La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Ciao Lulu,ciao a tutte
è vero la vita è bella sopratutto quando guardiamo i nostri figli e capiamo, guardandoli ogni giorno crescere,che sono la nostra forza Nnonostante le difficoltà che dovremmo affrontare per aiutarli a crescere sono la cosa più bella che Dio potesse darci…
Credi Lulu che i nostri ex (e di questa affermazione sono convinta!)non sanno cosa perdono,perchè presi dalla loro nuova vita,non sanno cosa si perdono.
Perchè di donne ne possono trovare finchè vogliono….
Ma perdere l’affetto e la stima di un figlio….Non ci sarà mai nulla che potrà ripagarli per la vita intera!!
Un sorriso e un abbraccio di mio figlio in questo momento della mia vita mi ripaga della fatica di un giorno intero di lavoro,mi da la forza di andare avanti e di dire come dici tu LA VITA E’BELLA perchè quando torno a casa so che c’e lui che mi Ama sinceramente!!!!
Un abbraccio forte,forte fortissimooooooo=)=)=)=)
Ciao Markos. Cosa dire? Probabilmente una banalità ma non mi viene in mente altro.
La banalità è: non prendertela troppo!
Io non credo che si debbano fare scelte eroiche per poter dire di aver amato davvero.
Credo che, comunque, in certi casi si debbano fare delle scelte.
Bè, a dire la verità lui…..ha fatto una scelta, a modo suo…..
E’ stata quella d lasciare che altri decidessero al posto suo.
Si è evitato lo stress di dover imporre un qualcosa che avrebbe potuto non essere gradito e contemporaneamente si è creato un alibi per il futuro….
Così quando e se riguarderà il passato con malinconia e cercherà un colpevole non troverà sè stesso ma la sua famiglia.
Quella famiglia cattiva che lo ha costretto ad adeguarsi ad uno standard predefinito . Famiglia carnefice e lui povero cucciolo impaurito e reso impotente dalla sua fragilità, in completa balia degli altri.
Markos. Ognuno è libero di vivere la propria vita come crede e l’unica “accusa” che si può rivolgere è nei confronti dell’atteggiamento che ha portato il loro libero arbitrio ad entrare a spallate nella nostra sfera ferendoci.
Le storie a volte finiscono. I binari si separano, le strade vanno indirezioni diverse.
All’inizio sembra una tragedia, manca il respiro, manca la ragione di vita, manca la terra da sotto i piedi, ci si sente delusi, amareggiati, soli, schiacciati, imprigionati in una nuova troppa e non voluta libertà.
Poi pian piano la vita riprende colore, la libertà non fa più paura e le persone diventano ciò che sono veramente ossia l’incarnazione dell’atteggiamento che hanno avuto verso di noi.
Hai amato un bambinone. Uno che non ha ancora capito cosa vuole e che nel dubbio fa scelgiere gli altri per semplicità.
Non hai amato un eroe, un essere di cui non puoi fare a meno, un qualcuno di così “enorme” che la tua vita dipende dalla sua esistenza.
Un bambinone….
Ciao Mary, ciao Lulu, ciao figli di Mary e Lulu, ciao Luna. La vita è veramente bella! A giorni alterni ma bella!
Ciao a tutti. Ho finito ora una passeggiata in un centro affollatissimo dove i protagonisti principali erano i bambini.
Ci sono quei momenti in cui mi prende un’angoscia indefinibile, quella del “cosa ci faccio qui”, quella in cui mi manca qualcosa, non sono nè carne nè pesce, e vorrei tanto essere una di quelle donne che si squarcia la gola appresso ad un figlio pestifero.
E quel bambino che non ho mai avuto anche se per un pò di tempo è stato lì, insieme a me, e se n’è andato senza che io potessi fare niente per “fermarlo” fa più rumore di quanto mi sembra di poter sopportare.
Sono i momenti in cui mi sento fragile come una ballerina di vetro soffiato e mi sembra che tutto possa farmi male.
L’ingiustizia sembra ancora più ingiusta, l’arroganza più arrogante e la presa per il sedere ancora più presa per il sedere.
E mi sento derubata.
Derubata del mio tempo, della mia disponibilità. Derubata, presa in giro, buttata via e schiacciata e cacciata via come se fossi una gomma da masticare rimasta piantata sotto una suola.
Sono attimi. Poi tutto “passa”. Ma sono attimi bruttissimi in cui mi sento trasparente e persa in un’affollata solitudine.
Così mi rifugio in mezzo a “facce” amiche, alle parole di chi può capirmi perchè per strade diverse è arrivata nello stesso posto in cui mi trovo io.
Sono i momenti giù di cui parlavo qualche post fa e che adesso mi sforzo di vivere con l’animo di quando riavrò il mio sorriso sulla faccia, la mia piccolissima verità in tasca e tutto ciò che avevo perso e che ho riconquistato. Compresa me stessa.
Un bacione a tutte/i voi. E’ bellissimo sapere che ci siete e che potete capire.
LULU, sono veramente contenta di quella cosa che ti ha detto tua figlia. Ora siete entrambe molto più serene. Hai fatto passi da gigante in pochissimo tempo. Sei stata bravissima! Un bacione.
Un grande saluto anche a LILLY e LUNA! e a tutti voi.
MARKOS: leggendo il tuo post e anche la sua conclusione questo ho pensato: ma sarà vero che se tu fossi stato una ragazza sarebbe stato diverso?
quello che scrivi l’ho sentito accadere comunque, e l’omosessualità non centrava.
a volte non centravano neanche la famiglia borghese.
quello che voglio dire è che queste dinamiche famigliari vanno oltre il gusto sessuale, oltre il tenore sociale, ecc.
sono dinamiche di controllo, e basta.
Parlo in generale. Sono quelle che spesso emergono qui, in questo forum, persone che sono state “combattute” e “indirizzate” in famiglia, per esempio, perché uscivano dallo schema anche solo volendo fare un certo lavoro, o un percorso di studi diverso da un altro, o solo perché avevano una sensibilità diversa, o solo perché facevano da parafulmine ad altre dinamiche ecc…
quello che voglio dire è che certamente essendo io etero (pur avendo amici omosessuali, fidanzatissimi da dieci anni) non potrò capire fino in fondo quali sono le questioni che di cui parli, questo te lo dico con apertura e insieme con l’umiltà di chi obiettivamente non può sapere, e sarà sicuramente vero che lui avrà avuto problemi a dire ai suoi che era innamorato di un uomo, ma mi pare di aver capito che il problema sia a monte.
per me che un amico mi presenti un fidanzato o una fidanzata non fa alcuna differenza.
d’altra parte non vivo su una nuvoletta e quindi posso immaginare che non sia proprio così semplice, anche nel 2009, ammettere la propria omosessualità in seno alla famiglia.
quello che voglio dire però è che immagino che il nostro modo di guardare il mondo, il nostro concetto di scelta, poter scegliere, le nostre ansie e paure, il nostro modo di guardare i rapporti, l’amore, il nostro affrontare le cose o meno, il nostro essere delicati o prepotenti, fedeli o infedeli, caparbi o rinunciatari, e come, il senso di ansia che possiamo sentire rispetto le nostre figure di riferimento in famiglia
ecc ecc, credo abbia a che fare fino ad un certo punto con i nostri gusti sessuali.
anche se i gusti sessuali possono aprire, sicuramente, in un dato momento della vita, in cui uno capisce, fa il suo percorso per accettarli o meno (ma forse è così, in altra scala con qualsiasi verità sentiamo il bisogno di raccontarci o di celarci) possono aprire nuove crisi,nuove questioni…
perché ti dico ciò? anche perché giusto ieri mi è capitato questo.
Incontro, a distanza di secoli secolorum, un amico di un mio ex.
Con l’ex sono stata da ragazzina, un paio di anni.
Una bella storia, che si è deteriorata e finita anche e soprattutto perché lui aveva una madre terrifica. Gelosa di lui a livelli psyco per davvero.
Aveva (e ha) invece un padre meraviglioso, peraltro, per cui ero un po’ la figlia femmina che non avevano mai avuto (credo che questo fosse uno dei motivi per cui lei era ulteriormente gelosa di me) e che aveva nei nostri confronti, della nostra storia, molta tenerezza, affetto, e che ci trattava da adulti, in senso buono, con molto rispetto per le nostre scelte. Lei invece era veramente fuori di capoccia. Aveva un solo figlio maschio, con cui aveva un rapporto viscerale. Quando suo figlio si è innamorato per la prima volta e ha cominciato ad andare in ferie con un’altra donna lei è andata fuori di testa. Per inciso lui lavorava fuori città, e facevamo di tutto per vederci. Potrei elencare un tomo di molestie che lei ci ha fatto, ne dirò una: un giorno lui torna in macchina e fa un incidente. Lei mi chiama e mi dice: è colpa tua, perché stava venendo da te.
avevo 18 anni e avevo a che fare con un amore e una pazza, insieme.
ora, credimi, per me poteva anche essere una pazza, non lo avrei lasciato per questo. e avrei sempre capito che quella pazza, comunque, era pur sempre sua madre. ma il problema era che lui non riusciva a gestirla. Lui piangeva a causa sua, ma al contempo alle volte, quando lei gli faceva il lavaggio del cervello, ero io che pagavo.
Oggi so tante cose che non sapevo allora, sulla vita in genere, intendo, allora ero una ragazzina che gestiva questa cosa come poteva.
Pensa che lei diceva che io non ero affidabile perché mentre lui lavorava da quando aveva 14 anni io invece studiavo. (ero ancora al liceo, pensa te…).
Che futuro avrebbe potuto avere, gli diceva, con una che non lavorava? non è che lo sfruttavo, visto che io non avevo un lavoro, e magari mi facevo pagare il cinema? e perché io per natale gli avevo regalato un maglione e lui invece mi aveva regalato due cose? (peraltro io andavo a trovarlo fuori città, macinando chilometri in treno pagandomi viaggio e albergo con i miei soldi, mica con i suoi, ovvio!… anche quelli delle ripetizioni che davo, ndr). Diceva che io non volevo andare a cena da loro, quando andavo a cena da loro diceva che andavo a scroccare la cena. (un giorno ero appena entrata in casa che mi ha aggredita, io sono andata a salutare suo padre, senza dire niente, dicendo che avevo un impegno improvviso e dovevo andare via. Lui è andato da lei – così mi aveva raccontato il mio ex – e le ha detto: cosa le hai fatto stavolta? – lei ha iniziato ad urlare che se ne sarebbe andata di casa…).
Per inciso la mia famiglia economicamente stava uguale alla sua (forse pure meglio).
Ma pareva che io volessi un matrimonio di interesse con il re del Uazzabà se lui mi pagava un gelato. E pareva che studiare fosse un demerito. Forse perché lei non aveva potuto studiare? chissà cosa aveva in testa, e perché odiava così tanto che io studiassi.
Ora può far ridere, lo so. Uno dice: vabbé, guardi tua mamma e dici “mamma, la mia morosa ha 18 anni, sta andando al liceo! e poi andrà all’università, è vero… ma è una cosa normale… cosa centra con il fatto che mi ami di più o di meno? o che sia egoista perché non molla la scuola per andare a lavorare pure lei?”
Fino ad allora, prima di conoscere questo fenomeno di donna, quando sentivo parlare di “suocere” terrificanti pensavo ad esagerazioni.
Pensa a me, allora, come Candy Candy che si ritrova davanti ad un mostro sputamelma. Credici, perché è la verità. Peraltro io, riservata come sono, e poi era sua madre, non avevo mai detto a nessuno che lei era così. Finché un giorno mi arriva la madre di un amico e mi dice:
“”Luna”, ieri questa donna mi ha fermata per strada. Mi ha detto delle cose pazzesche… no, no, aspetta, volevo dirti che non credevo che fosse fuori di testa, l’ho capito ieri. Ragazza mia, ma cosa succede? Io le ho detto che ti conosco da quando sei nata e se tu fossi la ragazza di mio figlio sarei solo felice, e me ne sono andata”. Scusate, mi sono dilungata, vengo al dunque:
i due dunque:
l’ho lasciato io quel ragazzo. E non perché non sia una che combatte per un amore, ma perché ci si stanca, e perché lei era dentro di lui. Era dentro di lui con tutte le sue molestie, i suoi lavaggi del cervello. E anche se ho un bel ricordo di lui ho capito, anche se ero piccola, che sarei sempre stata sola a cercare di gestire questa cosa con lucidità (pur, ripeto, avendo sempre presente che una madre è una madre). Ma il giorno che, dopo che avevamo parlato con le lacrime agli occhi, io e lui, e gli avevo parlato con calma, perché un po’ si liberasse da questa catena interiore (pur amando sua madre) e lei mi ha fermato per strada ripetendo le parole che avevo detto a lui, ma con la sua interpretazione, urlando, ho detto basta.
il secondo dunque è questo: al suo amico non ho parlato di sua madre ieri, non lo faccio mai. Ma so che il mio ex ha avuto tante storie brevi, tra cui un matrimonio finito. E qd il suo amico mi ha detto “sua madre però l’ha presa bene, sai? per lei non è stato uno shock che lui sia tornato a casa” ho sentito un brivido. per lui.
Per lui che, mi sa, non ha mai affrontato veramente questa cosa. Il suo rapporto con lei. O forse mi sbaglio. sxo.
LILY hai ragione un bambinone, che non sa cosa vuole dalla vita, o meglio lo scopre scopre di volre me, ci si butta a capofitto, trova un senso a questa sua vita priva di interesse fin quando però viene fermato dalle minacce, l’hanno braccato. e lui? è un romeo lottatore? all’inizio, ma poi se voleva non andava nelle chat gay a non so fare cosa o usciva con altri…ma come dice LUNA giustamente, le madri ti fanno il lavaggio del cervello. in quella famiglia dove regna l’indifferenza l’apparenza e la forma, tutti giocano un ruolo e non si può sviare da questo. lui invece nella famiglia ci crede, negli affetti di sangue ci spera, quante volte mi sono ritrovato a dire: ma tuo fratello ti tratta come un co......, perchè non ti ribelli a tua madre?….
fin quando quel giorno mi disse: basta, basta, basta io voglio stare con te tutta la vita, voglio stare insieme a te epr sempre non mi interessa glielo dico, gli dico di noi…no non lo fare gli risposi io. ma era partito per la tangente era troppo pressato da loro, e poi che sarà successo?
l’avrà detto e lì si sarà visto mettere di fronte alla realtà, minacce giuramenti etc, se lo sono ripreso e lo stanno raddrizzando glis tanno cambiando il cervello. ma lui l’istinto ce l’ha solo che + di qualche uscita con un nuovo ragazzo non potrà mai fare.
piango al pensiero che le cose siano andate così, odio avere vite separate, sapere che vive senza me, venire a scoprire cose.
piango dopo 82 giorni e non riesco a fermarmi.
piango perchè avrei volito vederlo ancora qui accanto a me a lottare scontrarsi cn me e con loro: trovare un compromesso, un dialogo una via di mezzo tra ciò che volevano loro, lui e io.
ma lui è un servitore a vita che antepone sempre i bisogni degli altri ai suoi…
che vita è questa? cosa potrà fare mai + di qualche sco....?
scusate la volgarità ma è così.
mi sento ferito ucciso vuoto. non riesco a non piangere al solo pensiero che le cose siano così. non riesco a guardarla la realtà.
LILLY: ed è bellissimo che ci sia tu, che puoi capire.
Non è piccola la tua verità, anche quella in lavoro. E non è poco, lo sai bene, ciò che hai riconquistato 🙂
a volte bisogna anche andare al centro del dolore.
non andarci per forza, per il dovere di andarci, ma perché siamo tante cose. ci si va e basta, perché è lì, e non vuole diventare un’ulcera, e ti vuole parlare.
come lo ascolti fa la differenza, credo.
e a volte, sai, si riesce ad andare al centro del dolore, di camminarci insieme e poi uscirci, ed essere anche quel dolore, e tutto il resto, proprio perché si è diventati più forti, passami la parola (nel senso che prima non si era deboli, dico passami la parola… forse dovrei dire più equipaggiati, più consapevoli di sè) e perché si è in grado di sostenere l’onda.
di starci dentro, in modo diverso.
hai fatto tanta strada da quando ti conosco da qui. questo percepisco io, leggendoti.
tanta pulizia.
ci hai messo tanto amore per te, e tanta energia positiva.
tante emozioni, vissute, forse, dentro di te, in modo diverso, questo lo sai tu, io non lo so, ma questo leggo.
io, “camminando”, ho scoperto di avere dolori che neppure sapevo di avere. O meglio, sapevo di averli, li sentivo anche, me li portavo appresso, ci pensavo pure, ma quando li ho scoperti, veramente, ho tolto loro la coperta che avevano addosso…
mi piace questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=khLcbEwjN_0
“…come un terremoto nel deserto che, che crolla tutto ed io son morto, e nessuno se n’è accorto…
lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene,
quindi se escludi gli aviatori, falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli rimani te… ed io mi chiedo ora che farai, che nessuno ti verrà a salvare… complimenti per la vita da campione, insulti per gli errori di un rigore… e mi sento chi sa piangere, ancora alla mia età, e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età, e vita mia che mi hai dato tanto, amore, gioia, dolore, tutto,