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Gioiellieri, dentisti e tassisti sull’orlo della fame

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Lettera pubblicata il 15 Ottobre 2006. L'autore ha condiviso 140 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Cittadini

La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    albert -

    Per Filippo: francamente è una perdita di tempo totale rispondere ai suoi interventi.

    Ho già scritto, ma evidentemente non legge, che sono più che favorevole a qualsiasi tipo di controllo nei confronti degli autonomi, qualora vi siano REALI elementi che lascino supporre tenori di vita non giustificati dalle dichiarazioni dei redditi, non le medie delle dichiarazioni.

    Il fatto poi che questo Filippo mi attribuisca cose che neppure penso, (ad esempio se critico le società di capitali che dichiarano redditi zero, cosa mai gli lascia supporre che io voglia giustificare l’autonomo evasore?) è la riprova della totale scorrettezza di questo individuo.

    Senza parlare del fatto che io ho proposto + volte misure (come la deducibilità dai redditi delle fatture di prestazioni autonome) suggerite anche da molti economisti, eppure questo individuo FALSAMENTE continua dire che io giustificherei lo “status quo”

    Così come il fatto che l’evasione è un fenomeno complesso, in cui l’evasore è tale perchè c’è la tolleranza del cliente, che vuole avere uno sconto sulla prestazione, e anche questo è un fatto più che noto.

    Traggo in definitiva la conclusione che questo Filippo,oltre che disinformato e scorretto, abbia semplicemente voglia di piantare grane, affastellando interventi confusi in cui se la prende con tutti: gli autonomi, con i “comunisti”, vagheggiando un ritorno a un passato di tipo “talebano”, o medievale in cui sbattere in galera o uccidere i suoi nemici.

    Questo tipo di chiacchiere le lascio ai baretti di periferia che questo Filippo frequenta, perchè non scendo al suo livello e non risponderò più alle sue falsità e provocazioni.

  2. 12
    filippo -

    11 albert 17 Ottobre 2006 ore 00:00
    “Per Filippo: francamente è una perdita di tempo totale rispondere ai suoi interventi”

    ne sono più che convinto, anche perché rispondi a mele con pere e vaneggiamenti sul principio scontato che la tassazione deve essere giusta e realistica e che esisterà almeno un paio di autonomi (quasi) onesti!

    ” .. (ad esempio se critico le società di capitali che dichiarano redditi zero, cosa mai gli lascia supporre che io voglia giustificare l’autonomo evasore?) è la riprova della totale scorrettezza di questo individuo”

    no! è solo la riprova che capisci fischi per fiaschi!

    “Ho già scritto, ma evidentemente non legge, che sono più che favorevole a qualsiasi tipo di controllo nei confronti degli autonomi, qualora vi siano REALI elementi che lascino supporre tenori di vita non giustificati dalle dichiarazioni dei redditi, non le medie delle dichiarazioni”

    ben avendo letto quello che avevi scritto, tant’è che in parte l’ho anche citato, cito di nuovo l’altra cosa che hai scritto più sopra:

    “Quindi finiamola con questa campagna tendente a criminalizzare il lavoro autonomo”

    cosa che non lascia spazi per cattive interpretazioni.
    non ho dubbi che ci siano anche autonomi quasi onesti, ma il dato è che la maggioranza evade e questo dato, che è cronico e che non può essere messo in discussione, caratterizza l’intera categoria.
    diverso sarebbe se 1 o 2 fossero colti ad evadere in una situazione normale; in questo caso la criminalizzazione sarebbe sbagliata e presuntiva; ma qui è il contrario e la criminalizzazione è conseguente, comprensibile e incontestabile.

    se poi non ritenevi di dover rispondere, perché hai compilato un’altra risma di autogiustificazioni?
    se era solo per annodarti con inoffensivi “non ti parlo più”, “individuo”, “scorretto” e farneticare di comunisti, di vagheggiamenti e di passati talebani che hai in testa solo tu, sei solo riuscito a dimostrare chi è che bazzica realmente le bettole.

    intelligenti pauca!

  3. 13
    albert -

    Ecco, bravo Filippo, vai pure a tagliare le mani come facevano gli egiziani che citi, e a mandare in galera tutti gli autonomi. Soddisferai la tua innata vocazione e avrai meno frustrazioni (tra cui quella di invidiare chi ha un lavoro migliore del tuo), visto che qui sopra li hai definiti tutti criminali.

    Ero tentato di chiedere al moderatore di avere il tuo nome per denunciarti per istigazione all’odio di classe, visto che tu continui a definire criminali milioni di persone, ma in effetti vorrebbe dire darti troppa importanza.

    Povero Filippo, che non conosce il proverbio: “E’ TIPICO DEI + DISONESTI, STRACCIARSI SEMPRE LE VESTI”.

    E’ vero, i tuoi interventi non vanno censurati, vanno proposti a Zelig, per farsi due (ma proprio due) risate.

  4. 14
    filippo -

    caro Albert,
    dovresti denunciare anche qualche decina di quotidiani e il Ministro Antonio Di Pietro, il quale, non più tardi di ieri sera, ha invocato la galera per quelle stesse persone, dopo che il Segretario della CISL aveva rimbrottato al rappresentante degli Autonomi, personaggio piuttosto oscuro, che in quella categoria la maggioranza rende dichiarazioni infedeli.
    povero Albert, in piena crisi d’astinenza .. informativa!
    incidentalmente, non avevi detto che non avresti più risposto?!
    con questo, io davvero chiudo l’argomento; buon soliloquio!

  5. 15
    albert -

    Caro Carlalberto Iacobucci,

    Qualcuno ha fatto il nome del ministro Di Pietro.
    L’uomo nel cui partito c’è la più alta percentuale di “saltaquaglisti”, leggi quei personaggi che cambiano casacca non appena gli conviene, e che 5 anni fa contribuì a far governare Berlusconi, essendosi presentato da solo alle politiche.

    Antonio Di Pietro, un uomo, un congiuntivo, una subordinata, una lotta con la grammatica e la sintassi.

    Molto bravo a infliggere la galera agli altri, ma quando stava per subirla lui piangeva e invocava pietà perchè la polizia gli aveva perquisito la casa alle 4 del mattino davanti ai figli.

    Di Pietro che riceveva prestiti da 100 milioni nelle scatole di cartone, e oggi vorrebbe controllare i pagamenti anche per 100 euro con assegni.

    Ma prego, si accomodi, magari dopo aver imparato la sintassi e la grammatica.

    A differenza dei moralisti da 4 soldi, e dei talebani, chiunque sa come gira l’economia sa bene che non serve la minaccia della galera per far funzionare le cose. Con le minacce si incentiva il nero e l’evasione, e solo un rapporto di fiducia, in cui il cittadino si fidi dello Stato, e lo Stato non parta dal presupposto che i cittadini sono ladri, può avere successo.

    Bastano controlli efficienti, sanzioni effettive (tizio evade? non servono pene severissime che poi nessuno applica e restano sulla carta. Basta una multa ragionevole ma vera, che venga applicata rapidamente, con tempi rapidi per eventuali ricorsi)

    I Di Pietro della situazione non hanno mai ottenuto nulla.

    Passato il giustizialismo di tangentopoli, i ladri avevano ripreso a rubare come e più di prima, e questo lo sanno tutti.

    Io conosco bene la Svezia, dove pagare le imposte è un fatto di civiltà e dove i soldi pubblici non vengono buttati via come in Italia, per dare 1,5 milioni di euro a Cimoli come presidente dell’Alitalia che sta fallendo, dopo essere uscito dalle FS con una superliquidazione.

    In Svezia ci sono imposte con aliquote basse, soprattutto quelle sulle società di capitali, e i cittadini le pagano perchè non ci sono sprechi di denaro pubblico.

    Gli evasori in Svezia non subiscono il taglio delle mani, ma multe effettive (in Italia il fisco recupera solo il 3% delle evasioni accertate, a che serve parlare di galera quando il fisco neppure recupera le somme evase accertate?) che sono un deterrente ragionevole a non evadere, e l’accertamento delle dichiarazioni è molto efficiente, non rischiano di far pagare troppo al negozietto da 4 soldi e troppo poco al furbo che evade e ha miliardi.

    Io ammiro la Svezia, ma vedo che c’è chi ammira paesi avanzati come l’Afghanistan di qualche anno fa, o l’Egitto di 3000 anni fa, o un ministro che lotta coi congiuntivi.

    N.B.: questo messaggio è rivolto a Carlalberto Iacobucci, a scanso di equivoci.

  6. 16
    albert -

    Dimenticavo: sempre a proposito del rapporto Stato-cittadino: ma ditemi, con che razza di basi si può impostare un rapporto di fiducia tra Stato e cittadino se, come in Italia, il fisco restituisce ai cittadini (dipendenti e non) i crediti d’imposta DOPO MOLTI ANNI, anche 10 e più, eppure il fisco può in 5 minuti farti ipotecare la casa magari per una cartella pazza, totalmente sbagliata?

    E se lo Stato butta via i soldi in ospedali che nemmeno vengono aperti, o superstipendi a dirigenti pubblici di enti falliti, oppure permette a pochi privilegiati (come le società di calcio che non pagavano le tasse da anni, pur pagando stipendi miliardari ai calciatori) di poter “spalmare” i debiti fiscali, ecc., come credete che si senta chi ha una piccola attività e deve lavorare per sbarcare il lunario?

    E il negoziante di Catania o Palermo, o Napoli, che deve anche pagare il pizzo per tenere aperto il negozio, se no glielo fanno saltare (circa il 90%, il 10% che non lo paga è perchè il negozio è gestito direttamente da mafiosi), che fiducia può avere nello Stato?

    Quindi anzichè dividere in modo manicheo il mondo in “buoni” (i dipendenti con a capo Di Pietro e magari John Wayne) e “cattivi” (gli autonomi) cerchiamo di capire che i problemi non si risolvono con galere (a parte i casi gravi) e mani tagliate, ma ci sono molti aspetti da considerare quando si affrontano questi problemi.

    Anzichè parlare di galere e mani tagliate, cominciamo a stabilire un rapporto paritario e sereno tra Stato e cittadini (anzi Cittadini), e a smetterla di pensare che i “cattivi” siano tutti da una parte.

    Riccardo Illy ha parlato giustamente di un’emergenza-Nord, perchè non ci sono solo i disonesti, che vanno combattuti, ma anche moltissime persone oneste e produttive che sarebbero ben liete di pagare il dovuto vedendo però che lo Stato non spreca i soldi, e dà servizi pubblici decenti.

  7. 17
    Alberto -

    COMBATTERE L’EVASIONE FISCALE?
    be biognerebbe cominciare a far pagare le tasse a tutta la classe politica, Onorevoli che prendono più soldi di un imprenditore che da mangiare a tante famiglie loro invece mangiano e basta e non solo hanno sconti di tutti i generi.Forse l’unico politico in Italia che può permettersi il lusso di parlare è il Presidente Berlusconi è un politico imprenditore, che da lavoro a tutti bianchi rossi e neri.
    Viva Silvio.

  8. 18
    alessandro -

    Che i dentisti diventino ricchi no me ne importa niente,ma che diventino ricchi mettendo i denti alla gente si..che mettessero denti di diamante a chi li vuole e allora ok..ma i denti sono un organo vitale sia per la funzionalita’ del corpo sia per i rapporti umani e sociali..non e’ tollerabile nel 2012 che giri gente senza denti perche’ non ha i soldi per metterli e che l’alternativa siano dentiere a 50 anni..mi spiace ma e’ una violazione dei diritti umani
    bella e buona.

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