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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5721
    LULU -

    Adesso riesco a valutare il mio rapporto con lui da un altro punto di vista….mai piu’ vorrei tornare sotto i suoi artigli, si perche’ di artigli si tratta. Ogni volta che passo davanti alla loro abitazione ho ancora qualcosa che mi sobbalza nel petto, ma poi mi chiedo, vorrei fare ancora la vita che ho trascorso con lui? MAI E MAI PIU’. A volte e’ bene usarsi violenza, se questo e’ positivo per noi. A volte e’ giusto guardarsi allospecchio e dirsi…adesso non mi vedrai mai piu’ piangerti dietro, non mi vedrai piu’ chiederti perche’….adesso saro’ diversa/o, e quando ci incontreremo di nuovo saro’ una persona diversa, quella che tu hai fatto morire dal dolore non esistera’ piu’…..io saro’ RINATA….
    Sentirsi a disagio, sentirsi come in un cunicolo senza vedere una via di uscita e’ normale, fa parte del percorso di guarigione…e se ce la sto’ facendo io, dopo le mie terribili gesta di lasciare questa vita, sono certa che tutti possono farcela….l’importante e’ non mollare, non mollare mai!!!!!Lulu

  • 5722
    Ada -

    LUNA: “Sì… ma pensare continuamente a degli scenari in cui loro corrono felici con i capelli al vento sulla spiaggia tipo in un film anni Settanta e giocano a bocce con gli amici comuni”
    LILLY: “Ma tu ti vedi veramente come la sfigata del campus che guarda sfilare la reginetta ed il re del ballo scolastico?
    E’ un atteggiamento che ti fa male, però.”

    No. Io mi vedo in maniera diversa da queste descrizioni. Non sto lì a pensare a come si comportano loro due (se sono felici ecc…)… oppure a vedere me come sfigata della situazione (ancora non l’ho dimenticato, questo si) … come posso spiegare?!…. li vedo all’interno di un contesto….. un contesto nel quale, come coppia, non c’entrano un cavolo! Come posso dire….. insomma, questa tizia a cena con la MIA migliore amica, cosa ca**o c’entra?????
    E allo stesso tempo capisco anche che, si, c’entra perchè c’è un gruppo di amici all’interno del quale lei, in veste di fidanzata del mio ex, dovrebbe entrare.
    Solo che in questo gruppo ci sono anche io! e non mi va di incontrarli (proprio perchè ancora non l’ho dimenticato)… e da qui nasce un gran casino perchè, ad esempio, la sera io sono con alcuni del gruppo e se si stabilisce di andare in un locale scatta tutto un giro di telefonate per vedere se in quel locale ci andranno anche loro con altri nel gruppo e se è così si cambia meta.. con gli amici non c’è più la libertà di vederci tutti insieme!!!!
    Altro esempio: adesso! adesso vorrei chiamare la mia “amica Pinella” per andare in spiaggia ma non posso perchè so che deve andarci col mio ex e “l’altra”… e allora ci andrò col fratello della mia amica Pinella e altri.
    Avete presente il film “Saturno Contro”??? mi è venuta così, ecco, avete presente tutti i vari amici che si conoscono da una vita? Bene… ve la immaginate Isabella Ferrari che diventa fidanzata ufficiale di Stefano Accorsi e si inserisce nella combriccola? Magari a Margherita Buy fa un effetto un po’ strano.. Mi sembra un po’ una questione di ruoli…

  • 5723
    Ada -

    …c’è una che ha preso il mio ruolo. IO, come singolo individuo, sono sempre io ma non esisto più nel ruolo di “fidanzata di xxx”. Adesso quel ruolo è interpretato da un’altra. Forse sono gelosa dei miei amici, non lo capisco neppure io. Forse la trovo semplicemente una situazione un po’ fastidiosa, scomoda……
    Forse sono due problemi distinti è separati:
    da una parte lui che mi manca e tutti i ricordi che abbiamo insieme e questa storia, che per me era x tutta la vita, che mi dispiace sia finita…e quindi comunque il fastidio di poterlo vedere con l’altra.
    E dall’altra, la “scomodità” di averli qui in ferie in mezzo alle scatole.
    Non lo so. Sono nella confusione totale.

    Luna: “E al di là della sofferenza che sicuramente provi io ho l’impressione (sarà stracampata in aria, sarà una cazzata micidiale,eh!) che uno dei motivi per cui questo dolore ti pesa di più sia anche che continui a vederti come colei che è stata lasciata mentre lui si è rifatto una vita”

    A me pesa un po’ il fatto di non avere una persona vicino (ma mi pesa di + il fatto di non avere la mente bella sgombra, semplicemente libera da lui)… in pratica mi chiedo: ma perchè diamine io ogni volta devo starci un secolo prima di interessarmi ad una persona nuova (e non dico innamorarmi ma anche una mera attrazione) mentre per gli altri pare sia come cambiarsi le mutande?

  • 5724
    Naty -

    Ciao Lilly, i soliti problemi (il lavoro ecc.).
    E tu?

  • 5725
    LUNA -

    ADA: parto dal finale:
    mi sa che non è proprio così, intendo dire che, poiché capita di sentire continuamente persone che dicono la stessa cosa che hai appena verbalizzato tu, per quanto riguarda “gli altri pare” appunto pare ma forse non è.
    E’ vero che molti, anche appena lasciati, cominciano comunque ad uscire, a vedere gente, e magari ad andare fuori con qualcuno, magari qualcuno che è stato loro presentato, hanno incontrato ecc, c’è anche chi chiede esplicitamente agli amici: “presentami qualcuno, dai” e chi vede questa opzione invece odiosa come la peste.
    Non c’è una ricetta, ognuno fa quello che si sente, ovviamente.
    Comunque sia se parli anche con quelli, mollati dopo una storia importante e significativa, che escono con qualcuno, e ci parli da amico, e non da conoscente (intendo dire, se c’è un dialogo più onesto) la maggior parte delle persone dopo un po’ ti dice che nonostante non stia a fare la calza, non riesce a provare un vero interesse, non è rimasto ancora veramente colpito, ecc ecc…
    Non è neanche vero che tutti abbiano dei tempi lunghi, perché il mondo è vario, e ciascuno ha i tempi suoi, e ci sarà sicuramente anche chi cambia… mutande più facilmente… o anche più cu… chissà di incontrare una serie di persone interessanti, una dopo l’altra…
    ma insomma io sono convinta che l’amore si incontra, non è che uno/una non si innamorerà mai più – come pensa nel momento in cui sta lì a riprendersi da una tranvata – ma che non si incontra sotto il primo cavolo del giardino, e che il problema è anche che chi è appena uscito da una storia importante (e se non appena è comunque ancora in fase di rielaborazione) da un lato spesso ha il terrore di innamorarsi, o non ha voglia di un impegno a tremila perché non si sente pronto, ma dall’altro vorrebbe l’amore… nel senso che poiché ha la nostalgia anche di se stesso innamorato, e ha dentro di sè una immagine di sensazioni di un certo tipo e vorrebbe qualcosa che scalzasse via la sensazione di vuoto

  • 5726
    mary -

    Ciao Lilly,
    Ci sei passata…ma non conta quanto tempo si sta insieme 10,20,30 anni è stato comunque un periodo della tua vita che ti ha fatto nel bene o nel male crescere.
    E’ tanto difficile ricominciaree comunque!!
    qello che a me fa tanto male e mi rende difficile pensare per quel poco positivo è proprio come dici tu,non averlo davanti e dirgli quello che penso…il dover accettare tutto senza diritto di replica!
    Il dover affronatre situazioni che non ho cercato…
    Dover dare spiegazioni a mio figlio che è talmente intelligente da aver capito tutto senza dover dirgli niente e mi chiede la verità perchè il padre non ha il coraggio di dirgliela….Il dover affrontare un mutuo che non volevo ma per paura di perderlo ho accettato,come ho cercato di accettare tutto di lui con tutte le sue insicurezze e cercando per 20 anni di sostenerlo nelle sue scelte mettendo da parte le mie….Per poi sentirmi dire che ho fatto solo il mio dovere!!!!Tutto fa tanto male!!!!Sopratutto il fatto che al suo fianco ci sia una donna,ma qonna dualsiasi una che ha cercato di essere mia amica per stare con lui…Una che ha già rovinato più di una famiglia distruggendo anche la sua…Una che ha tentato il suicidio per attirare le attenzioni su di lei…E lui che fa il buon samaritano è cascato dentro mettendo da parte la sua famiglia pur sapendo di correre rischi seri….come quello di perdere il lavoro…perchè sono colleghi…..Spero tanto tutto passi in fretta!!!
    Un abbraccio

  • 5727
    LUNA -

    e che confermasse che l’amore esiste ancora, è “provabile”, nota anche di più quanto esistano sensazioni che sono palliducce a confronto.
    Insomma, è un mix di più cose: da un lato anche il fatto che, obiettivamente, il fatto che qualcuno ci colpisca veramente non è facile e soprattutto quando vorremmo qualcuno che ci colpisse ma proprio assai.
    O almeno credo che anche queste possano essere alcune ragioni. Fermo restando, appunto, che il bello dell’innamoramento, comunque, ma anche dell’attrazione, quella bella tosta, intendo, è che non si provano certe sensazioni per chiunque. Non ti sto dicendo che il tuo ex sia l’unico, ti sto dicendo che secondo me non è un male per te il fatto che non ti interessi alla prima papera che passa.
    Almeno io la vedo così. Ma poiché parli con una che, pur conoscendo molte persone, e anche molte simpatiche e interessanti, se parliamo di qualcosa che vada oltre alla stima e all’amicizia non si interessa alla prima papera, è possibile anche che io sia di parte dandoti questa risposta.
    Per l’altra questione: disagio comprensibilissimo. e comprensibile anche la sensazione “perdita ruolo”, di intrusione, la gelosia ecc…
    d’altra parte quei giri di telefonate a cui fai cenno probabilmente ti stressano di brutto, perché – pure nel loro fine protettivo – non fanno che alimentare ancora di più questa sensazione:
    @come singolo individuo, sono sempre io ma non esisto più nel ruolo di “fidanzata di xxx”. Adesso quel ruolo è interpretato da un’altra.

    Il fatto è che non è che quel ruolo è interpretato da un’altra, e lei ti ha sostituito, è proprio che quella è un’altra storia. Loro sono un’altra cosa. Non meglio/peggio. Un’altra. Qsta cosa degli amici comuni è all’ordine del giorno. Di solito come si risolve? con il fatto che uno dei due, quasi per un processo naturale, di solito cambia o allarga il giro. Ora non ho più spazio, tornerò…

  • 5728
    Ada -

    Luna: “E’ vero che molti, anche appena lasciati, cominciano comunque ad uscire, a vedere gente, e magari ad andare fuori con qualcuno…”

    Si, sono d’accordo su questo, per questo dicevo che non pretendo di innamorarmi (nè mi interessa l’eccesso – l’ho indicato come tale- di chi realmente passa con facilità da una persona all’altra)… ma nel senso che, almeno tanti altri che conosco, riescono appunto a provare un interesse, una simpatia nei confronti di una persona nuova… quel semplice interesse che ti fa venir voglia di andare a prendere un caffè insieme e vedere come e se si evolverà la cosa. Il semplice pensare “beh, carino questo ragazzo”.
    Io in questi mesi di persone ne ho conosciute un mare e, tra queste, anche persone che mi fanno un po’ il filo …. ma il mio interesse è proprio ZERO! amicizia, tranquillamente ma niente di più. A me questo sembra un po’ inquietante.
    Ho paura di fissarmi nella cosa: “io stavo bene dov’ero, con la persona con cui ero”… ho paura sia quello che sto facendo… mi sto dimenticando le cose negative.

    @”d’altra parte quei giri di telefonate a cui fai cenno probabilmente ti stressano di brutto, perché – pure nel loro fine protettivo – non fanno che alimentare ancora di più questa sensazione:
    @come singolo individuo, sono sempre io ma non esisto più nel ruolo di “fidanzata di xxx”. Adesso quel ruolo è interpretato da un’altra.”

    Si, queste cose sottolineano di più la situazione.

    @”Il fatto è che non è che quel ruolo è interpretato da un’altra, e lei ti ha sostituito, è proprio che quella è un’altra storia. Loro sono un’altra cosa. Non meglio/peggio. Un’altra. Qsta cosa degli
    amici comuni è all’ordine del giorno. Di solito..”

    Già… io frequento anche altre persone oltre agli amici storici ma loro sono quelli che conosco da sempre, c’è un rapporto particolare (vale anche per lui con loro), è proprio come una famiglia.
    In certi momenti mi sembra ancora tutto surreale.

  • 5729
    LUNA -

    Mary: quando uno da fuori legge una storia come la tua (una parte della parte della parte, ovviamente, perché in poche righe non si può riassumere una vita, una relazione, dei sentimenti, fatti, cause e conseguenze, anche se gli stati d’animo si possono mettere sulla “carta”, e spesso anche la selezione che facciamo di quello che raccontiamo ha un senso, per noi, ovviamente…), dicevo, quando si legge da fuori che una persona si è dovuta mettere da parte, rinunciare a ciò che sentiva simile a sè per proteggere un altro o la relazione che pendeva da una parte, fare scelte in cui non si è riconosciuta, e che in seguito pesano sulle sue spalle, e fa le considerazioni che fai, lo so, è fin troppo facile, da fuori, dire: meno male, Mary, meno male che questa storia è finita. Meno male per te, anche se purtroppo la sua fine ti sta dando tutto questo dolore e queste cose da risolvere, che pesano a livello pratico ed emotivo.
    Perdonami, se puoi, queste considerazioni:
    situazioni che non hai cercato, non diritto di replica, e il fatto di dover trovare tu il modo di risolvere con tuo figlio anche il come dirgli ciò che lui, il tuo ex, dovrebbe dire, perché è cosa sua la scelta che ha fatto ora e che vi impone…
    cerco le parole, perché non voglio, in alcun modo, che sembri che io ti stia dicendo cose tipo: come hai fatto a non accorgerti che…
    non ti voglio dire questo, assolutamente.
    tu hai protetto un uomo che, se ho capito bene (e posso aver capito malissimo) ha vissuto questa vostra storia alternando bisogno di conferme e mostrando le sue insicurezze alla prepotenza (il fatto di averti chiesto, non importa se in modo palese o attraverso atteggiamenti ecc, di metterti da parte, di andarti contro facendo delle scelte per andare incontro a lui e alle sue esigenze).
    Perché una persona se ne va in modo così prepotente, delegando però le questioni emotive che riguardano vostro figlio a te, e facendo il buon samaritano per una persona che usa certe modalità per tenere

  • 5730
    LUNA -

    l’attenzione su di sè?
    azzardo, solo azzardo Mary, che fa così perché se era insicuro e prepotente prima non può che esserlo anche quando se ne va.
    Non è che quando se ne va impara un dialogo e una parità che prima non aveva.
    Una persona che tiene la bilancia dalla sua parte usando le proprie insicurezze è un insicuro che agirà avanti da insicuro, e spesso l’insicurezza fa rima con la prepotenza. con la pretesa. con l’egoismo. con l’essere egocentrici, nel restare come nell’andare.
    Siamo tutti un po’ insicuri, ma non tutti siamo prepotenti. Non tutti esigiamo che siano gli altri a risolvere le nostre insicurezze, i guai che combiniamo, i disastri che ci lasciamo alle spalle quando scegliamo di cambiare vita. non tutti facciamo la voce grossa quando abbiamo torto o in nome del fatto che conta solo il metro quadro che abbiamo davanti gli occhi.
    ora faccio una considerazione assolutamente generale, che con la tua situazione può non centrare nulla:
    spesso non è casuale che una persona che si è messa al centro attraverso le proprie insicurezze si metta con una persona problematica che si mette al centro con le proprie insicurezze e i propri casini, come la donna di cui parli.
    perché l’insicuro che ha giocato la parte di forza in una relazione anche attraverso la prepotenza delle proprie debolezze (può sembrare una frase paradossale, ma non lo è… perché quanto spesso è chi è apparentemente il più forte a mettersi da parte?) si mette ora nel ruolo in cui sembra giocare ora il ruolo del più forte, appunto del buon samaritano, come dici tu.
    ma alla fine sono entrambi, questi due ruoli, due facce diverse della stessa moneta. E lo si capisce anche dal fatto che una persona equilibrata non ha bisogno di fare l'”orco” da una parte per fare il buon samaritano dall’altra, nè di decidere chi sia più forte e chi più debole, ma guarda la realtà.
    si prende le sue responsabilità.
    Persone così non ci cascano perché non vedono. Scelgono, perché annusano qualcosa di simile.

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