La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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@LULU:
se ancora non ci sei andata in libreria, prendi anche “Le vostre zone erronee”, Wayne W. Dyer, ed. Bur!
Perchè? A me è servito molto e penso che, in qualche modo, lo troverai utile anche tu…anche perchè quello che hai scritto nei tuoi ultimi post
“oggi e’ oggi, e, se oggi e’ cosi’ c’e’ poco da accusare il passato.
E’ cosi’perche’ ancora oggi non abbiamo lavorato molto per cambiarlo.
Giuste o meno che siano le motivazioni alla base, una scelta e’ una scelta; produce effetti e muta equilibri […]
è uno dei cardini di quel libro. E, almeno per quanto mi riguarda, trovare in qualche modo conferma, nelle parole che leggo qui, in quelle della mia psicologa, o in quelle di un testo che considero ricco di spunti importantissimi, di qualcosa che ho conquistato con tanta fatica e tanto sofferenza, mi ricarica di eneergia postiva!!!
LULU: la parola non sarà INIZIO, magari? 😉
penso che contenga più spinta della parola fine, anche se capisco, ovviamente, cosa intendi per la parola FINE.
Io, comunque, se fossi in te, mi concentrerei di più sul concetto di inizio 🙂
come sul volere al posto di “non volere più” 🙂
Se vai in libreria vedi se hanno anche “Molestie morali”. Dacci un’occhiata. Se non ti ispira lascialo lì. Secondo me i libri si fanno anche scegliere 🙂
LILLY, NATY, STEFFY: “piccoladonna” probabilmente è una persona che è ancora nel concetto “amore uguale sofferenza”, e che misura l’entità dei suoi sentimenti in base a quanto è capace di soffrire e ad annullarsi per qualcuno, piuttosto che in base a quanto è in grado di stare serena e di espandersi.
Magari no, magari non ho capito niente, ma a me ha dato questa impressione, che la cosa che l’abbia fatta arrabbiare sia stata la dichiarazione di indipendenza di Steffy, di autonomia,nonostante il dolore, e la sua capacità di non restare ancorata al dolore. C’è chi non è pronto ad abbandonare il concetto di dipendenza emotiva, e che crede che la dipendenza emotiva sia sinomimo di grande capacità d’amore.
Osserva, Steffy, che nel momento in cui lei ti ha attaccato su questo punto in qualche modo, tu che stavi sprigionando un’energia molto positiva (anche se si leggeva comunque anche la sofferenza nelle tue righe), è come se tu avessi fatto 🙁 e ti fossi sentita, non dico in dovere, ma sentita di dire: guarda che io in realtà sto soffrendo, non ho detto di no…
ma perché lei non era in grado di accettare, probabilmente, la tua capacità di superare delle cose che non sa superare, non in questo momento.
In buona sostanza… fregatene 🙂
non devi dimostrare a qualcuno se stai soffrendo nella maniera giusta o sbagliata 🙂 se abbastanza o non abbastanza 🙂 e ricordati che ci sono persone che hanno bisogno, per loro stesse, di restate ancorate al loro punto di vista, ma solo perchè ciascuno fa il suo viaggio, a modo suo.
Fatti il tuo, e fregatene.
Tu le hai detto che si può amare, soffrire, ma anche restare nella realtà. Non tutti sono disposti a stare nella realtà, e ricostruire il loro equilibrio. Tu sei capace, adesso, e buon per te 🙂
Non farti sviare dalla negatività altrui, perché hai già il tuo bel daffare per tenere il tuo timone nella tempesta.
MIGHE: le domande che ti fai sono tutte naturali. Il punto è che non puoi stare nella sua testa e nel suo cuore neanche se analizzi ogni lacrima o ogni incoerenza.
Io ti consiglierei di vivere la realtà adesso, gli elementi concreti che la realtà ti dà. Lei ora ti ha detto che non ti ama e che è finita. Terribile, lo so, ma rischi di entrare nel meccanismo per cui rifiuti di comprendere che lei, per quanto in crisi, è una persona che ha la responsabilità delle parole che dice, e delle proprie scelte ed azioni. Non puoi correggerle tu, pensando ad una sorta di “infermità mentale”, passami la parola. Intendo dire che purtroppo pensare che magari lei non sa quello ch
Cara Naty (mi fa piacere farti ridere….):Piccoladonna! ….inchia se la eviti (acido acida acido acida ….chi è che cantava questo ritornello?).
Ciao Luna. Certo che ne hai vissute di esperienze. E per “vissute” non intendo “subite” o “guardate”.
Intendo vissute come fagocitate, fatte diventare parte di te, tappe della tua evoluzione.
…… Dimostri che l’equilibrio è una conquista ed il conoscersi un profondo studio di sè posto in relazione a ciò che capita e che va visto sotto tanti punti di vista. Non solo quello che si riteneva il proprio nel momento in cui la circostanza è stata vissuta.
(Mi sono spiegata…boh….forse no! Ma intanto tu capisci ugualmente….di default….).
Lulu. Sono contenta di leggere “il sole prima o poi ritorna” nel tuo post. Credici per davvero, mi raccomando.
Credici ogni volta che la E di FINE ti sembrerà troppo distante.
E vedrai che prima o poi dirai grazie anche a te stessa per averti aiutato a crescere.
Bye bye a tutti!!
Ciao a tutti.
MIGHE: vivi, che non si sbaglia mai.
Quando uno viene lasciato, e ovviamente sta malissimo (la parola, lo so, non rende) riesce a immaginarsi spesso solo o come uno che attende su una sedia, con le funzioni vitali azzerate, aspettando un cenno dall’altra persona per poter rimettersi in movimento, in un logorante stand-by autoconsuntivo, o come uno che corre dietro al primo pulman di ragazze pompom che passa, magari per vendetta, o che firma per la legione straniera per i prossimi 10 anni per cercare di dimenticare.
Perdonami, sdrammatizzo. In realtà è chiaro che, nel boato emotivo che un abbandono e l’interruzione di una relazione provoca, la domanda “aspetto o non aspetto?” assume emotivamente, in mezzo al boato, un significato preponderante. Come: la chiamo, cerco di capire se è andata fuori con il cocco, ma mi ama ancora versus non la chiamo, facendo uno sforzo madornale, e comincio anche magari a pensare che sia un filino stronza…
(non parlo di lei, e non mi permetto epiteti personali, il mio discorso è generale).
Mi ripeto: se una persona è in crisi, e, in questo momento, non è in grado di comunicare lucidamente per esporre le ragioni della crisi che possano essere magari risolte, la sua crisi se la deve un po’ vedere tra sè e sè, e decodificarla, perché non è neanche corretto nei confronti dell’altro, francamente, che l’altro riceva dei messaggi magari discordanti in un momento di profonda fragilità.
Essere in crisi non giustifica il fatto di pretendere che l’altro si zumbi gli effetti della crisi e deliri incoerenti che lo ammazzano come una mitragliata.
Se una persona dice che non ama più, e di fatto ti dice che adesso sei un uomo libero, e che ti devi allontanare, deve prendersi la responsabilità di aver pronunciato queste parole, e tu sei libero. E sulla tua libertà non può sindacare. E la propria libertà uno se la gestisce come crede. Si spera nel migliore dei modi, inteso come un modo producente per il suo equilibrio, pro-se stesso e non contro se stesso.
Se una persona ti dice che non ti ama più e che sei libero ma poi ti chiama 3 volte al giorno e vuole che le fai la spesa, e che la consoli perché al lavoro l’hanno rimproverata, a meno che a te non faccia male essere chiamato 3 volte al giorno e farle la spesa e consolare, forse dovresti rispondere che magari è il caso che non vi vedete finché anche tu non sarai in grado di vedere una persona che ami, e che era la tua ragazza, aver assunto il ruolo di tua cugina Pina. E che ciò non significa non volere più bene, ma esiste anche una cosa che si chiama istinto di conservazione e un’altra cosa che si chiama rielaborazione dell’abbandono.
Non metto in dubbio che una persona che è in crisi e lascia, o ha anche le idee assolutamente chiare e lascia, possa stare male.
Però il mio invito è ad autotutelarti. Non trattandola male, o cancellandola dalla faccia della terra, ma tenendo presente cos’è bene per te in questo momento.
Se la cosa è passeggera rappresenta comunque uno
stress emotivo molto forte per te.
Anche perché è una cosa, fuori da te, il suo non amarti più, o dirlo, che non puoi controllare.
Ma non dimenticare il tuo stare in equilibrio.
Io penso che se una persona è in crisi può andare dal proprio partner e dire: sono in crisi, e questi sono i motivi.
E allora qualcosa si può fare.
Se una persona pronuncia le parole “non ti amo più” deve rendersi conto che sta esprimendo un concetto molto forte, e che non si ripara con un cerottino, perché è molto destabilizzante.
Può darsi, certo, che il dire “non amo più” sia il risultato di mille cose. Può darsi che una persona (dico in generale) si ritrovi a dire “non ti amo più” dopo essere stata in una relazione destabilizzante. O perché, come dice Lilly, non ne può più di vivere in una relazione dove ci sono ingerenze o dinamiche insopportabili…
L’unica è stare nel presente, nella realtà.
LILLY: ho vissuto e basta, e vivo e basta, non è che giro dicendo: eilà, salve, vediamo come mi evolvo oggi… 😉
o: vediamo a che punto sto con il programma ministeriale di evoluzione 😉
Lilly, a metterla giù come la metti tu pare che giro con il grembiulino, la cartella e il blocco per gli appunti ;):PPPP
vivo, come vivono tutti, attraversando varie esperienze, e anche ascoltando quelle degli altri, veramente. Nel senso che, tendenzialmente, se quello che uno mi sta dicendo mi interessa, ascolto, partecipo. Non sono una che, se le parli, finge di ascoltare. Piuttosto dico che non posso e che devo andare. Perché penso che il tempo sia prezioso, quello di chi parla e quello di chi ascolta. Dunque, non prendiamoci in giro, e piuttosto che ciascuno vada a farsi un panino, che non c’è niente di male. e non sempre si può aver voglia di parlare, e non sempre si può aver voglia di ascoltare. In questo momento, come ho già detto, vivo delle forti emozioni, anche perché persone vicino a me vivono delle forti emozioni, e quindi è tutto un vaso comunicante di emozioni. Fermo restando che ciascuno ha il suo personale e il collaterale, non sono la stessa cosa, e bisogna saper capire la differenza. E mai come quando a me è successo qualcosa di veramente grosso e intorno accadevano, contemporaneamente, cose altrettanto grosse (senza dare punteggi di difficoltà nello schema) mi sono resa conto di questo. Uno perché era impossibile mettere tutto allo stesso livello, e due perché se lo avessi fatto o mi sarei dedicata troppo poco a me, o sarei stata con i capelli dritti in testa, senza neanche sapere dove voltarmi, 24 su 24.
Dunque quello che cogli di me non è che io sono miss equilibrio 2009, ma che da un lato sono veramente più serena, ed è vero, per delle cose che ho capito, dall’altra sto facendo attualmente il mio sforzo per stare in equilibrio, rielaborare delle cose emotive molto forti ancora in lavoro, indirizzare le mie energie e al contempo riposare e recuperare.
@…… Dimostri che l’equilibrio è una conquista ed il conoscersi un profondo studio di sè posto in relazione a ciò che capita e che va visto sotto tanti punti di vista. Non solo quello che si riteneva il proprio nel momento in cui la circostanza è stata vissuta.
BUONGIORNO,
per Tina, grazie del consiglio, sono gia’ stata in libreria, ma appena posso prendero’ anche questo libro.
sono una “divoratrice” di libri, soprattutto di quelli che trattano questi argomenti…
per Luna, hai ragione, forse e’ un inizio, ma ci sto andando con i piedi di piombo, e metto pure le mani avanti, perche’ come ho detto torneranno i giorni no, quindi vado piano piano a piccoli passi.
per Lilly, vedi io in certi momenti ci credo davvero, e’ che poi a volte alcuni giorni devo ricominciare….ma sai adesso so’ che l’importante e’ farlo, l’importante e’ ripartire, se serve anche ripartire da zero, e non piu’ da meno zero come ho fatto troppo spesso fino ad ora….
per STEFFY, so cosa e’ il crollo nel baratro di cui parli, e di quanto stai male…io sono la “campionessa” delle ricadute, ma vedi anche se fa male serve, non e’ masochismo, e’ solo che dobbiamo passare anche da questo percorso, ci vuole tempo per imparare a volerci completamente bene. Ogni volta ricomincerai, e sarai ben felice di scoprire che avrai fatto un pur minimo passo avanti, un giorno (parlo anche per me) scoprirai che sarai stata in grado di farne non uno picccolo ma tanti e grandi, allora riscoprirai quanto e’ bello quel sole (spero che ami il sole, altrimenti e’ una similitudine di m..da) e quanto e’ bella la tua vita…ci credi che un giorno diremo “che fortuna che ho avuto che e’ andata cosi’?” io si ci credo, lo sai perche’ ? un tempo a dire il vero non cosi’ poi lontano ho tentato ….il suicidio, mi e’ andata male per cio’ che pensavo allora e sai cosa dico adesso? CHE FORTUNA CHE HO AVUTO!!!!!!! Gli avevo donato il mio amore la mia anima, c.zzzoooo!!!!!non si meritava la mia vita, stavolta non in senso metaforico, ma la mia vita vera….. CREDICI, anche perche’ ho notato una grande forza interiore in te, niente e nessuno ci puo’ amare piu’ di noi stessi, tu perdonati i momenti no, arrivano subito poi quelli si. Non mi mandare a quel paese, anzi se vuoi mandami subito se ti serve, so’ che forse ti dico cose difficili da credere nel momento del picco del dolore, ma sai io sono stata sempre una DEBOLE per certe cose e se ci sto’ provando con qualche risultato io puoi farcela certamente tu.
A presto LULU
P.S Naty, la smetti di poltrire in quel letto?…… Perdonami, la mia e’ solo invidia, spero nel prossimo fine settimana di farlo anche io, a volte serve tanto anche un meritato riposo… Come stai?
Per Luna “LILLY: ho vissuto e basta, e vivo e basta, non è che giro dicendo: eilà, salve, vediamo come mi evolvo oggi… 😉
o: vediamo a che punto sto con il programma ministeriale di evoluzione 😉
Lilly, a metterla giù come la metti tu pare che giro con il grembiulino, la cartella e il blocco per gli appunti ;):PPPP”.
Non intendevo questo.
Evoluzione come capacità (acquisita o naturale) di fare tesoro di quegli avvenimenti che potrebbero essere “accantonati” e non analizzati perchè troppo dolorosi, o fonte di nervosismo o semplicemente perchè considerati troppo normali per essere ricordati.
Comunque non importa.
Era solo una considerazione buttata lì che non c’entra un tubo con le problematiche di questo forum.
E poi mi capita spesso di avere delle difficoltà a trasmettere all’esterno ciò che mi passa nel cervello….questo è un problema che solo io posso risolvere. Magari cominciando a tenermi per me tutto ciò che potrebbe essere frainteso.
Ciao a tutti.
Ciao a tutti,
anche se in questi giorni non ho scritto,vi continuo a leggere,
devo dire che siete delle persone splendide, con un bagaglio di contenuti..di emozioni , di sentimenti ,di conoscenza di se stessi impressionante,che in alcuni casi ma fa sentire come al mio primo giorno di scuola nonostante i miei 32 anni.Grazie a voi sto iniziando a conoscermi un po’ meglio,giorno dopo giorno,e a cercare di trovare quell’equilibrio che credevo di aver raggiunto qualche tempo fa’,ma che in realta era forse solo un’inillusione..
Vi abbraccio..
Ed ecco arrivato puntuale il crollo!!!!!
Sapete? Il mio lavoro mi porta anche fuori per la citta’….cosa ho scoperto con grande sorpresa? La coppia, (quella famosa che si e’ formata tra il mio ex e la sua fidanzatina) ha preso in affitto una casa a 50 metri da dove lavoro io, bel colpo eh?!
Stavo guidando le gambe hanno iniziato a tremare, il cuore mi e’ arrivato in gola, le lacrime si sono fatte spazio nonostante abbia cercato di ricacciarle indietro.
Adesso credo di stare davvero male.
La citta’ e’ cosi’ grande perche’ proprio qui….sicuramente nonl’avranno fatto apposta, oppure si, non importa, e’ che lo hanno fatto ed io sono uno straccio….LULU
Fermati LULU! Alt! Stop! Safety car……Innanzitutto il minestrone emotivo che stai provano ci sta tutto. E’ brutto, sembra un controsenso, un apparente (APPARENTE!!!!!) rimangiarti tutto ciò che hai conquistato ma ci sta!!! E nella norma! Non stai tornando indietro. Hai incontrato un ciuffo d’erba sul tuo percorso.
Poi fatti un bel pò di domande:
E comincia con…..PERCHE’ STO MALE?
Per la presa in giro (50 MT…..e che azz….)?
Perché rischi di vederteli sfilare sotto il naso nei momenti più impensati?
Perché hai “paura” che qualche conoscente in comune li veda e ti veda e “uhhhhh…che vergogna, che figura di mer…povera Lulu”.
Oppure invidi una poveraccia che è già stata potenzialmente tradita (rif. La sua “proposta indecente” che hai scritto qualche post fa,: Lui, Tarzan -tu Lulu Jane amante- ma lei “Cita”…. e beh….diciamo “cornuta”?????)
Potenzialmente???? Mah!!! Sono dell’idea che una volta superato l’imbelinamento emotivo che certe persone (uomini e donne) hanno all’inizio di un rapporto, il tradimento potenziale tende a diventare effettivo.
Oppure invidi la te stessa di prima……quella che lo implorava, lo assecondava, piangeva, si tormentava, si annientava e vorresti di nuovo vestire quei panni???…….
Dimmi un po’, Lulu, DAVVERO CAMBIERESTI QUELLA BELLA PERSONA CHE POCHI GIORNI FA SORRIDEVA A VENEZIA E TRASMETTEVA SERENITA’ A TUTTI NOI CON UNA DONNA MASSACRATA DALLA SOFFERENZA, SOTTOMESSA, ANNIENTATA????
…………..Non penso proprio.
Quindi, Lulu, fatti la tua bella “piangiata”, mettiti il cuore in pace sul fatto che il tuo stato d’animo attuale è brutto ma rientra nella norma, e poi rifatti il trucco, zompa fuori con uno scatto alla Sara Simeoni e corri ad accendere un cero pasquale a Dio, a Buddha, alla dea Kaly, a San Pasquale Baylonne protettore di tutte le donne, a chi vuoi tu (compresa te stessa….) per il culo che hai avuto a veder uscire dalla tua esistenza quel cesso in disuso di uomo che ti ha impedito di vivere per un sacco di tempo come la bella persona che sei!!!!
Lulu……, non parlo a caso o per sentito dire….ieri ho pianto per un motivo simile al tuo e mi sono detta le stesse parole. E adesso sto meglio.
Siamo in convalescenza, stiamo guarendo ma abbiamo bisogno di ancora un po’ di tempo. Tutto qui.
Il dolore che si prova è direttamente proporzionale all’amore che si è provato. Certo, magari ti senti un pò stupida ad aver amato così tanto qualcuno che non lo meritava…… ma hai perdonato tante volte quell’omuncolo….per una volta “perdona” te stessa per questa stupidità….
Tirati su. Un abbraccio!!!
Ps. Ciao Francesco.