La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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– in caso di disagio o di non reciprocità dal punto di vista empatico – che avrebbe funzionato sul serio.
Purtroppo, molto spesso, le persone che ritornano da noi – loro che scaraventandoci la loro crisi addosso ci hanno destabilizzato – esigono che tutto torni come prima, subito, e che noi stabilizziamo la storia e loro, subito. In realtà le cose possono andare anche molto meglio di prima, io ne sono persuasa, ma bisogna stare molto attenti a rientrare in una storia se non ci si è “bilanciati bene”.
Questo al di là dei sentimenti, e dei pensieri a raffica, che in casi come questi non possono che essere confusi.
L’essere umano, secondo me, tende all’armonia (non si direbbe, alle volte, ma il punto è che a volte travisa il concetto di una reale armonia con il “sedare il dolore”, come il discorso sul tappare il senso di disagio della solitudine pensando che il punto sia il tappare e non conoscere una solitudine più serena). Nel momento in cui una situazione vissuta come armonica diventa improvvisamente disarmonica un ritorno è visto come l’acqua nel deserto. Bevo e starò meglio. Soddisfazione immediata. Il punto è che bisogna capire se lo stimolo che si sente è davvero la sete, e non altro.
In realtà a volte la disarmonia “a bomba” mette in luce anche delle disarmonie preesistenti, apre la necessità di guardarsi dentro in modo diverso, più profondo e anche più ricco. Di scoprire che in una relazione si vorrebbe un ruolo diverso – migliore – da quello che si è rivestito fino ad oggi, e che da chi vorremmo accanto desideremmo cose diverse. Un’armonia vera, globale, più vera e profonda.
Io sono convinta che Suny sia molto più forte della persona che l’ha lasciata e che ora ritorna. Ne sono convinta a istinto e per varie ragioni, tra cui il fatto che lei ha spostato l’attenzione sull’istinto, sulla pancia, piuttosto che sul mettere un tappo, cosa apparentemente più facile. Lei, fondamentalmente, a quanto ho capito, non è stata così prepotente (che sia pure buona fede) neppure quando era lei ad essere stata lasciata.
al di là di questo voglio sottolineare che non penso che non debba aprire la porta a lui, se desidera aprire la porta, o che non possa provare a stare con lui, o credergli eccetera. Non vorrei essere fraintesa. Penso solo che il suo istinto le sta dicendo delle cose e dovrebbe ascoltarle. Che dirsi razionalmente delle cose è ben diverso dal sentirti sul serio più forti… e per essere forti io intendo avere così’ chiaro quel che si vuole per sé (qual è il proprio concetto di equilibrio e benessere) da sentirsi veramente liberi di scegliere, in pace come in guerra, di restare o di andarsene, di capire cosa si prova.
Troppe parole, scusate.
Io quella porta, in condizioni diverse, l’ho aperta, tra l’altro. Però c’è una bella differenza tra aprirla quando si è veramente bilanciati o no. quando si sa quello che si vuole o no. quando si ha imparato ad ascoltarsi e quando invece si è all’abc dell’ascolto. Questo volevo dire… sintetica? 😛
@Margherita. Sì, avrei lasciato mi figlio per stare con lei. Si trattava di una decisione presa con mille pensieri che mi costava tantissimo, ma che avevo lungamente ponderato e analizzato. Non si trattava di scegliere tra lei e mio figlio, ma tra la mia felicità e infelicità. Appare egoistico, lo so. Ma son sicuro che, se le cose fossero andate come pensavo, sarei stato felice, sereno e ne avrei tratto benefici che avrebbero giovato anche a mio figlio.
Una scelta difficile, non lo metto in dubbio, ma vivere nell’incertezza sarebbe stato peggio.
La situazione in cui mi trovato rendeva il mio comportamento nervoso e inquieto e tutto ciò si rifletteva anche su mio figlio.
So che inizialmente avrebbe sofferto la lontananza (come me, del resto), ma non lo avrei mai abbandonato. Sarei stato al suo fianco ogni volta ne avesse sentito il bisogno.
Ma il tempo ….. il tempo è dalla sua parte, crescerà e inizierà il suo ciclo di vita di adulto.
Io, egoisticamente, nei miei secondi quarant’anni, volevo godere di quella felicità che credevo di aver trovato.
Probabilmente ho volato troppo vicino al Sole.
@Luna, faccio molte cose che mi piacciono e non le faccio per riempire il vuoto che ho dentro.
Vista la lontananza che ci divideva, per assurdo, ero abituato a star da solo e le cose che amavo far prima le faccio anche ora (ascoltare musica, suonare la mia amata chitarra, fare lunghe passeggiate, leggere o stare semplicemente in casa). Coltivavo i miei interessi anche quando ero con lei (spiritualmente – vista la distanza).
Quello che manca è il condividere i pensieri e le parole.
Per non parlare della fine di un progetto sul quale avevamo puntato e sacrificato parecchio.
Tempo fa vidi un film (di cui ho anche il dvd) in cui un ragazzo, al termine, cita le parole di John Donne : “nessun uomo è un isola”. Il film è “About a boy” (immagino tutti abbiano capito).
Io la penso esattamente così: nessun uomo è un’isola.
Un abbraccio a tutti.
Luna sono d’ accordissimo con ogni tuo rilievo.
Probabilmente ho trasferito troppo il mio ragionamento sul mio sentimento di oggi per il mio ex…
Lui nn mi PUO’ PIU’ FARE MALE.
E’ impossibile.
Detto questo, sono anche certa che io nn LO SAPREI PIU’ AMARE ( ed e’ quella la ragione per cui nn potrei piu’ soffrire allo stesso modo ).
Potrei provare solo per “scrupolo morale” ma il mio distacco emotivo e’ immenso, ormai ( e solo Dio sa quanto mi sia costato e quanto me lo sia stra – guadagnato ).
Io nn sono nella situazione di Suny…sono passati 2 anni !!!! Avevo scordato un piccolo dettaglio 🙂
Grazie per cio’ che hai scritto…mi hai riportato piu’ vicina al “problema”…ero troppo oltre.
Un bacio
ANTO sei ancora attaccato al pensiero della vita che non hai vissuto, è solo questo il punto secondo me, è più difficile staccarsi dai sogni irrealizzati che dal fallimento di sogni realizzati e tutto attorno perde di significato perchè prima era visto in un’altra prospettiva.
SUNY seocondo me dovresti far trasparire anche te nella stessa maniera del tuo ex tutte le emozioni della sofferenza patita e che mai prima avevi conosciuto finchè stavi con lui, davi per scontato che non potesse esistere, che hai scoperto esserci in te esattamente quando lui se n’è andato e quindi ora sei diversa come è diverso lui, hai scoperto una cosa nuova!!! (scusami ma pure io ci cascai un tempo e ne uscii con le ossa più rotte di prima tanto che quelli che fanno così io li promuoverei come candidati all’oscar)…se vuoi tornare nella vita di una persona da cui tu per scelta ti sei allontanato devi farlo coi piedi di piombo e non con gesti “eclatanti e sconvolgenti” per capire se ci sta ancora posto per te…quando si sconvolge si crea solo confusione e nella confusione ci si può annidare…Come il tempo ti ha aiutata a rendere te stessa forte e consapevole di cose nuove, così il tempo ti aiuterà a fare chiarezza in te…
LUNA, l’analisi che fai è giustissima , ma se i sentimenti si potessero inserire esattamente nel tuo trattato nel momento in cui li provi forse non saremo qui..
L’analisi sulla dinamica di un ritorno che fai è esatta e la condivido, a posteriori però, dopo che anche io ci son ricascata, oltre ai danni pure la beffa….
ANTO: agh, ho scritto questo commento già due volte e per problemi con internet l’ho perso. Mo’ ci riprovo!
sono perfettamente d’accordo con te sul fatto che nessuno è un’isola – d’altra parte un esempio è sotto i nostri occhi, persone che neanche si conoscono dal vivo, ma che ogni giorno si confrontano, rispondono, sostengono su queste pagine, perché persuase, appunto, che nessuno sia un’isola…
la mia risposta al tuo penultimo post riguardava il fatto che comunque io credo che stare bene con se stessi vada di pari passo con lo stare bene con gli altri, e che credo comunque che sia importante anche amare quello che si fa per se stessi e con se stessi, il che non ha nulla a che fare con una visione egoistica della vita, ma con un proprio equilibrio interiore.
Sul fatto che sia bellissimo condividersi con una persona che per noi è speciale, che sia bellissimo guardare il mondo in due, sono assolutamente d’accordo. Ma pure se nessuno è un’isola è anche vero che tutti sono anche soli e presenti a se stessi, in primo luogo, e che coltivare in modo sano il proprio mondo interiore, in modo che non cada come un castello di carte se non si è in due, è fondamentale.
E attenzione alla fiaba della bella addormentata, per cui una vita è una specie di sonno eterno pre-mortem se non arriva un principe a darle senso… (leggi principessa per gli uomini).
Si rischia che il bisogno di sentirsi risvegliare da fuori faccia guardare con poca obiettività il mondo dei sentimenti, che pure è importantissimo, certo, ma meglio andarci con qualche diottria in più che da miopi. Si rischia di avere un sogno, che parte dall’assenza e non dall’apertura, e di cercare qualcuno a cui farlo vestire. anche se magari il costume non gli sta proprio…
Io sono d’accordo con Alonso, perché interpreto le sue parole assolutamente non come una frase di chiusura, bensì di apertura, eccome! Solo di apertura più sana e consapevole. Il rischio, se ci si basa troppo su una visione “duale”, conditio sine qua non (come si scrive? latinorum latinorum! meglio che parlo come magno ;)) per stare in equilibrio, è di edulcorare situazioni che avevano più fiele che zucchero. di dirsi che si è degli egoisti che non credono nell’amore o nella condivisione, perché non si accetta di farsi ammazzare da qualcosa che abbiamo chiamato amore, ma che amore non era. o di colpevolizzarsi perché non si è riusciti a trasformare un sogno in realtà dicendosi che non si è creduto abbastanza nel sogno. Ma, attenzione, nella vita a due il sogno astratto diventa realtà se si lavora in due,nella stessa direzione…
Per quanto riguarda il figlio non credo che nessuno (parlo per me) possa giudicare una tua scelta, ponderata, di trasferirti altrove per inseguire la tua felicità, costruendoti un’altra famiglia altrove. Il punto è che ci avevi raccontato un’altra storia, ci avevi (ma posso sbagliare) raccontato di una persona che ti chiedeva di cancellare il tuo passato e una parte del tuo mondo emotivo PRESENTE (e non in
(e neppure in diretta competizione, visto che si parlava di un bambino) come dimostrazione d’amore.
Tu, lo hai sempre detto, avresti lasciato tutto per trasferirti e cominciare una nuova vita, ma per lei non era abbastanza.
E neanche per te stava diventando abbastanza, visto che le decisioni che stavi prendendo – di grande portata emotiva – non le potevi prendere in un’atmosfera lucida, e anche rasserenante da parte sua, ma con il terreno che tremava sotto i piedi tutti i giorni.
Ora, può essere che tu oggi abbia una visione diversa di come siano andate le cosa, o soprattutto, può essere che io non abbia capito niente di quello che hai scritto.
Ma se invece ho capito la storia – quella parte, riguardante tuo figlio e il tuo trasferimento – che ci hai raccontato, quella parte parla di un solo egoismo: il suo.
ed è a lei che qualcuno dovrebbe spiegare che nessuno è un isola.
E che
@Luna, probabimente, per l’altra storia, ti riferisci a questa frase (non si trattava di scegliere tra lei e mio figlio).
Reputava mio figlio come “parte di una storia finita e appartenete ad un’altra famiglia (ex-moglie)”.
Per lei era come se fosse un estraneo.
E sì, era in competizione con lui. Le sue parole me le ricordo perfettamente: “se davvero mi ami io vengo prima di tutto”.
La storia è quella che avevo giàraccontato.
Ma davvero voglio cercare di chiudere con questi ricordi e come cantavano i LunaPop (acc…che gruppo mi fai tirare fuori, Luna )..
>>Cosa mi aspetto dal domani
il sole in faccia no
ma in fondo io ci spero ancora
che tu ci sia nel mio domani
e se ti incontrerò
spero di sfiorare le tue mani
…………….
domani sarà
un giorno migliore vedrai<<
Abbraxxx!!
Suny: con il fatto che i commenti non vengono pubblicati in tempo reale il mio post precedente, scritto a te e ad anna, è stato scritto prima di poter leggere il tuo, che pure, in ordine, sta prima. quindi magari ti sarà sembrata molto cattiva, gratuitamente, con il tuo ex o che io dubitassi della tua lucidità nell’ascoltarlo o che io dicessi che non devi ascoltarlo.
Assolutamente non volevo dire questo. Insistevo sul fatto che secondo me – ma lo sai già 🙂 non hai certo bisogno che te lo dica io 🙂 – che è importante, a questo punto, che tu abbia chiaro quel che ti frulla nella pancia e nel cuore, non in senso di rifiuto nei suoi confronti, ma per chiarezza tua. Puoi vederlo anche tutti i giorni, l’importante è che non sia una forzatura. Che il vedere come va sia davvero un percorso intrapreso il più serenamente possibile, da entrambe le parti.
Ho capito quel che dici sulla maggiore consapevolezza che lui esprime. Bene, tutto guadagnato, anche per lui.
Scusa se ho preso forse troppo di petto la faccenda del “si è reso conto”… ho capito quello che intendi dire. Umanamente sì, ci si può rendere conto a posteriori di ciò che si aveva e si è perduto, nella vita si impara, si cresce, nessuno è perfetto.
Sono sincera su un punto però: a me il discorso sul dare per scontato lascia sempre un po’ ???
ovvero, è chiaro che un rapporto di lungo corso permette anche di sentire una certa stabilità-serenità, e in questo senso “scontato”, in senso buono, se così si può dire, è un termine che comprendo. però il sentire dei sentimenti e saper godere della gioia che la vicinanza di una persona ci dà è una cosa che si vive nel presente, mentre la vicinanza c’è.
Sarà strana io, ma non capisco come ci si possa rendere conto della felicità e dei propri sentimenti in forma retroattiva.
sarà pure vero che c’è chi è più capace di apprezzare quello che ha, rispetto ad altri.
Non lo so.
Per il resto: sono una persona molto romantica, e che mette i sentimenti al primo posto, nell’amore,nella famiglia, nell’amicizia, ma “è l’unico senso della nostra vita, perso il quale niente ha più significato…” è una frase tanto romantica, quanto impressionante.
bisogna saper vivere il significato dei sentimenti e di una storia quando c’è, non quando non c’è. Non in una situazione di panico, che rende per forza centrali i sentimenti, per la sensazione di perdita. Bisogna saperli vivere nella vita di tutti i giorni.
quando anche le altre cose hanno significato. Quando anche le altre cose hanno senso.
Ma porca miseria.
Son spariti tutti i commenti postati ieri sera (qui e nelle altre lettere).
@Luna, a storia era quella quella riguardante mio figlio e il mio trasferimento.
Forse questa frase (“Non si trattava di scegliere tra lei e mio figlio” ) ha generato un po’ di confuzione.
Abbraxx!
giuro che non ho bevuto….;-D