La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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l’idea Lilly di rovesciare quel pentolone sulla testa di qualcuno in particolare, ti assicuro mi ha fatto fare un bel sorriso….dispetto piu’ grande non potrei fargli visto che tiene in maniera smisurata all’aspetto esteriore, abbronzatura tutto l’anno, capelli sempre in ordine….altrimenti “il gentil sesso” non lo nota(sue parole), ma che c..zo di uomo ho avuto accanto per tanti anni?LULU
P.S. UN SALUTO A TUTTI.
ANNA: @Sapevo bene i problemi che lo hanno portato ad essere cosi’ distante nei rapporti, ma sono riuscita, seppur a stento e con ritardo, a non considerarli un MIO PROBLEMA o una mia sfida il cercare di risolverli… Potevo solo decidere per me e l’ ho fatto.
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
FRANCESCO: sono d’accordo con Simo sul fatto delle domande… quando le domande sono quelle che il panzone al confine può fermare, perché sono tutta testa. Tipo le domande che ci farebbe il nostro vicino di casa o il cugino Pino se ci vedesse a braccetto con lui/lei e ci dicesse: ma come, non vi eravate lasciati? (non sono affari suoi, pure in buona fede, perché la vita è vostra, è tua, tue le tue scelte)
la domanda del nostro giudice interno stile: ma posso cambiare idea?
(certo che si può, ndr).
o le domande come: ma tra sei anni come mi sentirò? (che ne sai? oggi come ti senti?).
o: è vero quello che sento? (se lo senti è vero, cosa senti?).
o il fatto che si pensi che iniziare a frequentarsi e frequentarsi non sia una cosa che si vive e costruisce minuto dopo minuto, giorno dopo giorno, ma una specie di pacchetto all inclusive, all decide che si compra… bevendo quel caffé, mentre frequentarsi è sempre un qualcosa di quotidiano, tanti “presenti” che si susseguono.
Da vivere. Come? In corso d’opera.
E’ sempre così.
d’altra parte se uno si sente confuso è confuso. prenderne atto non significa andare nel pallone, significa mettersi comodi, fare un bel respiro (o una bella camminata al parco, o andare a giocare a calcetto, o finire quel lavoro che si deve fare) e ammettere con se stessi che si è confusi, perché è un dato di fatto. La SENSAZIONE di confusione in panza non si inventa, c’è.
Dura cinque minuti, si dissolve?
Può darsi. Tanto meglio. E’ più facile che si dissolva se la prendi per quello che è. Ti dice lei cosa vuole. Almeno io la vedo così.
Gli esseri umani si spaventano quando vanno in confusione.
Spesso o ci cadono dentro come un baratro o la scacciano pensando che non si possa essere confusi.
Ma anche la confusione è ciò che è.
La vita sorprende. E il bello è anche questo, ti sorprende mescolando le carte un’altra volta. Inaspettatamente. E a quel punto?
A quel punto non resta che vivere, e ascoltarsi.
Lo sai tu, solo tu, cosa c’è dentro la tua sensazione di confusione.
Paura del vecchio, paura del nuovo, giudizi, etichette, o una sensazione molto presente che ti parla e ti dice qualcosa che non puoi fare a meno di ascoltare.
Un’inezia, magari?
Un nodino piccolo così che si scioglie al sole nel momento in cui ammetti la tua confusione e ti lasci andare? Nel momento in cui semplicemente vi abbracciate, parlate, ridete, vi annusate pure e state insieme?
comunque sia saranno tanti presenti, uno vicino all’altro.
E quindi è difficile che tu possa sbagliare “tutto” in un momento solo.
Ciao A tutti. Maggio è un mese che, da qualche anno in qua, mi sta sulle palle.
Ho troppi ricordi legati a questo mese. E per una come me, che registra le date come se fosse un elaboratore e fissa i ricordi come scatti di polaroid, ogni giorno c’è qualcosa che mi riporta, involontariamente, indietro. A volte a giorni belli, a volte a giorni brutti.
E così finisce che la mente finisce sempre lì, a rimurginare su un cacchio di giorno bello o un cacchio di giorno brutto!
Inutile dire che, se sto scrivendo in questo forum, i ricordi belli&brutti sono legati ad una certa persona.
Il post di Francesco mi ha fatto pensare ulteriormente.
Ho pensato che anche io vorrei avere l’occasione di incontrare quella persona.
Ma non per bere un caffè, chiarire e magari finire a letto per poi metterci di nuovo insieme come in una fiaba……e neppure per buttargli in faccia il mio rancore o per vendicarmi dicendogli le cose più cattive che mente umana possa elaborare.
A dire la verità il tipo non mi fa più nessun effetto. Né amore né odio, né paura, né rancore.
Niente di niente.
Ciò che vorrei è saldare un conto che ho con me stessa e che mi fa sentire, come dire, scompensata.
E’come se vantassi un credito verso di me.
Sono a credito non di una sua spiegazione che non mi importa più né di sapere né di mettere in discussione ma sono a credito della possibilità di riprendermi la mia dignità nell’ambito di un discorso civile con una persona che non è stata all’altezza delle aspettative che mi aveva fatto credere di poter avere su di lui, di una persona che mi ha fatto paura, che mi ha fatto stare zitta troppe volte e per cui ho deciso troppe volte di tacere nell’assurdo pensiero di trattenerlo.
Gesto inutile (il mio…lo stare zitta)….lui è andato via lo stesso…….(mejo!!!!)!
Non voglio più nulla da lui. Vorrei poter dare qualcosa a me.
Vorrei che la parte di me stessa che si sente a credito avesse la possibilità di parlare civilmente a per compensare tutte le volte in cui sono dovuta ( o ho scelto) incivilmente stare zitta.
E scommetto che se accadesse potrei chiudere il cassetto dopo aver archiviato la sua pratica.
Maggio tornerebbe ad essere il mese delle rose, della madonna, delle spose, dei pic nic, dei bivacchi in mezzo ai prati…..
Poi dico a me stessa che è inutile star lì a perder tempo in tremila arrovellamenti mentali inutili.
Quel dialogo civile non ci sarà mai.
Io continuerò a sentirmi a credito finchè Lilly1 creditrice comunicherà a Lilly 2 debitrice di aver rinunciato al credito per decorso dei termini…….
Nel frattempo mi farò un giro per i prati per davvero e magari mentre sarò beatamente spaparanzata con la trippa al sole scatterò qualche nuova foto mentale con cui coprire le vecchie inutili foto….
Ciao a tutti.
@Francesco…Ricominciare..E perché no! Vi siete ritrovati per un caffè e tutto il resto è nato spontaneo.
Quindi..perché evitaer quello che ti fa star bene? E se pensi che ci sia la voglia di ricominciare…ricominciate.
Vivitelea di cuore …opss… di panza ( mi pare si usi questo termine qui… ;D) e non di testa..
@Lilly….sprecare tutta quello polenta è un peccato.. Piuttosto invitalo e, quando arriva, alzati e vai via.
@Lulu, non è che il tuo lui è piuttosto insicuro il tuo lui se cerca l’approvazione del “gentil sesso”?
Non darti colpe per non aver individuato che tipo di uomo avevi accannto…Molti uomini (non tutti, ovvio) sono l’esatta copia del Giano bifronte,.. e riescono a simulare molto bene i propri sentimenti.
@Simona, Luna..continuate a seguire la panza…
Un saluto particolare a Suny e Anna…Ricordo le vostre lettere e quello che avete passato..
Suny, quello che dice Anna è scrosanto: “vivi la tua storia e ascoltati..La tua luce e’ gia’ dentro te. “
Ciao a tutti,
ciaoo Simo!!!! Non ho notizie di Costa ma mi piacerebbe davvero sapere come sta !!! Forse in futuro passerà di qui per lasciarci un saluto e per dirci che sta bene!!
Lulu ,Lilly con la storia del pentolone mi avete fatto sorridere:))Ciaooo
Anna forse anche io dovro’ ripercorrere la strada da te gia’ percorsa per riuscire magari un giorno a trovare il mo amore..non lo so..hai ragione, ognuno di noi puo’ solo decidee per se’ , non per gli altri..te l’hai fatto..anch’io ai miei tempi l’ho fatto (quando l’ex provava a tornare)..e adesso dovro’ rifarlo..
Certo come mi dice Luna il suo non rispondermi per me sarà già una risposta..e da li’ poi prendero’ le mie decisioni..
In questi giorni non l’ho piu’ visto, non so se solo a causa dei molti impegni, ma l’ho sentito per telefono, sms e facebook..
Lui, come niente fosse, non è piu’ entrato nell’argomento, si comporta tranquillamento, chiamandomi con i nomignoli affettuosi con cui mi ha sempre chiamata..
Io, dopo che che domenica mi aveva detto che io non c’entravo niente..ho deciso di non chiedergli, almeno per il momento, niente..solo di osservare e fare cmq le mie valutazioni..
Gli avevo detto, ok se non c’entro ninete lo sai te, ma se c’entro preferirei saperlo per parlarne..mi ha detto di no..per me il discorso, se non lo riapre lui, è temporaneamente chiuso..
sabato saremo tutti insieme..siamo invitati a una cena e per me sarà la prova del nove..Valutero’ il suo comportamento nei miei confronti..e se devo sentirmi come sabato scorso..come fossimo due estranei, quando ci sono gli altri, e fidanzatissimi quando siamo soli..beh, fin’ora è andata bene anche a me tenere la cosa riservata, anzi l’ho decsio io, adesso per me è uno sdoppiarsi che non posso piu’ accettare..non cerco matrimonio ne’ fidanzamento ma adesso è arrivato il momento del dentro e fuori..con tutto cio’ che comporta..
Cmq hai ragione non ci siamo mai dati spiegazioni..la nostra situazione è quella che hai descirtto “capita che vi vediate poco perché tra voi c’è sempre stato un tacito patto per cui le cose vanno così e tutto ciò va avanti in questo modo anche perché non vi siete mai chiariti a riguardo… e tu pensi che veda altre donne perché non ti ha mai detto che sei l’unica…”..
Non so se ci siamo dati entrami per scontati di essere entrambi con questo punto di vista..entrambi disgustati quasi dall’idea di qualcosa di serio..io per un motivo lui per un altro..
e forse come lo definisci è solo” un apparente equilibrio in questo non parlarne e vedersi “come d’accordo”,” che ci ha permesso di non affronatre il tema..ma forse arriva un punto dove è inevitabile affrontarlo..
Forse non basta piu’ parlarne solo per scherzare..come quando sorridendo mi chiede qanto bene gli voglio o quanto ma manca quando non c’e’..e io sempra abbattutto non alzo mai il “voto 2al di sopra del 5..
Forse dopo tante battute e battutine..il discorso va affrontato..forse siamo partiti sulla stessa lunghezza d’onda ma adesso io non sono piu’ a qualla lunghezza..adesso io non sono piu’ spensierata..forse uno sbilanciamento adesso c’e’..pe quallo non sto piu’ bene! Non posso piu’ raccontarmi di essere fan del take it easy, no?? grazieeeeee
Allora… Io mi sono detta: quale è la cosa più difficile per me da fare? Smettere di fumare. Okay, allora farò questo.
Sono un paio di settimane che non fumo… Ecco la notiziona!
Il dolce al cioccolato di LULU quindi lo vorrei io 🙂
LILLY, vi leggo poco e velocemente in questo periodo, purtroppo… Ma… Ho letto che il mese di maggio ora ti dà fastidio… Allora fai una cosa: trasformalo in qualcosa di bello. Fai qualcosa perché in questo mese nasca un bel ricordo (esempio: smetti di fumare! Ma è solo un esempio… Fai un viaggio, una cosa che ti piace, PROPRIO IN QUESTO MESE), questo mi è venuto di dirti…
Un abbraccio alle mie tre SPECIALI ELLE: LULULUNALILLY e saluti a tutti!
ANTO: ma Giano Bifronte pettinato con il gel?
(scusa LULU, non ironizzo su di te, ovviamente, dicevo per lui… :O :O :O e concordo con Anto sulla questione insicurezza :O :O :O).
Comunque Lulu, che l’altro giorno poi mi sono persa una risposta,che siano favole per grandi o per piccini sempre 🙂 🙂 🙂 è, di per sè 😀
ANTO bis: l’esordio del tuo post mi ha fatto venire in mente una bellissima canzone di Mina 🙂
SIMONA: 🙂
LILLY: concordo in generale, anche perché in certi casi è più facile far passare un mammuth autoctono, allevato in giardino su un’altalena, attraverso la cruna dell’ago con cui Puffetta si cuce il corredo al buio del suo fungo che avere un riscontro civile face to face… 😉
quindi meglio usare le energie per altro 🙂
io andrò a fare foto vere nei prossimi giorni 🙂 🙂 🙂 ti aggreghi, pure se a distanza? :D:D:D
SONIA: non c’era anche quello che si confessava ridendo?
(era Rigoletto? non mi sovviene… però era un mio amico che mi diceva ‘sta cosa qua… 🙂
Be’, a maggior ragione, se lo avevi deciso (anche) tu ma ora hai cambiato idea, visto che nessuno di voi due può avere la sfera di cristallo, e tra silenzi, cose date per scontate, consuetudini, nomignoli e quiz a premi o non a premi forse la nebbia si è alzata come in val padana, mi pare ottimo che sia arrivato il momento di guardarvi in faccia e di mettere sul tavolo le vere carte. A me pare che in ogni caso almeno calerà la nebbia e si vedrà cosa sta sotto.
E sarà più riposante del telequiz!
NATY: :DDDDDDDDDDDDDDD
bene bene bene 😀 grande Naty 🙂 ottima notizia e ottimo per la salute e anche per il portafoglio 🙂
Per curiosità, centra qualcosa il famoso libro anti-fumaggio?
Anch’io ci penso, ma per ora non ho ancora attuato il proposito… e il libro sta ancora a metà (quindi mi sa che dovrò ricominciarlo, perché è passato un po’ di tempo e sono uscita dalla lettura…) però in questo periodo (incluso ieri che sono andata a fare un po’ di shopping e ho comprato un due magliettine carine :DDDD mi capita spesso di pensare a quanti pacchetti di sigarette costano le cose e a quanto risparmierei alla settimana o al mese… proprio come concetto di soldi in più che potrebbero “apparire” al di là delle spese obbligatorie che sempre si hanno sul groppone, per fare delle cose belle – magari anche qualche corso – con più respiro (in tutti i sensi, ehehehehe).
Una cosa più panzifera che celebrale a riguardo, il che mi sembra ok… 😉
Stavo pensando alla faccenda delle date… non mi intendo di questi procedimenti dell’umana capoccia, ma immagino che sia comunque (al di là dei ricordi, intendo proprio l’associazione con la data) un qualcosa che l’essere umano, chi più chi meno, fa come associazione di idea anche per il concetto interno di mappa che tutti noi abbiamo, e alla quale facciamo anche riferimento in termine di esperienza. Al di là del carico emotivo che il vissuto ha per tutti noi, c’è effettivamente chi è molto più legato al concetto di data di altri, o chi è più legato al concetto di luogo, o entrambe le cose.
Ovviamente a tutti capita andando in un luogo significativo di avere delle associazioni con ricordi piacevoli o spiacevoli. Piacevoli e magari come la madeleine di Proust, e questa è una cosa bella che abbiamo, il fatto di poter risentire odori, atmosfere, sensazioni, quando, ovviamente, il ricordo è una carezza, è una parte di noi che riconosciamo e in qualche modo anche celebriamo.
Lo stesso accade con le date.
Però a volte chi è troppo attaccato a questi concetti (troppo non nel senso che ci sia una giusta misura universale, quando lui o lei percepisce che è troppo per lui o lei, intendo, perché sente che ciò non fa posto al nuovo) si ritrova spesso a portarsi dietro oltre alle sensazioni e al ricordo delle associazioni con date e luoghi che si rivelano pesanti, e ogni tanto ha la sensazione di essere un po’ zavorrato e di dover ripulire il filtro…
Quindi ben venga “costruisciti la tua città”, come diceva Raganella a suo tempo, e pure “costruisciti il TUO calendario” 😉
Credo sia un po’ come quel concetto dei pensieri con cui tagliarti la gola o imburrare il pane di cui parlava a suo tempo Anto, che valga anche per i ricordi…
Lilly, perdona l’esempio, del periodo che vivo io, che probabilmente ti sembrerà improprio… ma in questo momento della mia vita, avendo perso una persona che c’è sempre stata nella mia vita, io vivo una vera e propria continua esplosione di ricordi, tanti tanti tanti in più di quelli che pensavo di avere, e tantissime associazioni libere, anche nelle cose infinitesimali, le più banali…
ci sono tantissime madeleine per me 🙂
e da un lato i ricordi li lascio entrare, ovviamente, perché mi parlano non solo di qualcuno che ho amato e amo, ma anche di me, perché sono un mio patrimonio, una ricchezza… una cosa ora struggente, ora bellissima, spesso entrambe le cose, ma ovviamente c’è anche il lato doloroso del fatto che so che questa persona non c’è più. e non ci sono solo ricordi belli… (per il fatto che giustamente tu mi dirai che i tuoi non sono solo ricordi belli… per ragioni diverse, ma neanche i miei son tutti belli…)
così, se da un lato far fluire i ricordi, celebrarne la loro ricchezza ed intensità è importantissimo, e lasciar entrare mi viene naturale, panzamente, e vivere anche le emozioni varie che ciò comporta, mi rendo anche conto sempre di quanto sia importante anche stare nel presente, vivere il presente, accogliere il nuovo, vivere un nuovo calendario e una nuova mappa… non fissarsi, mai. Così devo anche sapere io come dirigere quel traffico, tra passato e presente.
In questo senso a me è scattato anche un istinto di difesa…
da subito. Probabilmente non poteva che essere così. Anche perché era troppo…
Due settimane dopo quel giorno, quando, nello stesso giorno della settimana, mi sono ritrovata a ripercorrere, giocoforza, delle situazioni quasi identiche a quelle che precedevano l’esplosione di quella… bomba, è ovvio che sono andata in associazione, come te con il mese di maggio… Ma sono riuscita a dirmi:
questo è solo un giorno della settimana, e questo è solo un luogo e questa è solo una situazione. Il panzone ha fatto il suo dovere. (w il panzone).
E ho capito che per me, per me, non dico universalmente, quella era la strada giusta. Che mi avrebbe alleggerito di tutto quello che era inutile astrazione, rispetto a tutto il resto di cui, inevitabilmente, non avrei potuto fare a meno. Forse non riesco a spiegarmi…
però posso dirti che io, che so che l’11 marzo del 1983 dopo essere stata al cinema con la mia classe (e ovviamente mi ricordo anche a vedere cosa, pure perché mi ero commossa…;)) sono scivolata sulle scale delle scuola e ho rischiato una caviglia grossa come un melone, e che un tempo ero come un computer per le date, e odiavo settembre come a te sta sulle palle maggio, da alcuni anni (e me ne sono accorta adesso, non ci avevo fatto caso) sono meno zavorrata riguardo questo tipo di associazioni temporali, forse proprio per le esperienze che ho vissuto e che non volevo “incatenare” troppo, chissà, forse per le tappe del viaggio…
E per esempio io non tengo il conto da quando questa persona non c’è più, da quel giorno, perché mi rendo conto che questo tipo di misurazione sul calendario per me (per me) non sarebbe un modo per capire quanto ne sono fuori, ma mi terrebbe ancorata dentro, mentre così mi sento più libera. Ovviamente so quanto tempo è passato, ma mi tengo lontana, più che posso, dai concetti astratti che per me sarebbero un peso in più.
Bacioni a tutti :DDDDD