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Chi lascia soffre? Il suo punto di vista e cosa prova dopo

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Voglio capire cosa prova una persona che lascia, quali possono essere i motivi e cosa prova in ogni singolo caso.
Raccontate le vostre esperienze di quando avete lasciato qualcuno, cercando d impersonarvi anche nella lei/lui lasciati.
Voglio sapere se noi “lasciati” soffriamo tanto quanto chi ci lascia, dal punto di vista di chi lascia….

Lettera pubblicata il 21 Settembre 2006. L'autore ha condiviso 31 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 119 commenti

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  1. 111
    FRANCO -

    Un commento mi ha stupito una persona che diceva che l’aveva lasciato perchè diceva che era un’amore a senso unico,lei lo amava mentre lui no,molte volte le donne lasciano perchè credono questo,non pensando che magari l’altra persona è innamorata quanto loro e la loro può essere una sensazione sbagliata,ed allora per assurdo l’amore ci sarebbe da entrambi le parti ma non potrebbe continuare a causa diciamo di un sesto senso errato che provoca sofferenza sia a lui che a lei,orrendo,assurdo ma purtroppo reale.

  2. 112
    Golem -

    Frà, siamo al solito equivoco e alla confusione tra innamoramento e amore.
    Il problema che esponi di fatto non esiste in quei termini, perchè non esiste che uno ami e l’altro no. Anche se si trattasse di un equivoco, come quello esposto, se non c’è “intesa”, non ci si capisce, non c’è amore. Un caso come quello citato -peraltro non infrequente- è solo una speranza d’amore da parte dell’incompreso, non amore. Quest’ultimo, come un seme piantato nel terreno adatto, ha necessità di reciprocità perchè si manifesti, e dia i frutti che solo chi ha vissuto quell’esperienza bi-univoca sa che può dare. Che lo struggimento amoroso sia eccitante non c’è dubbio, ma con l’amore centra come gli ingredienti di una torta ancora sul tavolo e la torta stessa. Coi primi puoi solo sognare il piacere che ti aspetta, magari intingi il dito nella panna o nel cioccolato fuso, ma è con la seconda che lo provi. Ma la torta, come l’amore, va “fatta”. Chiaro?
    Ficcatevelo in testa.

  3. 113
    Esther78Myself -

    Io ho lasciato, e non provo niente. Se non i primi giorni dopo aver lasciato. Tuttavia, mi incuriosisce che cosa prova chi viene lasciato.

    Se venissi lasciata, proverei una rabbia così irrefrenabile che una bomba atomica vi sarebbe simile come effetto (e ripenso a mia nonna, l unica ad avermi lasciata).

  4. 114
    Esther78Myself -

    Commento meraviglioso ed esaustivo, Golem! C’è da imparare da te!

  5. 115
    Yog -

    Fra’, l’amore se non è biiettivo, non è cosa.
    Piuttosto si va a pay, che è esempio di funzione iniettiva e come funzione…funziona.

  6. 116
    Chrisb -

    Come si sente uno che lascia e come si sente uno che viene lasciato…. Te lo dico io.
    Se hai tanto affetto e non più l innamoramento forte inziale e lasci perché cercavi altro(immaturità, curiosità, sesso) allora stai in pensiero, ti assalgono dubbi o comunque non sei sereno nel sapere che l altra persona ci soffre. Ma vai avanti.
    Se lasci e te ne freghi altamente(cit trombaamica/o illusa/o) allora te ne freghi punto.
    Adesso viene il bello. Chi lascia un giorno viene lasciato e viceversa ma la prima è interessante perché capisci all improvviso quale dolore hai causato. Così a ciel sereno un fulmine. E capisci. Puro, limpido. Di essere stato tuo malgrado o per decisione agonistica e stronza una totale merda.
    Chi viene lasciato infatti non si capacità, soffre come un cane e spera per mesi o anni in un ritorno. Si senta sbagliato per non aver saputo trattenere chi amava. Insomma è la cosa peggiore dopo il lutto e la malattia.
    Io ho lasciato. Sono stato poi lasciato. Ricordo ogni…

  7. 117
    Esther -

    Guarda ragazzo, chi lascia è perché non ha più niente da prendere. Non ha più una motivazione né un obiettivo validi. Allora, prevale la noia e l’insofferenza. E lascia. Se ci sta male? Forse per l’abitudine ci sta male, ma se tornasse indietro alle stesse condizioni in cui l’ha fatto, lo rifarebbe. Perciò, o gli dai nuovi obiettivi e motivazioni, o ti mostrerà il lato peggiore di sé perché una persona senza motivazioni non è sé stessa.

  8. 118
    Daniela -

    Ho lasciato il mio grande amore perchè mi sono accorta che non parlavamo più la stessa lingua. Desideravamo vite diverse e a lungo, per amore, mi sono ritrovata ad abbandonare quella che era la mia di vita ideale pur di seguire i suoi sogni e stare bene insieme. A lungo andare però i nodi sono venuti al pettine e la vocina che abitava dentro di me da tenue un giorno ha preso ad urlare. Lasciare la persona che ho amato per 14 anni è stato il trauma più grande che abbia mai vissuto, perchè pur continuando ad amarlo ho dovuto lasciarlo andare, con tutto il senso di colpa che ne è seguito causato dal dolore inflitto e quello subito. Lasciare a volte può far più male di quando si è lasciati.

  9. 119
    Golem -

    Daniela, una domanda: alla luce dell’episodio che hai raccontato, ti sei mai chiesta se il vostro è stato un amore o invece un’illusione d’amore?
    Voglio dire, un amore come può finire quando è vero, se, come dovrebbe essere, è stato una crescita per entrambi verso un unico obiettivo, che è appunto il “volere” viverlo con quella persona? Come può esaurirsi un rapporto che molti chiamano “amore”, che per meritare questo nome dovrebbe aver superato la lusinga della sensualità e essere approdato ad un rapporto adulto e maturo? Un rapporto che, per essere chiamato amore, deve aver visto emergere la “volontà” di amare la reale “figura” dell’altro (e non la frequente immagine idealizzata) prendere il ruolo principale rispetto alle fantasie romantiche o agli “stupefacenti” di natura endocrina che illudono più delle prime.
    Insomma Daniela, io sono dell’idea che quando un amore muore, se gli si fa l’autopsia si scopre che proprio amore non era.

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