La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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non è possibile accettare il tutto facendo finta che niente sia mai successo, per comprendere una storia nel profondo bisogna effettivamente viverla, e io l’ho vissuta a pieno, ho creduto a lui e anche al suo modo di fare: rinviare il tutto al momento giusto, solo che questo momento nn arrivava mai, quando qualche volta sono andata a trovare i suoi ci sono andata da sola perchè lui mi trovava mille scuse per nn venire, ancora oggi non riesco a capire il suo comportamento e ho pensato a 2 ipotesi o si vergognava di loro o si vergognava di me.
la verità la sa solo lui, anche se colpevolizza solo me per come è andata a finire, sono sempre stata comprensiva, disponibile, generosa,anche se come carattere sono impulsiva lui era sempre al centro del mio mondo, ma si vede che per lui questo o era troppo o troppo poco dato che ha cercato sempre di tenermi lontano dai suoi affetti più cari. Quando abbiamo ufficializzato che ci saremmo sposati è cambiato tutto da un giorno all’altro, e l’unica spiegazione che lui mi ha dato è stata ancora è presto.
L’ultima volta che abbiamo parlato mi ha detto hai visto cosa hai combinato per il tuo comportamento hai perso barca e pesci, dovevi solamente aspettare ANCORA finchè non avrei sistemato le cose con la mia famiglia ma so che quell’ancora sarebbe stato eterno, dato che forse perchè ha vissuto per 40 anni tranne il periodo dell’niversità da solo tutto il resto insieme a loro sicuramente si sentiva molto ancorato alla pseudo-tranquillita nelle quatro mura domestiche senza problemi, e sempre tutto pronto.
Lui mi odia e mi considera il MOSTRO e l’errore più grande che ha commesso passando 2 anni e mezzo con me, io nn lo odio e nn lo considero un mostro anzi una vittima di se stesso per nn essere riuscito a concretizzare quello che avevamo progettato insieme, per quanto mi riguarda l’ho amato tanto e di conseguenza posso fare solo delle congetture ma mai critichero o rinnegherò quello che c’è stato, per me l’amore nn è una cosa momentanea e quando finisce una storia critichi l’altro per sentirti meglio o colpevolizzi te stessa per come sono andate a finire le cose, per me l’amore per una persona nn si può spegnere come se fosse un interruttore, o odiarla per quello che nn mi ha dato, si vede che effettivamente nn si sentiva pronto per cambiare vita e io con la mia insistenza di farmi una mia famiglia volevo accorciare i suoi tempi, mi sta bene quello che è successo, ho voluto credere che anche lui mi amava e quindi qualsiasi problema o incertezza si sarebbe potuta risolvere anche attraverso il dialogo e qualche compromesso, ma lui si vede che voleva essere un padre padrone: dovevo fare come lui diveva altrimenti sapevo quali erano le conseguenze, ma un rapporto nn si può costruire con i ricatti, e quindi ho fatto quello che in quel momento mi sembrava più giusto, ho fatto quello che mi usciva dal cuore sempre e comunque per entrambi, nn sono egoista per natura ho sempre pensato a NOI come coppia, e mai a me.
eva
NATY: abbiamo avuto la stessa sensazione e pensato persino le stesse parole, “scampata bella”! :O Eva, in coro te l’abbiamo detto…
di cuore. E te lo ripeterei cento volte, perché il dato incontrovertibile è, mi pare, che questa storia ti ha fatto male. E prima si esce da una storia che fa male e meglio è. Sarebbe stato meglio se fosse andata bene, ma invece è stata per te foriera di stress e destabilizzazione.
Ora, nel presente, con gli elementi che hai, cerca di tenere lontano ciò che ti crea malessere (anche le chiacchiere che ti vengono riportate, metti un sano muro) e, pur rielaborando la sofferenza che ora senti, perché quella ovviamente c’è, perché hai subito una delusione, cerca di guardare al tuo presente e avanti. senza di lui. Senza di lui e quelle dinamiche che ti creavano disagio. Lo saprà lui perché ha bisogno di parlare troppo, e male. Di avere un certo atteggiamento. Di dire agli altri che gli rovinano la vita (il destino, gli altri… che strano… torniamo sempre lì… e guarda che queste modalità, cara Eva, possono diventare dei grandi ricatti nei confronti di chi si ha di fronte… perché chi delega sempre fuori paralizza molto chi guarda molto dentro…). Tu non ne hai bisogno e questo è un bene per te. Perché non stai sprecando inutilmente delle energie con atteggiameti sterili. E le energie, soprattutto nel momento del distacco, servono.
NATY:
Per la lungaggine non è un problema, qui puoi prenderti sicuramente lo spazio che vuoi 🙂 ti leggo anche se mi scrivi un tomo di 200 post 😉
Per il pudore del privato capisco, ciascuno deve giustamente scrivere nello spazio così aperto quello che si sente. E io ho fatto delle domande anche un po’ invadenti 😉 Se non uso l’email in correlazione al forum è perché da un lato penso che sia utile proprio questa formula aperta, e questo è il motivo principale. Dall’altro – ti confesso – perché penso che non riuscirei a stare dietro ad una corrispondenza privata correlata al forum in modo puntuale, anche con la stessa partecipazione (non per mancanza di volontà, o di empatia, ma anche di tempo e di concentrazione) e non mi sembra corretto nei confronti di chi mi scrive. Ma neanche nei miei 😉 perché mi disegnano come mi vedi nel forum, anche nella vita reale, e quindi a parte che puoi immaginare la mia socialità esponenziale 😉 – accanto all’amore altrettanto sincero per i miei spazi solitari – per me una chiacchierata con un’amica è una cosa da fare standoci insieme davvero, non avendo la testa altrove, che si tratti di parlare di cose serie o di fare cabaret… o entrambe le cose, perché a volte capita 🙂
Inoltre, poiché le “tecnologie” si mangiano abbastanza spazio durante le mie giornate, per lavoro, cerco anche di ordinare il loro spazio a favore degli spazi dedicati all’aria aperta e alla vita non tecnologica 😉
Detto ciò (un corto preambolo ;)… dammi pure la tua email, perché rispetto la tua esigenza di questo momento. Poi però torneremo qui, ok? 😉
bacio bacio
LUNA, hai perfettamente ragione, per il tuo tempo e per l’utilità di stare qui. Ci mancherebbe! E’ che le risposte te le ho date e volevo fartele avere, ma non qui… Non intendevo, sia chiaro, come dire, avviare una “corrispondeza esclusiva”.
Solo una ragione di pudore, come ho detto… Un conto è esporre una situazione più in generale, un conto è cercare di approfondire con domande – e risposte – più dettagliate.
la mia mail per inviarti le risposte è:
natyn41[at]yahoo[dot]it
Hai visto, davvero, che coincidenza, “scampata bella”, con Eva? 🙂
EVA: mi sembra, fortunatamente, che le cose le hai già abbastanza chiare in testa. Certo, c’è il dolore: quello lo elaborerai e lo supererai. Aspetta un po’ di tempo, e vedrai come sarai felice. Che sia finita.
Ciao Luna. Se avessi posto a me le domande che hai posto a Naty non avrei avuto nessun pudore a risponderi: nel lavoro come nell’amore come in tutti i settori della mia vita mi sono resa conto che a fronte di una disponibilità forse persino “molesta” (da parte mia) c’è stato, nel 93,5% dei casi, un’estrema disponibilità a prendere (e fin qui va bene, d’altronde se io offro….) e poi ( naturalmente, manco a dirlo….a “prensione” avvvenuta) ad aggredirmi, a sminuirmi, a demolirmi perchè la mia disponibilità irrita, infastidisce (il vecchio discorso del mondo di frutta candita che va bene in tutti i campi).
Finisce poi che un mattino ti svegli con il caz….girato e girato molto male e vai a fare la voce grossa (di diniego) con quello che poi, dopo, scopri essere il residuo 6,5 % che ti vedeva come una madonna in gita sulla terra, era disponibilissimo a fare qualcosa in cambio e, ovviamente, ci rimane di mer…
Ho riflettuto su questo paradosso e mi sono resa conto che la serialità scatta, si, ma da parte mia.
Sono io che (inconsciamente….), non paga di rassicurare quelli che già mi si sono stravaccati addosso come i Proci sui triclivi di Penelope, parto garibaldinamente alla ricerca di casi disperati in un “io ti salverò” inquietante. E naturalmente incappo dopo dieci metri in quei bastardi, prenditori di professione, già appostati in attesa che un cogl. come me passi di lì, che si riempono a panza di tutto ciò che gli occorre e poi portano via le palle lasciandoti “cornuta e mazziata” (anche nel lavoro).
Mazziata perchè il più delle volte loro, i prenditori, si prendono anche la soddisfazione di criticare, contestare. Demolire, appunto. Con un arroganza e una faccia di mer.. ineguagliabile.
Finisce così che mi sento presa in giro (dai prenditori professionisti) e in colpa (verso le persone serie….a cui comunque chiedo tremila volte scusa e a cui poi do persino il non richiesto) e di un’imbecillità inquietante dato che continuo imperterrita a fare lo stesso identico medesimo errore di valutazione…..(l’asino che cade sempre nello stesso buco…)
Ho cercato di capire perchè il prenditore debba anche demolire ed ho trovato due generi di persone:
-l’arrogante che ha bisogno degli altri perchè da solo combina molto poco ma essendo appunto arrogante mal digerisce il dover ricorrere ad un terzo che poi demolisce per una rivalsa personale…..
-l’incattivito che si vendica su chi è disponibile dato che non può farlo con chi lo ha fatto incattivire perchè evidentemente è più str… di lui;
-lo str….e basta, senza troppe sfumature. Quello che calpesta senza neppure accorgersi che sta ti calpestando e magari si infuria perchè ti lamenti dandoti della piagnona o della rompipalle.
Sai cosa mi fa arrabbiare???? E il prendersela con chi non ti ha fatto nulla se non dimostrarti la propria disponibilità. E mi imbestialisco nella stessa misura sia quando la disponibile sono io che quando il/la disponibile è un’altra persona.
Cosa vorrei? A questo punto che il mondo di frutta candita esistesse veramente.
Magari mi butterebbero fuori perchè fumo, sono trivialuccia e non ho l’aspetto di Candy Candy……..però saprei che esiste un posto dove essere corretti non significa essere cogl…..o essere visti come tali.
Scusa Naty se mi sono accapparrate le domande che Luna ha rivolto a te. Non ho apportato nulla, non ho dato consigli, ho scritto un mucchio di frasi in libertà che mi sarei potuta tenere per me.
E’ che mi ritrovo in ciascuna delle disperazioni che passano di qui e devo mettere il mio beccaccio in mezzo…..
e, come ha scritto Franz…..”un celeberrimo dialogo tratto da Fight club, dove uno dei protagonisti si lamenta della sua difficoltà a comunicare e l’altro gli risponde “Ma cosa ti aspetti? E’ evidente che ciascuno aspetta solo il suo turno per parlare”….”.
Cara Naty, se ti senti come mi sono sentita (e mi sento) in tante occasioni capisco il tuo startene a letto….peccato che loro, gli arrogantoni, entrano anche lì, tramite i nostri pensieri e dormone al posto nostro prendendosi i sogni migliori e lasciandoci gli incubi.
Ma non è giusto! NON E’ CENTOMILA VOLTE GIUSTO!!!!!! E dobbiamo reagire!!!!! De panza (come dice Luna) ma non de fegato (ormai già fottuto in mille attacchi…..).
Un bacione.
Ciao Eva. Sarò (quasi) sintetica anche se non è nella mia natura.
Dici:” dovevo fare come lui diceva altrimenti sapevo quali erano le conseguenze”….Poi “ho sempre pensato a NOI come coppia, e mai a me. Eva”……
Con il senno del poi che può avere una persona che ha pensato in coppia senza che la coppia esistesse se non nella sua testa e dentro ad una camera da letto…….beh, posso solo dirti che esisterà una me stessa, esisterà (prima o poi) un altro lui e saremo due persone che si accompagneranno senza dover rinunciare a sé stesse per far spazio all’altro. Senza che uno vada più veloce dell’altro.
Al limite ci comprimeremo per starci tutti e due e magari mugugneremo un po’….ma sarà una compressione che riguarderà entrambi. Senza un vincitore ed un perdente.
Tu dirai…….E a me che mi importa di che succederà a te?
Domanda legittima ……..è che non amo dare consigli quando non sono in nemmeno (ancora) in grado di consigliare me stessa…..
Quindi mi limito a riferirti il mio pensiero di persona (e non mi vergogno a dirlo) che un giorno vedendo arrivare il treno ha pensato che forse sarebbe stato meglio buttarsi sotto che salirci sopra…….
Però amo troppo la vita e la lascio vincere sempre.
Cerca di farlo anche tu.
Lascialo alla sua meschineria, alla sua piccolezza, alla sua miseria d’animo, ai suoi 4 (non 40) anni, alla sua mamma e al suo papà, al suo terrore per le chiacchiere e renditi conto, ma per davvero, che razza di vita di mer…..avresti potuto ciucciarti con un così bell’esemplare di zozzura umana….
Luna: “perché anche ammettere/accettare la propria fragilità e il proprio bisogno degli altri – sano – fa parte dell’equilibrio (e spesso chi ha dovuto badare sempre a se stesso può avere molta paura di essere fragile o di ammetterlo) ma il punto è anche saper riconoscere con chi poter condividere la guida.
Discorso complesso, su cui magari tornerò meglio.”
Si si si, sciura Luna. Tornaci sopra che io sono qua e sono tutta orecchie….(senza cederti il mio timone, però….. è che mi piacciono i consigli su come IO devo guidare la mia barca).
Comunque nelle cose che mi riguardano ci azzecchi sempre…… O tu sei la Maga Magò, o Amelia la strega napuletaaaana o il Cappelaio Matto oppure io rientro in tutti i casi da manuale di sfigata irrecuperabile……scherzo (ma tu lo sai nè).
Ciao a tutti. Un bacione.
Ciao Naty,
innanzitutto volevo ringraziarti per il conforto che mi hai dato nella risposta alla mia lettera( Dimostra disprezzo nei miei confronti e questo mi aiuta), poi volevo dei consigli da te e da tutti voi che scrivete qui su come affrontare questa spiacevole situazione in cui mi trovo. Non sono una bambina, ho quasi trent’anni,ma mi sento così tanto indifesa. Pensavo che il suo disprezzo mi aiutasse a dimenticare, e a volte succede, ma ora sono un paio di giorni che sento di ricadere nel baratro…sto tanto male
Ciao a tutti, “vecchi e nuovi”, adesso vado di fretta, mi sono fatta prestare un portatile per scrivervi, non posso leggerVi, ma lo faro’ appena possibile. Sono stata duegiorni a Venezia con mia figliaaaaaa!!!Meravigliosa Venezia ancora di piu’ passare tutte queste ore con lei. A presto, sono in viaggio. LULU
“Lascialo alla sua meschineria, alla sua piccolezza, alla sua miseria d’animo, ai suoi 4 (non 40) anni, alla sua mamma e al suo papà, al suo terrore per le chiacchiere e renditi conto, ma per davvero, che razza di vita di mer…..avresti potuto ciucciarti con un così bell’esemplare di zozzura umana….”
Lilly, mi fai morire 🙂
Hai detto cose interessanti, figurati, e anche io leggo sempre Luna anche quando parla ad altri, per me è come se parlasse di cose che interessano anche me. Sono io che mi scuso per il mio pudore, non so che m’è preso, ma è stato più forte di me.
In questo periodo sono stanca di lottare, ecco, quindi dormo e me ne frego di tutto e tutti. Non ce la faccio a ricominciare (che cosa? leggete in home-page una donna che fa la stagista a 45 anni, e capirete, ma già capite…) e quindi penso, magari sbagliando, solo a cercare di stare bene e a raccogliere le forze. Ma in questo non c’entra più il mio “amato” ex: la mia elaborazione del lutto, sta già a buonissimo punto.
A momenti sì, ho rabbia, un misto di un po’ di disprezzo, senso di delusione e pena.
STEFFY, sono rimasta impressionata, non solo dalla lettera (mi è capitato, mi è capitato quello che è capitato a te…), ma anche dall’aggressione assolutamente ingiustificata che ti è stata riservata nei commenti… E ho temuto che tu non saresti più tornata qui.
Che dirti STEFFY? Per ora poco (ma ti scriverò ancora): hai dimostrato un gran carattere.
Adesso hai una ricaduta, è normale… E’ una botta tremenda. Tutto quello che avevi investito… Ti sei trasferita, i cambiamenti, lasciare il lavoro… Una mazzata tremenda. Ma ti riprenderai. Trent’anni? Lo so. Ma sei giovane, su, su. Io ho diversi annetti più di te e sto a zero: ricominciare da zero, un’altra volta. Lo so cosa significa.
Ma sei tornata a casa tua adesso?
Lui ti cerca?
Scrivici ancora, dacci notizie.
LULU, come stai?
EVA, non ti dico nulla perché vedo che hai tutto molto chiaro… E poi ha detto… LILLY! 🙂