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Francia: la fonte del jihadismo di esportazione

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Per l’ennesima volta siamo costretti a fare i conti con una civiltà che non sa o non vuol fare i conti con la storia e una parte di essa, una quasi insignificante minoranza, usa cieca violenza contro le altrui libertà. Mi riferisco al truce massacro dell’altro giorno a Parigi perpetrato contro i giornalisti del settimanale satirico Charlie Hebdo dove hanno perso la vita decine dei giornalisti. E per l’ennesima volta dobbiamo registrare che gran parte di questi esseri devianti provengono dalle ex colonie e sono figli o nipoti di immigrati che per motivi economici si attestano nelle periferie cittadine. Il fenomeno del terrorismo è stato studiato e analizzato specialmente in Francia, quale maggiore “esportatore” di elementi jihadisti dell’Occidente. L’analisi più aderente alla realtà fa capo ad una poderosa inchiesta apparsa su Le Monde qualche anno dallo studioso Piotr Smolar e ricavata da un dettagliato rapporto della Polizia di Stato che descriveva nei minimi particolari il fascino che l’Islam esercitava, e tutt’oggi esercita, su una parte dei giovani francesi,

Il reclutamento maggiore e quindi la conversione alla nuova-fede-ortodossa-islamica avviene prevalentemente in carcere, dove questi piccoli delinquenti si associano ai più scaltri, magari più istruiti, nel pretendere dei privilegi riservati ai musulmani da alcune delibere governative come l’allestimento di sale di preghiera, preferenza di pasti halal e tante altre facilitazioni… Una volta in libertà, una parte di questi convertiti vengono integrati nelle strutture di sostegno logistico dei gruppi islamici o magari avviati “in posti altamente sensibili come aeroporti, centralini telefonici e quant’altro”. Oppure attraverso la ricerca di un lavoro tramite gli internet-point: un mezzo che in Francia è molto diffuso. Molti di essi trovano lavoro in punti vendita “halal”, il cui commercio permette spesso di ripulire il denaro sporco, come la mafia utilizza le catene di pizzerie. Gran parte delle prede francesi che si “inchinano” davanti alle blandizie che ricevono da questi “benefattori”, riferisce l’inchiesta, provengono dai suburbi dove il più delle volte vivono a contatto con le comunità delle ex colonie magrebine che, col pretesto dell’offerta di un facile guadagno o di un posto di lavoro, abboccano. E’ la zona mediterranea dove è più spiccata la tecnica della “taqiyya” (dissimulazione), ossia degli individui senza scrupoli che, avendo vissuto una vita di espedienti, sanno camuffare bene le loro intenzioni presentandosi come persone per bene in grado di venirti incontro.

Questo atteggiamento è tipico del movimento “salafita” che per un emigrante di seconda o di terza generazione non viene percepito come francese dai francesi, ma nemmeno come arabo dagli arabi: la sua identità rimane incerta, indefinita. Il Salafismo, di ispirazione fondamentalmente atea che predica l’internazionalismo integralista (da contrapporre allo sciismo, da cui prende le mosse l’attuale wahabismo vicino ai “Fratelli Musulmani”), invece offre loro un’identità decontestualizzata nel tempo e nello spazio. Un salafita, sostiene il professor D’Atri, vive in una specie di patria ideale senza confini, “non ha tradizioni né patria né tempo”. E’ quindi un’ identità particolarmente adatta per chi non riesce più a riconoscersi in nessuna patria e in nessuna tradizione. Insomma un coacervo di devianza che sfocia in rivolte contro l’ordine costituito. Così nella precarietà sociale delle immigrazioni successive l’Islam fondamentalista riesce ad attinge il suo alimento per rafforzarsi e destabilizzare le istituzioni.

Francesco Pugliarello

Lettera pubblicata il 9 Gennaio 2015. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 51 commenti

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  1. 31
    piero74 -

    visto perchè il meridionale era uguale al cafone e sfaticato; cara amica, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio! il buono e il brutto è a bari, a milano; ora, se noi non abbiamo capito i problemi che ci sono da noi italiani, come possiamo capire gli extracomunitari?

  2. 32
    Sarah -

    piero credo che tu non abbia finito il commento, ti risponderò quando ti pubblicheranno il resto del tuo discorso.

  3. 33
    Sarah -

    “ora, se noi non abbiamo capito i problemi che ci sono da noi italiani, come possiamo capire gli extracomunitari?”

    Non possiamo!Comprendo la diffidenza ma non il razzismo vero e proprio, sia in un senso che in un altro. Se non risolviamo i nostri problemi interni come possiamo occuparci, come dici tu, dei problemi esterni?

  4. 34
    mr.x -

    Facciamo un po’ di chiarezza…..
    http://www.pandoratv.it/?p=2673&doing_wp_cron=1421491956.1687109470367431640625

  5. 35
    piero74 -

    no no l’ho finito; i miei post sono venuti in 2 parti: numero 30 e 31.

  6. 36
    Sarah -

    non riesco ad aprire il link

  7. 37
    Andrea74 -

    Piero74: “che mi dici degli immigrati che entrano a lampedusa, andrea74? siamo sicuri che sono tutti “santi”?”

    Mare Nostrum è stata una grandissima cazzata, ora lo ammettono anche i politici che l’hanno messa in piedi. La UE non si è presa le sue responsabilità, ci hanno lasciati da soli a sorvegliare 5000 Km di coste. L’unica che ci ha aiutato un po’ è Malta. Perché dico questo? Perché l’Australia va a prendere i boat people quasi in acque internazionali e li scorta fino a casa. Cosa che dovremmo fare anche noi. Da dove arriva ‘sta carretta? Dalla Libia? Bene, si torna in Libia. Ma c’è una donna che sta per partorireeee! Partorirà in Libia, tranquilli.

    In 6/8 mesi vedi che non ci sarebbero più sbarchi, garantito..

  8. 38
    mr.x -

    Eppure io lo riesco ad aprire….cerca Giulietto Chiesa – i misteri di Parigi su google

  9. 39
    piero74 -

    lo so andrea e condivido in pieno ciò che scrivi: purtroppo a noi italiani manca la volontà di fare ciò che hai detto: manca non solo la volontà! noi italiani siamo arretrati di parecchie cose purtroppo: e si prevedono “buone cose”, ma a parole, ma i fatti stanno da tutt’altra parte; purtroppo andrebbe cambiata l’intera politica; ci vorrebbero parecchie teste nuove al comando, se no non si risolverà mai nulla: purtroppo, come ho detto al post numero 30, se non si cambia modo di pensare…. addio!!!! è finita!!!!! dobbiamo smetterla di pensare che noi siamo terroni e i nordisti sono polentoni; dobbiamo smetterla di odiare i nostri stessi connazionali: caro andrea, devi credermi, 2 anni fa, quando andai a trovare mia sorella, si parlava del più e del meno, parlarono di una ragazza che aveva abbandonato il proprio marito (questa ragazza era di roma); allora in quella discussione si trovò un milanese che disse: sta ragazza per non farsi più sentire, sarà scesa in polentonia (cioè al sud); ti ho raccontato questo episodio per farti capire che è giunta l’ora che noi dovremmo abbandonarli questi pregiudizi; e, cosa più grave, (ho dimenticato di dirla negli altri post), non dovremmo portare i nostri odi raziali al resto d’europa; in sostanza, dovremmo capire che i panni sporchi si lavano in famiglia e poi potremmo occuparci di altre cose: chi ha orecchie per udire la frase che ho citato prima, oda. ciao.

  10. 40
    Andrea74 -

    Piero74: facciamo chiarezza.. Per dirti che tipo sono.

    Ho sposato la bellissima Sarah, la Sarah del forum, proprio lei, è mia moglie, è del Sud e si è laureata al Nord, trasferita a Genova dove io, per Amore, l’ho raggiunta. L’ho raggiunta perché io sono lombardo di nascita (in pv. di Varese), ho vissuto 15 anni a Milano.

    La mia metà paterna è ebrea, ebrei dell’Austria, Innsbruck per la precisione.. Ho delle ave morte a Terezin, per capirci. Una bisnonna unica sopravvissuta tatuata col numero di matricola.

    Ora dimmi pure tutto quello che vuoi dirmi.

    Io non sono come le rumente ed i ravatti che pascolano per il forum a giudicare e non dire niente di se stessi, io ti dico “ecco, sono questo”. A te ora.

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