La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Ciao cara LULU, negli ultimi dieci giorni ero rimasta senza connessione… Eccomi di nuovo. 🙂
Non intervengo molto in questo periodo perché ci sono molti altri interventi che a volte non riesco nemmeno bene a seguire :-), ma vi leggo. A volte stacco un po’, ma poi torno.
D’altra parte credo di avere “elaborato il lutto” che mi riguardava, per quanto ancora abbia gli strascichi (generali, esistenziali) di quell’ultima delusione.
Superati i momenti peggiori ora che faccio? Da un po’ ho ripreso a uscire, cercando di non chiudermi in me stessa, ma… spesso… che delusione…
Dai miei ultimi (personali) sondaggi (la butto sul ridere eh!) mi risulta che:
ci si incontra per la prima volta e:
1) si fa subito sesso e arrivederci
2) si fa subito sesso e ci SI DEVE IMMEDIATAMENTE FIDANZARE
3) si fa subito sesso e come va va (di solito va per un paio di mesi)
La prima costante che noto:
SI DEVE fare SUBITO sesso, altrimenti si è visti come una specie di alieno. Mah.
La seconda costante:
Trovo queste persone incredibilmente PIENE DI ANSIA! Ma l’assurdo mi pare che mentre io sono lì bella tranquilla (magari siamo usciti solo per un caffè!), questi mi arrivano (ma chi li conosce poi?) con pretese: e facciamo qui, facciamo lì, e devi essere così e devi essere cosà. Il tutto dicendoti (magari con la bava alla bocca eheheh): ma rilassati, ma stai tranquilla, no? Mavafangul, eh…
Saluti a te LULU, LILLY e tutti.
Ciao a tutti!!!!
LUNA: “a questo punto, passami, ti prego, il tono anche per sdrammatizzare…
ma… questi due quand’è che vanno fuori dalle balle?
quante ca— di ferie hanno?
non vivono in un’altra città?”
Ohhh…. e me lo sono chiesta anche io 😀
Comunque, alla fine ci siamo giostrati tutto continuando ad uscire a gruppetti (pazienza), intanto la settimana scorsa loro due sono partiti… ed era anche ora. Non ci siamo MAI incontrati, MAI. Alè!
E devo dire che mi sono anche divertita parecchio in questi giorni!
“…io anni fa mi sono trovata in una situazione simile alla tua.
Ma ero piccolina, e ovviamente non ci sono paragoni..”
Per me è un po’ diverso (oltre logicamente alla questione età, progetti concreti di vita con lui ecc…).
Lei: mai vista e mai conosciuta in vita mia (vista una volta in foto, va be’), perchè vive nella cittadina in cui lui lavora… dall’altra parte dell’Italia. Figurati, non so neppure se sapesse della mia esistenza (certo, andando a casa da lui, avrà visto le mie foto/poster sparse per tutta casa… ehh va be’).
Gli amici… beh, amici di entrambi (intendo miei e di lui ovviamente), per motivi diversi e da una vita. Per dire, alcuni erano miei vicini di casa (e li conoscevo per questo) e allo stesso tempo erano suoi compagni di scuola ecc… col tempo il rapporto d’amicizia è diventato sempre più stretto e oggi, appunto, sono come fratelli (parlo di persone che conosco e frequento da almeno 20 anni insomma, poi per il fatto che con lui sono stata 9 anni, ci siamo frequentati sempre più assiduamente… insomma un casino).
Scappo, vado al mare 😀
NATY: ciao bellaaaaaa 🙂 🙂 🙂
La tua “sintesi” mi ha fatto sorridere, per il tuo senso dell’umorismo, non perché ci sia da ridere 😛
O forse sì? In fondo l’ironia e l’autoironia hanno una bella funzione come filtro.
Anni fa, quando lavoravo in un posto ben pieno di “scoppiati” (e pure a me capitava di scoppiare, ‘ché, son mica Buddaluna???), un grazioso agglomerato umano che sembrava uscito dal Manuale della Psichitria Criminale (ok, ora esagero :P… ma il mio capo, allora, dicendo lui stesso che era vero aggiungeva anche: “Una buona sintesi del mondo” e io gli dicevo: “Be’, insomma, mi sa che il mondo è un po’ meglio… o almeno c’è una maggiore diluizione di personaggi!!! :P), insomma, allora, a volte, di fronte a scene, appunto, da manuale, io mi estraniavo e guardavo la cosa dal punto di vista ironico.
Anni dopo, quando ho cambiato posto, una mia collega che era rimasta lì mi mandava delle email in cui raccontava le avventure quotidiane (poraccia…) descrivendole con un’ironia eccezionale.
I nomignoli che usava me li ricordo ancora, e quando me li ricordo ancora rido. anche se, obiettivamente, c’era poco da ridere.
E rideva e ride anche lei, per inciso.
Scusa, divagazioni a parte (strano, non è da me :P), visto che hai anche poco tempo:
che in giro ci sia parecchia gente ansiosa è poco ma sicuro.
gente che spesso, anche inconsapevolmente, cerca di scaricarti la sua ansia addosso. Ansia da prestazione, per esempio. Che si traduce, a volte, in aggressività. Anche aggressività imbranata, o un po’ invasiva, intendo, non padelle in faccia.
Ansia, si diceva, soprattutto nel territorio delle relazioni interpersonali di questo genere che, pare, dopo l’età puberale (ma non dovrebbe essere quella l’età difficile??????!!!!! :P) sono una faccenda un po’ complicata.
Per quanto riguarda il “sesso subito” parli con una che in questo senso (non per moralismo, intendiamoci) è l’aliena.
Ciò non vuol dire che non creda nelle esplosioni di passione, eh.
però – sono sincera – se uno mi dicesse che sono aliena perché non gliela voglio dare quando la esige lui (poco poetica, scusate) in nome del fatto che non sono “sportiva” o che mi hanno educato le Orsoline, e cose del genere,
sarei io a pensare che è un cretino, e quindi gli direi tranquillamente che posso mandargli una cartolina da Marte e bye bye.
Anche perché, certi discorsi, mi sembrano quelli del piazzista che cerca di convincerti che hai assolutamente bisogno della cosa che lui ti vuole vendere e che, se tu dici che anche no, o anche no in quel momento, ecc, non è perché sai benissimo quello che dici, ma chissà perché. Ah, sì, scusa, alieni, giusto 😉
Anche perché sesso subito o non subito secondo me (ditemi pure se vi sembro taroccata) hanno poco a che fare con la passionalità che uno/una ha. Così come anche la quantità di persone con cui uno/una ha fatto sesso.
Si può fare sesso subito (o averlo fatto con un’agenda come quella di Forzarelli) pensando alle bollette inevase.
Si può fare sesso subito perché si ha voglia di farlo subito, e allora, certo, è un’altra storia 🙂
Ok, sto dicendo delle banalità.
Ci sono storie che nascono dal sesso subito e diventano storie lunghe e importantissime, non è che quello sia il discriminante.
Attrazione di pelle fortissima? Magnifico 🙂
Però a volte, forse, le persone fanno sesso subito (a parte perché ne hanno fisicamente voglia e trovano qualcuno che le attrae)anche perché temono (a volte ho detto) l’altro tipo di intimità, quello più profondo. Altre volte perché (fidanziamoci subito) usano il sesso come chiave per arrivare a quel tipo di intimità (il classico: “con lui faccio solo palestra” mica mi farò male… mentre si cerca qualcosa in più e quindi arriva la tranvata).
Il sesso comunque implica una forma di intimità, anche quando non c’è.
Ecco perché gli stacchi bruschi o gli attaccamenti.
Il “vediamo come va” mi pare la cosa più normale.
Ma perché proprio subito? conoscersi prima un po’ meglio no? 😛
Ciao a tutte,
non vi ho dimenticate,anche se non vi ho più scritto vi leggo…non sempre purtroppo xkè il tempo in questo periodo è poco…mi sono trovata un secondo lavoro,xkè altrimenti non si mangia!!E’ un periodo duro che spero passi fretta.Ci vorrà tempo ma spero che qualcuno lassù stia guardando e che mi aiuti ad andare avanti….
Vi abbraccio tutte Mary
LUNA ciao! altro che banalità, la penso proprio come te, e grazie di aver scritto le cose che hai scritto perché, sai, queso tipo di persone a forza di ripetermi le stesse cose mi mettono un pochino (un pochino, non è che cambio il mio modo di vedere, sentire, volere le cose) a disagio. Insomma, quando da un po’ ti senti ripetere sempre le stesse frasi (scontatissime tra l’altro, quelle sì, banali) che “te la tiri”, che “siamo grandi” (embè? casomai gli impulsi un uomo di 40 anni dovrebbe saperli un po’ controllare, mica hai 15 anni, vorrei dirgli…), che “mi faccio troppi problemi” (io non mi permetterei mai di dire a uno che non conosco e che ci prova subito con me: guarda che tu hai dei problemi, hai ansia, metti ansia ecc. ecc. Eppure lo penso! eheheh) un po’ diventi irritabile, un po’ nervosa.
Sì, mi dico sempre che l’ironia, l’umorismo, meno male che li ho (posso sentirmi ed essere molto molto giù, quindi servono…): mi hanno salvato la vita, in un certo senso.
Insomma, già quando ero molto piccola guardavo mio padre che monologava con me (mi parlava dei suoi problemi: la gran parte erano, come dire, farneticazioni intorno a chissà quali torti che il mondo, o questo o quello gli avevano fatto) e pensavo, tra me e me, come se parlassi con un’altra me al di fuori di me: “Quest’uomo è pazzo”. 🙂
E questi – non tutti per fortuna – che fanno? Monologano, appunto.
Io non esisto, sono lì, bell’oggettino, per soddisfare lorsignori, eh.
Ma poi, tu vedessi, Luna, io non esisto, davvero: non una curiosità, una domanda su chi sono, cosa voglio, instaurare un dialogo su una qualunque cosa, proprio per iniziare a conoscersi. Il nulla, il nulla assoluto. Il vuoto totale. Sconfortante. A me queste persone, guarda, fanno molta tristezza. Viene voglia davvero di tornare a rinchiudersi in casa, con un bel libro. E’ solo che io sono stata tanto tempo da sola. Amo anche troppo la solitudine, anche se sono una persona socievole, e anche questo, alla lunga, non fa bene.
Quindi per ora mi sforzerò di continuare a uscire. Penserò anch’io come loro “una botta e via”. Pardon, un caffè e via. 🙂
Sono d’accordo su tutto quanto dici, anche sul concetto di passione e sul fatto che si possa fare l’amore anche subito, basta – appunto – essere in due. Pensiamo, per esempio, alla bellezza del primo bacio fra due persone. Cosa c’è di più bello? Ma perché sciupare una cosa così bella che si crea senza motivo, chissà perché, in un momento che magari potrà essere, come dire, “nell’aria”, ma non si potrà e non di dovrà mai programmare?
Si può immaginare, sognare (“ah, quanto mi piace, spero che ci baceremo!”), ma farsi un film con le scene programmate che devono seguire tutta la – LORO – precisa scaletta, è da… Persone quantomeno un pochino disturbate, via. 🙂
Certi uomini mi paiono programmati, davvero. Hanno un’intelligenza emotiva da computer: se dice SI’ e viene all’appuntamento allora SI’, le piaccio. Se dice NO a questo allora è NO a tutto. Se le piaccio ci provo, se ci sta le piaccio. Se non ci sta non le piaccio, è la fine. E’ tutta una roba così, ma in mezzo, nel frattempo, non c’è nulla. Non c’è: voglio sapere di te. Non c’è una semplice comunicazione! Questi, di te, non vogliono sapere nulla. Sospetto che non sia per “cattiveria”, ma perché non sanno nemmeno di loro stessi. 🙂
ADA: ciaoooo 😀 😀 😀
Ok, ok, ho capito il quadro, credo.
Ho degli amici fratelliferi come i tuoi, con gli stessi incastri.
La mia sorellifera (è stata con lui in totale, se non sbaglio i conti, 8 anni) non solo è sopravissuta, dopo che è finita (e ti assicuro che era un grande amore) ma oggi è pure sposata felicemente con un altro e ora aspetta un figlio 🙂
Lui, il suo ex, l’altro mio amico fratellifero, dopo una convivenza infelice con quella per cui aveva interrotto la loro relazione (la tipa era fuori come un poggiolo) adesso sta felicemente con un’altra ragazza, che peraltro prima di lui ha avuto una storia di 15 anni, mica bruscolini, con uno che l’ha lasciata per un’altra, con cui si è sposato poco dopo.
Costui, quello sopra, quando l’ha lasciata dopo 15 anni, se n’è uscito con perle come:
“dammi i soldi delle ferie che abbiamo fatto insieme. Sì, ho capito che tu ti pagavi la tua parte… ma andavamo dove volevi tu, mica dove volevo io”.
Perché ti dico ciò?
Dirai: che me frega?
Non so, forse mi faceva piacere dirti che le cose, nel tempo, si sono messe a posto.
Ora, non so se siano messe a posto anche per l’ex quindicinale della nuova ragazza del mio amico, e anche poco me ne frega.
Qualcosa mi dice però che se uno, nel momento in cui vola verso una nuova vita, invece di pensare a quella (o anche di guardare indietro e farsi delle domande, per carità) o al fatto che la sua ex stia assimilando una simile botta se ne esce con: dammi i soldi delle ferie – e pure la sua nuova compagna insiste che lei, la ex, deve restituirle quello che lui e la ex hanno comprato insieme – invece di farsi un nuovo “corredo” e pensare alla nuova vita – da un lato lui è una “bestia” e quindi è probabile che con lei, sua moglie, potrebbe un dì usare la stessa finezza e sensibilità, dall’altra, poiché chiamavano insieme al telefono la ex (che ha cambiato numero e li ha mandati a cag…) mi pare che si sono trovati e quindi che si sbranino tra loro.
Affari loro.
“dammi i soldi delle ferie che abbiamo fatto insieme. Sì, ho capito che tu ti pagavi la tua parte… ma andavamo dove volevi tu, mica dove volevo io”.
Ahahah, non ci posso credere!
Al comico (peggio) non c’è limite.
Ti prego, Luna, raccogli di tutte queste assurdità (magari con le aggiunte delle simpaticissime metafore di LILLY…), mettile insieme in un libro con un taglio – appunto – ironico et voilà, ci farai un best seller!
Venderai un milione di copie e devolverai, non dico tutti i ricavati, ma buona parte almeno, alle “vittime dei super-super-strunz…”. :-))
Infatti probabilmente lo scriverò 😉
dunque dovrei smetterla di sparare troppe battute e cose così.
Altrimenti me le brucio 😉
Naty, carissima, sai, leggendo quello che scrivi io sento suonare un campanellino d’allarme…
che è il tuo. E’ il tuo campanellino d’allarme che ti suona di fronte a questi tipi di atteggiamenti di cui parli.
Indipendentemente dal perché queste persone dicono così o colà tu percepisci un disagio quando lo fanno.
Ora, tu mi dici di essere una persona socievole, e io ti credo (anche perché lo percepisco già da ciò che mi scrivi qui) e inoltre i tuoi discorsi non sono di chi gira con un kalasnikov per il timore dei maschi. Intendo dire, mi sembrano molto logici e sensati, anche panziferamente.
Sono discorsi da:
ciò voglio io/ciò non voglio.
questo mi piace/questo non mi piace
quando uno fa così non mi sento a mio agio e c’è qualcosa (più di qualcosa) che non mi torna.
sono discorsi molto centrati.
Percepisci ansia in chi ti parla, o voglia di controllo, o comunque l’entrare, senza chiedere il permesso o comunque con la grazia di un elefante con gli anfibi chiodati, in te.
In te intesa come tutta te.
Come quello che tu senti di essere, volere, sul perché per te vuoi una cosa oppure no, perché dici un sì e perché dici un no.
In quello che senti tu.
Ti pare poco?
no, non lo è.
Tanti ci provano. No, non dico ci provano nel senso a portare a letto le persone. Intendo dire: ci provano a fare quel tipo di entrata. Lo fanno perché la vogliono (sì, la era quella cosa lì :P), lo fanno perché sono insicuri e fanno i fighi, lo fanno perché un no destabilizza loro, lo fanno perché sono solipsisti (cioè, tipo, se loro vedono una cosa in un modo tutti devono vederla uguale, oppure sono “strani”, “matti” o non sanno o non sanno quel che dicono).
Tanti ci provano.
E quando ci provano bisogna dire: no grazie.
Perché quelli che ci provano, che siano pericolosi o meno, comunque stressano.
E adeguarti a chi ti suona stonato non giova mai.