mi sa che lui è malato:
    – per un terzo di vigliaccheria,
    – per un terzo di “panico” da personalità sottomessa in fase di ribellione innaturale
    -e per un terzo di voglia di darsi da fare sospeso tra il “vecchio” che è certo e che affascina ed il “nuovo” che è incerto e che affascina ancora di più……

    Devo scappare…. Ciao a tutti tutti tutti.

  • 5893
    LUNA -

    MARKOS: hai detto di avere più volte riletto quello che si diceva su come si può comportare una persona quando entra in gioco il concetto di malattia, ma peraltro non hai letto, mi pare, forse, tutto quello che si è detto sui perché, quelli che uno/una si fa, senza l'”oste”, anche 24 su 24, magari per mesi o persino per anni…
    forse, azzardo, potrebbe farti bene – anche meglio – leggere quei post, con cui in particolare, ultimamente, si dialogava con Max.
    Io ovviamente, ancora meno di te, posso sapere cosa passi per la testa al tuo ex, ma posso dirti una cosa:
    1. dici rapporto perfetto, ove per perfetto, poiché la perfezione non è di questo mondo, intendi sicuramente una serie di sensazioni positive, ma poi tu stesso dici “troppo accondiscendente” e quindi parli di un disagio che tu stesso avevi.
    2. gli amori finiscono. anche quelli che sembravano perfetti possono finire, quelli che già prima avevano delle dinamiche cacao, che in qualche modo comunque si compensavano, poi, ancora di più.
    Te lo dice una che ha in famiglia persone che stanno insieme da 60 e 40 anni, dunque senza dubbio gli amori possono anche non finire.
    Ma possono anche finire, magari per uno sì e l’altro no. Terribile? Certo. Ma è così.
    E te lo dico perché ho visto finire amori, di persone che conosco, dopo tanti anni. Oggi una signora che conosco, ne ha 65, mi ha detto:
    è stato un grande amore il nostro, ma da 15 anni io pure stando con lui sono sola, che si prende e va, e se ne frega, passa più tempo via da casa che con la sua famiglia. Ho provato a parlare, per capire, per vedere dove potevano stare i miei errori, per tutti questi anni.
    Ultimamente nostra figlia si è ammalata, e lui è partito lo stesso. Mi sono ritrovata da sola ad andare per ospedali tutti i giorni, lei si è ritrovata senza di lui, con lui che chiamava ogni tanto solo per sentirsi dire che andava tutto bene.
    “Chiamavo!”, mi ha detto “e mi diceva che gli esiti degli esami erano tutti negativi, dunque stavo tranquillo”

  • 5894
    LUNA -

    Allora (così mi ha raccontato lei) io gli ho detto: “E invece avresti dovuto preoccuparti per questo, perché tua figlia continuava a stare male, ma nessun esame sapeva dirle cosa aveva! Non stavano dicendo che era sana, ma che non sapevano che diavolo avesse!”.
    Lei, la signora, mi ha detto che probabilmente lo lascerà.
    “Dopo 50anni che stiamo insieme… ma ho aspettato, sperato, chiesto, pregato per 15 anni, perché lui di colpo era diventato un altro. Adesso, dopo come si è comportato quando sua figlia stava così male, ho capito che non lo amo più. Io. Lui non mi ama da tanto tempo, ma adesso sono io che non lo amo più. Al punto di pensare, a 65 anni, di fare una vita da sola, piuttosto che così”.
    La malattia può cambiare le persone, è vero, come può farlo una vincita all’enalotto. E vale per tutti noi. Tutti noi andiamo in qualche modo in crisi di fronte a certi eventi della vita. Crisi intesa come vari riassestamenti interiori.
    Ma ho visto persone scoprire di avere la sclerosi multipla, e non per questo diventare peggiori, anche se dentro avevano una tempesta.
    E continuare a stare con la persona che amavano, riassestarsi insieme e starci anche bene.
    Conosco una ragazza che è in sedia a rotelle, con dolori così atroci che deve imbottirsi di morfina. Si era già separata dal marito, lui non sapeva che stesse male. L’ha scoperto da solo, è tornato da lei. E poi l’ha lasciata un’altra volta, per sposare un’altra.
    Quanto può avere sofferto lei? ma quando stava con lui, alla fine, aveva il triplo delle crisi.
    Lei avrebbe dei buoni motivi per prendere a pugni tutto il mondo.
    Non è una santa, ma non lo fa. Lei quando esce, quando vede gente, è felice. La sua malattia c’è, perché ci sono una serie di cose che è importante sapere quando esci con lei, lungo da spiegare, ma è così.
    Ma non l’ho mai vista usare la sua malattia in modo ricattatorio o nascondersi dietro la sua fragilità. La sua malattia l’ha aperta, non chiusa al mondo.

  • 5895
    LULU -

    “quando stava con lui aveva il triplo della crisi…” conosco fin troppo bene questo stato d’animo. Era come avere “un non esistere, una assenza della mia persona”, lui carnefice, io la vittima…ma solo perche’ IO glielo permetto. Ma e’ come un comportamento di una persona vuota, senza forza, senza coraggio, si e’ questa la parola giusta, coraggio, senza di lui cosa avrei fatto, temevo il dolore dell’addio. Senza lui, senza la nostra storia, se cosi’si puo’ chiamare mi sentivo persa….eppure con lui stavo male, sempre di piu’. Perdevo il controllo, la ragione. Adesso dopo molto tempo, e’ vero cio’ che la mia terapeuta mi diceva durante i primi colloqui, su 24 ore lo penso sempre di meno. Addirittura, forse, qualche giorno l’ho pure dimenticato. Eppure dopo mesi l’ho rivisto, le gambe mi hanno tremato, il cuore mi e’ balzato in gola. Mi sono tornati in mente gli anni della nostra convivenza, momenti che io allora ritenevo non proprio belli ma accettabili, che a volte ho addirittura idealizzato. Ho cercato di cancellarli immediatamente, non voglio piu’ soffrire come allora, ho cercato di analizzare i pro e i contro…quanti contro e quanti pochi pro! L’ho pensato tutto il giorno, anche con la speranza non proprio nascosta che si facesse vivo in qualche modo. Non l’ha fatto, meglio cosi’, pero’ in fopndo ci speravo, per quale motivo? Per credere che in fondo ancora mi pensa?! oppure perche’voglio dirgli che adesso sto’ meglio senza di lui?! Non lo so, mi sono annientata, respiravo perche’ lui respirava, sorridevo se lui lo faceva….adesso sono indipendente, adesso passo delle giornate a volte anche abbastanza spensierate, cosa che non ho mai fatto con lui, ho ripresio a vivere, eppure rivederlo mi ha fatto tornare nel passato, l’ho amato, e’ stato difficile lottare contro la mia apatia, contro la mia non voglia di lasciarlo, contro il mio autolesionismo, ha lasciato un vuoto nonostante tutto che e’ ancora li’pronto a farmi uno sgambetto ogni volta che lo rivedo.

  • 5896
    LULU -

    Ti sembra che il baratro e’ li’ pronto a riprenderti….no adesso riesco a fare un passo indietro, anche se per un attimo temo di caderci dentro, stringo i denti mi aggrappo con le unghie….e ci riesco…con tanta fatica, ma soprattutto con la voglia di non tornare a soffrire come allora…
    ….e rinasco ancora rinasco, non come un bambino ingenuo e indifeso, ma come una donna consapevole dei propri limiti, delle proprie debolezze e dei propri errori, consapevole di non volerne fare piu’, e potersi finalmente godere gli anni “rimasti” della sua ormai “veneranda eta’ (ne ho appena compiuti 48 ). Ho riscoperto la semplicita’ della vita, il piacere di svegliarsi la mattina, magari con la voglia di dormire ancora ma con la gioia di affrontare un’altra giornata. Ho riscoperto tante piccole cose importanti che non conoscevo piu’, cosi’ rinchiusa nel mio dolore.
    Non e’ un percorso facile, almeno per me, ma non impossibile, adesso ne sono certa. Un bacio a tutti. Lulu

    p.s. non so’ cosa ho scritto, sono piuttosto confusa, spero di essere stata chiara, e corretta nell’italiano!!!!!Bah! fossero tutti i problemi!….

  • 5897
    Max -

    Stavo lentamente riprendendo in mano la mia vita, poi l’altro giorno mi chiama sua madre e mi dice, sai che è andata via per qualche giorno, io gli dico che non mi importa saperlo ma lei insiste e mi dice è andata a tovare la sua amica, pecccato che la sua amica sia anche amica mia e so per certo che non è la ma è andata a stare da quello che mi ha sempre fatto credere essere un amico.
    Ora ho la certezza di essere stato preso per il culo per mesi e mesi e questo mi ha fatto tornare le soffernze, si perchè mi sento umiliato e colpito nellamia dignità, prorpio lui, quella persona che io ho accettato in buona fede spesso a casa mia e che lei continuava a spacciare come amico sino a qualche giorno fà.
    mi sento da schifo mi hanno preso per il culo tutti e due e in bello stile, è da lunedi che è a casa sua, lei e lui da soli e io non riesco a chiudere occhio alla notte, ogni volta che lo faccio mi vengono in mente loro due che si vanno a letto insieme e mi sta devastando la mente.
    So che non dovrei pensarci ma per il momento non ci riesco, mi sento uno schifo, spero che mi passi al più presto questa ultima, spero, ed ennesima mazzata che la signora e deciso di riservarmi.
    Non mi sono meritato nenche un briciolo di rispetto, no, ha dovuto umiliarmi e ferimi sino alla fine, mi chiedo quando mi scatterà dentro quel sentimento di “odio” che si merita e non la soffernza che sto passando.
    Come si fà a non pensare a loro che si vanno a letto insieme e come si fa a far nascere o far uscire da dentro la rabbia che i questi casi dovrebbe essere la cosa pià naturale.
    Tronerò a star bene, ma per il momento mi pare solo un miraggio, ma non mollo, no non gli darò anche questa soddisfazione.

  • 5898
    LUNA -

    Da Wikipedia:
    La sindrome di Stoccolma è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (in alcuni casi anche fino all’innamoramento) nei confronti del proprio rapitore.
    Viene talvolta citata anche in riferimento ad altre situazioni simili, quali le violenze sulle donne o gli abusi sui minori e tra i sopravvissuti dei campi di concentramento.
    Nella terminologia dei meccanismi di difesa secondo Anna Freud, coincide con l’identificazione con l’aggressore

    Mi è venuta in mente oggi, non ci avevo mai pensato.
    Della sindrome di Stoccolma, intendiamoci, nulla so, se non il fatto che mi sono ricordata che appunto riguardava i sequestri. Per come son fatta probabilmente approfondirò, per mia cultura personale 😉
    Lo dico subito, non penso che nessuno di noi sia affetto dalla Sindrome di Stoccolma 🙂 e penso anche che sia “delittuoso” sparare a casaccio, solo scrivendone, nominando sindromi.
    L’ho fatto per un motivo, che tra qualche riga spiegherò:
    perciò usciamo per favore e subito dal fatto di per sè che io abbia nominato questa cosa, e vi spiego quale è stato il mio (ardito) collegamente mentale:

    quando qualcuno che ci ha fatto anche male riappare, magari per caso, sul nostro cammino, non proviamo sensazioni neutre (sopratutto nella fase di rielaborazione, rinascita che le persone che scrivono in questo forum, per lo più, stanno vivendo) bensì anche sensazioni forti. Spesso circoscritte. Ma ecco che la persona va a casa e all’emozioni aggiunge il fatto di chiedersi: ma perché se so che questa persona mi ha fatto male comunque io, vedendola, penso anche questo e questo? e magari, con grande, troppa severità, si dà addosso, scambiando delle emozioni naturali per il segno di chissà che.

    Allora ho pensato: accade persino che chi sia stato sequestrato – e non parliamo quindi di amore, ma di palese violenza – possa provare delle emozioni contrastanti, proprio come difesa.
    Figuriamoci se non può accadere,

  • 5899
    LUNA -

    nell’ambito di una rielaborazione che riguarda una storia di sentimenti, pure dolorosa che sia stata…

    Se io considero una persona il centro della mia vita, anche perché pure da parte sua ha usato dei meccanismi per diventarlo o far credere che sia così, che il resto sia nulla, e quella persona mi tiene a dieta, di cibo, usando una metafora, ma si mette anche nella posizione di essere l’unico che mi può nutrire (e ciò avviene nella molestia morale) perché si mette nella posizione di essere il solo che sa dove sta il cibo, su in alto, nascosto, inacessibile altrimenti, e in certi momenti lo va a prendere e finalmente ce lo elargisce, magari anche lanciandolo sul pavimento, quando ormai siamo prossimi a morire di fame, paradossalmente quella persona che ci ha tenuto alla fame diventa anche la persona che ci nutre e sembra salvarci la vita quando ci lancia il cibo… la persona a cui in quel momento noi diciamo grazie.
    Il sistema perverso della molestia morale, anche attraverso un indebolimento sistematico unito alla confusione, viene presentato come unica realtà possibile, e viene vissuto come unica realtà possibile. Dimenticare che sia possibile procurarsi il “cibo” da soli, nutrirsi con gioia, e che le persone non si lanciano il cibo dopo aver portato l’altro alla fame e che si dice pure grazie, fa parte del… molesto e complesso meccanismo delle molestie psicologiche.

    LULU, a parte che torno a dirti che il tuo italiano non ha nessun problema 🙂 e che comunque se così fosse chissenefrega, qui parliamo stando in ciabatte e capel de paja 🙂 – sì, pure se oggi parlo “difficile”, per via dell’argomento, mi sento in ciabatte e capel de paja 🙂 – tu stai facendo un lavoro enorme con te stessa, e insieme alla tua psicologa, e ti stai riappropriando del tuo mondo, ma non solo, anche del mondo in generale, del fatto di vederlo attraverso i tuoi occhi, e non i paraocchi che la molestia morale, di suo (e non è perché si sia stati stupidi) produce. Baci, bellissima 😀

  • 5900
    Lilly -

    Ciao ragazze/i.
    Al di là degli intricatissimi meccanismi mentali per cui siamo finiti dritti dritti nella disperazione più nera massacrati dal NON essere all’ombra a mangiare serenamente anguria a gambe larghe sulla terrazza scherzando e litigando con un inossidabile e indiscutibile compagno/a di tutta la vita ……vorrei dire una cosa che magari apparirà di una banalità assurda ma che è vera.
    Ci siamo cascati noi in certe situazioni, le abbiamo lasciate nascere, maturare, ingigantire, scoppiarci in faccia.
    A volte le abbiamo difese con una ostinazione direttamente proporzionale alla nostra consapevolezza.
    A volte siamo “cascati dal pero” perchè non abbiamo voluto cogliere, vedere tutti i segnali che l’altro non può non averci mandato (a meno che sia così infido, così perfido, così bugiardo, così voltafaccia, così bravo a mascherare emozioni, a propinare balle, a trattenersi da aver realizzato una sorta di delitto perfetto….).
    La stessa forza, la stessa energia che abbiamo usato per difendere questi amori che alla fine si sono rivelati dei flop dobbiamo usarla per tirarci fuori dalla disperazione.
    MAX:”Ora ho la certezza di essere stato preso per il culo per mesi e mesi e questo mi ha fatto tornare le soffernze”.
    Perchè?
    Tu stesso hai elencato qui un paio di situazioni in cui lei & lui si stavano comportando in modo un pò troppo intimo.
    Tu sapevi già tutto. E lo sapevi mentre stavi vivendo quelle situazioni. Tu stesso hai deciso di accettarle, di darle tempo, di aspettare in penombra.
    Cosa è successo di nuovo, oggi?
    Nulla! Solo normalissimo calo di forze. Un normalissimo attacco di rimpianto. Un normalissimo ciuffo d’erba che ti ha fatto inciampare mentre percorrevi la tua strada.
    Invece di sprecare energia in sofferenze che non sono nuove ed in acquisizione di certezze che avevi già perchè non fai qualcosa per te stesso? Qualcosa che

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