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Il suicidio

di beppino
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14.941 commenti

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  • 9731
    Chantal -

    Ho capito solo una cosa: la vità è un dono meraviglioso, e sapete quando me ne sono resa conto? Sembrerà assurdo ma da quando ho fatto un incubo, in cui credevo di essere condannata a morte..quegli attimi che precedono il decesso. L’attesa della fine, la consapevolezza di non poter più assistere alla comparsa di un nuovo giorno.
    Ho 23 anni ed ho sofferto moltissimo negli ultimi 2 anni: mio padre in carcere, mia madre con problemi di salute,ed io figlia unica non potevo contare su nessuno. Una delusione d’amore alle spalle che brucia ancora..eccome! Non ho amiche/ amici forse anche io ho disturbi affettivi, anzi sicuramente ad essere troppo buoni alla fine vengono anche quelli. Sono sola! Nella vita studio ing.civile ma in questi 2 anni sono riuscita a dare solo un esame..fino a quando una settimana fa, dopo tanti sforzi e fatica supero fisica 1. Ho investito tutte le mie energie..ma sapete in fondo al cuore credo che amore per noi ne abbiamo. Io non ho mai smesso di curare il mio corpo con eserciio fisico, alimentazione sana..se ce l’ho fatta io, per tutti è possibile!!! Vi sono vicina..e non vi giudico anzi, pure io ho vissuto lo stesso e da sola ne sono uscita.

  • 9732
    karmen -

    Chantal mi fà un immenso piacere x la forza ke hai avuto e ke stai avendo……spero tu possa essere di esempio x ki nn riesce a riprendersi…..ti auguro tutto il meglio come anke a coloro ke scrivono in questo forum…..kiss

  • 9733
    buck -

    Piergiorgio , mi fa piacere che tu sia Credente , ma è evidente che quel “pero’ i problemi ce li ho anche io” stona. Ci mancherebbe altro che bastasse essere Credenti per non aver problemi. Io , invece , non solo non sono Credente , mi sono persino fatto Sbattezzare . Non credo in Nulla ed a Nessuno. Pu’ nichilista di cosi’ … si muore. Infatti. Non credo che terrò duro per molto: è una questione di convenienza:cosi’ non mi interessa vivere.

    Vento Libero , un Saluto.

  • 9734
    Eme -

    Piergiorgio perchè parli di disturbo affettivo?
    Magari è intelligenza affettiva. Fortuna affettiva. Miracolo (in senso laico) affettivo.
    C’è chi è convinto che il saper stare in mezzo agli altri sia una sorta di toccasana. Un aiuto, un ausilio.
    Forse non si rende conto di quanta spazzatura ci sia in mezzo alle persone. Quanti bastardi, quanti truffatori, quanta gente pronta a piantartelo dove non batte il sole per pochi centesimi.
    Ci sono anche le brave persone. Lo so. Ora li so riconoscere. Ora…..
    Sono un 5% delle persone che conosco fisicamente e virtualmente. Non di più ed è già TANTISSIMO!
    Io provo schifo/odio/fortissima antipatia/somma indifferenza per il RESTANTE 95% delle persone con cui ho a che fare..
    Sentimenti spesso ricambiati. Per fortuna. Così mi sento a posto con me stessa anche se, a dire la verità, non sono solita ricambiare gli sgarri ricevuti (se non a parole e con accidenti VERBALI vari) e se l’odio che provo ha un motivo quello che ricevo, forse, non è altrettanto giustificato.
    Ma va bene così!
    Ah….piccola precisazione. Io non ero così, un tempo…..lo sono diventata.
    “Grazie” all’aver scambiato per un “disturbo affettivo” l’istinto di sopravvivenza che mi consigliava di stare a debita distanza dal genere umano non debitamente selezionato (iperselezionato).
    Alla mia tavola non si siederanno mai più di 4 persone alla volta (sempre ammesso che ci siano le circostanze adatte per una riunione, ovvio). Ma non mi sento “disturbata” da questa cosa.
    Anzi…..
    Ora che il mondo sta fuori dal mio spopolatissimo mondo vivo benissimo.

  • 9735
    conte di bismantova -

    sono frocio, malandato, ciccione, strafallito, randagio, spelacchiato, asmatico, cardiopatico, pure juventino….. ma mi gusto ogni minuto di vita come se me lo avessero appena regalato. Non sono bravo, macchè! faccio quasi pena… ma d’autunno ci sono le caldarroste, d’inverno c’è la neve, in primavera le foto ai cieli nuvolosi con la mia Canon giù per i ruscelli in collina, e d’estate il mare con le sue mille pizze margherita con mozzarella di bufala… e tutti i giorni ripasso in rassegna una collezione di amici unica al mondo. No ho scritto questo per vantarmi, ma perchè le vostre parole di fratelli mi fanno male. La vita è tutto, vi auguro di cuore di saper tornare bambini. A volte anche a 40, 50, 60 anni la soluzione è riabbracciare la mamma.

  • 9736
    Ele -

    @Piergiorgio: ciao, son qui! Ogni tanto passo, vi leggo, sinceramente non proprio tutti i post, perché sono un pò stanca e vulnerabile ed evito discussioni complesse. Grazie di avermi ricordato. Sto in un cantuccio, imparo la teoria per cercare la via d’uscita, non ho ancora idea di come applicarla alla vita di tutti i giorni e soprattutto non so come potrò cambiare i miei percorsi mentali del tutto sbagliati e negativi.. Bah.. Vedremo.. Ciao!
    @ Giorgio: mi sono ritrovata molto nelle tue parole. Il mio sentire (sentirmi ingannata, abbandonata..) è talmente forte che leggo tutti i gesti intorno a me con quella chiave negativa. E il senso di inadeguatezza e solitudine aumenta.
    @Eme: mi piace il tuo punto di vista sul mondo esterno che merita di restare fuori dal tuo, vorrei arrivare a pensarla come te, per ora sono ancora nella fase in cui credo che sia io a non saper vivere, a non saper gestire le relazioni umane, mentre tutti gli altri lo sanno fare benissimo.
    Un abbraccio a Marina!
    Ciao Spyros…….

  • 9737
    Piergiorgio -

    @ Eme, grazie per avermi incoraggiato, quindi forse il mio è un pregio, non un difetto. (Mi piacerebbe essere forte come te).

    @ Buck, non mollare, chiedi aiuto, non può finire così. (Scusa per la retorica delle mie parole ma non so cos’altro dire).

  • 9738
    Eme -

    Vedi Piergiorgio, dipende da come tu ti senti (sai) di essere.
    Tu scrivi “soffro di solitudine a prescindere dalle persone che mi stanno attorno”.
    Cosa ti occorre per superare il senso di solitudine?
    Una compagna adatta a te?
    Una compagna ed un amico?
    Una compagna e due amici?
    Una platea di amici senza compagna?
    Una platea di amici + compagna?
    Cosa cerchi nelle persone? Cos’è per te un amico? Quali sono le caratteristiche in presenza delle quali tu possa sentirti non più solo in mezzo a tanta gente? Cerca dentro di te la risposta.
    Quella aderente alla tua personalità non quella imposta dall’idiota ma diffuso pensiero secondo cui chi è aperto, solare ed ha ottomila amici è sempre migliore -e vive meglio- di chi sta bene anche solo con sé stesso e pochi altri. Vedrai che salterà fuori se il tuo è un disturbo affettivo, un pregio affettivo o, semplicemente, un tuo modo di essere non connotato da particolare positività o negatività .
    (Ps. per par condicio. A mio giusdizio è’ idiota anche il pensiero secondo cui il “misantropo” è sempre profondo e più sensibile di chi sta bene al bar in mezzo a 400 persone. Insomma….l’idiozia sta nella generalizzazione. Ciascuno è un caso a sè).
    Se non stai bene in mezzo alla gente non è affatto detto che tu sia disturbato. Potrebbero essere disturbate le persone che ti circondano. Oppure, semplicemente , non idonee alle tue esigenze, alle tue aspettative, alla tua indole.
    Ci sono circostanze che ti impongono di adattarti ad una situazione (scuola, lavoro) e circostanze in cui puoi scegliere.
    Te stesso di fronte a te stesso: cosa mi occorre per stare bene?
    E a questo punto puoi guardare dentro di te e trovare la tua risposta.
    Oppure guardarti intorno, individuare ciò che ritieni essere il prototipo del benessere e della serenità e scimmiottarlo. Arrivando al punto di linciarti e ritenerti “malato” se, nonostante tutto, non riesci a ridere a 34 denti come, invece, fa il prototipo quando si trova nel suo ambiente naturale: il mondo con tutti e sette i suoi miliardi di abitanti.

  • 9739
    Eme -

    Ele, se vivi bene con te stessa il resto viene da sé. E sai perché?
    Perché (forse egoisticamente ma, d’altronde, non siamo tutti Santi subito) salta fuori la domanda:
    “questa situazione/questa persona mi fa stare a mio agio in modo che io possa essere naturale oppure devo prendere le debite distanze perché, altrimenti, per poter coesistere” io dovrei subire una compressione oppure dovrei comprimere in ogni caso in modo innaturale?”.
    Se non ti poni questa domanda rischi di adattarti per vivacchiare e, alla lunga, l’adattamento fortifica i tuoi dubbi, le tue incertezze, le tue fragilità. Avere dei dubbi non è negativo, solo gli ottusi hanno tre certezze in croce e vivono sotto la loro egida. Ma avere dubbi non propri ma indotti da un adattamento imposto o impostosi, mal sentito e mal vissuto è controproducente.
    Negli ultimi quindici anni ho avuto l’impressione di vivere una guerra, di essere alla perenne ricerca di un buco in cui nascondermi, di non trovarlo e di essere costretta ad occuparne uno abusivamente sottraendolo al legittimo proprietario.
    Ora non mi sento più in guerra anche se ho l’impressione che la battaglia sia sempre alle porte e, come dice LUNA, può darsi che io continui, per tutta la vita, a nascondere il pane sotto la maglia pur avendo il frigo pieno.
    Però so che, se il campo di battaglia dovesse spostarsi nella mia direzione, ho un buco mio in cui nascondermi. Un buco che mi sono costruita da sola e con l’aiuto delle poche persone che mi vogliono bene. Un buco che non è frutto né di un furto né di una gentile concessione. Perché ho uno spazio nel mondo e ho tutto il diritto di occuparlo.
    E se qualcuno mi intralcia il passo non lo calpesto ma non mi faccio calpestare. Semplicemente mi sposto, Senza rimpianti e senza sensi di colpa.
    Conte di Bismantova: mi piace il tuo modo di porti e di pensare. E’ simpatico!
    Buon weekend a tutti.

  • 9740
    Calogero -

    A me la vita ha sempre tolto e mai dato, orfano di madre dalla nascita
    da 52 anni non faccio che pagare un conto lunghissimo. Per me non è mai festa,un matrimonio fallito dopo 20 anni,un lavoro che va rotoli, sono ex gioielliere che si è visto togliere tutto dalla ex moglie, anche i figli. Provo a ricostruire una vita nuova ma il mio passato mi brucia dentro, il rimorso di essere stato troppo buono con la mia precedente famiglie mi rode il cervello. Adesso sono costretto a chiudere l’attività per colpa della crisi che ci affligge, spesso penso di porre fine a questo inferno, ma non ho il coraggio, forse perchè penso che un giorno si troverà una soluzione che ponga fine a questa guerra per la soprevvivenza. Sono credente, prego, ma a volte perdo la speranza e la fede perchè credo che ci siano “figli di un Dio minore”, non riesco a farmi una ragione per tutta questa sfortuna, tutti gli amici mi dicono che sono nato sfortunato ma adesso mi trovo di fronte ad un bivio: porre fine a tutto questo o lottare per avere una esistenza più dignitosa? Mi metto nei panni di tutti quelli che pensano al suicidio anche io ci penso spesso ma il Signore ci ha dato una croce proporzionata alle nostre forze e penso che sia meglio sopportare il peso della nostra croce e continuare a “sperare in un futuro migliore”. Chiunque legga questo mio post, per favore sono accettate critiche, risposte e consigli. Chi scrive è una persona stanca, sfiduciata, e arresa. Grazie anticipatamente a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere queste poche righe.

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