La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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per chiunque sappia che lui se n’è andato, anche per chi non giudica, anche per chi pensa che sono assolutamente affari loro e sanno loro, ma parte debole ora fosse anche solo in quanto ha subito una scelta di un altro, l’improvvisa dolorosa virata dell’abbandono a 55 anni. Forse lei per lui è anche la prova vivente del fatto che lui si è comportato “male”, e quindi scarica, con l’arroganza, una serie di cose: tra cui anche il senso di colpa, il fatto di sapere che la solidarietà morale va tutta a lei, lo stress del cambiamento (cambiamento che si è scelto, non gli è arrivato in testa, qualsiasi siano le ragioni per cui ha scelto, valide o meno), i debiti, e tutta una serie di cose…
E inoltre guarda il suo interesse.
perché ti dico questo? non certo per girare il coltello nella piaga, cara Mary, nè per dirti “mal comune mezzo qualcosa” perché non è assolutamente vero, sarebbe sempre meglio un bene comune che un male comune! te lo dico perché nel momento in cui lui si comporta così non puoi ovviamente che soffrirne, ulteriormente, ma tutelati.
scusa se dico cose ovvie e banali, ma tutelati anche dalla sua arroganza, da telefonate minacciose che non servono che a farti stare peggio. Scegli (lo avrai già fatto, probabilmente) un legale che si occupi dei tuoi interessi, che sia valido, nella giusta misura empatico nei tuoi confronti, ma anche abbastanza freddo, rispetto a te ora, per poter tutelarti e fregarsene della voce grossa che il tuo ex fa. Cosa che tu, emotivamente, ovviamente non puoi ora. Se il tuo ex ha messo su questo piano la comunicazione rifiutala, se non per il vero stretto necessario, finché non sarà civile. Non è che lui ti fa sentire una nullità, gira la questione, Mary: è lui che non ha alcun diritto di importunarti, minacciarti, tormentarti. Nessun diritto, ripeto. Tutelati. E non parlo solo di case, parlo di emotività.
La persona di cui ti parlavo fa questo, si tutela dalla violenza, il più possibile.
Ciao Mary. Luna ha detto una cosa sacrosanta. Tutelati. Tutelati dentro & fuori! Prima di tutto dentro perchè la forza interiore è fondamentale per reagire bene ed in modo civile sia verso di lui che, soprattutto,verso di te!
Quanto alle sue minacce riguardo a tuo figlio tieni presente che nella nostra bella Italia dei bambaccioni la mamma è sempre la mamma…..anche per la legge! Anche se lui magari ha più possibilità economiche di te (non lo so). Ma se le ha perchè avrebbe la necessità di vendere la vostra casa?????
Ps ho un maltese di quattro kg che quando ha paura abbaia come un cane lupo e quando è ben certo che il motivo della sua paura si sta allontanando e non tornerà finge di lanciarsi contro di lui con trecento denti digrignati e ci guarda come per dire “fermati è…..se no qui a schifio finisce!!!!!”
Arroganza canina…..e se il tuo ex fosse un pò così????
Ciao ciao!
certi giorni facendo il vegetale letto computer poltrona penso a tutti i momenti felici passati insieme, a quando ho pianto di felicità perchè stavo con lui, a quando ci guardavamo dicendoci ti amo con tanta intensità e voglia…e ora il nulla passano i giorni i mesi e nulla…ma qesta non è una fine questo non è un addio…non voglio aggrapparmi alla vana speranza che torni perchè forse non succederà mai ma lo sento, rispetto alle mille storie che sento tutte finiscono con un contrasto un addio un vaf…. la mia no la mia è finita tra un ti amo troppo un consolatelo e un non posso averti accanto mi fa stare male, epr il momento è così…c’è come qualcosa di predestinato un deus ex machina calotosi su di noi.
lo so sono gay o omosessuale o ricchione e per il 99% delle persone non sono accettato, ma io non sono effemminato, donna mancata o altro, io sono una persona con sentimenti e progetti che ha scelto di amare un uomo…purtroppo in una realtà e in un mondo che non ti permette ciò, in una realtà gay brutta sadica estrema di facili costumi senza morale…e con il epso schiacciante delle famiglie che non accettano questa grave onta. Non voglio trovare il colpevole esterno ma sono convinto che la sua famiglia non accetta ciò che ci sarannos tate discussioni accese e minacce che hannof atto crollare una persona così fragile.
che ci hanno cocluso i genitori gli amici o gli estranei a fare questo?
cosa?
ora chiederei a sua madre è felice di avere un figlio non felice?
vuole la SUA felicità o la propria?
perchè non sis a accettare superare?
è inutile come è difficile per me rialzarmi ed accettare quel: non sento più nulla tra le lacrime (con un velato grido di disperazione e paura come dire: non voglio dirtelo)
devo accettare pure il epso degli altri che si sono introdotti impedendoci di essere felici.
se avevamo trent’anni non sarebbe successo ma purtroppo ora è così…
muoio lentamente perchè non faccio nulla se non il semplice sforzo di respirare nella vita
Ciao Marcos. Dici: “non c’è mai stato niente su cui poter parlare, nonostante i miei gesti sbagliati, il mio mancato rispetto etc”.
Ti faccio una domanda mai e poi mai con spirito polemico ma con lo spirito di chi vorrebbe avere se non una riposta almeno un parere: credi che sia così facile avere un dialogo con una persona che ti manca di rispetto (tutte parole tue, intendiamoci….)? Non credi che la paura della reazione possa bloccare ogni iniziativa in merito? E non credi che dialogo sia diverso da monologo proprio perchè implica almeno due persone e che l’imput non debba necessariamente provenire dall’altro?
Te lo chiedo per un banalissimo motivo. Io sarei in grado di intavolare un discorso con una panchina dei giardinetti tanto sono ciarliera…..ma con il tipo con cui stavo la gola era congelata. Le parole nascevano, c’erano, i discorsi si creavano e poi morivano lì, nella gola, pietrificati, congelati. Dalla paura, appunto.
Alla fine parlavo via e-mail. Poi avevo sempre paura della reazione ma almeno riuscivo ad esprimere qualcosa di diverso da un interminabile “ehmmmmmmmm”!
Colpa sua? Aggrediva…..Colpa mia? Anche! Avrei potuto reagire, ridimensionarlo…..tutelarmi (come dice Luna).
Una cosa è certa! Al di là della colpa in sè e del colpevole era comunque una colpa da evitare!
Ora! Credo che tu sia una persona sensibile e (dai commenti che fai) molto provata da ciò che è successo.
Le risposte alle domande che ti faccio potrebbero servirti, in futuro…..
Ciao ciao. Un abbraccio.
LILLY: @Io sarei in grado di intavolare un discorso con una panchina dei giardinetti tanto sono ciarliera…..ma con il tipo con cui stavo la gola era congelata. Le parole nascevano, c’erano, i discorsi si creavano e poi morivano lì, nella gola, pietrificati, congelati. Dalla paura, appunto.
…già… e rispondo in generale, ora, non riferito a Markos, s’intenda, cogliendo l’occasione dalla tua frase:
non è solo una questione di essere ciarlieri, ma anche di essere preparati anche al dialogo. Nel senso: ci sono persone che hanno un’ottima dialettica, che sanno esprimere sentimenti ed usare la logica, ma parlano con la panchina perché fanno dei monologhi. Poi ci sono persone che sanno usare la logica e anche l’empatia per avere un dialogo. Ma il dialogo presuppone sempre due persone. Poche cose sono “mostruose” come il fatto di qualcuno che ti nega il dialogo, attraverso silenzi, musi, prepotenze, attraverso la negazione (tipo quella del bambino che ancora con il viso sporco di marmellata dice, convinto: no, non l’ho presa io la marmellata) e tutta una serie di meccanismi di difesa che diventano però d’attacco e disfunzionali, dicendo che quello che dici non ha valore, o non si capisce, è campato in aria, è delirio.
Della serie: parlo con il resto del mondo e parlo la sua lingua, parlo con lui e mi sembra di essere capitata/o in un paese dove si parla una lingua straniera che non conosco o dove io mi esprimo in una lingua sconosciuta o dove vige una sorta di dittatura, anche dell’espressione e della parola. Ho consigliato più volte il libro “Molestie morali” perchè, mi ripeto, in quel libro c’è anche questo esempio, l’esempio di una donna che, non potendo MAI avere un dialogo diretto con il partner – non le è concesso – gli scrive. Gli scrive lettere che lui pare non legga, ma non si capisce neanche se le legge oppure no. Lei allora le riscrive, tenta di essere più chiara, pensa che forse non lo è stata. I commenti di lui sono talmente destabilizzanti, e non
le è mai dato modo di capire se lui ha letto, ha capito e cosa ha capito, se ci ha riflettuto su, se lei che si esprime male che lei continua a scrivergli, tentando di trovare sempre le parole “migliori”, più semplici, più chiare, più empatiche (scrive appunto, però, non parla… non parla perché NON SI PUO’)e ad un certo punto comincia anche a fotocopiare le cose che scrive, in modo da poter rileggerle… pensa quindi a che punto è arrivato il senso di frustrazione e di insicurezza…
Ora farò un esempio scemo, Lilly, però mi è venuto in mente:
a me piacciono molto le lingue straniere, ne parlicchio discretamente tre, tra meglio e peggio. Le perdo se non le uso, le recupero. (anzi, sarebbe ora di dare una rispolverata!).
Comunque sia, sin da quando sapevo poche parole in croce d’inglese perché lo imparavo dalle canzoni mi lanciavo a parlare, perché dialogare con il mondo mi piace. Probabilmente per questo mi piacciono le lingue straniere, chissà. Comunque sia mi è capitato di fare discorsi non sul tempo o su cosa hai mangiato a pranzo,ma più “intensi” (anche ridendo, eh, intendo dire però veramente “aperti”) e neanche la mancanza di vocaboli o la grammatica zoppicante sono stati un ostacolo, perché sono assolutamente convinta che se due persone si mettono su un piano di empatia e hanno voglia di scambio il modo di comunicare lo trovano. Magari a gesti.
Ho una cugina, che sta dall’altra parte del mondo, con cui da anni ci parliamo e scriviamo in due lingue diverse. Lei in spagnolo e io in italiano, come fossero la stessa. Conosco due, lui spagnolo e lei tedesca, che si parlano in italiano, che non è la lingua di nessuno dei due. Eppure si capiscono e hanno due figli… cosa centra?
Non so, ma pensavo al fatto di come la difficoltà di comunicazione spesso centri molto poco con le parole…
Uno ciao a tutti voi, veloce anzi velocissimo, sono stata qualche giorno in vacanza con mia figlia, non avevo possibilita’ di scrivere o di leggere, adesso vado di fretta, domani, saro’ ancora con tutti voi, sapete una grande cosa?! Ho fatto le vacanze dove di solito le trascorrevo con la famiglia….ebbene, sono stata BENE!!!!!! Ho avuto qualche piccola ombra di vaghi ricordi, nulla di piu’, a presto, mi siete mancati. LULU
Ciao ragazze,
Ciao ragazze,
anche qui ho trovato Amiche!!!!
Vi ringrazio molto per le vostre parole di conforto…
Oggi sono andata da in medico Omeopata perchè purptroppo tutto questo mi sta dando anche problemi fisici…
Anche lui mi ha dato coraggio cproprio come voi,
Scusate ma non ho tante parole questa sera,ma volevo farvi sapere che anche non scrivo…tutti i giorni vi cerco perchè sento che sinceramente mi siete vicine!
GRAZIE MARY
LULU: :DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD