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Il turismo in Italia: tra risorse e sfide per l’economia nazionale

di scrivocosanepenso@gmail.com
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 16 Agosto 2023. L'autore ha condiviso 20 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 24 commenti

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  1. 11
    Golem -

    》Ma siccome “pecunia non olet”, si è dato il via ad una svendita delle coste con la creazione di ambienti fake dai nomi esotici, per attrarre la tubodigerenza da “vorrei ma non posso” in lidi chiamati “le Maldive del Salento”, dal discutibile stile alla Casamonica ma i prezzi da Costa Azzurra.
    L’avida ignoranza dei miei conterranei è tale che credono che per attrarre i veri ricchi basti aumentare i prezzi. infatti, come ho anticipato, già quest’anno un quinto dei turisti non si è presentato e il prossimo anno sarà il doppio. Tutte previsioni che facevo in tempi non sospetti e che venivano derisi da chi riteneva il fenomeno “Salento” ormai strutturale, e non una moda che come tutte le mode passerà, e sta cominciando a farlo.
    Nel frattempo la vera bellezza di quella terra è andata perduta per sempre, e la xilella sembra averne accompagnato gli esiti con lo spettrale aspetto che hanno le migliaia di ulivi che un tempo riempivano le campagne.
    ÷÷÷
    Trad, sono anni che studio per conto mio il fenomeno Salento, non poteva sfuggirmi quel “Ciclo”.

  2. 12
    Suzanne -

    Sai Golem, come dissi in altre occasioni il mio rapporto con mio padre è sempre stato burrascoso e purtroppo mi ha lasciato in eredità il suo brutto caratteraccio. Ma con la mia pseudo maturità ho iniziato ad apprezzarne l’intelligenza, la capacità di parlare a ruota libera con chiunque senza porsi limiti, la totale assenza di ipocrisia e la sua incredibile capacità di fare tutto. Un uomo di quelli che sopravviverebbe in un mondo post apocalittico col suo senso pratico e un cervello adattabile ad ogni situazione. Ho anche apprezzato il fatto che alla fine si sia barcamenato nel crescere da solo due figli, con sbagli grossolani ma alla fine ottenendo risultati non cosí pessimi. Ora ha lasciato un grande vuoto, perché era una persona che non passava sicuramente inosservata. Scusate il fuori tema.
    Tornando alla Galizia, mi ritrovo abche molto nella “ruvidezza” dei suoi abitanti e amo incondizionatamente i suoi spazi selvaggi, liberi e deserti. Le spiagge della Galizia mi sono rimaste…

  3. 13
    Golem -

    Bè, Suzy, nella tua ultima descrizione mi confermi che avevi visto giusto con me, anche nel modo pratico di affrontare la vita e di adattarcisi, e da quel che ti conosco potrei dire che i risultati che intravedo in te sono tutt’altro che cattivi.
    Parli di caratteraccio come un lascito che potrebbe essere visto in un’accezione negativa, quando avevo appena pubblicato sulla chat un aforisma che lo oppone alla “cortesia”, che ho sempre visto come una ipocrita forma di interrelazione, e per questo mai praticata per una condizione ingenita che mi impedisce di farlo. E lo dico perchè fin dalle elementari era qualcosa che mi veniva rimproverato, a casa e dagli insegnanti. Ma non me ne sono mai pentito perchè chi ha capito cosa contenesse mi riconosce il fatto che con me si sa sempre con chi si ha a che fare. Meglio quindi quel caratteraccio alla finta bontà.

    Sono stato in Galizia diverse volte, e ci tornerò, anche perché ho trovato molti “umanissimi” ruvidoni. Tra i quali l’amica di Vila Garcia, di cui ti ho parlato. Che mi manca molto ma che spero di reincontrare presto.

  4. 14
    white knight -

    Scusate, ma se Cuba è presa con le bombe è per colpa del regime comunista, non certo dei resort che invece portano lavoro e benessere!
    Inoltre… quale deturpamento? I resort moderni vengono costruiti con canoni rispettosi dell’ambiente (anche da un punto di vista estetico), in un’ottica di pacifica coesistenza uomo-natura. Se andate in un qualsiasi resort tropicale vedrete moltissime specie di animali autoctoni (in libertà) avvicinarsi all’uomo senza paura! Forse avete in mente gli abomini palazzinari fatti negli anni ’60 e ’70 in Italia…in quel caso concordo con voi… ma il mondo è cambiato ragazzi! Certo che se continuate a farvi le vacanze nel solito agriturismo in Toscana o in qualche campeggio di serie B in Croazia certo non ve ne renderete mai conto…

  5. 15
    Suzanne -

    White, sono stata a Cuba l’anno scorso : i resort continuano ad essere abominevoli violenze ambientali, i dipendenti fanno la fame e i turisti continuano a rompere le palle. Case particulares tutta la vita, per dare respiro ad un popolo che economicamente se la passa malissimo. Ripeto, per andare in un resort, non sbattetevi a fare tutta quella strada. E comunque, l’accoglienza di un cubano a casa propria vale dieci volte il cinque stelle piú lussuoso del mondo. Ma contenti voi di credere di girare il mondo per poi essere sempre rinchiusi nella vostra minuscola bolla…
    Tanto per fare un esempio : avevamo scovato una spiaggia riserva naturale, un paradiso con nemmeno un’anima viva a perdita d’occhio a 360 gradi. Dopo aver goduto della pace assoluta, camminiamo per chilometri fino a quando ci ritroviamo nella spiaggia di un resort eco-mostro con gente ammassata che si faceva servire i drink in spiaggia e se la tirava raccontando di essere a Cuba e rivolgendo la parola solo ad altri turisti come loro. Siamo fuggiti all’istante a gambe levate.

  6. 16
    Golem -

    Vedi WK, ci sono molti modi di intervenire sull’ambiente per insediarvi strutture e infrastrutture, da quelli più rispettosi a quelli devastanti. Nel caso del Salento, territorio che conosco essendoci nato e successivamente averlo studiato, la sedimentazione di oltre duemila anni di cultura e la presenza di una natura, sia costiera che interna, di qualità straordinaria, avrebbe dovuto imporre un’attenzione particolare perché si mantenessero integre quelle caratteristiche. Ma non solo per ragioni etiche, potrei dire persino commerciali. Sì, perchè se è vero che la massa bovina viene attratta dal glamour cheap che caratterizza la maggior parte degli interventi effettuati in quelle località, trasformandole in un gigantesco fake hollivuddiano, un divertimentificio insomma, è ancora più vero che l’originalità sarà sempre più ricercata dai più colti e abbienti, che vogliono qualità vera e sono disposti a spendere per averla. La massa segue le mode, e una volta finita quella del Salento, e finirà, come tutti i cicli, resteranno solo le macerie del “luna park”

  7. 17
    white knight -

    No ragazzi mi spiace ma non concordo… cioè secondo me le due cose (il comfort “turist friendly” e la tipicità di un posto) non sono necessariamente antitetiche: possono coesistere.
    Si può andare in un paradiso tropicale, godere del lusso e del comfort di un resort, e poi fare qualche escursione alla cerca dei posti tipici, delle piccole calette incontaminate, dei villaggetti autoctoni, ecc.
    Ok, non sarà avventuroso come vivere zaino in spalla on the road, ma… e se ci fosse gente alla quale non gliene frega una beneamata mazza di fare l’Indiana Jones (dei poveri) ma alla quale basta fare una vacanza ibrida tra relax e avventura?
    Un conto è la tutela del patrimonio cultural-naturalistico di un posto, dove l’eccesso di turismo può essere un problema.
    Ma questi puristi dove “se non dormi all’addiaccio rischiando di prenderti la salmonella mangiando dalle mani dei locali allora sei un distruttore di ambienti e culture” hanno rotto le palle…

  8. 18
    Ana -

    A breve andro’ in un ecomostro giamaicano, pero’ li io e mio marito interagiremo con la gente locale e andremo a fare escursioni in spiagge deserte e natura incontaminata.

  9. 19
    Golem -

    Sono state due le vacanze più belle e libere della mia vita. La prima (di una serie durata una decina di anni) giovanissimo, proprio su quelle spiagge salentine, oggi ormai divorate dall’iperturismo. Con le tende, accampati nella macchia mediterranea assieme a un gruppetto di altri avventurosi, anche con famiglia, coi quali componevamo un villaggio di “naufraghi” che si ritrovava la sera, sotto un cielo stellato indescrivibile, davanti a una griglia dove cucinavamo il pesce che, allora, si pescava a chili a cento metri dalla riva. Vivere della natura nella natura, solo l’acqua la prendevamo nel paese più vicino, a 10 chilometri nell’entroterra.
    Era già bellissimo allora, mentre vivevamo quei momenti che in fondo ci apparivano “normali”, come i delfini che saltavano al tramonto all’orizzonte, figuriamoci quando tutto è stato divorato da quel iperturismo che ha snaturato l’ambiente quanto è valsa quell’esperienza. E di questo mi sento privilegiato.
    L’altra fu in Corsica》

  10. 20
    Suzanne -

    Ammazza che interazioni fare le escursioni organizzate dal resort per vedere la “fauna umana” locale! Vabbé, vallo a chiedere ai cubani se preferiscono i “puristi” o i turisti che si ammassano nei resort. Maronn meglio la salmonella che passare anche un solo giorno con la fauna da resort. Brividi.

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