La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Ciao Anna. Condivido in pieno le parole che hai usato per Luna. E, ciao Luna, condivido in pieno le parole che hai usato per Anna e per tutti i forumisti.
Così come condivido il pensiero di tutte/i sull’utilità di questo scambio di opinioni.
Da ragazzina avevo un diario. Ma ero io che parlavo a me stessa….qui c’è botta e risposta e nessuno pretende che la propria verità sia insindacabile. Ognuno porta un pò di sè e lo mette lì e ognuno prende spunto, si fa domande, tenta delle risposte, azzarda ipotesi.
Ma ciò che è veramente importante è che ognuno fa qualcosa…… legge, scrive, parla anche “d’altro”, piange, si dispera, scherza, si confronta ma intanto fa qualcosa ed esce dall’apatia, dall’angoscia, dall’immobilità mentale, dalla paura del sentirsi solo nel proprio dramma.
Forse vola sola il proprio terremoto interno. Non se ne accorge perchè la polvere annebbia tutto ma intanto vola….e va oltre.
Ciò che mi hai scritto, Anna, è vero. C’è sempre chi “chi non sa volare alto sopra ai terremoti e ci vuole solo tirare giu, sempre piu’ giu’”.
Ed è per questo che dobbiamo farci trovare forti. Forti anche del nostro dolore e delle nostre esperienze. Forti dei disagi superati, dell’agorafobia interiore, dell’ansia placata e del dramma mentale che ha conosciuto il suo “the end”. Forse non tutti “vissero felici e contenti” dopo il the end….però vissero!
E vivendo le occasioni non mancheranno. Basta non avere troppa fretta o troppa voglia da “dover” saziare subito.
Ciao a tutti!!!!
A me, questa cosa del forum, in effetti sembra bellissima 🙂 sì 🙂
e molto “naturale” 🙂
la natura sarà anche aggressiva come una pianta carnivora (anche se la pianta carnivora ha davvero una sua logica di sopravvivenza nel dna che la porta a essere una pianta carnivora… perché non può andare al supermercato 😉 o essere una margherita o un piccione viaggiatore… è una pianta carnivora tra le piante carnivore… anche se, ora mi viene in mente, magari anche tra le piante carnivore ci saranno mica caratteri diversi? 😛
insomma, la natura non è solo quella che abbiamo conosciuto (anche) e che non ci è piaciuta mica tanto… per usare un eufemismo 😉
bacioni bacioni
LUNA: “riguardo gli amici la questione non è così drastica forse. perché il rapporto con gli amici è più elastico.
si può uscire tre sere, due no, quattro sì….”
Si, si… ma è già così, non viviamo in simbiosi. Anzi, alcuni di noi vivono in città diverse e, proprio per questo, nei periodi di ferie c’è il piacere di poterci vedere tutti insieme, di programmare qualche giorno da qualche parte… è questo che adesso non è possibile.
Semplicemente si esce/ si va al mare a “gruppetti” e nessuno osa programmare un week-end da qualche parte x non farci incontrare.
ADA: ma (scusa la domanda, che è retorica, perché tu probabilmente non hai la risposta) anche il tuo ex si pone il problema?
cioè, di fronte il fatto che, in apparenza, tutti si devono stressare perché non ci siano situazioni che creano disagio, anche lui si fa scrupoli, ci pensa o no?
se pensa per i tuoi/vostri amici, intendo. o se mentre tutti stanno là a pensare e a non osare lui semplicemente dice: che si fa stasera? o nel uikend.
perché alla fine, vedi, io capisco il fatto che le persone che ti vogliono bene, e vogliono bene ad entrambi, si trovino in una situazione spinosa, però è anche vero che gli amici di questa situazione spinosa in qualche modo, a mio avviso, forse, non dovrebbero farsi carico…
nel senso (forse un ragionamento stupido, il mio, ma vediamo dove mi porta… :O) che è chiaro che loro si trovino nella situazione al contempo di non voler mettersi da una parte e dell’altra, e insieme di protezione (forse anche di loro stessi, da situazioni di disagio, ma in particolare nei confronti di chi può provare più disagio ed imbarazzo), però è anche vero che alla fine – non in senso brutto, egoistico, in senso buono – è brutto pure che nessuno osi…
molto spesso queste situazioni si risolvono, da parte degli amici – quando non si pensa che qualcuno abbia torto e qualcuno ragione… perché in quel caso si risolvono alla radice, scegliendo automaticamente di stare dalla parte di chi si pensa abbia ragione e lasciando fuori chi si pensa abbia torto – semplicemente lasciando che le persone scelgano per sè.
cioè voi, il tuo ex e te.
non entrando nella modalità “non oso” ma non caricandosi di una questione altrui e lasciando che siano gli altri, una volta che è fatta una proposta, a scegliere…
meglio sarebbe se non ci fosse una situazione spinosa… ma cosa si può fare se la questione spinosa c’è?
a me è capitato di fare la festa di laurea nel momento in cui una coppia di miei amici si era appena lasciata…
ora, obiettivamente mi rendevo perfettam
conto del fatto che per loro poteva non essere il massimo incontrarsi nello stesso posto, però non è che non facevo una festa di laurea per questo, mi pare evidente, nè mi sentivo di invitare l’una e l’altro no, o viceversa. E mi rendevo conto che per quanto non potessi che immaginare il fatto che per loro quello fosse un momento difficile, particolare ecc era una cosa loro, non mia.
Non in senso “chissenefrega”, ovviamente, spero si capisca in che senso.
Li ho invitati entrambi e ho informato entrambi del fatto che li avevo invitati. Peraltro per loro era ovvio che io non avevo nessuna ragione di lasciare fuori l’uno o l’altra.
Lasciando loro l’assoluta libertà di scegliere se venire o no.
Cioè non dicendo assolutamente cose tipo: fai uno sforzo per me ti prego.
Non volevo che facessero uno sforzo, li avevo invitati perché mi faceva piacere che ci fossero, ma se quel giorno non se la sentivano li avrei visti separatamente in un’altra occasione.
Non stava a me decidere per loro, neanche tamponare.
Per inciso io poi li ho frequentati entrambi, separatamente. Ancora oggi, anche con i nuovi morosi rispettivi. Come le due entità separate che erano e sono diventati. Perché così era, è. Due entità separate. Non fingevo certo che il passato non esistesse, e se uno dei due ne parlava si poteva parlarne, però certamente non ero io a tirare fuori l’argomento. Nè dicendo all’uno i fatti dell’altra, ovviamente!!!
Diverso è il caso di una mia amica-sorella, amica da 25 anni, separata dal marito dopo 8 anni. Anche lui dopo 8 anni era diventato una parte integrante del gruppo. Se lo vedo mi fa piacere, non ho nulla contro di lui, è capitato anche di uscire qualche volta insieme, in altri gruppi di amici comuni. Però non per parteggiamento, ma per “naturale processo” è chiaro che io abbia continuato a frequentare lei più assiduamente, come facevo da prima che lui entrasse in scena.
(ti dico quello che mi viene in mente, può non centrare un tubo, ovviamente).
Baci 🙂
Frugando tra le carte mi sono imbattuta in certi “documenti” che mi hanno schiacciata, stritolata e poi gettata nell’immondizia.
BIGLIETTINI, BIGLIETTINI DEL TIPO…..TI AMERO’ SEMPRE…SEI L’UNICA PER ME…..E ALTRE CAZ..TE DEL GENERE. Per completare l’opera vi erano foto, foto di qualche anno fa, che non mi ricordavo di avere, e che non avevo raccolto insieme alle altre e spedite al soggetto immortalato.
Dopo tanti sforzi, tanto coraggio obbligato (da me stessa ovvio), e’ come se fossi tornata a quasi due anni fa….ho sentito quel dolore lancinante al petto, quel tremolio alle gambe, e mi sono sentita TREMENDAMENTE fragile.
Ho versato anche qualche lacrima, uscita nonostante cercassi di mandarla indietro. E’ stato un tornare indietro, un lampo, una scossa elettrica, talmente forte che mi ha mostrato tutto il mio scheletro….al tempo stesso e’ stato anche uno scorrermi pero’ davanti agli occhi tutto il dolore di quegli anni. Il cercare di far funzionare un rapporto che aveva ben poco di rapporto, il coprire ogni volta o giustificare le sue “mancanze” di padre, di compagno, di essere umano.
Sono mesi che non lo rivedo, che non ci parlo a quattr’occhi, ancora mi fa male. Ma anche questo fa parte del “percorso”, anche questo mi aiutera’ ad andare avanti. Devo averne assolutamente la foza, devo averne perche’ LO VOGLIO. Con affetto, Lulu.
LULU: @Ho versato anche qualche lacrima, uscita nonostante cercassi di mandarla indietro.
…e meno male che sono uscite, Lulu.
Lo so che non è la stessa cosa, comunque dopo mesi io ancora, a volte, ho dei momenti in cui ho proprio bisogno di piangere per la persona che ho perso. E non vuol dire che non ho accettato la perdita, o che non sto andando avanti.
Anzi, amore a parte, probabilmente anche quello è un segnale del fatto che vado avanti. Prendendomi i miei tempi.
E anche piangendo in modo diverso da mesi fa, ma che comunque mi appartiene e in quel momento mi somiglia e mi esprime.
Negare il dolore (o la frustrazione) non è mai una buona idea.
Far pace con il dolore, rielaborarlo sì.
Bacini
Piccola Lulu…..
L’altro giorno ho pianto per aver visto una camicia che ho stropicciato con le mani non so quante volte e che adesso non posso neppure più nè “salutare” nè guardare se non di “nascosto” per non generare casini inutili.
Questo per dirti: ho pianto per la camicia e non per chi la indossava.
Ho pianto per la situazione, per il cumulo di emozioni, perchè i lavori sono ancora in corso, perchè il mio cantiere mentale e panzifero è ancora aperto e in piena attività, per tante cose…..ma non per nostalgia nè tantomeno per rimpianto.
Ho pianto perchè sto pian piano guarendo e mi sento di poter dire che sto guarendo “bene”, affrontando le situazioni, anche quelle dolorose, anche quelle che fanno piangere e fanno venire un groppone alla gola che ti sembra di soffocare e non nascondendomi dietro un falso muro di rancore e di rigidità.
Forse è ciò che è capitato anche a te?
Forse anche tu hai pianto perchè stai andando avanti e non perchè stai tornando indietro o perchè ti sei fermata.
Pensaci un pò sù e facci sapere.
Un bacione.
Ciao a tutti.
LUNA: “ma (scusa la domanda, che è retorica, perché tu probabilmente non hai la risposta) anche il tuo ex si pone il problema?
…è anche vero che gli amici di questa situazione spinosa in qualche modo, a mio avviso, forse, non dovrebbero farsi carico…”
Anche lui si pone il problema.
Gli amici sanno che chiedendo a me di uscire con loro e avvertendomi che c’è anche lui, io non andrò… e lo stesso succede proponendolo a lui (certamente, una ricorrenza particolare, come una laurea o un matrimonio, sarebbe chiaramente diverso rispetto all’uscita del venerdì sera).
Organizzare una settimana o un week-end tutti insieme da qualche parte vorrebbe dire x forza di cose lasciare fuori uno dei due (e si organizzano i week-end eh! ma… “a gruppetti” appunto).
Gli amici comunque vedono me come quella un po’ più debole. In breve: hanno considerato sbagliato, da parte di lui, il modo in cui ci siamo lasciati (del resto lui sta con una persona con cui si è messo mentre stava ancora con me, per mesi è stato con entrambe all’insaputa di tutti)… ma sanno che comunque questi sono fatti nostri e basta, al di fuori del rapporto d’amicizia lui-loro / io-loro… ma, si, fanno ben attenzione a non farci incontrare soprattutto ora che lui è qui con lei. In fin dei conti, loro conoscono bene la situazione e gli stati d’animo di entrambi.
ADA: a questo punto, passami, ti prego, il tono anche per sdrammatizzare…
ma… questi due quand’è che vanno fuori dalle balle?
quante ca— di ferie hanno?
non vivono in un’altra città?
io anni fa mi sono trovata in una situazione simile alla tua.
Ma ero piccolina, e ovviamente non ci sono paragoni, nè con l’età adulta nè con gli otto anni di vita insieme.
Anche se all’epoca stavo malissimo, perché l’ex era stato un grande amore per quello che pensavo fosse il grande amore… oggi – da un bel po’ di anni, in realtà, circa tre lustri – ma non è stato immediato – dico “grazie signore grazie” ogni volta che vedo la sua ex moglie, che è peraltro la ragazza con cui lui si è messo quando ci siamo lasciati (e pure prima, ché non sono scema…) e che con lui felice non è mai stata… dopo anni annorum insieme e due figli lui l’ha lasciata per una sua amica…
e io spero che lei si renda conto che può dire a questo punto “grazie signore grazie”, anche se purtroppo in mezzo, tra inizio e fine, ci sono quasi due decenni… un grande amore che lei ha sempre provato per lui, e tutti i problemi collaterali legati a questa separazione e alla crescita, da sola, di due figli…
però ho idea che li cresceva da sola anche prima, e che il grosso principale problema era lui, che andava in giro (le città a volte sono un buco e tutti si conoscono) a dire che erano separati e che non aveva figli quando dormivano nello stesso letto e i figli lo chiamavano papà (e quando ci penso mi viene da vomitare).
l’ho vista anche giorni fa, e abbiamo chiacchierato, del più e del meno. Lei sa che io so che si sono lasciati, e come e perché, ne sono sicura, ma non tocchiamo mai l’argomento. Io non ho motivo di parlare di lui perché penso sia un emerito beeeeeeeeep beeeeeeeeep e perché comunque non ne avrei motivo in generale. Avercela con lei?
Lei all’epoca mi ha fatto un favore.
Se parlassimo di lui e non avessi tatto glielo direi.
Mi hai fatto un favore. Per amore. quello che tu provavi