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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 4721
    Luna -

    Ciao ragazzi 🙂
    e ciao al pietrino di fiume 🙂 ricambio 🙂 e sono contenta di sentire che stai meglio.

    Maya: la cosa non si avvicina manco un po’, ma manco un po’,ma manco pe’ niente al concetto di no-contact. E’ giusto dirtelo. E’ l’esatto contrario. E’ peggio questo che chiedergli se viene a bersi un caffé o rompergli le palle perché torni quando lui dice che non ti vuole. (rompergli le palle perché è la sensazione che avresti quando lui ti direbbe: ti ho detto di lasciarmi in pace. Ed è quella una delle sensazioni che ti danno questo dolore che non riesci a contenere).
    Poi puoi scegliere di andare avanti, ma chiamiamo le cose con quello che è il loro nome: dipendenza. Al punto che se ti parte la adsl mandi qualcun altro a comprarti… la dose.
    E la tua amica dovrebbe dirti di no. E piuttosto portarti lontano da ogni pc. Ma è anche vero che esiste il libero arbitrio, che ciascuno si salva da sè, e che non si può rimproverarle di non salvarti da te stessa. Perché salvarti è, in primo luogo, una tua responsabilità.
    Sono dura, ma non per la tua sofferenza o per quello che fai, ma perché io dico sempre questo: se uno vuole tirarsi a cento all’ora contro un muro, e cerca di dirmi che lo fa stare bene, e cerca di convincermi e convincersi che sta facendo la cosa giusta, è meglio che non lo dica a me. Perché io non sto a guardare uno che si tira contro il muro. Il che vuol dire che o parlo, o parlo e poi me ne vado.
    E’ chiaro che non lo stai dicendo a me, o solo a me. Comunque sia ecco: questo non è no-contact. Sembra un lavoretto più pulito perché lui non sa che sei tu, e quindi, esternamente, non appari come quella ossessionata e ossessionante che manda 20000 sms al giorno e si apposta sotto il lavoro (è un esempio, per il concetto, non so se lo hai fatto)… ma la sostanza è identica. Perché dentro di te tu stai nello stesso identico modo.
    Quello che fai è un sintomo d’ansia, è dipendenza, è un’azione compulsiva. Che con l’amore non c’entra una cippa. C’entra con il tuo malessere, quello sì, ma sarebbe bello per te se tu iniziassi ad affrontarlo un po’. Cerca con un’ansia ad alti livelli, probabilmente, che si fa conpulsione. E se la tua risposta è: non ce la farò mai a non fare così. Io allora controbatto con: se vedi davvero che non ce la fai fatti aiutare. Vai da uno psicologo. Sono dura?
    Da me il massimo dell’empatia per la tua sofferenza, però se un amico si tira in vena non lo aiuto compatendolo.

    Gatto: a dimostrazione che quello che dico agli altri lo dico anche a me, e che serve in primo luogo a me… e a proposito di non capire cosa ci sia nella testa di alcune persone, e di misurarle con il nostro metro e, quindi, continuare a non capire. E a proposito di essere dei risolutori che incontrano un certo tipo di persone, e ci cascano…
    notte in bianco ieri. In bianco per un colpo basso, ma basso per davvero. In sintesi una persona (donna) ha chiesto il mio aiuto facendo heidi “ueee ueee, io non ce la faccio… io sono così emotiva…”, lo ha avuto, e ieri ho scoperto che ha macchinato per

  • 4722
    Luna -

    (parliamo di lavoro) avere il mio aiuto e in compenso mettermi in grossa difficoltà :O per farsi bella con il mio lavoro e anzi, tentando pure di farmi fare una figura di m… per incensarsi lei… che schifezza 🙁 chi sa è :O quanto me, chi non sa di preciso, grazie alle sue macchinazioni, credo si stia comunque facendo un’idea di cos’è successo.
    Anche perché, per fortuna, quando ho avuto l’illuminazione, sono riuscita a contare fino a 589392892 e a non sparare un caricatore intero. Il mio incazzo si è visto, ma non abbastanza da farle recitare la parte della vittima inconsapevole, che sarebbe stato il massimo proprio :O
    Io di ‘sta gente che si nasconde dietro alla momentanea o continua “infermità mentale” quando scopri che tentava di incu… e che fa la finta tonta, e che se ti arrabbi a ragione fa pure vedere che il cattivo sei tu, ne ho proprio le scatole piene!
    E infatti posso dirvi che di capire cosa le sia passato per la testa e perché me ne sbatto, quello che contano sono i fatti: ha cercato di incu… punto, e ha approfittato della mia buona fede.
    Poi, a onor del vero, devo ammettere che il mio istinto mi aveva mandato dei segnali. Li ho sentiti (e di questo son contenta, vuol dire che funzia!), ma non li ho ascoltati a dovere, e questo è responsabilità mia.
    Però è pure vero che il disagio che percepivo aveva una ragione, che traspariva dal suo comportamento. Non potevo sapere cosa stava macchinando, ma si sentiva che lo stava facendo… cmq che roba! bah, mah!!!
    Ho passato la notte (non tutta) in bianco a rielaborare la cosa… non perché volevo aprire un dibattito 😉 ma è andata così.
    Ci sono rimasta di m… a livello umano (ma per fortuna non è una mia amica, è solo una conoscente) e per la posizione in cui ha tentato di mettermi.
    Ma lei non è il mondo.
    Oggi sfogarmi con una mia amica mi è servito moltissimo perché raccontandole la cosa sono riuscita anche a non cadere nel buonismo, a non sentirmi una str… perché no, non credo che ci siano giustificazioni per un comportamento del genere. Neanche se fosse vero che lei è totalmente rincitrullita… quando voleva fregarmi però era così lucida, come mai???
    La tipa macchinosa inculante ha tentato di giocare la carta del “è che io sono così insicura…”, ma io in sintesi le ho risposto (non così volgarmente, ma decisa sì) che della sua insicurezza, in questo specifico caso, me ne strafotto. E che almeno stia zitta.

    Nel senso che siamo tutti insicuri in qualcosa, ma non per questo tutti tentiamo di incu il prossimo!!!!!!!!!!!!!!!! :O

    Comunque sto bene ora. La notte mi è servita (non è che non ho dormito niente niente, un pochetto sì 😉 a rielaborare l’urlo di luna terrorizza l’occidente (senza terrorizzare l’occidente ma senza farsi venire un’ulcera negando un copioso incazzo interno, anche per lo scacco emotivo umano), a riavvolgere il nastro per capire le mie responsabilità (vere, non ) e a pensare come gestire a mente fredda il danno che lei ha cercato di crearmi ma che, penso e spero, non è riuscita a creare.

    Bah… grazie per lo sfogo, besos 🙂

  • 4723
    ANNA -

    All’ ultima tua frase nn voglio credere, cara Raganella…
    tu nn vorresti essere cosi’ !
    per quel che puo’ valere, io nn vorrei che esistessero nemmeno e ringrazio il cielo che ci siano tutte quelle come me, te, luna, luca, gatto, suny
    bacio e tutti

  • 4724
    gatto -

    Ciao Luna,
    è perfettamente chiaro cio’ che hai scritto, (e solo sentirtelo raccontare mi inc…. io per te) e pian piano incomincio a comprendere che purtroppo non c’è nulla da fare con alcune persone, sono cosi’ di natura e non cambieranno mai, a meno che non vogliano fermarsi e mettersi in discussione, ma seriamente, capire chi sono, perchè hanno determinati atteggiamenti e soprattutto perchè in nome di ste me… di insicurezze devono far star male gli altri.
    Se hai ste benedette insicurezze azz, ti ravvedi senza rompere sempre le pa… agli altri.
    Il problema però, sta nel fatto che a tutte queste persone non passa nemmeno lontanemente nel cervello l’idea di fermarsi e mettersi a nudo con se stesse, di chiedersi il perchè di determinati comportamenti, ca… io questo non lo accetto. E’ come se avessero la libera licenza di andare in giro con la pistola e fare morti, senza pagarne le conseguenze, semplicemente perchè sono così. Mi fa inca….. di brutto questa cosa. Sarebbero da prendere a calci nel c… fino a fargli uscire la materia grigia dalle orecchie, sempre che ce ne sia. Vero Luna, importante è il prima, ma non è cosi’ facile, non sempre si riesce a beccarli sti fetenti quando li abbiamo difronte, molte volte sono bravi a mascherarsi, tu stessa hai ammesso di aver avuto alcuni segnali dal tuo istinto pero’ sei andata comunque avanti e ormai la torta era fatta! E dopo, ci si sta male, ci si inc…., ci si rimprovera con se stessi, mentre loro sono tranquilli tranquilli convinti della correttezza delle loro azioni e comportamenti giusticando tutto e passando per vittime. Azz vorrei avere un “viscid-detector” girare casa per casa e metterli ai lavori forzati fino a quando non si rendono conto che il loro comportamento di m…. puo’ nuocere ad altri, puo’ fare molto male.
    Dai Luna, stasera brodino caldo, coperta e a letto presto a contare le peccorelle.
    Lucact, verissimo, gli amici, quelli veri, sono importantissimi! Da questo punto di vista sono fortunato, e non li ho mai trascurati, pilastri nella crescita e nello sviluppo di una persona, sempre pronti ad aiutarti e consigliarti, l’amicizia, quella vera è STUPENDA!
    Verissimo anche quando dici, che dobbiamo stare bene da prima con noi stessi, e poi se verra’ con una persona che ci accompagni nella vita. Ma la vita è e rimarra sempre la nostra, nasciamo e moriamo soli, il cammino è insieme, ma deve essere compiuto da 2 persone “fatte e finite”, nessuno deve essere il salvatore dell’altro.
    Grazie Lucact, è arrivato il momento di cancellare tutto, far tesoro dell’esperienza e guardare avanti, grazie ancora.
    Raganella, vero, rileggendo la mia ultima mail(senza volerlo) mi rendo conto che è stato l’ennesimo atto d’amore, stupido, ma era quello che mi usciva dal cuore, come a dirle”ma cosa fai, non vedi dove ti stai per cacciare, lo dico per te”, ma non sono suo padre. Grazie Raganella
    Guerriero grazie anche a te, vero, fanculo sto finto sogno!
    Maya, ascolta le parole di Luna, ha

  • 4725
    gatto -

    perfettamente ragione, cosi’ non risolvi nulla, c’è qualcosa che non va nel tuo atteggiamento, se non riesci sola fatti dare una mano. Un grosso abbraccio
    Anna, sono sicuro che la frase di Raganella sia soltanto uno sfogo, perchè a volte esser profondi nell’animo comporta dolore e sacrificio, quello che purtroppo alcuni di noi si trovano a vivere proprio in questo momento. Ma sono sicuro che per tutti noi arrivera’ il momento di guardare il passato con un ghigno, come a rispolverare un lontano ricordo, doloroso, di crescita, ma molto molto lontano dalla realta’ che staremo vivendo.
    Mi ha appena percosro un brivido lungo la schiena, perchè l’affermazione che ho appena enunciato è un pensiero che la mia ex ha esternato di recente ad un suo caro amico “confessore”, dicendo che chi come lei cerca la strada piu’ difficile nella vita, perchè in cerca dell’amore perfetto, perchè non vuole accontentarsi, non vuole arrendersi, non puo’ non trovare cio’ che sta cercando, l’amore con la A maiuscola. E’ incredibile come entrambi stiamo cercando la medesima cosa, ma con 2 modalita’ e 2 strade completamente diverse, a volte ci penso e mi si blocca il cervello, non comprendo, mah?
    Ciao tt ragazzi e buona giornata

  • 4726
    Luna -

    GATTO: quello che non comprendi sta in “funzionare diversamente”. Ci sono modi più sani di funzionare, altri meno.
    Ascoltami bene ora, e fidati, perché ciò è vero (e non lo dico io, me l’hanno detto, ed è vero): l’inghippo sta anche nello spostare l’attenzione fuori dicendo:
    vorrei che capissero, non possono andare in giro a fare danni così, impuniti, senza capire…
    ma per questo non si può fare nulla o quasi, ed è un’enorme perdita di energia, e fonte di grande frustrazione.
    Come ho spiegato più volte ciascuna persona funziona com’è abituata a funzionare, per tutta una serie di ragioni. C’è chi sceglie una via o un’altra per andare avanti, per preservare se stesso o per illudersi di farlo.
    Ovvio, però l’inghippo appunto sta qui.
    Viscid-detector era bella…
    Gatto, sì, è verissimo, io non ho ascoltato in pieno l’istinto, e ho fatto male. Ciò dimostra però una cosa: possiamo evitare questo tipo di persone, dentro di noi c’è qualcosa che ci permette sia di individuarle, sia di lasciarle fuori. Ti pare poco???
    Poi, certo, va allenata la nostra capacità di assimilare l’esperienza quando ne incontriamo una o cento, e di saperle riconoscere.
    Il nodo centrale sta lì, non sta nel cambiarle, ma nel farne a meno. Nel lasciarle fuori.
    Non è vero che queste persone sono più felici e fanno quello che gli pare. Molto spesso queste persone vivono rapporti molto superficiali, per esempio.
    Una di queste persone che, purtroppo, ho incontrato, nel corso degli anni è rimasta davvero sola, tutti l’hanno piantata, quando hanno capito che persona era. Quella l’avevo sgamata subito, tanto i suoi meccanismi malati erano evidenti, ed ero stupefatta che gli altri non se ne accorgessero… ma sai perché io me n’ero accorta? perché avevo deciso di non interagire emotivamente con lei, e quindi io osservavo. Non la ascoltavo quando veniva da me cercando di mettere zizzania. Chi interagiva emotivamente con lei era ubriaco di una serie di cose, mentre io ero sobria. Avendola lasciata fuori, e fregandomene di cambiarla. A me interessava che lei non entrasse, non che lei si redimesse. Certo, mi faceva schifo com’era, e una parte di me si ribellava all’idea che gente così esistesse, e potesse fare del male agli altri, però ho fatto le cose con ordine in quel caso, il primo passo è lasciare fuori queste persone, perché non facciano danni dentro di te, poi puoi pensare al resto… e guarda che il mio non è un discorso egoista. Sembra brutto da dire, ma con personaggi del genere bisogna imparare ad essere un po’ freddi. Il fatto che non le permettessi di manipolare me era comunque toglierle una parte di potere nell’ambiente di lavoro. Era comunque un vantaggio anche per gli altri. E il fatto che io mi opponessi comunque anche verbalmente a lei era sotto gli occhi di tutti. di chi voleva vedere.

  • 4727
    maya -

    ciao ragazzi le cose che ora faccio per non pensare a lui sono molte tra cui quella di leggere soltanto che non ho fatto una cernita dei libri che avrei dovuto leggere e quelli che forse sarebbe stato meglo di no ho appena finito di leggere anna karenina un librone dove i sentimenti sono alla base; c’è chi cerca di salvare le apparenze “il mio ex” c’è chi ama incondizionatamente solo che alla fine il sentirsi impotenti di fronte alla società molto bigotta, la paura di non essere più desiderata, la voglia di ferire la persona amata la porta al gesto più estremo:la morte. E’ che chiudendo il libro ho pensato a me alla mia vita a quello che sto facendo e come mi sto comportando a cosa ho conquistato la “liberta” e a cosa ho perso (lo so è stato molto idealizzato nella mia mente non riuscendo a vedere il male che effettivamente mi ha fatto e che continua a farmi)l’uomo che credevo mi amasse e che pensavo pensasse al mio bene invece è e rimarra sempre un egoista.La mia vita l’ho paragonata ad un libro, nel senso che quando si finisce di leggerlo si può riflettere e pensarlo per alcuni giorni e se un libro che ti lascia qualcosa anche per un pò di più, lo consigliamo, e qualche volta lo regaliamo ma poi lo sostituiamo per quanto bello poteva essere con un altro.La mia storia d’amore è finita e questo libro lo dovrei depositare nei meandri del mio cervello per non dimenticare ma per ricordarmi che non tutte le persone che mi voglio bene alla fine mi abbandonano…”tranne il mio bello”

    per Luna condivido tutto quello che mi hai detto e siccome sono contraria a tutti i tipi di droghe (tranne le sigarette) ho deciso d’iniziare la mia fase di disintossicazione speriamo bene ma cmq vi terrò informati dato che siete gli unici che in fondo capiscono il mio malessere e che mi danno dei consigli non pensando a me come quella che è stata abbandonata ma come persona che ha sofferto e che continuerà a soffrire ma con la consapevoleza che se veramente mi avesse amata non si sarebbe mai comportato così …panta rei (tutto scorre)…

  • 4728
    Luna -

    MAYA: sono contenta di sentirti dire che vuoi “disintossicarti” 🙂
    e contenta anche che tu abbia capito che nelle mie parole non c’era cattiveria, anche se sono stata dura…

    Ragazzi, ho passato una domenica con le scatole discretamente frullanti per la faccenda che vi dicevo. Anche perché, per forza, ho dovuto chiamare quella persona con cui, disgraziatamente (e “sceltamente”, è così, brutto da dire, ma è vero) mi sono trovata a collaborare. Ho dovuto chiamarla perché una parte del progetto manca ancora, una parte che può fare da sola, ma che avrei dovuto supervisionare anch’io, anche per mia tutela (perché, se ero entrata nel progetto, a sua richiesta, è appunto perché la mia parte, anche a suo dire, è questo il bello, era necessaria a sopperire alle sue lacune, oltre che per una questione di tempi stretti)…
    per farvi comprendere il personaggio, l’altra volta quando è venuto fuori parte del… qui quo qua che lei ha creato, davanti a terze persone lei si è messa a giocare la parte dell’agnello, di chi si diceva “addolorata” che io fossi seccata, si sperticava in parole di umiltà, mi diceva: “guarda che io lo so che tu sei stata indispensabile, che tu mi hai insegnato, che sto imparando…” (nb: detto spontaneamente, a questo punto anche per evidente leccaculaggio. A parte che è vero, ed è questo, con il senno di poi, che mi fa ancora più incazzare, visto che cerca di appropriarsi di quanto ho fatto io per fare lei bella figura).
    Oggi, passati un paio di giorni, la chiamo, e chi mi risponde (che strano, vero? ci siamo soltanto io e lei al telefono… non c’è nessuno davanti a cui fare uno show…) è il lupo…
    io, ve lo dico subito, capito l’andazzo, ho deciso che mi sarei mangiata un mattone piuttosto di sparare il caricatore, e che l’avrei lasciata essere quello che è. Pur dicendo quello che avevo da dire.
    Insomma, la persona dall’altra parte del filo ha iniziato con arie da gran donna, dicendo che lei ha fretta, e quando le ho calato l’asso è apparso il lupo. L’asso, cioè il fatto che io so che lei non ha mai detto, a chi le ha commissionato il lavoro, qual era il mio ruolo nel progetto. In sintesi lei ha fatto questo (l’ingenua…): ha accettato un lavoro superiore alle sue forze, alla sua capacità di organizzazione e alle sue capacità. Trovandosi nella m…, fingendo umiltà, ha chiesto aiuto a me, e a un’altra persona che ha avuto un ruolo necessario, anche se più marginale. A me ha dato il cinquanta della responsabilità del progetto, sapendo che io avrei fatto ben di più, perché comunque, essendo un lavoro comune avrei ovviamente tamponato anche i suoi buchi, perché mi piace un lavoro ben fatto e perché, alla fine, comunque, una firma condivisa non avrebbe certo segnato dei confini tra il mio e il suo.

  • 4729
    Luna -

    Alla fine io ho scoperto questo lieve particolare, e cioè che la signorina in questione ha fatto ciò: è andata dai committenti a dire che ci sarebbero state altre persone che le avrebbero dato una mano (cosa che in questo genere di progetti è naturale) ma accessorie, evitando di dire che lo aveva condiviso al cinquanta per cento, cercando insomma di avere la moglie piena e la botte ubriaca 😉 Una condivisione di responsabilità, un salvataggio completo del suo didietro, e la bella figura tutta per sè.
    Nel calare l’asso (che poi asso non è, è triste verità) ho volutamente usato l’espressione “immagino che sia stato in buona fede” (… uh, colcacch…) ma è arrivato il lupo… di un’arroganza, signori, ma di un’arroganza… in pratica invece di ammettere di aver fatto una scorrettezza, invece di dire (visto che ho citato pure il fantasma della buona fede) di aver creato un danno e di scusarsi e dire “domani tampono”, mi ha detto che lei ha fatto così perché le andava bene (e fin qua onesta, nel suo squallido modo di gestire i rapporti)e ha iniziato a sciorinare delle negazioni favolose per non ammettere che ciò che ha fatto è stato scorretto sia dal punto di vista dei committenti (i quali hanno il diritto di sapere che un’altra persona subentra in un progetto con pari responsabilità) sia nei miei. Ha detto: “mi pare ovvio… quelli erano I MIEI CONTATTI”. In sintesi: perché io avrei dovuto avere una ben che minima possibilità di fare bella figura, con IL MIO lavoro? beh, certo, fila, no???
    Ha detto che non capisce perché avrebbe dovuto informarli (bhe, certo, è ovvio che tu devi far passare per un tuo subordinato qualcuno che ti sta salvando il cu…), e quando io (sempre soave) le ho detto: ma, scusa, e come avresti giustificato il fatto della doppia firma alla fine? sapete cosa mi ha risposto? (vi prego, è stupendoooo):
    “bhe, avrei detto che lo facevo perché mi avevi dato una mano”.
    Ma tipo, capite: sono così buona e magnanima che visto che lei mi ha dato una mano sono così carina che metto anche la sua firma, dai… anche se chi ha fatto il grosso sono io…
    ora, vorrei sottolineare che il mio problema non era avere una medaglia, e mai, neanche sotto tortura giapponese, avrei detto (e mai dirò, credo) di averle salvato il didietro. La sola cosa che volevo era una correttezza che a me pare normale come l’aria che si respira (ma infatti c’è lo smog e ci sono i virus e i batteri, direte voi).Quando ho scoperto perché, nel momento in cui le persone si affidavano istintivamente a me (pur non capendo chi ero nella vignetta), lei cercava di farmi passare per la scema del villaggio dandomi contro quando facevo delle cose professionalmente corrette o di farmi passare per quella che si prendeva responsabilità che non le competevano mi sono girate un po’ le balle… non so, vedete voi… :O

  • 4730
    tina -

    Luna, qual è il post del…caricatore???
    sono sicura che mi servirà leggerlo 🙂 🙂 🙂
    mi fa piacere che c’è qualcuno che riesce ad “impedire” agli altri “odiosi” (e stavolta non parlo in astratto!!!) di non avere la soddisfazione di potersi dire vittime del lupo che cercano in tutti i modi di “sfrocoliare” e far uscire fuori!!!
    immagino che starai prendendo precauzioni per il tuo fegato!!
    un abbraccio 🙂

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