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I cerchi nel grana

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Tra i segni notevolissimi che ci accompagnano in questo rio tempo, dandoci chiare informazioni su quanto sta per accadere al governo carioca, abbiamo i cosiddetti cerchi nel grana. Da oltre due mesi questo fenomeno comunicativo “da Roma al Popolo”, sottolinea e anticipa gli eventi futuri (almeno a me e a pochi altri che hanno la sensibilità per cogliere questi fenomeni).

A luglio di quest’anno mi sono apparsi alcuni cerchi nel grana che metto sopra il ragù della pastasciutta quotidiana; essi mostrano lo schema della Luna Terracquea, perciò è bene analizzarli nel dettaglio per capirne il messaggio trasmesso attraverso le loro affascinanti simbologie.

Il primo pittogramma che prendiamo in esame è apparso mentre ero in Dalmazia in una trattoria piuttosto andante ed equivoca; esso mostrava una croce greco-ortodossa, simbolo dei quattro demoni scatenati: Equitalia, Agenzie Entrate, Catasto e Ufficio Comunale per l’IMU e, al centro, un sole con 85 raggi.

I quattro demoni rappresentano, ovviamente, sé stessi, nulla da eccepire, ma il sole con gli 85 raggi che lambisce la Luna Terracquea?

A ben vedere, dei quattro cerchi che simboleggiano i quattro demoni, uno era manifestamente sbalestrato, ellittico, a quale demone si riferiva? A mio parere era evidenziato l’unico demone fisso dei quattro e cioè Equitalia. Infatti, gli altri tre sono enti mobili per loro natura intrinseca, cioè Agenzie Entrate, Catasto e Ufficio Comunale per l’IMU, quindi, ribadisco, il cerchio ellittico indicava un movimento, uno spostamento, di Equitalia. I cerchi nel grana, si sa, accompagnano e anticipano gli eventi profetici che si stanno manifestando e che si manifesteranno, perciò questa figura ritengo si relazioni A PIENO TITOLO alla profezia sul terzo segreto di Fatima, rivelato nel 2014, posseduto dall’ultima veggente depositaria dell’orrendo segreto dato dalla Madonna a tre coldirette alla fine della WWI.

La veggente, all’epoca, fu indecisa sul significato della profezia, ma nel 2014 fu chiara la portata del suo significato: la Germania avrebbe perso la WWII (e anche la coppa RIMET, che non fu mai alla sua portata, per inciso).

Con la comparsa del cerchio nel grana avvenuto ad agosto di quest’anno (non ricordo il giorno) in un noto caffè-ristoratore di Bologna, mi è stato nuovamente confermato l’intimo legame tra i messaggi profetici, i segni gastronomici e la mia esperienza personale.

Il sole interno alla figura era, come già evidenziato relativamente all’episodio accaduto in Dalmazia, formato da 85 raggi, un numero che non significa nulla perché è troppo grande, fosse stato 7 era meglio. Secondo il mio autorevole parere, 85 indica l’imminenza di un cambiamento fisico, generalmente un aumento di peso.

Sempre ad agosto, trovandomi da “Giggino”, ottima trattoria di Vergate, scomponendo il cerchio nel grana miracolosamente apparso ho ritrovato il simbolo della croce greco-ortodossa, il cui significato abbiamo detto corrispondere a non mi ricordo cosa, un altro simbolo solare per fortuna con un braccio solo e un filotto tipo quelli del tris. La croce abbiamo già visto cosa rappresenta, andiamo quindi ad analizzare gli altri due simboli.

Il simbolo solare con un braccio solo, proprio dell’Età della faccia di bronzo (3500 a.C. al 1200 a.C.), è ampiamente citato in tutte le scritture di Sumeri, Egizi, Ittiti, Cretesi, Greci, Etruschi, Celti, Romani, Toscani, Veneti e Siciliani ed è conosciuta anche dai nativi della Mongolia Interna. Il filotto significa “tris finito” e ci sono migliaia di varianti di questo gioco che ha comunemente una forma tabellare raffigurata in entrambe le direzioni, sia di qua che di là, senza che questo – non avendone alcuno – muti di significato.

Oggi, finalmente, ho trovato in edicola un libro che spiega il metodo e le terapie di questo straordinario e poco conosciuto linguaggio dell’Universo, una straordinaria edizione in finissima brossura. Alcuni simboli geometrici dei cerchi nel grana possono trasmettere alla pastasciutta che mangiamo, per contatto o per osservazione, energie cosmetiche in grado di renderci più belli e risvegliare le nostre capacità di auto-analisi. Analogamente alla medicina omeopatica, il metodo è in perfetta armonia con i vincoli del SSN, poiché la forza vitale per comprare il grana ce la mette il paziente. Le regole proposte dal libro aiutano a connettersi con archetipi cosmetici che possono potarvi in copertina di Vanity Fair.

Il testo rappresenta una testimonianza dottissima di come la pastasciutta assorbe l’energia con cui viene a contatto ed essa è ribadita anche da un famoso studioso nipponico che ha evidenziato come le emozioni ne cambiano le molecole, cosicché non vi è equivalenza tra pasta lunga e pasta corta.

Compratelo e informatevi.

Lettera pubblicata il 6 Settembre 2018. L'autore ha condiviso 17 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Gimmy -

    Mah, secondo me sono i postumi della troppa narda che ti sei scolato; ti consiglierei di usare del pecorino, ma per come sei messo mi sa che vedresti miraggi ovunque; mi stupisce il fatto che lì dentro non ti è apparso pure S.Lucio di Cavargna pace all’anima sua “pastore che regalava formaggi ai poveri” nulla a che vedere con i gelati di Papa Frank, che ovviamente per motivi di stagione ha optato per un rinfresco del palato… altra storia altra epoca. Comunque la pastasciutta è tristissima, fatti 2 spaghetti allo scoglio, non sono un veggente ma sono sicuro che ti farà stare meglio.

  2. 2
    Angwhy -

    La smetta di sperperare danari in trattorie di dubbia reputazione,si ricordi che dobbiamo costruire fortezza bifamiliare in montagna (con annesso pollaio)

  3. 3
    Golem -

    Lei Professore ha avuto un raro caso di “butirroglifia”.
    Questi curiosi fenomeni hanno cominciato a verificarsi dopo che i cinesi hanno messo sul mercato centinaia di quintali di “Palmesan”.
    La truffa è stata scoperta dalla GdF dopo un’approfondita indagine chimico-fisica seguita alla soffiata ricevuta da parte di un cavatore di marmo di Carrara, incuriosito da un gruppo di imprenditiri caseari cinesi che gli chiedevano in un italiano stentato quanti mesi di stagionatura avessero certi blocchi. Il nome riportato sulle confezioni ha completato il quadro investigativo quando gli esperti dell’Arma si sono resi conto che c’era un clamoroso errore sull’etichetta. In “Palmesan” Mancava la “O” finale.

  4. 4
    Yog -

    Ma sugli spaghetti allo scoglio non posso fare i cerchi nel grana!

  5. 5
    Gimmy -

    E’ vero Yog ma almeno riempirai i buchi nello stomaco con qualcosa di più sostanzioso.

  6. 6
    Esther -

    Volevo sapere: nelle orecchiette fatte in casa, rucola e grana: il grana moderatamente sciolto, oltre che a scaglie e grattugiato, ci sta bene, secondo voi?

  7. 7
    Golem -

    Rucola e grana? E il condimento? Il grana a pappina come nel cacio e pepe? Ma fatti un bel sugo al pomodoro e basilico che le sposi meglio. Poi le spolveri con il grana se no non hai la ricotta salata. Che è la morte sua.

  8. 8
    Yog -

    Esther, sulle orecchiette rucola e grana, il grana medesimo deve essere sciolto in parte e in parte polverizzato all’ultimo momento.
    Sulla arte pulverulenta devi sforzarti di fare una profonda analisi: i cerchi nel grana sono essenziali per cogliere il karma.
    Il pecorino non è adatto, anche se io lo preferisco: ha troppo sodio (quello buono, romano, in quanto quello sardo non lo sopporto) e la pressione diastolica sale (sale con il sale, il problema è sempre linguistico ed etimologico, ma è giusto così).
    Lascia stare le scaglie, quelle sono da tamarri o da mensa aziendale dell’azienda che ti porta via i rifiuti da davanti casa.

    @Gimmy, ma lo stomaco io lo riempio di narda, considera che la sostanza c’è, pensa che fino a 2 lustri fa pensavamo di fare andare le macchine a narda. Altro che accise, 20 € al litro per l’ecologia non li paga nessuno …

  9. 9
    Esther -

    Yog e Golem, più che altro interessano i cerchi nella grana. Avete sbagliato semantica!

    La grana: della grana dovete parlare! Ora sgranate gli occhi e sgravate idee all’altezza!

    ————————————————————————-
    Ps. Golem: La ricotta non mi piace. Forse è salata. O grassa. Appesantisce troppo il pomodoro.

    @Yog, ma secondo te, sulla pasta fatta in casa ci sta bene il formaggio fuso? Non mi convince, non so perché.

    Etimologico? Uhm… se lo dici tu. Sale è sale. Boh!

    Ahahahahahah aziendale porta via rifiuti. Beh, ma qua mica siamo a míster chef.

  10. 10
    Yog -

    Esther, lascia perdere la pasta al pecorino. Piuttosto, ti piace alla pecorina? L’etimo sempre quello è. Ragioniamoci, poi magari mi fai sapere in forma riservata.
    I cerchi nella grana (sempre di pecunia pecorissima si tratta) è ovvio che danno più soddisfazione, ma occorre più spazio.

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