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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5661
    mary -

    Non sono certo quella che può dare consigli,perchè io dopo 25 anni d’amore di cui 20 di matrimonio,da 4 mesi mio marito se n’è andato!!
    Che dire in 20 anni ho dato tutta me stessa ad un amore con la A maiuscola,un uomo che credevo volesse vivere con me fino alla vecchiaia o meglio finch’è Dio avesse voluto farci vivere insieme.Invece????L’ho perso per sempre, un’alttra donna me l’ha portato via!!!!
    Una cosa sola posso dire ,tornerei e rifarei tutto quello che ho fatto,perchè nel mio amore ho creduto veramente e da questo amore è nato un figlio meraviglioso che senza di lui non avrei mai potuto avere……grazie alui sti cercando di andare avanti..se cosi’ si può dire….Spero tanto ch eiltempo mi aiuti a trovare la forza per ricominciare.

  • 5662
    markos -

    a volte mi chiedo semplicemente pur di darmi una ragione: è tutta colpa mia? perchè sembra dal suo atteggiamento di si. poi dopo aver pianto mi rispondo: è questo che vuole farmi credere ma più che altro è quello in cui vuole credere lui per darsi una giustificazione alla sua follia sempre determinata da qualcuno o da qualche disagio profondo.

  • 5663
    LUNA -

    MARKOS: a volte può non essere colpa di nessuno, e le storie possono finire.
    Le persone possono fare un pezzo di strada insieme e poi prendere strade diverse.

  • 5664
    Lilly -

    Ciao Luna. Come ho già detto non metto becco in ciò che dice uno psicologo. Sia perchè non so nulla di psicologia sia perchè non ho mai fatto una seduta.
    Ho avuto, però, la sensazione che Marcos sia andato dallo psicologo con lo stesso animo con cui è andato dal cartomante.
    Per avere delle risposte sul caso concreto e non (ancora) per le finalità che hai descritto così bene (scusami Marcos se azzardo….).
    Ora…come giustamente noti tu lo psicologo ascolta Marcos.
    Non sente l’altra campana.
    E qui c’è il perchè del mio intervento: il problema è che non solo lo psicologo ma neppure Marcos ha sentito quella campana!
    Perchè la campana è scappata, ha tagliato la corda, si è aggrappata sui vetri come Spider Man e via senza un perchè o un per come.
    E’ vero che, come dici tu, “a volte può non essere colpa di nessuno, e le storie possono finire.
    Le persone possono fare un pezzo di strada insieme e poi prendere strade diverse”.
    E’ vero. Ma se io e Pippo stiamo viaggiando sullo stesso treno, scendiamo a fermate diverse ma io non lo so….. il caro Pippo prima di catapultarsi via dal vagone e sparire tra la folla potrebbe dirmi almeno ciao……
    Se non lo fa lui è il maleducato.
    Poi lo psicologo mi condurrà sulla giusta strada per affrontare al meglio i vari Pippi che la vita mi metterà davanti.
    Ma per poter entrare in sintonia con lo psicologo devo aver ben chiaro questo concetto: è Pippo il maleducato!
    Io magari sarò idiota, sarò svampita, avrò tre etti di prosciutto sugli occhi ma lui è il maleducato.

  • 5665
    Lilly -

    Se Marcos comincia a sminuire la figura di quel tipo comincerà anche a sminuirne il ruolo nella sua vita e ricomincerà a darsi la giusta importanza.

    Marcos, dici”a volte mi chiedo semplicemente pur di darmi una ragione: è tutta colpa mia? perchè sembra dal suo atteggiamento di si. poi dopo aver pianto mi rispondo: è questo che vuole farmi credere ma più che altro è quello in cui vuole credere lui per darsi una giustificazione alla sua follia sempre determinata da qualcuno o da qualche disagio profondo.”.
    Ecco. No ulteriori comment! Lui avrà tutte le ragioni del mondo ma ha un grosso torto. Ti è passato sopra come un trattore in discesa senza freno tirato!
    E’ già un grande passo avanti questa considerazione. E vedrai quanti ne farai con le sedute.
    In questi mesi ho fatto parecchio ordine dentro a me. E se da un lato mi sento bene (quantomeno meglio rispetto a qualche mese fa) dall’altro è come se sentissi dentro di me l’incertezza di chi ha fatto il “fai da te”…ed è come se avessi paura che la scafalatura mi crolli addosso.
    Io adesso e solo adesso, dopo mesi di riflessioni tra me e me mi sento pronta per andare da uno psicologo. Prima lo avrei ascoltato ma non lo avrei capito, non avrei messo a frutto nessun consiglio perchè era tutto ancora così accentrato su di lui che non avrei dato spazio a me stessa. Avrei incollato ogni parola su di lui cercando di spiegarmi il perchè del suo atteggiamento. Un pò come quando cerchi di scroccare informazioni su Tizio buttando il discorso su Caio e Sempronio.
    Non so se mi sono spiegata…..a volte rileggendomi non mi capisco da sola!
    Ciao Mary. Potrei dirti mille stronz….sull’efficacia del tempo e bla bla bla. Le evito. Non penso che tu abbia scritto qui per sentire cose scontate.
    Se te la senti parlaci di te, di come stai, di cosa ti frulla nel cervello, di come hai affrontato e stai affrontando la situazione.
    Un’abbraccio.

    Ciao a tutti.

    Ps. Ciao Luna. Grazie per la tua non ovvietà!

  • 5666
    LUNA -

    LILLY: ciao 🙂
    No, no, ti sei spiegata benissimo, e tra l’altro le tue osservazione sono come sempre intelligenti, sensibili e anche le domande che ti/ci fai e cui tenti di dare/dai una risposta.
    Stiamo dicendo le stesse cose, probabilmente, da due punti di vista in qualche modo, su alcuni punti, diversi.
    Sono assolutamente refrattaria, mi ripeto, a parlare di cosa faccia uno psicologo e come, non perché è il segreto di zumbayè, o quella crema speciale per il viso che però non ti posso dire perché la devi provare 😉 ma perché appunto penso che sia un work in progress assolutamente personale, che si inserisce nel più ampio work in progress. E le domande che uno ci porta, e il modo in cui le porta, e anche come reagisce agli stimoli che una seduta dà fanno parte di quel viaggio.
    Come andare, restare o mollare. E magari un giorno tornarci o anche no. Come sceglierci di andarci in un momento o in un altro. Come fidarsi o non fidarsi, come sfidare magari il proprio psicologo o affidarsi.
    Veramente è una cosa personalissima.
    Questo non lo dico nel senso che penso che tu abbia sbagliato a dare un’opinione, lo dico per me, per spiegare perché non mi turba che qualcuno possa andare da uno psicologo con l’atteggiamento con cui potrebbe andare da un cartomante. Anche perché comunque non ci troverà un cartomante.
    E questa è già la differenza sostanziale.
    E’ vero che come puoi sbagliare dentista puoi sbagliare anche psicologo, ma io fino ad ora non ho ancora sentito nessuno lamentarsi del proprio psicologo.
    O conosco solo persone che in questo senso hanno culo, oppure forse esistono più professionisti seri di quelli che la leggenda racconta.
    Io conosco solo persone che ci hanno guadagnato, in serenità e in senso di indipendenza.
    Nel senso che appunto uno psicologo serio non cerca di creare con te un rapporto di dipendenza, semmai di stimolare i tuoi strumenti che già hai verso il tuo equilibrio.
    Inoltre penso che l’atteggiamento con cui andiamo dallo psicologo in quel momento ci rappresenta (in quel momento) e sono le nostre sensazioni, motivazioni,

  • 5667
    LUNA -

    e il nostro atteggiamento nei confronti delle cose e della vita in quel momento che portiamo appunto dallo psicologo.
    Quello è l’oggetto della seduta. Siamo noi.
    Noi al punto in cui siamo nel momento in cui decidiamo di andarci.
    Noi con le cose che dentro di noi ci creano uno stato di ? ecc per cui abbiamo fatto la scelta di alzare la cornetta, fare quel numero e prendere un appuntamento.
    Mille sono i sentieri che portano a quella prima seduta. Personalissimi, appunto. Come le motivazioni.
    (o che non portano, perché ognuno sa per sè, e riconosce il suo bisogno del momento).
    Mille sono i sentieri e per esempio può capitare anche che una persona ci vada per parlare di un problema di un altro, trovandosi poi a parlare di se stesso. Intendo dire per esempio nei casi in cui una persona che vive con qualcuno fortemente problematico che lei, giudica, farebbe bene ad andare da uno psicologo ma continua a non andarci. La relazione vacilla, la persona non ne può più, sta male per il male di un altro, così o così pare, non importa, male sta, e magari un giorno va da uno psicologo dicendo: mi aiuti, non vuole andare da un “dottore” e io non so che fare… come lo convinco? e quel sentiero, in apparenza un po’ tortuoso, quel sentiero che pareva centrato su un altro, porta invece a fare finalmente un viaggio per sè.
    Quello che dici su Pippo che se ne va e non dà risposte ovviamente lo condivido. Non è bello, non si dovrebbe fare, fa male da morire, è ingiusto, non ci piove… ma quando avviene avviene, così è. Se Pippo ci spiega perché EVVIVA, ma il problema è appunto che Pippo non ce lo spiega, sennò non saremmo qui a parlarne. Ma l’asino casca anche su un’altra cosa: noi conosciamo la logica del perché abbiamo amato Pippo in un modo, e Pippo conosce la sua perché ci ha amato o no in un altro. E la sua logica per lui vale quanto per noi la nostra. Ma noi cerchiamo di capire Pippo attraverso la nostra. I nostri schemi. Migliori dei suoi? vero o no nn cambia.Pippo è così.

  • 5668
    markos -

    vedete per quanto ancora penso a cose del tipo:
    la sua frase sotto casa: non stiamo più insieme non sono tenuto a dirti dove mi curo.
    gli amici che mi bloccano e non mi rispondono
    questo suo distacco velato continuo e tenace fino alla sparizione…
    sono dei colpi di pistola…

    bè sicuramente analizzando in modo psicologico al relazione cosa vedo:

    lui un ragazzo ex cocainomane, vittima della famiglia che vede come clan dalla quale non riesce a staccarsi o ribellarsi che segue fedelmente nelle decisioni, evita il contrasto preferendo sottomettersi, passa momenti di forte depressione dovuti alla assenza di personalità che lo portano ad avere un rapporto con le piante uniche sue confidenti.
    poi arrivo io lui si innamora ci si butta ci si affida, è una persona debole, insoddisfatta di se , che pensa al bene altrui a realizzare l’altro a discapito di se, non sa dire no o negare il proprio appoggio perchè ha paura del confronto si sente inadeguato inferiore non all’altezza, della vita e del rapporto così passa il tempo a servire a farsi schiacciare inconsapevolmente a sentire e ascoltare tutto senza mai uscire in se per ciò che è.

    dall’altra parte chi abbiamo?
    uno come me che invece è bisognoso di affetto di stare al centro dell’attenzione di chi si dedica totalmente a lui con le proprie problematiche continue a volte esagerate, sempre al centro dell’attenzione, egoista che vede se stesso e poco gli altri, che da ma vuole molto ricevere, vuole sempre ragione, detto si ed essere amato in tutto con forza sempre di più e mai contrastato.(magari esagero)

    quindi abbiamo l’aiutante servitrice inferiore e infelice di se che si realizza tramite la dedizione all’altro e il bambino egocentrico bisognoso d’amore e attenzioni.

    continua…

  • 5669
    markos -

    due tipi che vanno a nozze sostanzialmente perchè la patologia dell’uno si sposa con quella dell’altro. fin quando la persona che si è messa nel gradino inferiore dopo tanta rassegnazione e sofferenza non vede più del bene ma si incattivisce si sente colpevole dele sofferenze altrui e scappa fugge rifiuta il dialogo il confronto che lo ucciderebbe e così sparisce tra un “consolatelo” e un “ti amerò per sempre a costo di stare solo” ma voglio stare bene e non voglio averti accanto perchè mi fa star male, rifiutando le emozioni vere e preferendo il contorno e la vita facile priva di lotta di sentimento assoggettato alla famiglia dove l’unica via di scappatoia sono le relazioni veloci per sesso o la droga…momenti brevi di fuga ma non di distacco dal clan che la sovrasta.
    e io che da questa relazione prendo l’amore e l’affetto smisurato marciandoci sopra e giocandoci a volte, sicuramente dando anche tanto con slanci emotivi e pasionali di amore e condivisione ma sostanzialmente poi subentra la noia di essere solo amati e basta senza null’altro senza sorprese stimoli o altro. così mi sento forte di allontnare ma ci ricado fin quando non mi frana la sicurezza della sua presenza sotto i piedi e frano pure io perchè non sono più il centro dell’attenzione di nessuno, ma sono stato abbandonato lasciato isolato escluso cancellato insomma sono sceso da quel gradino nel quale ero salito per ricadere nella massa se non più giù.

    soluzione? prima o poi uno dei due si sarebbe ribellato perchè stava stretta a entrambi.
    sviluppi? curare se stessi, ripartire dal principio non volendo fondere e condividere tutto e non cercando negli altri la forza che si può avere in se, e nelle proprie capacità, trovare negli altri lo stimolo il confronto l’affetto, ma non la devozione perchè già si è forti in se.
    tempi? lunghi tra ricordi del passato felici perchè era ciò che volevo e presente incerto e vago e un futuro che spaventa perchè si ha paura di diventar indifferenti nn essere amati +

  • 5670
    markos -

    conclusioni su di lui:
    soggetto affetto da depressione ciclica con crisi improvvise,
    disturbi di personalità con comportamenti egodistonici che portano a impulsi ossessivi (chat community) disagio autoaccusa autocritica allontanare ciò che più suscita emozioni per tenere il contorno.

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