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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5451
    Naty -

    LUNA, sì, il libro antifumo c’entra eccome… Ne ho letti forse una decina, negli anni, ma buono come questo mai.
    Non ha importanza smettere subito. Certo, forse è meglio ricominciare la lettura da capo. Io comunque lo avevo già letto (tutto) l’anno scorso, per esempio. E l’ho ripreso un mese fa, un’altra volta, da capo. Inoltre si deve tenere vicino (o almeno io), se si sente la debolezza ritornare… E si può rileggere da capo. Io comunque ho solo riletto alcune pagine (della seconda e ultima parte) un paio di volte. Quindi, tutto sommato, ancora non ho avuto bisogno di “complete” riletture.
    Saluti a tutti!

  • 5452
    simona -

    Cara @Luna…solo leggendo le ultime tue righe mi sono resa conto di quanto sia difficile cercare di rimettere i pezzi al loro posto quando si perde qualcuno…è una sensazione che conosco molto bene, e che purtroppo dobbiamo mettere in conto….i consigli in questo caso non servono, ognuno a modo suo cerca di metabolizzare la cosa, e di convivere con quei ricordi che non vorresti perchè fanno male ma che allo stesso tempo ti tengono aggrappata alla persona persa…..essere forti, o piangere, in momenti diversi o anche a distanza di due secondi può sembrarci assurdo, ma la valanga che ci travolge è incredibile…..perdere qualcuno sia esso di famiglia o amico come è accaduto a me per più volte purtroppo, ci mette davanti all’evidenza, che la vità non è infinita almeno qui dove siamo ora…però sai, e te lo dico perchè ne sono certa e perchè questo mi hanno insegnato questi tragici eventi, che la vita va vissuta…anche di panza, come diciamo noi, soprattutto di panza, perchè ogni secondo è prezioso, perchè non torna più, perchè domani quella persona potrebbe non ascoltare più il nostro ti voglio bene o ricevere il nostro abbraccio…la vita va vissuta sempre e comunque….sfidata, affrontata senza perdersi d’animo, aiutando come si fa qui chi ci mette il cuore, ma anche permettendo a noi stessi di scoprire che nonostante i brutti momenti, quelli che ci sembrano non finire mai, ogni giorno può essere quello giusto per capire che siamo riusciti ad andare avanti….noi siamo ancora qui, non lasciamo che il nostro permanere diventi un sopravvivere….lo dobbiamo a noi stessi e anche a quelle persone che purtroppo non ci sono più.
    Un abbraccio forte Simona

  • 5453
    ANNA -

    Lilly, cara ! Ti capisco.
    Anche a me, fino a non troppo tempo fa, ogni tanto, diciamo a cicli, sorgeva l’ istinto di andare a recuperare il fedifrago e sottoporlo ad un “domanda/risposta” decisamente incalzante :-DDD
    Non l’ ho mai fatto, o meglio, ci ho provato, ma dopo 3 delle sue risposte senza senso, lasciavo perdere perche’ gia’ sentivo la super-rabbia rinascere in me.
    Cosi’,anche a Lui, al numero 1, scrissi.
    Tre belle pagine piene di grossissime verita’.
    Impietose ma molto rispondenti alla realta’.
    Gliele feci avere qualche tempo prima del Natale 2006.
    Mi chiamo’ dopo qualche giorno COME SE NULLA FOSSE.
    Come se nulla avessi detto, nulla cercato di comunicare, nulla gli fosse giunto all’ anima.
    Sarebbe stato impossibile restare indfferente alle mie parole e cosi’ esclusi quella possibilita’.
    Chiamo’ senza fare cenno alla lettera perche’ NON SAPEVA COSA DIRMI e, forse, ma solo FORSE, perche’ si vergognava anche un po’.
    Probabilmente, voleva solo capire se gli fossi sopravvissuta senza il desiderio di uccidere lui o me stessa.
    Anche io non accennai, tacqui, ma cominciai ad intuire il suo “non percorso” mentale.
    Voleva liberarsi di me. PUNTO.
    Come ? Irrilevante al momento dei fatti.
    Ci e’ riuscito e questo lo ha fatto sentire BENISSIMO.
    Le conseguenze ( per me, naturalmente ) valevano mille volte meno rispetto al suo desiderio di non sentirmi piu’ come una presenza importante nella sua vita.
    Voleva semplicemente un’ altra donna ( senza dirmelo, naturalmente ). PUNTO anche qui.
    Non saprei cos’ altro chiedergli se non attaccare con un monologo circa la vigliaccheria, la bassezza, la vilta’ per terminare con la frase “sei un co......” !!!!( voglia il Direttore scusare la volgarita’ )
    Quella era e quello resta. Ho gia’ avuto di che pensare ai miei errori per occuparmi dei suoi.
    Io spero di averli capiti e di essere cresciuta un po’ come persona.
    Il suo destino non mi interessa. Con me e’ stato infimo.
    Lilly, vedrai che questo desiderio di chiudere per sempre attraverso un dialogo civile, ti passera’.
    Al massimo, scrivigli e libera il tuo cuore di tutto cio’ che non hai detto.
    Dillo e fregatene di quel che pensera’ lui. Se ti fa stare bene o meglio, fallo.
    Che pensi quello che vuole…sapesse mai cosa pensi oggi tu di lui !!!!!!
    Un bacione a todos

  • 5454
    LUNA -

    ANNA: penso che molti qui sappiano cosa voglia dire scrivere a qualcuno e avere una reazione del tipo che descrivi… Una reazione che pare incredibile, illogica… (illogico che uno possa non avere niente da dire, intendo, quando nero su bianco c’è così tanto). E quante persone raccontano di lettere scritte anche a mariti, o mogli, compagni, anche nel corso della relazione… quelle parole scritte con cui apri non la porta, un portellone del cuore, di emozioni, sensazioni, domande che hanno bisogno di una risposta… in cui cerchi di sviscerare, per l’ennesima volta, e cerchi spesso di valicare un muro di incomprensione, silenzio… “forse non ha capito…”, “forse non mi sono spiegato bene”, “forse se gli scrivo questa volta capirà”, “forse c’è un malinteso”, “come può non capire quello che sento? Non è evidente?”…ecc. ecc… Come mai non si riesce ad entrare in quel muro?
    poi un giorno ho letto quel famoso libro che cito, e là, nella descrizione di una storia, c’era lei, lei che scriveva lettere e lui che non si capiva mai se le leggeva o no, che non faceva neanche cenno al fatto di essersele trovate di fronte… come se non esistessero. come se lei non esistesse. Lei pensava questo, lei si sentiva così, e scriveva ancora. per aprire un varco nel muro. e ancora una reazione, rispetto a quel portellone aperto, non arrivava…
    ma, spiegava il libro, inserito in un certo contesto, in una certa dinamica, il comportamento illogico di ulteriore negazione (e non negoziazione), aveva una sua logica interna…

    NATY: io non ne ho letto nessuno, anche se, “obbligata” ad andarci per far contenta una parente, anni fa, sono andata, sentendomi unicamente spettatrice, ad una lezione di un corso per smettere di fumare e ho trovato, per le mie corde, anche se mai avessi voluto smettere, il metodo terroristico proposto assolutamente inefficace… il fatto di leggere come primo libro quello buono (a parte una lettura anni fa di una che raccontava la sua vita a cavallo tra sigaretta e smettimento, e che era carino, ma senza infamia e senza lode, forse anche per la mia lunghezza d’onda) non mi pare male 😉

    SIMONA: grazie per l’abbraccio e le tue parole 🙂 sono assolutamente d’accordo sul fatto della preziosità degli istanti e dell’essere diretti, in modo spontaneo, nella condivisione di quegli istanti.
    Credo per esempio che l’affettuosità, reale, spontanea, verbale, anche gestuale sia una grande cosa, che allieta e nutre moltissimo la vita delle persone. Non credo che vivere la vita assaporandola sia doverla azzannare, mordendola ai polpacci, in modo che non scappi via, in un malinteso senso del carpe diem. Spesso il vero carpe diem sta nell’avere presenti i propri reali desideri, i propri ritmi, nelle emozioni che gli esseri umani possono trovare anche nelle cose apparentemente minimali, anche “frivole”, certo, e nelle delicatezze d’animo che sono in grado di darsi, in prima persona, e di scambiarsi.

    Bacioni a tutti :DDDD

  • 5455
    LULU -

    Ciao a tutti, Lilly ti capisco benissimo, addirittura a me da noia l’odore della primavera e dell’estate, ogni volta che torno al mare da noia il rumore del mare, sono attimi, a volte delle vere e proprie scariche di corrente elettrica, ma per fortuna a differenza di quelle ogni volta vi sopravvivo, e vado avanti. Sono fiera di me, riesco a sopravvivere e poi a vivere al dolore al quale una volta non avrei mai creduto di poter fare.
    Inizialmente mi scoprivo addirittura a stare male se incontravo una
    auto come la sua, adesso non le vedo quasi piu’.
    E’ vero quando mi dite che forse lui e’ una persona insicura Aggrediva anche senza motivo per evitare che gli altri lo potessero fare per primi. Io gli dicevo sempre, “perche’ gridi, perche’ alzi la voce, ti credi piu’ forte facendo cosi’? Non possiamo parlarne da persone civili?!”.
    Ho capito con tanta fatica e tanta sofferenza quanto in realta’ e’ impossibile avere un dialogo civile con lui.
    Vedi Anna, anche io ci ho provato a scrivergli lettere, tante lettere, lui ha sempre fatto come se nulla fosse. Addirittura a volte me le rendeva chiuse dicendomi che sapeva di sbagliare e non riusciva a leggerle, il suo amor proprio glielo impediva, non accettava “appunti” come li chiamava lui….in realta’ parlando con la terapeuta siamo giunte alla conclusione che non gli importava un gran che’di migliorare il suo comportamento, visto che non voleva neppure parlarne.
    Adesso insieme ai ricordi che a volte IMMAGINO BELLI, associo in realta’ cio’ che veramente erano, certo non posso parlare per gli altri, forse c’e’ chi ha davvero dei bei ricordi, ma credo che anche questi andranno scemando sempre di piu’. Il tempo e’ necessario, indipendentemente dai mesi dagli anni che uno ha passato insieme a queste persone, credo che sia piu’ difficile in base a quanto abbiamo investito nel futuro con loro, non a livello economico ovviamente, ma affettivo.
    Io credevo di stare meglio scrivendogli cio’ che pensavo di lui e del nostro rapporto, in realta’ era solo una scusa per mantenere quel sottilissimo filo che era rimasto tra di noi ancora attaccato, era un tentativo, l’ultimo, di poter ancora dialogare con lui e di fargli capire il malessere del nostro rapporto, tutto inutile. Ma questo e’ stato per me, se gli altri si sentono meglio, se tu Lilly pensi di sentirti meglio, se credi di poterti liberare di alcuni “rospetti” rimasti in gola, sputaglieli tutti e non ci stare a pensare ancora altrimenti ogni tanto saranno li’ che sbucheranno da un angolo all’improvviso e non ti lasceranno mai in pace.
    Naty, e come faccio a mandarti quel dolce?!
    Sono felice della tua CONQUISTA!!!!!LULU

  • 5456
    Lilly -

    Ciao a tutti……..

    col c…. che gli scrivo, che gli parlo, che gli rivolgo la parola.
    Non voglio andarmi a cercare un disagio per cercare di porre rimedio ad uno scompenso mio e solo mio che coinvolge quello lì solo perchè è l’ultimo della fila e lo ricordo meglio……uno scompenso che a volte (e sottolineo A VOLTE!!!) fa capolino, fa cucù e poi porta via le palle…..
    Ed il disagio starebbe nel cercare un dialogo con un “povero dentro” che sa parlare solo di sè stesso a se stesso…..

    Quindi me ne vado per prati a raccogliere margherite, a correre come Candy Candy, a riossigenarmi il cervello e a fare spazio nella mente in modo da ricordare solo ciò che è stato importante lasciando un grosso spazio vuoto per tutto ciò che di importante accadrà in futuro…..

    ..inchia non posso essere prolissa, devo scappare. Un bacione a tuttituttitutti voi!!!

  • 5457
    ANNA -

    Ecco, Lulu, vedo che ci siamo capite al volo 🙂
    In tutti quegli anni ( piu’ di 10 ),anche lasciando fuori il pietoso epilogo, a forza di parlare e parlare senza alcun riscontro,sono arrivata alla conclusione che non sia possibile ottenere certe cose attraverso richieste verbali.
    Se una persona che dovrebbe amarti ti vede triste, con le lacrime agli occhi, silenziosa e mortificata dopo un qualcosa che ha fatto o non fatto ( a seconda dei casi ), serve che tu gli dica ancora che non va bene e il perche’ ?????
    L’ hai detto, manifestato, spiegato mille volte ma “LUI E’ FATTO COSI'”.
    Sapete quante volte ha detto questa frase???
    Spesso accompagnata da “SCUSA, E’ PIU’ FORTE DI ME” ???
    Milioni.
    Siccome, almeno a sentire lui, l’affare non era modificabile, cosa puoi fare? Litigare quotidianamente oppure tacere e una parte di te muore ogni giorno.
    Ecco a cosa serve chiedere ad un essere umano di essere quel che non e’…Io non chiedevo nulla di trascendentale.
    Lo volevo amare per quel che era, difetti compresi.
    Avrei solo voluto che, almeno in linea di principio e nelle intenzioni, non considerasse i suoi desideri piu’ importanti dei miei, i suoi problemi piu’ gravi, i suoi progetti piu’ degni.
    E soprattutto che non usasse me come sfogo delle sue frustazioni.
    Perche’ urlare solo con me ? Alla fase delle scuse, arrivava a dire che era perche’ solo con me poteva farlo. Che chiunque altro non lo avrebbe sopportato. Tutto vero, probabilmente, ma io soffrivo nel sentirlo gridare per cavolate quando ben sapevo che le ragioni erano altre e che con noi non centravano nulla.
    Mi sento stupida ad aver pianto e sofferto per la perdita di un amore cosi’. Perche’ lui era cosi’ davvero.
    Eppure la mia missione era vederlo felice e li’ ho investito tutta me stessa…
    Scusate, ragazzi, mi sono persa nelle “rimembranze fatali” e sono andata fuori argomento 🙂
    Il punto e’ che dopo aver detto cio’ che si pensa, prova e desidera, se la cosa non avviene e ci continua a fare male, bisogna saperlo ammettere e cercare il proprio bene.
    A storia finita, se si sente il bisogno di esprimere delusione e dolore, ben sia, ma consci di fare qualcosa per noi stessi e per nessun altro. Perche’ cosi’ poi va ad essere, che lo si voglia o no.
    Per me e’ stato cosi’…
    Bacio a tutti

  • 5458
    Naty -

    LULU, il dolce… Basta il tuo pensiero (che è dolce), grazie… (sapere che sei fiera di te mi fa contenta!)
    Sapete, smettere di fumare può dare anche degli scompensi di vario tipo: quindi per ora sto peggio di prima… Ma non demordo, so che è normale: mi è già successo e questa volta so come funziona…

    Sono una specie di malata sulla via della guarigione. Ci vuole solo un altro po’ di tempo e di pazienza (come nella “malattia” d’amore o in altre di altro tipo).

    Rispetto a quel che ho letto qua e là sulle “lettere”. Ormai faccio sempre così: non mi ascolti, te ne freghi? Faccio lo stesso con te. Ciao ciao…

    Ci sono migliaia di buoni libri da leggere (anche quelle sono persone che ci parlano, no?), al limite, ahahah!

    Che importa voler essere capiti da chi non lo vuole? Non vuole e basta. Bisogna sforzarsi di rispettare tutti (e tutti i punti di vista). Chi è volutamente ignorante (ci ignora), forse va ignorato.

    Saluti a tutti

  • 5459
    Francesco -

    Ciao
    Simo,Lilly,Luna,Anto,
    Scusate se non ho potuto rispondere ,ma mi si e’ fuso il pc,garzie per i vostri consigli,siete delle persone speciali,sono di frettissima, ma vi anticipo cmq che stiamo iniziando a frequentarci,cmq poi vi racconto meglio,
    un bacio a tutti vi voglio bene…

  • 5460
    simona -

    Ciao @Francesco….lo spero che ci racconterai!
    Sono felice che tu abbia scelto questo percorso, anche se non si hanno mai certezze provare è la cosa migliore….non avrai rimorsi nè rimpianti, e non penserai mai se lo avessi fatto…..
    Da parte mia sono contenta di averti aiutato….fammi sapere ok?
    ciao Simona

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