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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5871
    LUNA -

    Ti lascia una settimana per pensarci, se vuoi avere una storia. E poi basta, non cercarlo più.
    Come dargli torto?
    Se lui ha sempre messo le carte in tavola non si può dire che abbia giocato a fare l’amico con la speranza di provarci, perché mi pare che lui ti abbia sempre detto che da te voleva una storia, non un’amicizia.
    Capisco che a te piacerebbe che le cose andassero avanti con lui che è quello che c’è, ma come vuoi tu. Lo capisco (ripeto, fuori da ogni giudizio morale, su cosa sia eticamente giusto o sbagliato) perché gli esseri umani desiderano le cose che desiderano, e poi bisogna vedere cosa c’è là fuori e se le cose possono collimare. E anche se gli altri, dall’altra parte, sono in grado di capire cosa desiderano a loro volta, e anche di difendersi, mi permetto di dire, da situazioni come queste, o di dirsi sinceramente perché stanno ancora con qualcuno che c’è, ma non come desiderano loro.
    Lo sappiamo che non è facile, qui lo sappiamo tutti, anche tu, come sia difficile quando vogliamo una cosa non travestirla anche di cosa non è. Com’è difficile, quando qualcuno ci sembra più forte di noi, con le sue motivazioni, ricordarci le nostre.
    Lui ti dice che ti dà una settimana per pensarci. Corretto, magari in una settimana divisi tu potresti renderti conto che in realtà lo ami. Oppure potresti renderti conto che non lo ami, ma che non vuoi perdere quello che lui ti dà. E chiamarlo dopo tre giorni.
    Tornando al discorso che faceva Lilly sui perché, tempo fa, se glieli hai detti, davvero, lui ha già le sue risposte senza bisogno della settimana, e sa anche (in teoria) che non sei solo tu che non devi chiamare più, ma soprattutto lui che non deve rispondere più, finché non sarà abbastanza immune da poter bere un caffé con te accettando serenamente i tuoi perché.
    Al di là delle dinamiche, comunque, l’unico modo per interrompere il gioco, lo sai anche tu, e dire: io e lui vogliamo cose diverse.
    Uscire da questa ennesima “compulsione”.Datti respiro.Arieggia.

  • 5872
    Gianni -

    Salve a tutti, ho letto con molto interesse le vostre mail è nel momento in cui scrivo mi sono state di molto aiuto…anzi mi hanno aperto gli occhi.
    Negli ultimi 4 mesi sono stati lasciato da una persona che ha sempre professato di amarmi, mi ha chiesto di lasciare la mia vita, il mio lavoro, per seguirla…. e ad un certo punto… gelo, cambio dei sentimenti….. senza nessuna possibilità di dialogare, capire e risolvere i problemi (senza nessuna motivazione particolare).
    Fortunatamente un barlume di razionalità mi ha fatto riflettere…
    Devo dire che sono rimasto di stucco, anche perché ad ogni richiesta di dialogo, corrispondeva un’aggressione verbale per evitare il confronto stesso.
    E’ proprio vero quando una persona decide che ciò che pensa è la verità e che solo quello conta, mente gli altri sono mere comparse, ogni tentativo di chiarire senza lasciare spazio all’interpretazione è inutile…
    Grazie.

  • 5873
    LUNA -

    GIANNI: ciao, grazie a te, di essere passato. Veramente.
    Mi dispiace che tu sia stato male per le cose che dici. Lo so che fa molto male. Disorienta, ferisce, sconvolge, lascia esterefatti, fa chiedere anche “ma cos’è l’amore, allora?”, perché ricevere un colpo, anzi tanti colpi, di questo tipo, e avere la sensazione di non poter capire, difendersi fa molto male.
    E’ come se qualcuno ti tirasse un pugno e poi si nascondesse dietro una porta chiusa. Per riaprirla per tirarti un altro pugno, magari, e poi chiuderla un’altra volta. Dicendo anche a te: ma cosa vuoi?
    Non vorrei che chi amo mi tirasse un pugno. E chiedo perché, ma la verità è che non vorrei quel pugno, da nessuno, e tanto meno da te.
    E ti chiedo perché perché non posso credere che a tirarlo sia tu, proprio tu…
    Non ti conosco, Gianni, ma non importa. E non è retorica. Sono contenta se ciò che abbiamo scritto qui, a cielo aperto, in qualche modo ti è stato utile.
    Ci sono persone che amano, pure, ma amano male.
    E se non ne sono consapevoli ameranno sempre male, e gli altri possono diventare comparse, sì.
    Se non ne sono consapevoli vanno avanti con il loro meccanismi, e non puoi mettere niente nell’ingranaggio del loro modo di amare affinché si fermi. Per loro, paradossalmente, quel tipo di ingranaggio è funzionale. E se lo terranno caro. Difenderanno quel modo, non te.
    Non possiamo impedire che al mondo ci siano anche persone che amano male, e in qualche modo possiamo anche provare dispiacere per loro, incastrati nei loro ingranaggi. Ma un giorno una persona mi ha detto:
    “Tu mi dici che lui sta male, Luna… ma io vedo stare male te. E non credo che lui sia qui a chiedersi quanto ferisce te. Non importa se non vuole o non può, così è”.
    E aveva ragione.
    Noi abbiamo vissuto il dispiacere di amare qualcuno che amava male, che non sapeva costruire o non sapeva/voleva dire perché aveva smesso. Che forse dialogava con i suoi fantasmi mentre non parlava con noi.
    Ma non è una scusa. Tutti abbiamo i nostri

  • 5874
    LUNA -

    fantasmi, piccoli o grandi che siano. Alcuni scelgono di lasciarli dissolvere al sole della vita, altri no.
    Alcuni possono farlo, forse sarà vero, alcuni no.
    Ma Dio o chi per lui mi ha regalato punti luminosi, e punti bui.
    E per quelli bui mi sono anche rimboccata le maniche.
    E quando sono stata male non sono uscita con un randello in mano.
    E quando ho avuto una domanda ho cercato una risposta, e quando mi è stata fatta una domanda ho cercato sempre di rispondere.
    Non credo di avere mai chiuso nessuno fuori da una porta, neanche quando ho tirato un pugno, volendo o no.
    Ciò non significa che in vita mia io non abbia fatto del male.
    Ma forse, perché avevo visto amare male, per me sarebbe ed è un dolore amare male, se accade.
    Perché fa male, innanzitutto, a me.
    Perché la vita mi aveva/ha ferita meno?
    Perché i miei fantasmi erano/sono più piccoli?
    Può darsi, ma non ci credo.
    E mentre posso provare anche pena per chi ama male, non ce la fa, e ha scelto la sua via per il dolore, o se l’è trovata addosso, penso anche che non può ammazzare me. Perché questo, comunque, non lo guarirà dai suoi fantasmi. Mai.
    Scusa il post autoreferenziale.
    Ma era per dire che credo che chi ama male non possa fare che una cosa: fare i conti con il suo amare male, decidere se vuole almeno cercare di imparare ad amare meglio, oppure no.
    Ma è una cosa sua. Come per ciascuno di noi. E ki non vede il dolore altrui non può neanche imparare. Gioca in difesa, ma contro cosa? Lo sa lui.

    Meriti qualcuno che ti ami bene, Gianni.
    Baci.

  • 5875
    Lilly -

    Ciao Gianni. Chissà cosa caspita scatta nel cervello delle persone per portarle a diventare tutto d’un botto gelide e aggressive.
    Una mezza risposta l’avrei…..
    A volte scatta il nulla. All’improvviso si sentono stretti in una corazza che li fa crepare e devono spogliarsi di te con una foga mostruosa che li rende disposti a tutti pur di farti sparire.
    A volte scatta la voglia di nuovo (o comunque di disfarsi del “vecchio”) soddisfatta con un egoismo fuori dal normale con aggiunta di un eccelso menefreghismo condito con la ferma intenzione di demotivare l’altro con una velocità impressionante.
    Salvo poi ottenere l’effetto contrario….più non mi spieghi cos’è successo, quale alieno si è impossessato di te per renderti così str….più mi attacco a te come una cozza si attacca allo scoglio finchè non mi scrolli via con una violenza tale da rimbambirmi per mesi.
    A volte……..ci sono centimila casi possibili. Forse di più
    Tutti uniti dal minimo comun denominatore del “perche?”
    Perchè è successo,? Perchè fai così? Perchè perchè perchè?

    Ma poi alla fine torna alla ribalta l’argomento principe di tanti post:
    è poi così importante il perchè di certi cambi rapidi di atteggiamento?

    No! Quando questi “perchè” irrisolti ed irrisolvibili si pappano la nostra esistenza meglio metterli a nanna e via.
    Credo sia meglio una vita vissuta in compagnia di un perchè senza risposta che una vita sprecata a cercare una risposta che forse neanche esiste.

    Ciao Gianni, ciao a tutti.

  • 5876
    Gianni -

    Vi ringrazio per le vostre risposte.
    In effetti ora in cuor mio ho deciso di cominciare a dimenticare i perché e a ricordare ciò che ho imparato e provato dal rapporto che ho vissuto.
    Ringrazio di averlo vissuto xchè mi ha fatto scoprire cose molto belle e anche aspetti di me che ho potuto migliorare (o che sto migliorando).
    In effetti come ha detto Luna nel mio caso la mia compagna in una delle tante motivazioni che mi ha dato (e quando le motivazioni sono tante e diverse fra loro quella vera molte volte non esiste) vi è anche quella che come ha fatto in passato, per scegliere ciò che vuole lavorativamente, come ambiente e amici, deve sempre rompere/ tagliare con persone che sono importanti x lei (e qui io sono andato in crisi.. lo ammetto).

    Spero vivamente di riuscire a mettere a dormire i perchè…. per poter tornare a vivere migliorando me stesso sia per me che per la prossima persona speciale che entrerà nella mia vita un giorno…

    Grazie a entrambe Luna e Lilly.

  • 5877
    LUNA -

    GIANNI: 🙂
    Più passa il tempo e più mi sale questo pensiero, che forse dovrei chiamare piuttosto sensazione:
    che quando c’è serenità non c’è bisogno di tanti perché.

    Bacini a tutti 😀
    e pure un abbraccio.

  • 5878
    Max -

    Lilly, Luna, come sono d’accordo con voi, un analisi lucida di ciò che capita in quei casi dove la fine di tutto pare non avere giustifciazioni. I perchè sono dilanianti per la mente, ti poni mille domande e ti costringi a dartene altretante poi altre mille domande e via cosi sino a logorarsi il cervello senza però trovare mai delle risposte certe.
    Io sto smenttendo di cheidermi i perchè, anzi praticamente non me li chiedo più. Mi sono arreso al evidenza dei fatti, si i fatti dicono che lei se ne andata mentalmente da un altra parte e che è inutile per me cercare di seguirla in quella direzione, troppo dolore troppo soffernza troppe umiliazioni, no non conviene cercare di capire quello che neppure lei ha mai capito, ci si esce pazzi.
    Ora io lascio che le sue insicurezze le sue paure le sue non motivazioni restino nella sua testa e che sia lei a lottare con se stessa per chiedersi i perchè a me non importa più.
    Sono sicuro di averle dato tutto quello che una persona può dare in amore, poi potrò anche aver commesso dagli errori, ma questo è umano e se ci fosse stata la volontà reciproca di migliorarsi e affrontarli allora forse oggi non sarei qui a scrivere in queste pagine.
    Mi spiace che tutto sia finito, ma quello che potevo fare per cercare di salvare quello in cui credevo l’ho fatto, anzi ho fatto molto di più, quindi non ho rimpianti e tanto meno continuerò a chiedermi perchè sia successo, se vorrà lo fara lei e ci lottera lei con le sue domande.
    Per me è un capitolo chiuso, sto migliorando giorno dopo giorno un po allla volta, ma sto migliorando e questo mi fa sentire meglio.
    Forza ragazzi/e non mollate, la vita è un dono troppo prezioso per rinuciare a viverla.
    Max

  • 5879
    Maya -

    Luna sei un tesoro
    Allo scadere sella settimana l’ho chiamato e ci siamo visti. in macchina nn abbiamo quasi parlato ad un certo punto si ferma in un posto appartato scendiamo dalla macchina lui nelle mani aveva un telo lo stende e si sdraia io mi siedo vicino a lui ma nn mi sono sdraiata inizia a toccarmi cerco di dirgli qualcosa e mi dice che se voglio usare la bocca lo devo fare solo per baciarlo perchè tutto il resto in quel momento nn avrebbe avuto senso. Cerca di baciarmi ma le mie labbra sono serrate nn riesco sente la mia rigidità si alza mi dice che è tardi e che mi avrebbe accompagnato a casa, l’ho abbraccio gli dico di aspettare e infine lo bacio ma le mie labbra il mio cuore e perfino il mio cervello si rifiutava di continuare era diventata una tortura e così quando lui cerca qualcosa di più gli dico che per problemi femminili nn era possibile continuare, mi crede o forse ha fatto finta nn so siamo rimasti sdraiati nn so per quanto tempo solo sfiorandocci senza aprir bocca, senza parlare ne ridere o tanto meno scherzare ognuno di noi era assorto nei propri pensieri la nostra intimità in quel momento andava oltre l’atto fisico,per lo meno per me era così ma ciò nn si ripeterà un’altra volta perchè la prossima volta nn avrei scuse per allontanarlo da me senza offenderlo. La mia sarà paura della solitudine altrimenti nn continuerei a vederlo lo so.

    Se nn mi decido lo perdo ma se mi decido perdo me stessa

  • 5880
    Lilly -

    Ciao Maya. Scusa se intervengo in un dialogo tra te e Luna.
    Se senti la necessità di trovare delle scuse per allontanarlo di certo non è il momento “giusto”.
    Magari è la persona “giusta” (sempre ammesso che esista un concetto generale di “giusto e sbagliato” e, se esiste, che la persona resti quella “giusta” con il trascorrere del tempo…….tutti, inevitabilmente cambiamo…..)!
    Ma di certo il momento che stai vivendo è quello in cui vivere con calma le tue emozioni e non leggerle attraverso la paura della solitudine.
    Il timore di restare soli stravolge tutto.
    Se dovessimo adottare un comportamento piuttosto che un altro avendo come scopo principale il non restare soli faremmo l’occhiolino mostrando la coscia al primo che passa…..il famoso “basta che respiri”.

    Dici:”infine lo bacio ma le mie labbra il mio cuore e perfino il mio cervello si rifiutava di continuare era diventata una tortura”.

    Ma ti pare il caso? Una tortura?

    La soluzione c’è. Non viverla questa tortura. Evidentemente hai un conto aperto con il passato che non ti consente di comportarti nel presente come vorresti e potresti.

    Ed è normale, credimi. Non sei rimbecillita se questo conto ancora aperto ti fa male e ti fa vivere una bella serata sotto le stelle come una tortura.

    Forse hai affrontato solo a parole l’esperienza ti ha ferito.
    Forse non l’hai ancora affrontata con tutta te stessa (panza compresa) e quindi ‘sta cavolo di esperienza continua imperterrita a fare i suoi danni.

    Affronta il passato con il tempo che ci vuole per superare il trauma che hai subito e con la consapevolezza che non sei anormale se non riesci ad uscire dalla gabbia. Ci vuole solo un pò più di tempo e (forse) un modo diverso di affrontare il passato.

    Parere mio….. non bisogna vivere il presente a tutti i costi. Bisogna mettersi nelle condizioni di poterlo viverlo bene.

    Altrimenti diventa, come dici tu, una tortura.

    Bacioni.

    Ciao a tutti.

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